DarkSoulLa mia vita dopo la tossicodipendenza |
L'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio. (Philip Dick, da “Un oscuro scrutare”, 1977)
Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
ORA SONO LIBERO
Il mio passato ed il mio errore sono sepolti senza nome e senza ricordo.
PENTIMENTO
Io rimpiango
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Le notti del Prima e il padre del Dopo
Post n°223 pubblicato il 03 Ottobre 2015 da mygangsta
Ho provato di tutto. Quello che "c'era sul mercato" l'ho provato. Quando ero ormai dentro la "chimica spirale", la sera rientravo e poi, non appena i miei si addormentavano, uscivo di nuovo nella notte. Uscivo a stordirmi di nuovo tra sostanze, fumo e donne. Senza sosta. Prendendomi gioco della mia famiglia e di tutto ciò che avevo prima di finire in quel tunnel. E la notte la trascorrevo un po' dovunque e con chiunque dell'ambiente. E alle prime luci dell'alba, spesso, non ricordavo in modo nitido cosa fosse accaduto le ore prima, ma almeno mi ricordavo di rientrare prima che mi scoprissero. (Ironia modalità on) Ricordo notti invernali davvero fredde ma riscaldate da tutta quella chimica. Ricordo di aver rincorso l'illusione chimica per strade e vie nella notte fino agli anfratti del lungofiume, di essermi risvegliato un po' dovunque, dai binari delle stazioni a un campo ai lati della tangenziale appena fuori città a locali di infima categoria. Anche se il giorno non era da meno, la notte diventava quel momento in cui la rincorsa a quella roba e la condotta "dissoluta" senza nessun freno mi chiamavano senza sosta. E perdere se stessi fino a questo punto non rende assolutamente onore. Certo, se ci sei dentro non te ne rendi conto. Ma, se hai la fortuna/sorte/volontà/coraggio di uscirne allora saranno ricordi di cui provare vergogna per sempre. Io, che ho vissuto queste cose sulla mia pelle, la penso così. E non mi convinceranno mai del contrario. Non c'è niente di alternativo/ribelle/edificante/eroico/cool a ridursi così. E spero che per altri sia andata diversamente ma, a me, la dipendenza e questo passato dissoluto hanno anche portato all'allontanamento definitivo da mio padre.
Ed è ora di prendere atto che non ci sarà mai un cambiamento positivo, che è davvero finita così. Basta illusioni, basta crederci ancora. Quel padre deluso e provato da una simile delusione, ha trovato il modo di rivolgermi di nuovo la parola dopo 10 anni per rinnovare con forza e feroce fermezza la fine di ogni contatto tra noi. In prima battuta, ho provato a esporgli le mie ragioni ma, poi, ripensando a tutto ciò che ho fatto di nascosto da lui in passato, ho capito che devo soltanto rispettare la sua decisione e che non posso più dargli torto. Non si meritava che io facessi tutto ciò che ho descritto sopra. Ora lo so. E troverò il modo di farmi una ragione della sua assenza nella mia vita. Devo farlo.
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