il vecchio prof
«Quando miro in cielo arder le stelle; Dico fra me pensando: A che tante facelle? Che fa l’aria infinita, e quel profondo Infinito seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono?»
LE DOMANDE DI UN UOMO VERO
IL CIRCO DELLA FARFALLA: STUPIRSI DI NOI
Lo ripropongo perché aiuta nella ricerca:
c'è uno sguardo che ti permette di
recuperare il senso e la dignità dell'esistere
... limiti compresi
(un quarto d'ora speso bene)
LETTERA A DANTE
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Allora quando il lavoro è finito
(e, magari, sembra averci ammazzati per non lasciar più spazio altro che per il sonno e magari neppure per quello);
quando ci si alza dai tavoli delle cene perché gli amici non bastano più;
quando non basta più nemmeno la figura della madre (con cui, magari s'è ingaggiata, scientemente o incoscientemente, una silenziosa lotta o intrico d'odio e d'amore)
e si resta lì, soli, prigionieri senza scampo, dentro la notte che è negra come il grembo da cui veniamo e come il nulla verso cui andiamo,
comincia a crescere dentro di noi un bisogno infinito e disperante di trovare un appoggio, un riscontro;
di trovare un "qualcuno"; quel "qualcuno" che ci illuda, fosse pure per un solo momento, del poter distruggere e annientare quella solitudine;
di poter ricomporre quell'unità
lacerata e perduta.
G.Testori
su L'Espresso 1975
LA GOCCIA
« L'ULTIMA CIMA | UN DONO CHE CONDIVIDO CO... » |
Quattro ragazzi di Glasgow, disastrati e abbandonati a se stessi. Poi un operatore sociale che li porta in una distilleria di whisky. Lentamente, quell'incontro (tra gite alle Highlands e bottiglie da un milione di sterline) comincia a cambiarli...
La “parte degli angeli” è quella percentuale di whisky che evapora naturalmente
durante il processo di distillazione.
Albert quasi sviene, sporgendosi ad annusare il liquore da sopra il grande tino.
I ragazzi di questa storia sono i figli devastati del sottoproletariato di Glasgow,
dire non educati è dire poco.
Abbandonati a se stessi, e basta.
Figurarsi se sanno cos'è la parte degli angeli, se immaginano le sublimi alchimie del whisky. Nessuno gli ha mai fatto assaggiare niente.
Eppure qualcosa di buono attendono.
Soprattutto Robbie, quello messo peggio, aguzzo e violento come il suo bisogno di vivere.
«Grazie per avermi dato un’opportunità».
È il biglietto che, alla fine, Robbie lascia sul tavolo, per quell'angelo dei servizi sociali che gratuitamente, per uno spunto di umanità vera, gli ha fatto scoprire una strada, qualcosa che era buono da attendere.
Un commento del film La parte degli angeli, di Ken Loach
Da un articolo di M. Crippa
Attendiamo tutti qualcosa di buono, (non prima di tutto dalla politica), i nostri ragazzi per primi, ma anche noi.
Questo è il tempo in cui l’attesa si fa più intensa:
auguro a me e a tutti
che il cuore sia pronto a cogliere questa opportunità,
con lo stupore "di un bel giorno”.
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...per certa gente
è serio il problema dei soldi,
è serio il problema dei figli,
è serio il problema
dell'uomo e della donna,
è serio il problema della salute,
è serio il problema politico:
tutto è serio
eccetto la vita.
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Chiedete a un padre
se il miglior momento
non è quando i suoi figli
cominciano ad amarlo
come uomini,
lui stesso, come uomo,
liberamente,
gratuitamente....
quando i suoi figli
cominciano a diventare uomini
.... E lui stesso, lo trattano
come un uomo libero..
Peguy
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