DarkSoulLa mia vita dopo la tossicodipendenza |
L'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio. (Philip Dick, da “Un oscuro scrutare”, 1977)
Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
ORA SONO LIBERO
Il mio passato ed il mio errore sono sepolti senza nome e senza ricordo.
PENTIMENTO
Io rimpiango
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Consapevolezza
Post n°239 pubblicato il 24 Maggio 2016 da mygangsta
Inizio a pensare che la passata dipendenza sia stata per me, in qualche modo, un "percorso obbligato" per arrivare a ottenere la Consapevolezza che intravedo ora. Con il difficile e intenso percorso interiore che ho affrontato in tutti questi anni post dipendenza, ho iniziato a mettere insieme i tasselli della mia vita, a pensarla in modo differente, a capire che "nulla avviene senza motivo". Subito dopo l'uscita dal tunnel della tossicodipendenza, ho sentito un prepotente richiamo, un invito urgente ad affrontare un percorso interiore per dare un senso a quanto accaduto. Non poteva essere successo "a caso", non potevo rimanere così, non potevo riprendere semplicemente la mia vita da dove si era interrotta, come nulla fosse. Dovevo affrontare un lungo cammino "spirituale" per arrivare a intravedere una possibile "rinascita", per tornare a vivere con quel passato, per sopportarne il peso, per accoglierlo nella mia attuale quotidianità. La tossicodipendenza, iniziata per folle sfida contro mio padre e la sua autorità, mi aveva lasciato senza punti di riferimento, senza coraggio, senza forza, ma soltanto con demoni e paure. Ora ho ritrovato la mia forza interiore, la mia indipendenza emotiva e ho imparato molte cose. Ho imparato a convivere con il mio passato senza odiarlo, senza maledirlo ogni secondo, senza quel devastante senso di colpa per ciò che ho fatto. E' accaduto, non posso cambiarlo ora, posso solo impegnarmi, giorno per giorno, perchè non accada mai più. E' una promessa che rinnovo a me stesso ogni giorno, del tipo "anche oggi senza", ed è stupendo non toccare quella roba da ormai undici anni e poter dire, ogni sera, "anche oggi ce l'hai fatta". Ho avuto quel passato, non sono stato in grado di evitarlo, potevo avere un'adolescenza migliore, ovviamente, ma non era la mia strada. No, dovevo attraversare quel tunnel. Non odio più quel passato, sento che, piano piano, l'odio feroce si ritira e lascia il posto al "qui e ora" in cui mi impegno con tutte le mie forze per stare meglio e per fare meglio per il presente e il futuro. Ho attraversato momenti tremendi, devastanti, in cui non immaginavo neppure un futuro. In cui mi vedevo soltanto come il colpevole, lo schiavo delle sostanze, il ragazzo crudele verso se stesso e chi si fidava di lui. Ora so che non è così. E' stato un periodo. C'è stato, inutile negarlo o nasconderlo. Fa parte di me. Non mi urtano neanche più le critiche, le "frecciatine", le domande insidiose, le parole astiose dei benpensanti. "Non ti curar di loro, ma guarda e passa". Che ne sanno loro di me? Che ne sanno loro di quello che ho passato? Ognuno ha la sua storia. E la mia è difficile ma è la mia.
"Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più forti sono quelli cosparsi di cicatrici" Kahlil Gibran |
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