Il paesaggio è quello della Foresta Umbra, paradiso naturalistico, cuore verde del Parco Nazionale del Gargano. [CALENDARIO MESSE E CATECHESI]
Tra gli alti faggi e gli schivi caprioli, in uno scenario che forse meglio di qualsiasi altro esprime l’armonia del creato che il serafico Padre San Francesco ci ha insegnato a considerare come espressione del Creatore, la Chiesa di Sant’Antonio in Foresta Umbra accoglie quanti approdano in questo luogo per rinfrancare le membra e lo spirito, a 800 metri di altitudine. Antica la presenza di questa chiesa al servizio di una comunità di boscaioli e carbonai, come attesta un vecchio campanile, ma ora aperta a quanti vi giungono in cerca di pace e di serenità. Già da qualche anno don Antonio Criscuoli ha cercato di riaprire la Chiesa di Sant’Antonio almeno nel periodo estivo, per sua iniziativa, contando solo sulla disponibilità di pochi volenterosi che avevano potuto e saputo cogliere il messaggio e l’opera del suo ministero a Rodi Garganico, Cagnano Varano, Zapponeta, Carpino, Frazione Montagna, ma anche al di fuori del nostro Gargano. Recentemente la riapertura della Chiesa di Sant’Antonio in Foresta Umbra ha ottenuto i crismi dell’ufficialità con la sua erezione a Rettoria e la nomina a Rettore di don Antonio Criscuoli da parte dell’Arcivescovo, Mons. Michele Castoro. Decisione che assicura la continuità del ministero e della pastorale. Il nuovo cammino è iniziato il 1° novembre scorso, Festa di Ognissanti, una data importante nel calendario liturgico e viatico beneaugurante, per intercessione dei Santi e soprattutto dello Spirito Santo, perché possa trovare la soluzione anche qualche altro piccolo problema logistico ancora presente e possa trovare la piena attuazione la ferma volontà da parte di tutti di riportare alla vita di un tempo questa chiesa. Numerosa e gioiosa, in occasione della festività di Ognissanti e delle domeniche successive, la presenza dei fedeli, giunti da Foggia, Zapponeta, Pescara e dai diversi paesi del Gargano Nord per accompagnare don Antonio Criscuoli in questo nuovo incarico. E’ stato come riallacciare un dialogo interrotto da molto tempo. Una gioia ben visibile era presente nel Celebrante e in tutti i presenti (famiglie al completo, una gestante). Gioia di incontrarsi, di ritrovarsi per cantare la gloria del Signore nella solennità di Tutti i Santi, ma anche durante le domeniche successive. Tante le emozioni tra i presenti, sollecitate in Salvatore da Zapponeta dai rintocchi della campana del vecchio campanile, quanto resta dell’antica Parrocchia di Sant’Antonio, che ora riprende ad annunciare il momento della preghiera in un ambiente che si presenta come il luogo ideale per farlo, perché tutto, qui in Foresta Umbra, torna a gloria del Signore, attraverso l’armonia del creato che avvolge la chiesa finalmente risorta dallo stato di abbandono in cui era, e che fa sentire il richiamo del Signore. La fede è palpabile tra tutti i presenti, come ha notato una famiglia di Pescara, attraverso l’armonia e la partecipazione (Virginia, la madre), la condivisione della gioia (Giuseppe, il padre), l’accoglienza e il paesaggio, anche con lo scampanio delle mucche (Laura, sei anni), la gioia che ha provato nel suonare il violino (Francesco, nove anni). Nino e Mirella da Foggia hanno notato come la chiesa di Sant’Antonio sembrasse non avere più le pareti e l’armonia che regnava tra i fedeli raccolti nella celebrazione, fosse un tutt’uno con quella che regna nell’ambiente circostante. La gioia di ritrovarsi intorno alla mensa eucaristica e respirare il senso di fratellanza e solidarietà che si è concretizzato nella riapertura della chiesa, è stata rimarcata da Mina e Thea da Carpino. Armonia che si è avvertita, come ricorda Giuseppe da Carpino, anche attraverso piccoli gesti, come la condivisione del panino di Lucrezia e l’offerta dei loro prodotti della terra da parte dei fratelli Nicola e Domenico da Zapponeta. Tante le emozioni per don Antonio Criscuoli, prima di tutto per l’incarico di Rettore ricevuto dall’Arcivescovo, Mons. Michele Castoro, quindi per il ritrovare tanti fratelli incontrati nel corso dei suoi precedenti incarichi e di poter riprendere con loro quel dialogo interrotto da lungo tempo, di poter comunque comunicare di nuovo a tutti il profondo amore in Cristo, che, quanto più è grande, tanto più è incontenibile. I ricordi si intrecciano con il presente, quasi a stabilire la continuità di un percorso di vita, al quale ora si vuole ridare slancio e don Antonio lo fa attraverso le omelie e le catechesi. Sulla scorta di quanto è avvenuto per la Chiesa di Sant’Antonio, in cui la ferma volontà è stata capace di liberarla dalle ragnatele e riportarla a nuova vita, don Antonio sollecita il personale rinnovamento, a partire dal nostro animo e dal modo di vivere il nostro Cristianesimo, per diventare testimoni di una Chiesa unita e viva in Cristo, capaci di testimoniare il Cristo Risorto per le vie del mondo. La Pastorale della Riconciliazione, la Pastorale dell’Eucarestia e la Pastorale della Parola di Dio costituiscono il punto centrale del ministero di don Antonio, cui si accompagna l’esaltazione dell’umiltà, nella convinzione che se c’è buona semente, ci saranno anche buoni frutti. Certo non sfugge a don Antonio la difficoltà di questo suo ministero in Foresta, ma è altrettanto grande la fede che lo sostiene nel portare avanti la sua pastorale e la sua catechesi, che il titolo di Rettore gli assegna. Una fede che gli consente di spalancare la Chiesa di Sant’Antonio in Foresta Umbra, questo piccolo scrigno nascosto tra i tesori della natura, a quanti vi si recano da ogni parte del Gargano ma anche da fuori, alle Corali, come quelle del SS. Crocifisso di Varano o di Santa Maria Maggiore di Ischitella, che animano con i loro canti i momenti liturgici, diffondendo le loro note e le loro voci nell’ambiente circostante, innalzandole, unitamente alle altre voci della natura, fino al cielo a lode e gloria di Dio.
In questo clima, ognuno dei presenti in cuor suo si unisce ai ringraziamenti al nostro Arcivescovo, Mons. Michele Castoro e al Comandante della Forestale, Claudio Angeloro, che, come ricorda una targa posta da don Antonio Criscuoli già nel 2012, hanno reso possibile tutto questo, un cammino spirituale che, come auspica Pasquale De Simone, possa continuare «… in questo meraviglioso lembo del nostro Gargano. La natura incontaminata, la salubrità del clima, siano sempre più efficaci stimoli perché i ‘frequentatori’ della Foresta possano trovare sempre, nelle Domeniche e nelle Festività, una adeguata e accogliente presenza spirituale, a gloria del Signore e di tutta la nostra Arcidiocesi. Nostra Madre Maria, Sant’Antonio, San Giovanni Gualberto, Celeste Patrono dei Forestali, benedicano questo cammino di fede». Pietro Saggese
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Inviato da: GiuliettaScaglietti
il 13/06/2024 alle 16:24
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il 12/10/2023 alle 19:22
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il 28/06/2023 alle 13:50
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il 22/08/2022 alle 16:08
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il 30/06/2022 alle 17:12