Dionea in Love!

Il messaggio egoisto fortemente individualizzante di mass-media e cultura (o sub-cultura) generale è difficile da contrastare.
Lavorando coi bimbi si vede moltissimo. E' difficile, per esempio, far capire a un bambino che lo scopo del gioco è coesistere armoniosamente.
Un esempio.
Uno degli aspetti più immediati della nuova società, è quello dell'isolamento del bambino: scomparsi i giochi di cortile, i piccoli perdono il senso e l'allenamento della socialità, col conseguente poco rispetto della regola, che viene vista non già come uno strumento necessario al divertimento e al benessero collettiva, ma come una limitazione del proprio mondo.
Il bambino non solo ha sempre meno coscienza della socialità intrinseca al mondo, ma è incapace di comprendere uno spazio condiviso e organizzato secondo regole e gerarchie meritocratiche. I giochi di cortile, invece, davano a tutti questi aspetti un'immediata concretezza che tutti erano in grado di comprendere in quanto la vivevano.
Chiedere ai bimbi di fare un cerchio, spontaneamente, partendo da una normale camminata, oggi è impossibile.
Ognuno guarda per sé e quindi il cerchio non viene. Se poi spieghi il gioco del formare il cerchio non capiscono chi è che vince. Quando parli che lo scopo del gioco non è eliminare gli altri ma riuscire ad avere un cerchio perfetto nel minore tempo possibile, ti guardano con lo sguardo vacuo di chi non ha appreso il messaggio.
Dopo un mese di lavoro, ancora non si riesce ad asvere un cerchio di bambini partendo da una camminata, a meno che non si inizi a porre le regole della sfida: chi è fuori dal cerchio dopo il tre, viene eliminato.
Ecco che per magia, il cerchio inizia a delinearsi. Ma il procedimento per cui ci si è arrivati è ancora intriso di quell'individualismo egoistico e materiale che il gioco del cerchio dovrebbe invece scardinare.
Va bene, significa che questo deve essere il primo passo. Prima la conquista dello spazio, poi di se stessi.