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Post n°28 pubblicato il 12 Aprile 2009 da farfalla_granata
C'è un posto che preferisco ad altri. E' un posto sospeso nel tempo e di strani confini ed è circondato da colonne che sembrano voler abbracciare tutto. E' un luogo che dà idea di imponenza, di stabilità e sicurezza. Diresti che non crollerebbe mai. E' un posto molto frequentato ogni giorno ma nonostante ciò trasmette una serenità che rimane dentro a forza e rimane lì, almeno fin quando non vai via. E' il posto in cui vado quando cerco un po' di pace mentre tutti vanno lì per cercare Dio. Ma lì Dio non c'è. Almeno non nel senso in cui tutti intendono. C'è stato un momento in cui la terra ha tremato, un momento in cui le case sono crollate, un momento in cui molte persone sono morte. Come tutti gli uomini piango, come tutti gli uomini prego, come tutti gli uomini cerco un senso a quello che è accaduto. Sì, cerco un senso perchè non riesco ad accettare questa tragedia umana e perchè se neanche questo riesce a farci riflettere allora significa che siamo stati colpiti e seppelliti due volte. Ma quale può essere il senso di tanta sofferenza? Nessuna parola può colmare il vuoto lasciato nei cuori e nelle vite. Ci si chiede: "Dov'era Dio in quel momento?" In questi giorni tutti abbiamo portato una croce e provato la passione di Cristo. Maria ha pianto tutti i suoi figli. Nessun morto resusciterà. Le mura sono polvere. Noi stessi siamo e torneremo polvere. Non esisteranno mai case capaci di reggere catastrofi, non esisterano mai carni tanto forti da non morire. Ma è nelle grandi sofferenze che anche gli uomini più piccoli diventano grandi. C'è stato sacrificio, c'è stata fratellanza e c'è stato amore. Ed è proprio in mezzo a tanta solidarietà, al dolore condiviso e al conforto di un abbraccio che l'uomo risorge nella sua interiorità. Il cuore dell'uomo è grande, se c'è il terremoto può tremare, può subire crepe di dolore, ma se c'è l'amore non crollerà mai. E' il cuore la casa più sicura dell'uomo. Forse dovevamo capire questo. E Dio non è nella mia piazza, Dio non è nelle chiese, nè in cielo. Dio c'è e vive nel cuore dell'uomo. Forse tutto è accaduto perchè dovevamo ricordare questo. Forse perchè difronte a tanto dovevamo rivalutare l'importanza della semplicità dell'esistenza. Forse perchè almeno per un momento tutti abbiamo pensato: "Non sono mai stato tanto attaccato alla vita."
L'Uomo è risorto. Quest'anno. [Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato.] (San Martino del Carso, G. Ungaretti )
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