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Alimenti: Con 'Operazione Giano' Sequestrate 500 Tonnellate Di PesceVenezia, 30 dic. (Adnkronos Salute) - Impegnati su due fronti, per mare e per terra, gli uomini di tutte le capitanerie di porto hanno messo in atto 12.750 controlli che hanno portato al sequestro di ben 500 tonnellate di pesce: i controlli si sono intensificati dal 10 al 23 di dicembre, affiancati da un'azione di intelligence durata tutto l'anno. In tutto sono state 297 le denunce penali e le sanzioni elevate hanno superato oltre un milione e mezzo di euro. Questo il bilancio dell''Operazione Giano', presentata oggi a Venezia alla presenza del ministro delle Politiche agricole e forestali, Luca Zaia, e dei massimi vertici della Guardia costiera nazionale. "Dopo 60 anni - ha detto il ministro - siamo ancora qui che ci battiamo affinché venga rispettata la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo che riconosce a ognuno il diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione e alle cure mediche. Ho inaugurato, e continuiamo, una stagione a tolleranza zero". Tra i casi più eclatanti di sequestro una grossa partita di alici contaminate dall'ormai noto parassita (è un verme) Anisaki, sequestrate a Molfetta; se il pesce non viene preparato nei tempi e modi previsti, il parassita riesce a passare dalle viscere del pesce, che di prassi vengono rimosse, fino alle carni, contaminandolo e rendendolo indigesto per l'uomo. Sequestrate ben 324 tonnellate di pesce scaduto da anni e 80 di mitili: una partita di cozze, ad esempio, è stata trovata in vendita come pesce fresco mentre si trattava di materiale scaduto e congelato attorno al 2004. Sequestrate anche numerose cassette del pericolosissimo 'granchio cinese invasivo': una specie che vive in acqua dolce e si ciba di ogni specie vivente, azzerando l'habitat naturale dove viene a trovarsi; perciò, se disperso in un qualsiasi lago del nostro territorio, è capace di divorare ogni specie dopo aver depositato fino a un milione di larve. In un sequestro trovate anche delle meduse in salamoia e del pescecane. Il pesce 'contraffatto' sembra essere ancora un prodotto all'ordine del giorno nel menù del commercio allestito dalla malavita italiana: il pollak venduto come merluzzo; il brosme come baccalà; il pesce ghiaccio cinese spacciato per bianchetto. In questo caso sono state sequestrate 70 tonnellate di 'pesce taroccato'. Numerose le località esaminate dalla Guardia costiera, in particolare al Sud: da Palermo, dove in un deposito, accatastato come spazzatura, è stato trovato anche dello spada, fino a Catania, Messina, Napoli, Salerno e Livorno. Ma nessun angolo d'Italia è stato tralasciato nel blocco dei controlli. |
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