Veloce come una furiosa saetta che irrompe nel cielo, scaturisce un bagliore nel profondo blu di questa magica notte. Struggente, ma dolce è l'attesa del fulmine tuo sul mio corpo assopito. Risveglia i miei sensi, ridammi la vita, tu che sei acqua e fuoco, un Dio mascherato da demonio crudele.
Sibili di vento infinito giacciono senza fermata, viandanti assatli rincorrono il tuono. Ecco lo senti...piomba sovrana la luce nello scuoter di foglia, ombreggia la nuvola scuotendo la luna. Ecco la vedi...è apparsa all'imbrunire nel cielo si è distesa, un istante e l'ho persa ma lassù da sempre mi sorveglia
Ama ragazza, ama perdutamente e, se ti dicono l'amore è peccato, ama il peccato e sarai innocente
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Ariekkimequà.
Post n°96 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da eheheh1234
Eccomi quà. Direte: e dove sei stato fino ad adesso? in montagna, quota millesettecento metri, in mezzo a lupi e caprioli, certo se ci fosse stato anche un’orso, con magari qualche punto in comune, avrebbe potuto giovare entrambiì . A far cosa? A ristrutturare una baita del settecento, non capita tutti i giorni, ma se capita si deve fare, sia per campare che per evadere dai soliti schemi. Certo ci si deve adeguare, per comprare le sigarette devi farti trenta chilometri, se ti manca una vite, costo otto centesimi, ne spendi venti di benzina per cercarla. Se vai al bar della frazione, giochi a pinacola con Mariella, che tra una calata e l’altra, tra uno sgrido alla figlia diciassettenne con idee confuse sugli orientamenti sessuali che nel frattempo acchiappa di tutto, uomini o donne, tanto che differenza fa? chi passa in montagna? prepara una bella e vellutata polenta con funghi e carni locali. Ma si fa. Si fa per onore degli impegni e per una certa, ancestrale forza, quasi una sfida con se stessi, nel volersi cimentare nella conclusione. Ed io povero terrone, Foggiano (ciaooo Melììììì), immerso in dialetti nordici sconosciuti, in usanze che mi sembrano aliene e contornato da stupendi scorci avvolti da nebbie perenni, che dovevo fa? Mi sono adeguato e ho seguito i ritmi della montagna: sveglia alle quattro e mezza ( non immaginereste mai quanta gente si trova al bar della frazione alle cinque del mattino), nanna alle ventuno come la galline e scordatevi i i contatti telefonici: ho riscoperto la vecchia cabina telefonica, in onore di una certa nipotina persasi in quel del milanese assieme al boss quando non ne aveva vista una! Ma tutto sto post non centra niente, ormai sono ridisceso in valle, a TORINO, I telefoni hanno ripreso a funzionare (che dolor) ed internet pure: e qui mi preme chiarire la mia assenza, che comunque si protrarrà, in modo alternativo, causa impegni lavorativi pregressi. Per cui se non doveste vedermi per un certo periodo di tempo, per favore non andate da ‘’chi l’ha visto’’ ma magari mandate qualche sms. Un bacione a tutti, mi siete mancati tantissimo. Cocò. |
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