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Post n°24 pubblicato il 13 Marzo 2009 da farfalla_granata
[Spesso accade che ciò che ci viene costantemente donato ci appare scontato e dovuto. Non si ringrazia più e si finisce di apprezzare ciò che ci viene dato. Quando perdiamo la capacità di apprezzare tutto appare più vuoto indipendentemente se all’origine della perdita di senso c’è una circostanza oggettivamente negativa. Quando si perde una ragione all’inizio prevale comunque l’istinto di sopravvivenza per cui si va alla ricerca di uno stimolo, qualcosa che possa risvegliare in noi un interesse che spesso coincide col desiderio di ricevere un’attenzione anche da una persona estranea. Si va alla ricerca di un abbraccio ignorando che se non si riesce a dare la giusta importanza a ciò che ci circonda difficilmente poi riusciremo a capire il valore degli altri e di ciò che questi possono effettivamente donarci.]
Il sole è una stella di 4,6 miliardi di anni all’interno della quale avvengono delle reazioni termonucleari che producono energia e di cui noi cogliamo gli effetti più favorevoli: luce e calore. Io ho sempre pensato che il calore del sole fosse come l’abbraccio di una persona.
Un giorno, in seguito alla mia perdita di senso, mi convinsi tacitamente che l’abbraccio del sole non mi bastava più ma non solo, incominciai a vivere nel buio e, col passare del tempo, non riuscivo più a espormi alla luce del sole senza provare malessere, prima morale e poi anche fisico. La luce rappresenta la vita, il benessere e tutto ciò di positivo che in quei momenti non solo non ti appartiene ma che si pone in netto contrasto con ciò che hai dentro. Al risveglio ogni raggio di sole diventava una spada che trafiggeva la bocca dello stomaco per poi farmi piegare in due da dolore. Al malessere faceva seguito la rabbia perché quella stessa visione che a me faceva stare male agli altri irradiava gioia ed energia. Allora un giorno mi rivolsi al sole e chiesi:”Sole, io sto male, ho perso il mio senso. Perché non ti spegni anche tu? Perché non smetti di rendere tutto più bello con la tua luce e il tuo calore dal momento che io non posso godere dei tuoi doni?” A quel punto il sole mi disse:”Ogni cosa per perseverare ha bisogno di un senso ed io non mi spengo perché io non ho perso la mia ragione. La mia ragione è donare luce e calore a ciò che ogni giorno mi fa sentire importante e che mi ricarica con un sorriso. Gli uomini hanno bisogno di me per vivere almeno quanto io ho bisogno di loro per non collassare. Tu sei spenta e non ti accorgi che non ci sei solo tu. Sono proprio gli altri la ragione e finchè ci saranno e ci sarà scambio reciproco di vita esisterà sempre una ragione per esserci.” Ho ripreso a tendere la mia mano al sole e lui non la rifiutava. Col tempo non provavo più dolore, non prendevo fuoco, non diventavo cenere. Il suo calore, come l’abbraccio di una persona, mi attraversa(va) con la stessa delicatezza di una carezza.
Grazie sole per la tua luce, grazie per il tuo calore, grazie perché mi hai ricordato che non sono sola su questa terra e in attesa di quell' abbraccio estraneo io ricevo il tuo.
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La natura obbedisce ad un dovere di bellezza, come i fiori in primavera, come la luna per illuminare la notte buia. Noi uomini, da tempo ci siamo rivoltati contro questo dovere di bellezza. Il nostro cuore non obbedisce più alla vita, anche se la cerca in ogni istante. In cambio inventiamo ogni sorta di imbellettamento. Soprattutto nei sentimenti. Così svanisce la nostra luce, sotto una coltre di artificiosità. Ma tu fai bene a dire: grazie sole. E' anche come dire: grazie rosa per esserci nella tua bellezza.
(alcuni scienziati sono scettici sull’età del sole. Loro dicono: se l’età del sole fosse di 4,6 miliardi di anni, sarebbero da correggere tutti i dati intorno al suo movimento, alla vita sulla terra, al sistema solare compreso. In effetti anche il volume del sole, quindi la sua massa, dovrebbe essere stata quasi il doppio. Cioè sarebbe stato impossibile avere la vita sulla terra. Invece di abbronzarci, saremmo solo abbrustoliti.) :) blue.chips
:')*