Creato da roby.floyd il 31/01/2014
un'anima alla ricerca di un chissà

Area personale

 

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 15
 

Ultime visite al Blog

cassetta2acer.250pagottossimoraannamatrigianoneveleggiadra0m12ps12Tanya00Louloubelleclock1991Cherryslfalco1941romhausMiele.Speziato0
 

Ultimi commenti

Un saluto dal 2024
Inviato da: cassetta2
il 17/09/2024 alle 16:57
 
Mio caro Roberto passo per un saluto, gli auguri del tuo...
Inviato da: occhi_digatta
il 23/06/2021 alle 11:08
 
Oggi e San Patrizio. Auguri a tutti i Patrizi, e un po’...
Inviato da: ReCassettaII
il 17/03/2021 alle 13:44
 
Il vecchio Pino non delude mai.
Inviato da: cassetta2
il 12/10/2020 alle 09:33
 
Caro Roberto, non potevi scrivere meglio: bravissimo!!! E...
Inviato da: Roberta_dgl8
il 27/08/2020 alle 21:48
 
 

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

« I miei vinili: Metal Mas......a patto che i funghi ... »

You Never Can Tell (C'est la vie)

Post n°413 pubblicato il 20 Marzo 2017 da roby.floyd

CHUCK BERRY - 1926/2017

 

A volte, una canzone, per quanto di successo, ha bisogno di qualcosa in più per fissarsi nella memoria di milioni di persone.
Quel qualcosa in più è una sequenza di un film, 'Pulp fiction' di Quentin Tarantino, impossibile da dimenticare, quella in cui Travolta e Uma Thurman, lei non si sa se più bella o più fatta, lui sornione con la coda di cavallo e il cravattino da cowboy, partecipano a un ipotetico contest di twist e la ballano con gli occhi che si incollano e in modo sexy, cool, divertente.
Per chi si ricorda, quella è la canzone 'incriminata' che, fra la manciata di brani che Berry, uno dei padri del rock'n'roll, ricordiamocelo, ha inciso dopo 20 mesi di prigione dove è finito, per aver fatto attraversare il confine dello stato ad una ragazza indiana minorenne che lui vorrebbe portare  nella sua città e farla lavorare nel suo club...e forse non solo quello.
Il brano è ancora una volta un esempio della capacità di Berry di giocare con le parole, la metrica, raccontando una storia completa, dettagliata e contenuta in soli due minuti e mezzo.
Ed è una storia che ha per protagonisti dei ragazzi, come tutte le sue storie, che, però, crescono e diventano adulti e come cifra ha quelle caratteristica osservazione, sempre ironica, sottile, mai troppo accentuata della società dei consumi.
I due vivono in un modesto appartamento, racconta la storia, ma poi il loro stile di vita cresce un pò in prosperità, e possono comprarsi un'automobile truccata e anche un refrigeratore, come si diceva allora.
I due ragazzi, altro particolare curioso, non si chiamano con due tipici nomi americani, ma francesi: Pierre e la sua mademoiselle, la sua signorina che da un tocco di charm alla storia, tanto che per celebrare il loro anniversario vanno nella città franco-americana per eccellenza, New Orleans e ogni strofa si chiude con " c'est la vie, say the old folks, it goes to show you never can tell ", è la vita han detto i vecchi, i genitori, quelli di famiglia, dimostra che non si può mai dire... tanto che, in alcune cover, non si chiameranno come il vero titolo "You never can tell" ; per esempio quella di Emmylou Harris del 1976 si chiamerà "C'est la vie"  e poi ci saranno tante cover, quella di Springsteen, Bob Seger, Andy Garcia e tanti altri ancora.
Sarà l'ultimo hit per Berry  per molti anni fino a "My Ding-a-Ling" del 1971, dopodichè pezzi di un certo rilievo saran finiti, ma non i concerti, nè tutte le ricadute della sua immortalità artistica.

 

... già... c'est la vie... ma appena appreso della notizia della tua morte desidero raccontare chi sei stato.

Chuck Berry ha rappresentato l'artista folk nell'idioma rock.
Il suo stile non è mai cambiato perchè non ne aveva bisogno; fin dall'inizio esso espresse inconsciamente le reazioni dell'artista e del suo pubblico agli ordinari avvenimenti del loro mondo:  automobili, ragazze, diventare adulti, la scuola, la musica.
Una ingenua vitalità pervade le sue canzoni, tutte.
I suoi argomenti non sono mai trattati a tavolino e le sue parole non mostrano lo sforzo di trovare 'significati' o 'valori' particolari nelle cose che descrivono.
La nota dominante dello stile di Chuck Berry è la sua aperta adesione alla felicità, allo scherzo, al divertimento: "School Days", per esempio descrive la 'pizza' di stare in classe, l'eccitazione che accompagna la campanella e la gioia di ritrovarsi intorno al juke-box; "Roll Over Beethoven"  invita gli ascoltatori , e Beethoven, a partecipare emotivamente alla musica, ad 'agitarsi e dondolare' al suo ritmo vitale.
I versi delle canzoni di Chuck Berry  rappresentano alcune delle eccitanti poesie folk nel campo del rock, rimanendo, in ogni caso, un linguaggio ordinario.
Un aspetto della sua forza artistica, tale da accrescere la sua rilevanza nella scena del rock in genere, è stato il suo stile chitarristico, non si serviva di un supporto di sassofoni se non di rado in qualche incisione; come Elvis era 'un uomo con la sua chitarra'.
Più di Presley tuttavia Chuck Berry suonava la chitarra con una vitalità che costituiva un elemento importante nell'effetto totale dei suoi dischi, per non parlare dei suoi concerti e, anche in questo caso  il suo atteggiamento era quello dell'artista folk.
Le sue canzoni usavano ripetutamente una identica frase introduttiva sulla chitarra, o una leggera variazione della stessa, e durante lo svolgersi dell'esecuzione facevano affidamento su analoghe melodie e armonizzazioni 'preferite' di chitarra, funzionali  alla verità estetica ed espressiva.
La sua artisticità folk,  il suo genio consisteva nel fatto che non cercò mai di cambiare quelle caratteristiche, non sentì mai il bisogno di introdurre innovazioni stilistiche...perchè non sapeva  neanche che cosa fosse lo stile.
Il rapporto di Chuck Berry con la sua chitarra era intimo e amoroso, e la cosa è evidente sia in termini musicali che visivi.
Musicalmente la chitarra penetra nelle liriche e spesso risponde ad uno o due versi di un certo ritornello, così che la voce e la chitarra contribuiscono alla pari dell'impatto totale del sound.
Sotto l'aspetto visivo la stessa stretta relazione era accentuata, in un abbraccio fra l'intera persona dell'artista e il suo strumento; quando si esibiva si stringeva al petto la sua chitarra, ne traeva le note, pizzicandola scherzosamente, e andava avanti in una sorta di balletto con essa.
Un simile modo di esibirsi richiedeva qualcosa di più della tecnica di un virtuoso; esso proveniva dalla convenzione folk per cui la chitarra è umana: come una donna, al cui corpo chiaramente assomiglia, deve essere amata prima di poterne trarre la sua musica avvincente.
Chuck Berry creò i testi e la musica di quasi tutte le sue canzoni che incise e...anche in questo rappresenta il tradizionale artista folk che, paragonato con i cantanti commerciali, crea da sè il proprio repertorio invece di farselo scrivere su misura da un'altra persona.
Durante gli anni '50 l'abitudine di cui Chuck Berry fu l'esempio divenne pian piano comune, e segnò una maggior differenza  fra il rock ed altri stili musicali praticati nel campo pop.
Come Berry, Fats Domino, Little Richard e Ray Charles, così come cantanti di blues più tradizionali, tipo B.B. King composero quasi tutte le canzoni che incisero e, negli anni '60 questa consuetudine divenne ancor più caratteristica della musica rock.

E concludo con una frase di John Lennon: " Se il rock' n' roll avesse un secondo nome potrebbe benissimo chiamarsi Chuck Berry  ".

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/ilbauledelnulla/trackback.php?msg=13513322

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 20/03/17 alle 12:04 via WEB
Bellissimo omaggio a Berry. Ma è una mia impressione o di scool days c'è anche una versione italiana? Notare nel video di Roll on Beethoven, che anche mature casalinghe bianche seguono il ritmo. Come dargli torto, a Lennon!
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 20/03/17 alle 21:54 via WEB
Eureka!!! L'ho trovata! Anche se più che una cover, è un omaggio fatto da un intoccabile (chi l'ha pensata, non chi l'ha cantata). Venerdì, saprai! Notte
(Rispondi)
 
roby.floyd
roby.floyd il 21/03/17 alle 10:00 via WEB
Non mi risulta una cover italiana di 'school days', ho fatto anche una sommaria ricerca, ma non ho trovato nulla, però ho rimediato questa, niente a che fare, certo, ma son certo che gradirai https://youtu.be/VjXAXBZqGm4 Si, ho visto il coinvolgimento delle 'mature' nel video... molto più spontaneo di quei debosciati che ballavano nel video dei Staple Singers. E Lennon aveva ragione da vendere, molti artisti e gruppi rock hanno attinto da lui, due esempi su tutti: ascoltare 'Star Star' dei Rolling Stones, oppure la sua "Sweet Little Sixteen" che diventerà per i Beach Boys "Surfin' Usa".
(Rispondi)
 
 
roby.floyd
roby.floyd il 21/03/17 alle 10:09 via WEB
Ah, ma allora non è "School Days", è un altro pezzo di Berry...eccerto che la so... facile!...mica è il segreto di Pulcinella! E non devo aspettare venerdì! Eccola qua, originale https://youtu.be/w5ezeUM6c74 e la cover italiana è la seguente: https://youtu.be/Y2KWWujJ_kk Buon venerdì prossimo!
(Rispondi)
 
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 22/03/17 alle 00:45 via WEB
Ahiahiahi signor Roby! Ha sbagliatooooo! Comunque, grazie per le segnalazioni. Grintosa la Pavone! Poi mi cerco la traduzione del brano originale per fare un confronto. Notte
(Rispondi) (Vedi gli altri 8 commenti )
 
 
 
roby.floyd
roby.floyd il 22/03/17 alle 11:37 via WEB
Ancor oggi la Pavone ci da dentro, l'ho vista qualche mese fà in tv dal vivo e per l'età che ha...meglio lei che Orietta Berti, insomma. Uff, va beh, aspetterò venerdì...ma perchè proprio venerdì, non la puoi mettere adesso, così non mi fai dormire la notte con questo pensiero!
(Rispondi)
 
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 22/03/17 alle 16:46 via WEB
E considera che recentemente ha avuto gravi problemi di salute! Allora! Mica posso cambiare il palinsesto per te! Lunedì cronaca e società, mercoledì cinema, venerdì cover (se possibile orripilanti), sabato i consigli per gli acquisti musicali! E ciao
(Rispondi)
 
 
 
several1
several1 il 22/03/17 alle 17:59 via WEB
uomini dalle basi post-ali solide
(Rispondi)
 
 
 
roby.floyd
roby.floyd il 23/03/17 alle 22:55 via WEB
Palinsesto?!?!? Mi sembra di essere una tv, magari pure a pagamento di cui ne sei il presidente! Una precisione e una rettitudine da far invidia agli svizzeri e senza concedere alcuna deroga come i tedeschi, scusa eh, ma un bel pò di Merkel scorre nel tuo sangue, altro che! Eccheeeeèèèèè!!!!! Come direbbe qualcuno.
(Rispondi)
 
 
 
roby.floyd
roby.floyd il 24/03/17 alle 10:18 via WEB
...è comunque esiste, ed è prevista l'edizione straordinaria, da sempre, aggiornati!
(Rispondi)
 
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 24/03/17 alle 15:21 via WEB
Bè, evidentemente dal ramo paterno mi deve essere arrivata qualche goccia di sangue austro-ungarico. L'edizione straordinaria cozza con la straordinaria pigrizia dello scrivente!!
(Rispondi)
 
 
 
roby.floyd
roby.floyd il 26/03/17 alle 22:47 via WEB
La pigrizia sicuramente sarà stata tramandata da geni materni; e non indagherei più di tanto sull'albero genealogico paterno...non escludendo che da qualche ramo possa spuntare un lontano parente di nome Adolfo!
(Rispondi)
 
 
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 27/03/17 alle 00:46 via WEB
No no, nessuno nella mia famiglia ha avuto a che fare con quel tizio, se non passivamente. Fidati, in confronto a me, Paperino è iperattivo. Notte
(Rispondi)
several1
several1 il 20/03/17 alle 15:40 via WEB
sarò un po' ovvia ma lo appiccico lo stesso qui ... https://www.youtube.com/watch?v=e_EfLbbc9Zc ;-)
(Rispondi)
 
roby.floyd
roby.floyd il 21/03/17 alle 10:16 via WEB
I film 'Ritorno al futuro' e 'Pulp fiction' hanno fatto si che le generazioni degli anni '80 e '90 conoscessero Berry, oltre che a ridare lustro a quei suoi due pezzi.
(Rispondi)
EMMEGRACE
EMMEGRACE il 20/03/17 alle 17:28 via WEB
Mi son fatta una cultura su Chuck, grazie per questa condivisione. Nel frattempo mi scateno con il più famoso del suo Repertorio...Johnnny.. Stupendo il suo rock 'n roll. Buona serata :-)
(Rispondi)
 
roby.floyd
roby.floyd il 21/03/17 alle 10:24 via WEB
...e sarebbe stato interessante osservarti mentre ballavi!!!! Buona giornata!
(Rispondi)
tobias_shuffle
tobias_shuffle il 21/03/17 alle 18:17 via WEB
John Lennon una volta disse anche: "Non datemi più tutta quella robaccia sofisticata, datemi Chuck Berry!" https://youtu.be/KrbPlr4Wskc
(Rispondi)
 
roby.floyd
roby.floyd il 21/03/17 alle 22:44 via WEB
Con i Beatles e, in special modo con McCartney e George Martin le sperimentazioni e la ricerca di nuovi suoni con vari strumenti, in special modo dal '65, erano all'ordine del giorno. Sicuramente quando l'avrà detto era saturo di tutto questo e, a suggello di tutto ciò disse anche: "Quando sento del buon rock del calibro di quello di Chuck Berry cado praticamente in ginocchio. Nient'altro della vita m'interessa. Il mondo potrebbe finire e non me ne importerebbe".
(Rispondi)
Cherrysl
Cherrysl il 22/03/17 alle 10:16 via WEB
Ciao Roby. Grazie per queste notizie, per me inedite. Belle le tue raccolte di ricordi musicali :)
(Rispondi)
 
roby.floyd
roby.floyd il 22/03/17 alle 11:39 via WEB
Vuol dire che certi studi e certe letture fatte in gioventù non sono state poi vane.
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963