Sognando te...

..e il mondo si è riempito di passeggini...

Sono rimasta parecchio scioccata dalla trasmissione della D’Urso che non avevo ancora avuto la forza di mettermi a scrivere.Le due ragazze in rappresentanza di ARIANNe sono state nel vero senso della parola aggredite.. aggredite perché stanno o hanno cercato “un figlio a tutti i costi”..E’ stato più facile fare discussione sull’affitto dell’utero invece di alzare un polverone politico sul perché un uomo di più di 45 anni non possa adottare un bambino con la moglie (a cui hanno tolto utero e ovaie in giovane età a causa di un endometriosi devastante)Cosi come non ci ha messo niente a urlare frasi senza prova scientifica un famoso ginecologo che chiede 5000 euro per fare la visita a una donna, anche in età avanzatissima, per tentare la procreazione medicalmente assistita..e che è convinto che lui l’endometriosi la guarisce! La cosa più sconcertante però…è che prima di entrare in studio la D’Urso ha esplicitamente chiesto a queste due endo-amiche di non parlare della malattia e tanto meno dell’associazione.Siamo abituate a questo trattamento. Già due anni fa a Veronica Prampolini era stato vietato di parlare dell’endometriosi in un contesto dove le si era chiesto di parlare solo della sua ricerca disperata di un figlio. E le era stato anche impedito di parlare del suo primo libro, anche se parlava più di questo, forse, che della malattia.Come possiamo pretendere di riuscire a fare informazione se i mezzi di informazione ci chiedono esplicitamente di parlare solo di ciò che fa audiance? (parliamoci chiaro…l’aumento del numero di fecondazioni in vitro è dovuto al fatto che ormai si cercano i figli troppo tardi… una donna su tre ormai fa un figlio “grazie alla provetta”.. però se la Nannini rimane incinta a 56 anni è scandalo! Fa ovviamente ascolti parlare di una cosa che tutti criticano ma che poi chiedono… il motivo della sterilità non crea polemiche, quindi lasciamolo dentro le quinte)Ma da due giorni c’è una cosa che mi fa più tristezza di questo..ed è l’aver visto la figlia neonata di una conoscente. Una giovane donna della mia età, con cui uscivo in compagnia da ragazzina. Sembra ieri che giocavamo in costume nel cortile di un’amica comune, mentre il sole di luglio in questa pianura ci permetteva di lanciarci addosso palloncini pieni d’acqua o di far volare in aria la canna dell’acqua aperta.Ma ieri era li. Girava per il centro commerciale con questo fagottino in braccio e un’amica affianco. Non riuscivo a capire il sesso del fagottino, né riuscivo a stabilirne l’età. Dormiva beato nell’incavo del gomito di quella ragazza che portava sull’altra spalla una classica borsa da carrozzina blu “peg perego”. Non mi ha riconosciuta. O forse ha preferito cosi. Ho poi cercato di ricordare le ultime volte che l’ho vista e ci ho parlato. Una mattina d’autunno, appoggiata alla ringhiera del sottopasso alla minerva, mentre io andavo a scuola e mi aveva detto che abitava in città ormai. E poi alla C’Art del nuovo Carrefour quando l’hanno aperto. E li l’avevo sempre vista. Tutte le volte che andavo al Carrefour buttavo la testa dentro C’Art per salutarla. Cosi come faccio da Vituolli per salutare mia cognata o al C’Art del Bennet per salutare due ex compagne di mio fratello.Poi sono rimasta a pensare. E a un tratto una lampadina si è accesa. Negli ultimi mesi da C’Art non c’era (ovvio che la cosa inizialmente non mi ha dato alcuna sensazione, i grossi centri commerciali fanno orario continuato e di conseguenza le commesse fanno i turni). Ma il fatto di vederla lì con quel fagottino dormiente mi ha fatto venire in mente che da mesi non la salutavo. Cosa può portare una commessa di un negozio a fare improvvisamente la baby sitter? O cosa può portare una baby sitter a prendere un neonato che dorme in braccio e tenerselo in braccio per tutto il centro commerciale?Tutto questo perché inconsciamente non potevo pensare al fatto che fosse suo figlio. Vuoi perché la cosa mi avrebbe uccisa. Vuoi perché sono portata a pensare chela maggior parte delle ragazze della mia età siano ancora immature per cercare un figlio (insomma..credo che pochi di voi miei lettori abbiano sentito tante ragazze di 23 anni parlare continuamente di bambini...)Improvvisamente il centro commerciale si è riempito di neonati nell’ovetto e in carrozzina, piccoli bimbi con il ciuccio nei passeggini o in braccio ai loro genitori o ancora nei seggiolini dei carrelli. A un tratto mi sono persino ricordata del lavoro che faccio: guidare un trenino elettrico per bambini. Che hanno spesso mamme con enormi pancioni. E il mondo mi è crollato sulle spalle…Ho dovuto subito cercare quella ragazza su facebook appena tornata a casa. Avevo bisogno di sapere.Ed eccola..in foto con quel fagottino in braccio. Bacheca e foto aperte al pubblico mi permettono di spiare; Veronica è nata il 15 dicembre. Di solito sono felice per le belle notizie delle persone che hanno avuto un ruolo nella mia vita. E un figlio è sempre un bel dono, una bella notizia. Ma questa volta ho provato un’invidia incontrollabile. Sarà che non mi ha (volutamente?) riconosciuta. E di conseguenza non ho potuto sapere subito, chiedere il nome, l’età come si fa con tutte le mamme che tengono in braccio un batuffolino evidentemente bello da impazzire. Ho incominciato a capire perché tante donne mi chiedono come faccio a voler diventare un’infermiera dei bambini a tutti i costi se io probabilmente non riuscirò ad averne o cmq dovrò fare tanti sacrifici e farò tanta fatica. MI sto anche chiedendo se la mia ancor giovane età mi darà una mano. Ma soprattutto mi sto chiedendo come facevo un anno fa a credere che la forza dell’amore che c’è tra me e il mio uomo possa davvero “guarire” l’infertilità che si rischia con l’endometriosi…