Disparenze
Psicoterapia e analisi per trovare o costruire ciò che c'è o ci può essere al di là dell'apparenza ...
Dott. Alessandro Floris
MEDICO
Specialista in Psicoterapia e Allergologia
Relazioni Umane
Studio privato, riceve per appuntamento a Cagliari, Capoterra, Iglesias, Sant'Antioco
Tel. 3284251313
UNITA' E PROFONDITA'
R A D I C I
Sarda Mater
Roccia di granito,
forte il legame con la madre terra,
calda col sole, salda nella tempesta.
Roccia di granito,
stabile emozione, accogliente riparo,
sorgente di energia, ruvida bellezza.
ACQUA
... prendere la vita con calma.
Così, magari,
arrivo anche
in anticipo!
http://digilander.libero.it/somatopsichica/
Parliamo di Trager con Piermario Clara (http://www.spaziopmr.it/, Torino)
“Quando si dà risposta a dei bisogni,
si inizia ad essere percepiti”
... Io posso sentire i bisogni di qualcuno solo se ho disponibilità e apertura a recepirli. Coscienza e attenzione. Vale per me, innanzitutto: se presto attenzione ai miei bisogni e riconosco la loro esistenza, già riconosco che io esisto. Basta che mi stia ad ascoltare. Se dò una risposta e agisco, riconosco l'importanza di ciò che ho percepito di me. Allora mi copro se ho freddo, mangio se ho fame, scappo o mi difendo se mi sento in pericolo, abbraccio qualcun altro che mi attrae... Riconosco che io sono importante per me.
Le sensazioni che provo sono tutte frutto di una relazione di me con qualche parte di me o con un oggetto esterno a me, rilevate e portate a coscienza dal mio sistema nervoso: sento morbido un cuscino (più delle mie dita), duro il cemento (più delle mie ossa), calda la teiera (più della mia temperatura corporea), accecante il sole (più del buio che vedo a occhi chiusi), tenue l'Adagio di Albinoni (ma il suo livello copre già il suono del mio respiro)...
Sento un'altra persona e le informazioni che questa mi fa arrivare. Se le decodifico con attenzione, queste possono dirmi molto dei suoi bisogni.
Anche qui, basta che stia ad ascoltare che cosa io sento (attenzione, sono sensazioni fisiche, non “lettura del pensiero” o “proiezioni”!).
E se una risposta mi sorge e interagisco, do' riconoscimento a chi queste mie sensazioni ha generato. Così riconosco l'altro, riconosco la sua esistenza.
A fronte di una risposta che accoglie il proprio bisogno la persona si sente vista e presa in considerazione e orienta anche la sua attenzione al di fuori di sé, su chi l'ha vista! Di conseguenza, anch'io sono percepito da lei.
Perciò io divento importante per lei, in quel momento.
Se, in ogni relazione interpersonale che vivo (da quella con i miei familiari a quella con un'impiegata alle Poste), mantengo i sensi all'erta a 360°, selettivamente posso anche cogliere il bisogno di Trager di ogni persona che incontro: apertura, spazio, leggerezza, facilità di movimento, per alcune anche di tocco e contatto fisico...
E io posso dare una risposta a questo bisogno di Trager: so quali benefici ha prodotto in me - lo testimonio già nella coscienza di essere in ogni momento nella mia miglior postura possibile - e, rivolgendomi all'altro e dandogli una risposta Trager, questi mi percepisce, mi riconosce e si ricorderà di me come di quello con i movimenti sciolti, col sorriso facile e che ha capito (finalmente qualcuno!!!) di cosa lui aveva bisogno.
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Post n°339 pubblicato il 16 Gennaio 2014 da rouge57
"Durante la crescita è necessario diventare qualcuno, avere consapevolezza del proprio essere nel mondo e quindi acquisire le tre identità di base, quella dell'Io, di un essere unico e personale, quella di genere, per cui si è uomo o donna - e per questo si devono assecondare le pulsioni che provengono dalla biologia - e infine l'idsentità sociale, che contempla il senso e la funzione che si vogliono raggiungere all'interno della comunità. |
Post n°338 pubblicato il 25 Novembre 2013 da rouge57
“Per varie ragioni, ……, il soggetto borderline ha difficoltà ad integrare le esperienze di separazione e di perdita che sono parte della vita umana in generale, e in particolare del processo psicoanalitico. Ma, più ancora, la stessa organizzazione borderline della personalità mantiene elevato il rischio della separazione e della perdita. Se accettiamo (come io faccio) la teoria della Mahler secondo la quale la struttura della personalità del paziente borderline è, dal punto di vista dello sviluppo, attribuibile a difficoltà verificatesi nella fase di separazione-individuazione, possiamo capire che il suo Io individuale debolmente strutturato è continuamente minacciato su due fronti. Da un lato, il rischio è che la sua separatezza lo porti alla regressione nella simbiosi con l’altro (equivalente per lui a una madre simbiotica), con la conseguenza della perdita totale della individualità; dall’altro, che la sua paura di questa fusione simbiotica lo porti a un autismo (psicosi) così grave da fargli perdere ogni capacità di mettersi in relazione con gli altri esseri umani”. (Harold F. Searles, Il paziente borderline, Bollaio Boringhieri, pag. 179) |
Post n°337 pubblicato il 30 Settembre 2013 da rouge57
"Avere risposte adeguate porta ... a sentirsi degni di essere amati e a ritenere che gli altri siano disponibili ad aiutare in caso di necessità. Porta, in pratica, ad avere fiducia e nelle proprie capacità e negli altri. Ed è da questo modo di rappresentarsi se stesso e il mondo circostante che emerge la possibilità di essere autonomi e adulti. |
Post n°336 pubblicato il 22 Settembre 2013 da rouge57
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Post n°335 pubblicato il 12 Settembre 2013 da rouge57
"Il fatto che sia necessario chiedere il permesso per palesare la propria spietatezza compromette l'indipendenza mentale necessaria ad esprimerla. Per questo, i bambini e gli adulti hanno bisogno di una madre ricettiva affinché l'espressione della loro spietatezza non sia ostacolata o frustrata. Abbiamo tutti bisogno di qualcuno che non faccia ritorsioni e in questo modo ci permetta di capire che il mondo è pronto a ricevere le manifestazioni dei nostri istinti. O, e questa seconda alternativa è quella più probabile, esiste un continuum di bisogni - che varia a seconda delle esperienze precoci e del temperamento innato di ognuno di noi - che permette a certe persone di esprimere ciò che si agita dentro di loro senza chiedere alcun permesso mentre, al'estremo opposto, altre persone sono sul punto di perire a causa della mancanza di un segno che gli faccia capire che le loro espressioni di sé sono benvenute." (F. Robert Rodman) |
Post n°334 pubblicato il 11 Settembre 2013 da rouge57
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Post n°333 pubblicato il 10 Settembre 2013 da rouge57
... lo stabilire un rapporto da parte dell'elemento maschile con l'oggetto presuppone l'esserne separato ... L'elemento maschile fa mentre quello femminile (in maschi e femmine) è ... Sembra che la frustrazione appartenga alla ricerca di soddisfazione. All'esperienza di essere appartiene quacos'altro, non la frustrazione me la sua mutilazione ... l'entrare in rapporto con l'oggetto col sostegno della pulsione istintuale appartiene all'alemento maschile della personalità non contaminato dall'elemento femminile ... Lo studio dell'elemento femminile distillato non contaminato puto ci porta all'ESSERE, e questo forma la sola base per la scoperta di sé e di un sens di esistere (e di lì alla capacità di sviluppare un interno, di essere un contenitore, di avere la capacità di usare i meccanismi di proiezone e introiezione e di entrare in rapporto con il mondo in termini introiezione e proiezione) .... allorché l'elemento femminile nel bambino o nella bambina o nel paziente trova il seno, è il sé che è stato trovato. (Donald W. Winnicot) |
Post n°332 pubblicato il 06 Marzo 2013 da rouge57
.... Ritrovar-si
Sant'Agata dei Goti, 2-3-4 marzo 2013 |
Post n°331 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da rouge57
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Post n°330 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da rouge57
Ritorno a casa, scatti di vita che respira. Ritorno a casa, incrociando solitudini che a volte mi sorpassano o a mia volta io sorpasso senza mai incontrarle. Ritorno a casa, coi pensieri che frullano ed escono dal finestrino per rientrare dall'altro, per un curioso vorticare d'aria. Ritorno a casa, e un semaforo mi ferma costringendomi a vedermi. Poi il verde mi lascia andare.
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... un paziente può utilizzare la psicoanalisi per ottenere ... un grado di integrazione, di socializzazione e di scoperta di sé cui non sarebbe arrivato da solo. (Donald W. Winnicot)
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... e' passata di qua ...
L'urlo del mare
Sono convinto si possa
urlare anche senza
usare la voce (Zerriu)
tracce ... tracce ... tracce ...
"So di aver dato fiducia e forza a molte persone che mi hanno avvicinato nel mio ruolo ... e so quanto io stesso sia fragile e quanto aiuto abbia cercato in famiglia, da mia moglie e dai miei figli, e dagli altri dl di fuori della famiglia. Se sono ... un buon marito, padre, amico o semplice conoscente lo devo in massima partealla mia paura, alla mia insicurezza che mi portavano a capire gli altri con la modestia di chi sa di non avere doti particolari se non quelle di un uomo che ha cercato sempre di camminare senza fare molto rumore, e di aiutare, semmai, senza la convinzione di poterlo fare. Ho amato la debolezza e la fragilità ..., poiché avevo consapevolezza di quanto io stesso fossi debole e fragile. Sono pieno di dubbi, ma il dubbio non impedisce di aiutare: si può capire come aiutare se si sente la necessità dell'aiuto". (corsivo di Vittorino Andreol, tratto LETTERA ALLA TUA FAMIGLIA, ed. Rizzolii, modifiche in stampatello mie)
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