DarkSoulLa mia vita dopo la tossicodipendenza |
L'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio. (Philip Dick, da “Un oscuro scrutare”, 1977)
Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
ORA SONO LIBERO
Il mio passato ed il mio errore sono sepolti senza nome e senza ricordo.
PENTIMENTO
Io rimpiango
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Messaggi di Ottobre 2015
Post n°225 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da mygangsta
Ci rifletto spesso mentre mi trovo in alta montagna su uno di quei sentieri per escursionisti. Camminare nella natura mi ha salvato. Cos'è stato, infatti, fondamentale per me nel percorso di recupero in comunità? Il contatto con la natura. Camminare nel verde. La comunità era nel verde, lontano dalla città, isolata nel verde accanto a un piccolo bosco (una delle pochissime note positive, ma tant'è) Ricordo che, nei momenti più duri e crisi di astinenza, l'unica cosa che riusciva a farmi stare meglio era camminare e camminare nel verde. Questa è stata la cosa fondamentale per me. Camminare nella natura, ascoltare quel silenzio e il suono del bosco, tornare a quell'ambiente cui penso tutti dovrebbero tornare per riappropriarsi dell'umanità perduta. Questo mi ha salvato. Fu una cosa istintiva. L'istinto di sopravvivenza mi fece, con la forza della disperazione, scoprire quel modo per resistere all'inevitabile sofferenza. E, come già scritto in un precedente post, dopo il completamento del periodo di recupero, sentii di dover lasciare tutto e fuggire in montagna per recuperare il senso dell'esistenza. E pensare che non avevo mai camminato in montagna, non l'avevo mai considerata. Eppure mi ha salvato. E, ormai, la amo con tutto me stesso. Non so descrivere cosa sappia darmi l'alta montagna. Mi ha ridato la vita e continua a salvarmi ogni volta che torno a vivere lassù. Ed è straordinario. Ed è qualcosa a cui, in genere, non si pensa. Ma la natura può salvare.
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Post n°224 pubblicato il 13 Ottobre 2015 da mygangsta
Prendo spunto dal testo di una famosa canzone metal che trovo interessante, per ricordare quanto le sostanze arrivino a prendere il sopravvento su chi ne fa uso. Raccontando la mia storia, posso dire che, a un certo punto, non avevo davvero più il controllo sulla mia vita. Le sostanze erano davvero i padroni della mia vita, obbedivo a loro come un automa, "mi inchinavo al loro cospetto". Ricordo la mente annebbiata, allucinazioni, svenimenti, derealizzazione, dolore. Ero presente ma non ero presente. Ricordo una notte in cui, stranamente a casa nel mio letto, mi sentivo sul perenne punto di svenire mentre il cuore batteva a mille e brividi violenti mi scuotevano peggio che se fossi stato in un lago ghiacciato. Avrei voluto alzarmi e fuggire da tutto quel malessere ma non riuscivo a tenermi in piedi. Una profonda angoscia mi pervadeva la mente ed ero convinto di sentire continue e fastidiose risate intorno a me. E quella devastante sensazione che tutto potesse finire lì, da un momento all'altro, nel buio e nel silenzio. Per colpa mia. Ricordo le crisi di pianto quando raggiungevo il limite ma avevo la presenza di rendermi conto del punto cui ero arrivato. Ricordo la desolazione dei momenti in cui mi promettevo di smettere ma non ci riuscivo e, dopo un minuto, ricominciavo da capo. E ricordo molto altro ancora. E ritengo che il testo di questa celeberrima canzone possa, in un certo senso, ben descrivere ciò che ho provato. Riporto di seguito la traduzione e lascio il link per chi volesse apprezzare la potenza del ritmo.
Master of Puppets (Maestro Burattinaio) Il gioco della passione finisce, si sbriciola Sono la tua fonte di autodistruzione Vene che pulsano per la paura Succhiando nella luminosità più oscura Portandoti alla costruzione della tua morte Assaggiami e vedrai Ne hai bisogno sempre più Osserva Come ti sto uccidendo Vieni strisciando più velocemente Obbedisci al tuo maestro La tua vita brucia più rapidamente Obbedisci al tuo padrone, padrone Mastro burattinaio, sto manovrando i tuoi fili Avvolgendo la tua mente e frantumando i tuoi sogni Accecato da me non riesci a vedere niente Devi solo chiamarmi per nome, perchè ti sentirò gridare Padrone, Padrone Devi solo chiamarmi per nome, perchè ti sentirò gridare Padrone, Padrone Cesella la tua strada, non tradire mai Una vita di morte si sta delineando Monopolio del dolore, infelicità rituale Taglia a pezzetti la tua colazione su uno specchio Assaggiami e vedrai Ne hai bisogno sempre più E ti dedichi a Come ti sto uccidendo Vieni strisciando più velocemente Obbedisci al tuo maestro La tua vita brucia più rapidamente Obbedisci al tuo maestro – maestro Mastro burattinaio, sto manovrando i tuoi fili Avvolgendo la tua mente e frantumando i tuoi sogni Accecato da me non riesci a vedere niente Devi solo chiamarmi per nome, perchè ti sentirò gridare Padrone – Padrone Devi solo chiamarmi per nome, perchè ti sentirò gridare Padrone – Padrone Padrone, Padrone, dove sono i sogni che prima avevo? Padrone, Padrone, hai promesso solo menzogne Risate, risate, tutto ciò che vedo o sento sono risate Risate, risate, risate ai miei pianti L'inferno vale tutto questo, habitat naturale Solo una rima senza senso E' un labirinto senza fine, trascinato con i giorni contati Ora la tua vita è fuori stagione Me ne occuperò io, Ti aiuterò a morire Correrò verso di te E adesso governo anche te Vieni strisciando più velocemente Obbedisci al tuo maestro La tua vita brucia più rapidamente Obbedisci al tuo Padrone – Padrone Mastro burattinaio, sto manovrando i tuoi fili Avvolgendo la tua mente e frantumando i tuoi sogni Accecato da me non riesci a vedere niente Devi solo chiamarmi per nome, perchè ti sentirò gridare Padrone, padrone Devi solo chiamarmi per nome, perchè ti sentirò gridare Padrone, Padrone
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Post n°223 pubblicato il 03 Ottobre 2015 da mygangsta
Ho provato di tutto. Quello che "c'era sul mercato" l'ho provato. Quando ero ormai dentro la "chimica spirale", la sera rientravo e poi, non appena i miei si addormentavano, uscivo di nuovo nella notte. Uscivo a stordirmi di nuovo tra sostanze, fumo e donne. Senza sosta. Prendendomi gioco della mia famiglia e di tutto ciò che avevo prima di finire in quel tunnel. E la notte la trascorrevo un po' dovunque e con chiunque dell'ambiente. E alle prime luci dell'alba, spesso, non ricordavo in modo nitido cosa fosse accaduto le ore prima, ma almeno mi ricordavo di rientrare prima che mi scoprissero. (Ironia modalità on) Ricordo notti invernali davvero fredde ma riscaldate da tutta quella chimica. Ricordo di aver rincorso l'illusione chimica per strade e vie nella notte fino agli anfratti del lungofiume, di essermi risvegliato un po' dovunque, dai binari delle stazioni a un campo ai lati della tangenziale appena fuori città a locali di infima categoria. Anche se il giorno non era da meno, la notte diventava quel momento in cui la rincorsa a quella roba e la condotta "dissoluta" senza nessun freno mi chiamavano senza sosta. E perdere se stessi fino a questo punto non rende assolutamente onore. Certo, se ci sei dentro non te ne rendi conto. Ma, se hai la fortuna/sorte/volontà/coraggio di uscirne allora saranno ricordi di cui provare vergogna per sempre. Io, che ho vissuto queste cose sulla mia pelle, la penso così. E non mi convinceranno mai del contrario. Non c'è niente di alternativo/ribelle/edificante/eroico/cool a ridursi così. E spero che per altri sia andata diversamente ma, a me, la dipendenza e questo passato dissoluto hanno anche portato all'allontanamento definitivo da mio padre.
Ed è ora di prendere atto che non ci sarà mai un cambiamento positivo, che è davvero finita così. Basta illusioni, basta crederci ancora. Quel padre deluso e provato da una simile delusione, ha trovato il modo di rivolgermi di nuovo la parola dopo 10 anni per rinnovare con forza e feroce fermezza la fine di ogni contatto tra noi. In prima battuta, ho provato a esporgli le mie ragioni ma, poi, ripensando a tutto ciò che ho fatto di nascosto da lui in passato, ho capito che devo soltanto rispettare la sua decisione e che non posso più dargli torto. Non si meritava che io facessi tutto ciò che ho descritto sopra. Ora lo so. E troverò il modo di farmi una ragione della sua assenza nella mia vita. Devo farlo.
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Inviato da: cassetta2
il 14/01/2024 alle 03:31
Inviato da: mygangsta
il 21/12/2023 alle 22:10
Inviato da: Cherrysl
il 05/12/2023 alle 16:57
Inviato da: mygangsta
il 22/07/2023 alle 22:41
Inviato da: Cherrysl
il 16/07/2023 alle 19:18