end[or]fine. - cerebralmente commossa.
« Precedenti Successivi »
 

Quando stavo nella corsia dei musi oblunghi a computare le pecore.

 … collaudava un principio di nebulosa intolleranza, quando si sentiva accostata da qualcuno. le dimostrazioni non le voleva più, la arroganza femminile era quasi svanita. non l’attraeva mai nessuno, per questo guerreggiava così tanto per avere accanto le sue tinte migliori. Conosceva la rarità delle luci, delle falene pigre che si muovevano nel suo stomaco…
 

Quando penso ai fratelli Grimm, avverto l'impellenza di coltivare radicchio.

C’era una volta e forse c’è ancora un paese assente dove se la gente attraversa sulle strisce e nessuno gli elegge. Un posto dove il cuore si tiene in borsa nel caso serva a un guardiacaccia o a taluno che ami. Un luogo dove i lupi non stanno nella foresta hanno il pelo e perdono…
 

Training Autoerogeno.

Ricordo la mania di Anja per le finestre sul Kunsthaus Zürich. La scovavo sul canapè sempre macchiato di gocce bianche, a tutte le ore, fissare il fabbricato. Certe volte si udiva la voce di Zoe toccare i muri del bagno, come una scarpina giapponese a tacco alto che risuona sul cristallo delle ore perdute. Parlava della…
 

Le affinità eruttive.

La prima cosa che si nota è il strepiio acquoso proveniente dal calorifero. Un ribollire effervescente, da compressa sciolta in un bicchiere. Come se ci fosse spazio per famiglie nane composte da bicarbonato e acidi. Sono avanzati pezzetti di carne. Ho un piccolo osso fra i denti come un piccolo pene. Ho le orecchie ancora…
 

Moto dall'uopo.

La vita è vita fino più o meno a dieci anni. Quando pisciare accovacciati per strada, é buono e giusto. Poi ci si trasforma in pesci rossi. Tutto è un impeto di reni. Ad inseguire o sottrarsi a esche vive e multicolori. Ad affascinare l’interesse e la saliva stucchevole dell’approvazione.  Si lasciano squame su schiene…
 

Come cervo a prima vena.

Il cancello lustrato, era rivestito da un curioso strato di simil-pelle. Esibiva un divieto di escursione atipico, privo di timbri comunali, ma con un teschio disegnato. Una miniatura minuziosa, un lavoro di precisione, stemperato a piccoli tratti. Lui buttava le braccia al collo della bottiglia e ballava vestito d’ecru pestando i piedi. La spiava dal…
 

Da grande voglio fare la proteina enzimaticamente predigerita.

Tempo fa ne facevo grosse scorpacciate. Aprivo le mani e issavo quelle zolle di terra tra la pioggia. Cristo santo, esiste gente attratta dal sole. Una stupida palla di fuoco non calpestabile. Io amo tutto quello che posso pestare. Terriccio da giardino, pozze di pioggia vecchia dietro alla cuccia del cane, linoleum verde da bagno…
 

[co]atto unico.

Ecco. Quelli  si danno alla fuga perché hanno fatto una rapina, e perché il palo s'è dato.  Mi chiamo Alvaro e faccio il barista al bar in piazza San Calisto. Lo sono da oggi, martedì, perché ho deciso di cambiare vita.  Quel signore fissa la signora che si specchia nella vetrina, e decreta, che è…
 

Papera con svista.

Il sole si leva a pagina 33. E’ di carta. Nessun calore ma, in sostanza, un aurora è sempre un aurora. D’idrogeno o china che sia. Ai limiti di Paperopoli non ho mai meditato. Se non altro fino ad oggi. Così come la voglia di sapere cosa c'è oltre la pagina, o di come sarà…
 

Santa Claus si ubriaca per amore dei bambini.

Ebbene si. Ho trovato lavoro e sono ubriaco. Il direttore Henderson mi dice: " ora lei è un simbolo, i bambini credono in lei, sia degno di questo costume. Vada vada". La filodiffusione passa ‘Santa Claus is coming to town’ di Bing Crosby fino al senso di vomito, ho voglia di abbattere tutte le renne…
 

« Precedenti Successivi »