DarkSoulLa mia vita dopo la tossicodipendenza |
L'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio. (Philip Dick, da “Un oscuro scrutare”, 1977)
Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
ORA SONO LIBERO
Il mio passato ed il mio errore sono sepolti senza nome e senza ricordo.
PENTIMENTO
Io rimpiango
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Un mentore
Post n°216 pubblicato il 11 Luglio 2015 da mygangsta
Scrissi del famigerato "psicologo del buco nero" ma ora voglio spendere due righe anche per una figura molto importante, professionale ed empatica che mi ha sostenuto con discrezione e fermezza durante la risalita dal tunnel. Un serio professionista, una guida per me, un mentore, che ho avuto il piacere di incontrare di nuovo ieri dopo molto tempo. Un incontro informale al parco, è rimasta molta stima tra noi. La prima volta che mi incontrò, io vivevo in costante allarme, in una costante depersonalizzazione e distanza dalla vita, vivevo nel terrore, mi sembrava impossibile tornare a vivere in modo normale come prima della dipendenza, osservavo il mondo e la realtà circostante come se io fossi dentro ad una bolla. Avevo ripetuti attacchi di panico, violente crisi di ansia e di pianto, mangiare era un'immane fatica. Lui mi accompagnò lungo tutto l'arduo e accidentato percorso psicologico di risalita con fermezza ed empatia, ascoltando i miei drammi, dandomi perle di saggezza e consigli preziosi, sostenendomi in ogni crisi in cui mi sembrava di tornare indietro, insistendo sul fatto che il passato è passato, spronandomi a essere sempre più forte, portandomi con delicatezza a riflettere sul mio sbaglio ma senza giudizi o pregiudizi, soltanto osservandolo "a distanza di sicurezza" per metabolizzarlo. Fu sempre disponibile e molto umano, senza mai giudicarmi. E ora è molto felice di sapere che quel tunnel è soltanto un brutto ricordo, che ho ripreso la vita con le unghie e con i denti, che il peggio è passato anche se il rimorso rimane e questo è uno dei nei della mia esistenza insieme all'odio di mio padre e alla storia ferocemente contrastata e impossibile con la ragazza che amo. Mi ha detto una frase bellissima e che già so ma che non riesco a mettere in pratica, ovvero che il cambiamento è l'essenza di tutto, che tutto scorre e niente rimane uguale e allora perchè io rimango legato con sofferenza a un'esperienza che, proprio perchè è passata, non esiste più? E mi ha suggerito di mettermi in testa che io non sono soltanto quello che ha sbagliato ma molto di più. E, ancora, mi ha ribadito di non essere così severo con me stesso, poichè ho sbagliato per ingenuità e superficialità nell'adolescenza ma il mondo subdolo delle sostanze non ha nulla a che fare con me. Considerazioni del genere sono un balsamo per l'anima e spero un giorno di poter lenire almeno un po' le mie ferite e di poter ammorbidire il severo giudizio che ho su di me e sul mio passato. Non è semplice, ma vorrei ancora credere di poter lasciare andare questo macigno dal cuore e tornare a sorridere, un giorno.
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Inviato da: cassetta2
il 14/01/2024 alle 03:31
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il 21/12/2023 alle 22:10
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