Creato da: TradireononTradire il 27/04/2007
Dei tradimenti tutti, verso se stessi, nella famiglia, verso gli amici, verso il partner, nel mondo del lavoro e di quanto altro vi venga in mente

Non restiamo indifferenti, proteggiamoli!

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E torno a scrivere di te che stai per volare lontano

Post n°77 pubblicato il 24 Luglio 2012 da TradireononTradire
 

Finalmente sono riuscita a dirti Ti amo e tu ad ascoltarlo. Mi hai detto che la cosa ti ha sconvolto, eri impreparato, non te l'aspettavi, dopo tanto tempo e soprattuto ora che nella tua vita c'è un altra...e tutto questo io lo sapevo. Ma davvero non riesco a credere che tu non l'avessi capito... Gli uomini ed i loro enigmi... davvero un mondo da capire.

Se una donna ti fa una scenata perchè sei arrivato tardi e ti dice che vuole di più prima di cacciarti via perchè tu le dichiari che non puoi essere di più in quel momento, e se quando continui a cercarla in veste amicale ti dice che non ce la fa ad esserti amica perchè le fa troppo male... tu che fai? non pensi che forse c'è di più?

Per due anni ti ho scacciato con ogni forza dalla mia mente e credevo di esserci riuscita. Poi la notizia che eri a Londra: un colpo al cuore non averlo saputo da te.... impossibile visto che ti avevo chiesto di non chiamarmi. Gli auguri su facebook quelli però ce li siamo sempre fatti, tranne quest'anno... e poi quel tuo passaggio strano sulla mia pagina, quel saluto senza motivo in cui mi rasserenavi del fatto che non mi avresti infastidita e che ricordavi le mie parole... che voleva dire? E' da lì che si è riaperto il tuo file, è da lì che nel ricominciare a pensarti sei tornato presente come prima ma essendo passato molto tempo non sapevo proprio come farmi viva. Poi il tuo ritorno, saperti vicino mi rasserenava, timidi tentativi per rivederti fino alla grande notizia della tua partenza per New York. E di li a pochi giorni.

Ecco che dovevo giocare il 1000x1000. Non c'era altro da perdere se non perderti per sempre e nel silenzio. Così ti ho scritto e ti ho detto tutto, anche più di quello che ti avrei mai detto se ci fossimo incontrati ma tutto così vero e più leggo e rileggo quella lettera e più mi rendo conto che dentro ci sono io e che avrei dovuto farlo prima e che tante cose le ho nascoste a me stessa per prima. Che pace nel cuore che sento al pensiero che adesso tu sai ma mi sento emozionata come una ragazzina al solo pensarti. Sai che non oserei mettermi in mezzo nella tua storia ed entrambi sappiamo che tenerezza c'è tra noi, sei davvero unico e speciale e mi scopro a dire a chi non ha mai saputo di te e che mi chiede se ho superato la lunga storia precedente che non è quella che devo superare ma qualla seguente, quella con te. E me ne sono accorta solo mentre scrivevo la tua lettera. Incredibile! Come a volte non vogliamo vedere ciò che abbiamo dinnanzi. Incredibile come per amore si possa davvero lasciar andare le persone e volere solo il loro bene, incredibile come un discorso logico porti a conclusioni inaspettate che svelano il senso del tormento di anni.

Una risposta per come andrà non ce l'ho, confido sulla tua promessa di vederci al tuo ritorno e nel cuore, pur augurandoti la felicità assoluta, spero vivamente che intanto la storia con l'altra finisca.... e che al tuo ritorno ci sarà una sorprendente e magica telefonata. Sarebbe una cosa meravigliosa!

Buon volo e che la mia lettera ti tormenti risuonandoti nell'animo in quelle lunghe ore di volo

Smack!

 
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Ho voglia di gridarlo al mondo!

Post n°76 pubblicato il 24 Giugno 2012 da TradireononTradire

No, batto i piedi! No, non lo voglio! Nooooooooo!!!!

Non voglio questo silenzio assordante, non voglio questa distanza mentre mi sei dentro, non voglio questa muraglia e non voglio neppure i ricordi che mi hai lasciato! La tenerezza del tuo sguardo carezzevole, il calore della tua voce quando mi hai risposto al telefono, gli sms ancora sul cellulare e i tuoi accenni di inviti mai portati a termine..... NOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!! Non voglio nulla di tutto questo.

E' logico: se un uomo non si fa sentire è "perchè non gli piaci abbastanza"! Stop!

E invece.... domenica sembravi un bambino quando mi hai vista, mi sei venuto incontro mentre ballavo, proprio come in un film, l'espresione piacevolmente sorpresa e ballavi con me... mi chiedevi di starti accanto quando salutavi e mi osservavi incredulo mentre ti sedevo accanto...

Quando due anime si incontrano la separazione è difficile. Mi hai detto "sei tosta"... no, gioco a farla... ma tu non mi conosci in realtà ne io conosco te, ti presagisco e non sempre ciò che vedo mi piace ma sono molto incuriosita ed attratta dal tuo essere uomo. Poi ogni tanto viene fuori il tuo sguardo ferito e mi verrebbe voglia di tenerti stretto fra le braccia per ore, darti tutto quell'amore che hai sempre desiderato, pulire e medicare le ferite passate, soffiare sulle cicatrici e dirti "è tutto passato!" Ed altre volte vengono fuori i tuoi sbalzi di umore. fanno ancora solo capolino, giusto il tempo di intravvederli, ben nascosti in gesti, espressioni, toni di voce camuffati... Già, "due come noi che fanno lo stesso lavoro non dovrebbero stare insieme"... "ti voglio bene e non voglio farti soffrire" "Ho due mesi di fuoco, non so come ne uscirò"

Gli uomini vivono il tempo in maniera diversa dalle donne, questo lo so pure io... ma questo silenzio capita a me, non ad una mia paziente, e le domande sono costretta a farmele: è uno stare in attesa o è tutto già volato via? Quale parte di te è in azione: l'uomo attento e ponderato che mi ha sedotto o l'impulsivo e fuggitivo che temo?

E mi viene solo da pensare al film Shine... ed a questo punto mi fermo e sorrido, perchè mi dico che senza conoscerti davvero ho già fantasticato troppo su ciò che potresti essere.

Ovunque tu sia: buona agenda!

 
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Quanto amore sprecato!

Post n°75 pubblicato il 23 Novembre 2011 da TradireononTradire
 

Questo stasera mi ha detto una persona (leggi titolo del post) parlando di amori non ricambiati sia nelle relazioni intime, che amicali, che parentali. E nel dirlo ho percepito tutto il dolore di chi ama, sa cosa vuol dire amare e donarsi, sa anche accogliere l'amore che le viene donato ma non lo sente abbastanza in proporzione a ciò che lei da.

Molti autori parlano di serbatoi d'amore vuoti e pieni, di come è facile nel tran tran quotidinao vederli e sentirli vuoi mentre per riempirli in alcune fasi della vita basta poco mentre in altre è una fatica immensa!

Forse vi ho già citato Gary Chapman, nel suo famoso libro "I 5 linguaggi dell'amore" spiega appunto come riempirli ed io credo davvero che se ciascuno si occupasse di riempire il serbatoio di chi ama, per la magia della reciprocità, avremmo tutto il serbatoio pieno e non desidereremmo altro se non la gioia di condividere questo amaore con le persona che abbiamo a fianco.

La novità alletta eppure il cambiamento personale spaventa. Mi sembra di risentire Don Calogero ne "Il Gattopardo" che dice "perche tutto resti com'è bisogna che tutto cambi". Facciamo cambiare le persone, le situazioni ma non siamo disposti a lasciarci cambiare noi prendendoci cura di una relazione che richiede impegno e per questo una dose maggiore di amore. Sappiamo prenderci cura delle persona ma non delle relazioni. Troppo faticoso! E poco stimolante! Meglio cambiare partner, meglio averne più di una per soddisfare piaceri diversi, perchè esse/essi possano completare i vari aspetti di noi... e ci dimentichiamo che noi, per quanto multisfaccettati, siamo pur sempre una persona sola composta di mente, corpo, istinti e spirito e cha ciò che tocca una sola parte di noi inevitabilmente sta toccando anche il resto anche se a noi piace raccontarci che non è così.

 
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Per sempre

Post n°74 pubblicato il 13 Novembre 2011 da TradireononTradire
 

Questa sera ero alla conferenza di Marco Scarmagnani (giornalista, mediatore e consulente familiare) per la presentazione del suo nuovo libro "Per sempre" e del suo format "Io Tarzan tu Jane" attraverso cui espone in maniera divertente le differenze tra uomini e donne così come si esprimono nel quotidiano della vita di coppia.

Straordinario pensare come all'approfondimento di molte tematiche si giunge da un cammino di tipo personale e che questo approfondimento ad un certo punto vuole essere condiviso con gli altri soprattuto perchè si vedono dei successi.

Ebbene, lui sostiene che la teoria del per sempre funziona, non è un utopia. Spulciando in rete ho trovato uno scritto che invitava i lettori a pensare al desiderio di amore eterno che alberga in ciascuno di noi... finchè l'evidenza non dimostra il contrario direte voi. Invece vi aggiungo che il per sempre ha funzionato per millenni e continua a funzionare in gran parte delle società, attinge ad un bisogno della coppia di garantirsi sicurezza e offrirne ai figli. Se pensiamo al mandato evoluzionistico in base al quale per esistere abbiamo bisongo di riprodurci e il bambino è tra i mammiferi il cucciolo che ha maggiore necessità di cure per sviluppare la sua indipendenza ecco spiegato il vero senso della famiglia.

Io concordo ampiamente con lui nel dire che il per sempre è possibile, altrimenti non si spiegherebbero tutti i tradimenti non detti. Cosa spinge a non dire? Il timore di ferire l'altro? Solo questo?

Concordo anche con altri autori che le differenze tra maschile e femminile sono tante e più sono note ed accettate piuttosto che combattute e più è facile rapportarsi gli uni agli altri. E questo è oggi indispensabile perchè i nostri bisogni si sono evoluti, la comunicazione si è evoluta, la cultura è cambiata e non è tanto importante lo stabilire se è meglio o peggio, è importante trovare il modo di non far fallire le relazioni, trovare il modo di non isolarsi o chiudersi nell'egocentrismo.

Altri autori si sono soffermati su questi aspetti e sul bisogno di rinsaldare le relazioni per recuperare il benessere biopsicosociale.

.....continua

 
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Un tempo le coppie si fondavano sulla stabilità, oggi la stabilità fa paura

Post n°73 pubblicato il 05 Novembre 2011 da TradireononTradire
 

Quanti sono daccordo col titolo di questo post? Quanti sono convinti di desiderare di essere una coppia stabile?

Ecco come funziona la gran parte delle persone. Ognuno porta dentro di se un grande bisogno di amore, anche chi lo nega. Per qualcuno è più forte, per altri è più maschrato ma il bisogno e la matrice sono indentiche: nasciamo da qualcuno e andiamo verso qualcuno. Non siamo "slegati da", siamo da sempre immersi nelle relazioni e che ci piaccia o no sono vitali. Da che esiste il mondo uomo e donna insieme hanno realizzato la vita e questo sembrerebbe essere il fine ultimo dell'uomo e soprattutto della famiglia. Lo dicono gli antropologi, gli evoluzionisti e non solo i teologi. La sopravvivenza dell'essere umano si basa sul concetto di progenie della specie, la capacità di procreare e la famiglia è l'organo principale deputato e selezionato nei millenni per adempiere a questo compito. Daccordo che la natura e l'evoluzione permette che ciascuno possa occuparsi di crescere, accudire, amare, educare, ecc. ecc. un bambino ma questo è dato da una volontarietà o da un bisogno piuttosto che essere insito nel modo come l'umanità si è da sempre selezionata per essere più efficace.

Torniamo alla nostra stabilità. Non siamo slegati dagli altri ma sempre di più vogliamo essere liberi, senza vincoli, senza catene. Più siamo liberi e più le nostre relazioni corrono il rischio di essere tante e rarefatte. Ciascuno può pensare alle proprie relazioni ed osservare come ci sono differenti modi di essere in relazione: ci sono vincoli parentali, ci sono amici del cuore, ci sono amici che sentiamo ogni tanto, ci sono conoscenti. Questa gradazione definisce la fitta rete sociale in cui siamo inseriti. Sempre più spesso oggi gli amici sono in rete. Presupposti della relazione sono lo spazio ed il tempo. Oggi sempre più spazio e tempo sono quelli virtuali e questo favorisce la possibilità di essere in contatto con molte più persone, anche contemporaneamente, ma diminuisce la possibilità di strutturare spazi e luoghi intimi che oltre alla comunicazione fatta di parole hanno necessità di sguardi, gesti, spazi emotivi e relazionali che la comunicazione virtuale filtra.

Abbiamo dunque bisogno degli altri ma non vogliamo legarci agli altri. Dichiariamo di volere relazioni stabili ma quando qualcosa in una storia, che sia nella fase dell'innamoramento/fidanzamento (Uh! Che parola grossa, arcaica e desueta!) o matrimonio poco importa, va storto con sempre più facilità (e sempre più sofferenza) ci si separa. Perchè non si riesce (o non si vuole) più investire in una storia? Siamo davvero tutti così sfiduciati? Nessuno più crede all'amore? E' proprio così? Eppure tutti lo cerchiamo!

O siamo invece sempre più così concentrati su noi stessi che quando qualcosa comincia ad andare storto non vogliamo perdere tempo ed energie per qualcosa che non ci attrae più, sempre pronti ad inseguire le novità, ad additare all'altro ciò che non va e  facendo a volte timidi tentativi (permettetemi) troppo spesso poco decisivi per rivedere ciò che in noi è di ostacolo alla storia? E l'altro, obietterete? Certo che se lo facessimo tutti non ci sarebbe da dire "e l'altro?", sarebbe un gioco di squadra al motto della reciprocità. E invece per farlo si attende prima la mossa dell'altro, il segnale che l'altro ci tiene a noi "per davvero" oppure il pensiero non sfiora nemmeno la nostra mente, l'attrattiva di altro è così forte che ci chiediamo perchè dovremmo restare in una storia che non ci corrisponde più?

Il discorso è articolato: siamo esseri in movimento, e nella coppia questo movimento è a tre. C'è un IO, c'è un TU e c'è un NOI, ed il noi dovrebbe dettare le regole base per la coppia a cui attingono anche le due soggettività. Se l'IO o il TU evolvono separatamente il NOI si frantuma.

La domanda da porre oggi è: Come è possibile che L'IO ed il TU evolvano insieme  al NOI? Ed è ancora possibile? Come l'individualità si incrocia con la relazionalità stabile di una coppia? Qui stabile può avere le gradazioni tanto del "per sempre" (parola che oggi fa tanta paura) quanto dell'equilibrio emotivo che c'è nella coppia.

A presto con il seguito....

 
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