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DO YOU LIKE HITCHCOCK, 2005 - Dario Argento

Post n°1332 pubblicato il 03 Gennaio 2007 da n.cave

Possiamo dire: finalmente? Un TV movie e fatto uscire solo per il mercato DVD. Un ottimo TV movie, un ottimo prodotto: finalmente, un ottimo Dario Argento.

immagine   Dimentichiamoci la ricerca di gore gratuito degli utlimi film, dimentichiamoci le sceneggiature scadenti. Un buon giallo, soprattutto se pensiamo al fatto che soggetto e sceneggiatura non offrono sorprese dichiaratamente: riprendiamo Strangers on a train del Maestro e lo rifacciamo a Torino. Lo rifacciamo come La finestra sul cortile e La donna che visse due volte, ma senza fare un'inquadratura che sia una citazione di questo o quell'altro film di Hitchcock o dell'espressionismo tedesco.
   Un film che usa il cinema in un gusto citazionistico che non è mai fine a se stesso ma che serve a creare suspence. Noi sappiamo come va a finire perché immagineconosciamo il buon Alfred e perché ce lo dice Argento. Eppure il film si lascia vedere, nonostante la presenza scialba e inutile di Elisabetta Rocchetti, attriciucola prezzemolina di questi tempi, che oltre ad avere un bel corpo (rifatto?) e delle labbrucce da pornodiva non ha altro (la ricordiamo ne Il ritorno del Monnezza o ne I tre volti del terrore di Stivaletti?). Insomma, lontani da risultati come Il Cartaio - dove gli attori, come nel film di Bava - uccidono tutto (abbiamo goduto nel vedere morire Muccino con un gangio alla gola trascinato nel Tevere, sì...), o come Non ho immaginesonno (abbiamo sofferto a vedere un Lavia accanto al figliolo spicopatico sproloquiante.,,), dove Max Von Sidow è l'unica attrazione. Chiara Conti, onnipresente e vecchia conoscenza argentiana, qui quasi non si vede (meno male?). Il film è giocato sulla suspence dello spettatore che sa.
   Ottima e verosimile la sequenza della fuga in motorino con la gamba rotta, anche se forse troppo lunga: nessun eroismo è il problema effettivo di alzare un motorino sull'asfalto bagnato con una gamba spezzata; nessuna spettacolarità all'americana. Solo tensione registica.
immagine   Ottima l'idea di voyerismo - onnipresente in Argento - che qui viene immaginesottolineata continuamente, anche se ci sembra un po' forzata la scena iniziale.
   Insomma, alla fine, anche un colpo di scena con un complice inatteso. Nessuno lo avrebbe mai detto. Anche se non ricorderemo certo il cast, Argento ci ha stupito con una regia e una sceneggiatura "da paura". E senza un filo di gore.

 
 
 
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