Creato da eheheh1234 il 14/12/2009

Fulmine..di emozioni

...a ciel sereno ed a cuore aperto

 

 

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A proposito della ricorrenza di ieri…

Post n°90 pubblicato il 20 Marzo 2014 da eheheh1234

 

Navigando a zonzo per il web, ieri mi sono imbattuto in un sito dove, udite udite, le cure parentali spettano al maschio. Non nego che mi sono emozionato di fronte a cotanta saggezza della natura.

Il primo della lista è papà aotide. Parliamo di una scimmia sudamericana che forma coppie stabili per tutta la vita. Quando nascono i cuccioli è il padre che si occupa del loro allevamento; li trasporta e li pulisce mentre la madre si limita ad allattarli.

Negli uistiti, altre scimmie sudamericane, invece, il papà non si limita a nutrire, spulciare e trasportare i piccoli ma collabora anche nel parto, spesso gemellare, della femmina. La ragione evolutiva di questo coinvolgimento sta forse nella difficoltà della gestazione. I cuccioli appena nati pesano un quarto della madre, come se una donna di 56 Kg partorisse un bambino di 15 Kg!

L’ippocampo si occupa dei piccoli ancor prima della loro nascita! La femmina, dopo l’accoppiamento, deposita le uova in una sacca speciale del maschio nella quale 2000 uova vengono covate per circa venti giorni. Cosa abbia spinto i cavallucci marini a intraprendere questa stranissima strategia evolutiva è proprio la rarità. Il maschio ha scelto di prendersi cura, personalmente, di quelle uova che, sicuramente, hanno ereditato il suo stesso patrimonio genetico, garantendo così il proprio successo evolutivo.

Anche se in quasi tutte le specie di uccelli è la femmina a occuparsi dei piccoli, è facile incontrare coppie che, una volta formate, rimangono fedeli per la vita. Tra i cigni collonero, ad esempio, il papà ha un ruolo fondamentale nella cura dei piccoli che rimangono con i genitori per circa un anno.  Durante i primi giorni poi, mamma e papà, si dividono equamente il carico della cucciolata. A volte anche letteralmente perché i piccoli, ancora fragili, hanno bisogno di essere trasportati sul dorso dei genitori!

In ambienti particolarmente ostili, però, può succedere che i maschi assumano dei comportamenti particolarmente attenti nei confronti dei propri pulcini. E’ questo il caso del maschio di grandule di Namaqua che nidifica nel deserto del Kalahari, in Sudafrica. Per poter dissetare i propri piccoli, il ventre del maschio ha la capacità di assorbire grosse quantità di acqua. Quando trova una pozzanghera vi si accovaccia e ne raccoglie con le sue piume anche 40 litri. Carico di liquido vola verso il nido e con un richiamo particolare attira i pulcini che accorrono a bere dal ventre del papà.

Il nandù, grosso uccello simile a uno struzzo, ha un comportamento tutto particolare. Durante la stagione degli amori le femmine si accoppiano con molti maschi. I maschi quindi, costruiscono i nidi e diverse femmine vi depositano le loro uova. Il maschio cova fino a 50 uova alla volta per sei settimane e dopo la schiusa si occupa dei pulcini, difendendoli da qualsiasi animale vi si avvicini.

Tra gli uccelli, il papà più eroico, è sicuramente il pinguino imperatore, Dopo che la femmina depone il suo unico uovo, il compagno lo nasconde sotto una piega della pelle dove proteggerà anche il pulcino dopo la schiusa. Da questo punto di vista somiglia molto al cavalluccio marino se non fosse che, per proteggere l’uovo, è obbligato a restare immobile e digiuno quattro mesi nell’attesa della compagna che, nel frattempo, è nell’oceano a rimpinzarsi di cibo da offrire al nuovo nato.

 

 
 
 
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