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Creato da: agitazione78 il 03/12/2006
di politica,d'amore e di altre sciocchezze

 

 

Caro Amato ti scrivo

Post n°56 pubblicato il 26 Maggio 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Apprendo dagli organi d'informazione locale che il Sindaco ha preso la penna in  mano per scrivere al Ministro degli Interni, Amato, per invocare l'attuazione dei patti per la sicurezza anche per i centri minori, quindi anche per il nostro comune, dopo la firma di quelli per le città metropolitane Milano, Roma, Torino...

Con una punta d'invidia, il Sindaco chiede risorse, mezzi e uomini per attuare misure di prevenzione e contrasto della criminalità che fin'ora sono a carico anche del comune che finanzia gli straordinari dei Vigili Urbani.

Avrebbe dovuto innanzitutto leggere meglio i patti per la sicurezza il nostro Sindaco, dato che uno dei provvedimenti previsti è relativo proprio alla modifica delle modalità d'impiego delle Polizie Municipali in un'ottica di maggiore prevenzione e controllo del territorio. Un servizio che a Corato la P.M. svolge discretamente, ma che potrebbe migliorare con una gestione più efficiente delle risorse umane ed economiche (si ricordi la minaccia di sciopero della scorsa estate).

Ma il punto non è cosa fanno o non fanno i Vigili Urbani. Il punto è come la nostra Amministrazione intende la sicurezza e quali politiche adotta per perseguirla. La Giunta sembra dire "se non è repressiva, non c'interessa". Avevo già segnalato (post 23) i bandi POR 6.5 per la legalità e la sicurezza che contenevano la possibilità di presentare progetti per 3 azioni. E il nostro comune piuttosto che presentare progetti per la prevenzione delle devianze, per il rafforzamento della sicurezza urbana con strumenti di educativa territoriale, di mediazione sociale, di sostegno e accompagnamento delle fasce sociali "a rischio", preferì presentare progetti per sistemi di videosorveglianza urbana. Una scelta non solo infelice politicamente, ma infruttuosa ed errata visto che, grazie all'incompetenza di qualcuno, anche quel progetto di installare videocamere (che evidentemente non prevengono i crimini, semmai li registrano) è fallito miseramente, risultando escluso dalle graduatorie regionali per vizi di forma (post 49).

Ora rilevando come l'azione della nostra Giunta sia sempre ed esclusivamente concepita come un'azione che si svolge a valle del problema sicurezza, faccio presente che a monte si potrebbero attuare molte iniziative più fruttuose, anche se meno evidenti, che consistono nell'integrazione sociale dei soggetti deboli e disagiati. Ho appreso con favore che si è riaperto il centro per minori e famiglie in piazza S. Bernadette (anche se lì andrebbero approfondite altre questioni amministrative...) che ha ricominciato a svolgere attività positive di accoglienza ed assistenza.

E' questa la strada su cui bisogna proseguire provando ad intervenire, ad esempio, con progetti di inclusione sociale per gli immigrati (categoria generalmente considerata a rischio devianza) con i fondi messi  a disposizione, non a caso,  dal Ministero degli Interni, e presentabili fino al 30 giugno. I progetti dei vari comuni possono candidarsi a ricevere fino a 300mila euro dei 10 milioni disponibili presso il fondo UNRRA (sostegno ai rifugiati).

Tanto per gradire, tanto per sottolineare come, nonostante i fatti di criminalità che hanno coinvolto a vario titolo (in maniera attiva o, più spesso, passiva) gli immigrati della nostra città, l'Amministrazione - che, pure, nella persona del Sindaco, ha partecipato alla marcia dello scorso inverno per l'integrazione e la legalità - non ha alzato un dito.

Cari miei anche in questo modo, anzi direi soprattutto in questo modo si fa sicurezza.

Se continuiamo ad occuparci unicamente dell'aspetto repressivo rischiamo di cadere nel paradosso - che Bauman descive effecacemente - della "sicurezza insicura".

 
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Contro il Medioevo

Post n°55 pubblicato il 22 Maggio 2007 da agitazione78

Facciamo Breccia

Contro ogni oscurantismo, contro il medioevo del pensiero imposto dal clericalismo vaticano

Per l’affermazione dei diritti civili, per un’etica libera dai condizionamenti religiosi, per lo Stato laico 

Ogni venerdì cineforum laico

presso il circolo di Rifondazione Comunista in p.za S. Bolivar, 19 - Corato

ingresso libero

Venerdì 25 maggio h 18.30

Reinas

Il matrimonio che mancava

2005

Commedia grottesca di M. G. Pereira. Una storia di 5 madri “moderne” che, nella Spagna di Zapatero, scoprono che i loro cinque figli stanno per sposare una persona dello stesso sesso.

Venerdì 1 giugno h 18.30

Magdalene

2002

Film di Peter Mullan, drammatico, “Leone d’oro” a Venezia. È la storia vera di alcune donne, rinchiuse nei conventi delle “Sorelle della Misericordia” irlandesi, che per  espiare le loro colpe erano costrette al lavoro forzato e punizioni corporali. Una lucida anatomia del potere della Chiesa.

Venerdì 8 giugno h 18.30

Mare dentro

2004

Film drammatico di Alejandro Amenabar, con Javier Bardem. La vera storia di Ramón Sampedro, tetraplegico spagnolo, che combattè a 30 anni la campagna in favore dell'eutanasia e per il proprio diritto a morire.

Al termine di ogni proiezione si terrà un dibattito condotto da rappresentanti di movimenti per i diritti civili e saranno diffusi fascicoli informativi sul tema trattato.

Partito della Rifondazione Comunista

Giovani Comunisti – circolo “A. Gramsci” Corato

info: rifondacorato@libero.it

 
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Medioevo

Post n°54 pubblicato il 19 Maggio 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Siamo in pieno Medioevo. Uno ascolta i telegiornale, legge i quotidiani, osserva il family day e l'ossequioso seguito politico (di destra e di sinistra) che blocca misure di civiltà e se ne rende conto immediatamente.

Il guaio è che a Corato non siamo messi molto meglio, anzi. Tra associazioni cattoliche radicali, movimenti di spiritualità, organizzazioni integraliste, il "Movimento per la vita" e l'associazione per la "Divina Provvidenza" sembra che il posto per un pensiero laico sia ridotto al lumicino. Lo dicevo subito dopo il referendum sulla L.40 di due anni fa (quello sulla fecondazione assistita) che l'idea di uno Stato laico sul quale non interferisca l'orientamento e la catechesi di alcun credo religioso è minacciata in modo abbastanza evidente. Ripeto anche nel nostro piccolo paese. -http://www.coratolive.it/News/news.asp?RelatedID=2846 -

Un mese fa sacre reliquie del papa Giovanni Paolo II vengono donate a Corato: uno pensa che si tratti di qualche importante ornamento religoso, se non di sacri capelli o di sacra epidermide, ma no si tratta di un semplice pezzo della fascia che il papa portava in vita. Sembra uno scherzo e invece ad officiare alla donazione era presente addirittura Emanuele Le Noci, persona che in passato è stata vice-sindaco di Corato, di formazione laica, anzi radicale (pannelliana). - http://www.vivicorato.it/News/news.asp?id_not=3780 -

Qualche giorno fa la notizia di un presunto miracolo: un'anziana signora coratina, monarchica in gita con i membri del club monarchico (oh, i miracoli sono miracoli, non capitano mica ai comuni mortali...), con un guaio alla gamba che la costringe da tempo a camminare col bastone, di punto in bianco, dopo aver sentito la voce del Papa, inizia a camminare speditamente senza supporto e può persino portare pesi... - http://www.vivicorato.it/News/news.asp?id_not=3902 -

Non fosse per il clima politico-religioso che respiriamo, per la sistematicità con cui la chiesa cattolica persegue i suoi obiettivi tutti politici, tutti assolutamente terreni, non fosse per tutti i precedenti, per queste due notizie ci sarebbe persino da sorridere.

E invece l'impressione è quella di sprofondare sempre più giù nel baratro di un oscurantismo del pensiero senza fondo, in un nuovo Medioevo delle idee che non lascia intravedere alcuno spiraglio di luce per la cultura laica e dei diritti civili delle persone, a prescindere da ogni distinzione di razza, credo religioso e sesso.

In questo quadro la battaglia per i Di.Co. assume un valore più simbolico che concreto, appare una sfida di carattere più culturale che una campagna per assegnare diritti (limitatissimi) alle coppie di fatto.

Una necessaria battaglia appena iniziata contro tutti gli oscurantismi, contro il medioevo clericale.

 
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Un Palazzetto pieno di promesse...

Post n°53 pubblicato il 17 Maggio 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

L'ampliamento del Palazzetto dello sport? Meglio, un nuovo Palazzetto dello sport? Proprio adesso ho ricevuto una proposta... proprio ieri mi hanno presentato... stiamo facendo, ma assolutamente entro qualche giorno...

Se cercate di ricostruire la storia dell'ampliamento/rifacimento del Palazzetto dello Sport coratino vi imbatterete in questo genere di promesse e affermazioni, pronunciate soprattutto dal Sindaco, ma talvolta anche da altri attori della giunta o della maggioranza. Impegni, mezze obbligazioni formali, privati che presentano progetti, fantomatici project financing... tutto reso rigorosamente pubblico in diverse occasioni: nel "botta e risposta" organizzato da Coratolive coi lettori, sul BIC, in tutte le altre manifestazioni sportive pubbliche che in qualche modo interessassero le società che svolgono attività nel palazzetto e  chiaramente all'apertura dell'anno cestistico di B2. In quest'utilma occasione, lo scorso anno, il Sindaco, promettendo a destra e manca l'impegno per la nuova struttura, fissava nuovamente termini e scadenze per l'ampliamento e per la cantierizzazione di un'altra struttura sportiva. Settembre per la prima opera, pochi giorni per la seconda per la quale però comunicava di aver ricevuto una manifestazione d'interesse di un non meglio definito imprenditore coratino.

Inutile dire che siamo quasi a giugno e non c'è stata ancora neanche l'ombra di lavori di ampliamento al Palazzetto esistente, nè tanto meno ci sono atti formali in vista per il nuovo.

E dire che le promesse sono cominciate a volare fin dall'insediamento dell'Amministrazione. Il nuovo Palazzetto lo troviamo genericamente indicato nel primo BIC di bilancio di tutta l'attività del 2004. Si diceva che "era stato avviato l'iter per l'edificazione del nuovo Palazzetto" (iter abbastanza lungo, non c'è che dire...).  Nel BIC del luglio 2005, dopo che in altre occasioni s'era già detto che erano "allo studio nuove soluzioni", il passo indietro si formalizzava con la promessa di un futuro "project financing" che non è mai stato messo in opera. All'apertura della stagione di basket 2006 (agosto) davanti a tutta la società e a decine di tifosi, il Sindaco annunciava nuovi e imminenti provvedimenti, dopo averli illustrati in sede di approvazione del bilancio di previsione 2006 a marzo dello scorso anno.

Ora, l'ultimo atto nella storia vergognosa di annunci e promesse di lavori mai realizzati è l'avvicinarsi della festa di sabato prossimo dello sportivo dell'anno. Sono sicuro che non mancherà la nuova promessa del Sindaco, visto che nell'occasione si presenteranno centinaia di persone. Del resto già lo stesso buon Enzo Damasco, vice-presidente dell'AS Basket, ha annunciato una nuova versione della prossima opera: ampliamento del vecchio palazzetto e cantierizzazione e consegna del nuovo entro 3 anni. La novità questa volta sta nell'apprendere che i fondi saranno tutti comunali e l'opera sarebbe costruita su terreno confiscato alla mafia (http://www.coratolive.it/news/news.asp?RelatedID=4697).

Oltre all'inopportunità della promessa, fatta mentre monta la richiesta di interramento dell'elettrodotto di via Prenestina-via Massarenti, per cui sarebbe oltremodo vergonoso che si spendessero milioni di euro per una nuova struttura che, peraltro, sarebbe utilizzata a mezzo servizio di fronte alle altre urgenze, emerge l'ammissione implicita di aver preso in giro i coratini per almeno 3 anni. Alludendo al finanziamento dell'opera con fondi comunali, si archivia definitivamente il project financing al quale nessuno ha mai creduto, ma che era stato venduto come lo strumento amministrativo che sarebbe stato impiegato per realizzare l'opera.

Aspettando fiduciosi la prossima grossa promessa non mantenuta , ci permettiamo di suggerire al Sindaco di far funzionare meglio, con più trasparenza, correttezza ed efficienza le strutture sportive che già esistono. Se ciò avvenisse non ci sarebbe bisogno di alcun nuovo palazzetto comunale - che sarebbe un inutile spreco di denaro (l'ennesimo dell'amministrazione Perrone) - qualche ritocco d'ampliamento sarebbe più che sufficiente.

Ma il fare promesse che poi non si mantengono è carattere congenito a questa amministrazione: andate pure avanti, tra un po' potremo allestire una Fiera delle promesse non mantenute. Un nuovo grande palazzetto non basterebbe a conterle... 

 
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Il nostro territorio sviluppa tumori? Nooo!!!

Post n°52 pubblicato il 15 Maggio 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Era ampiamente preventivabile. Fin dalla ideazione del titolo che, senza giri di parole, vaghezze o allusioni di sorta, chiedeva direttamente "Il nostro territorio sviluppa tumori?". L'alto profilo scientifico degli oratori della conferenza poi non doveva permettere dubbi sulla circostanza che si sarebbe decretata in quella sede la fine sugli allarmi paventati dai cittadini nei giorni precedenti. Per cui titolo diretto e scientificità degli oratori facevano già intenedere che la risposta alla domanda del titolo sarebbe stata negativa. I relatori erano lì esclusivamente per ammantare di credibilità tecnica le argomentazioni che l'amministrazione va (ab)usando da molto tempo.

Bisogna dire però che, nonostante l'alto livello accademico e professionale delle personalità invitate nella conferenza, s'è parlato d'altro, a mio avviso, per l'impossibilità di stabilire con certezza l'assenza di rischi per la salute umana in caso di esposizione a campi elettromagnetici prodotti da elettrodotti e ripetitori. Se, infatti, è impossibile stabilire un nesso di causalità diretta campi elettromagnetici-insorgenza di patologie (perchè il discorso, ridotto ai soli tumori è palesemente riduttivo), è anche vero che non si può escludere che gli stessi campi provochino danni alla salute umana, specie se l'esposizione alle onde elettromagnetiche (la cui emissione può anche essere nei limiti di legge, ma non nei limiti comunitari) è continua e prolungata.

E difatti sia Assennato, sia Schittulli, pur avendo provato a distogliere l'attenzione dell'uditorio dal tema centrale, non hanno potuto affermare il contrario. Schittulli, ad esempio, ha provato a parlare di prevenzione, ma sappiamo tutti che virtuose abitudini in termini di alimentazione e sport e di limitazione del fumo  hanno una discreta influenza sulla probabilità di contrarre patologie neoplastiche. Assennato si spingeva fino ad affermare che nella ricerca scientifica non si danno allo stato attuale dati che accertino la pericolosità degli elettrodotti. Ma viva dio è proprio questo il punto!

Davanti alla impossibilità di dire se un elettrodotto faccia bene o male che cosa fa l'Amministrazione? Adotta un sacrosanto principio di precauzione interrando i cavi, o se ne sta con le mani in mano ad aspettare che la scienza giunga a una parola conclusiva sul punto per adottare solo dopo gli atti conseguenti? E questa è una questione.

Inoltre, si sono citati dati che conoscevamo: pare che solo il 4% delle patologie tumorali sia riconducibile all'inquinamento elettromagnetico. Quello che ci si chiede è se nel quartiere interessato dall'elettrodotto (via Massarenti-via Prenestina) si dia un'incidenza maggiore di patologie (ripeto non necessariamente neoplasie) ai danni della popolazione, ricollegabili a quelle che insorgono in casi di esposizione eccessiva (per intensità e durata) ai campi elettromagnetici, rispetto a tutto il resto della città.

Qualcuno, e fortunatamente abbiamo visto finalmente in faccia di chi si tratti, pensa che, per il fatto che i cittadini della 167 abbiano acquistato le case quando l'elettrodotto già esisteva (30 anni fa) a condizioni agevolate (?), ora questi debbano assumersene tutte le conseguenze. Anche in termini sanitari. E, chiaramente, la messa in sicurezza della zona non dovrebbe gravare sull'amministrazione comunale, specie per le spese di interramento di un elettrodotto che non è manco certo che faccia male. Finalmente la cinicità del discorso è venuta alla scoperto, c'è qualcuno che lo dice apertamente che si tratta anche di denaro.

E allora che si propone di fare l'amministrazione? Aspettare, assumere più dati, cercare di capire se sia possibile ottenere fondi da qualche altro ente o da qualche bando ministerial-regionale-europeo (ora si sta provando coi PIRP) per non pagare di tasca propria l'opera, così da poter liberare risorse per altri interventi. Così l'mministrazione si terrà aperta una doppia opzione: se dovessero arrivare i fondi per l'interramento da qualche altra parte si potrebbe svenatolare la propria sensibilità sul tema (ancorchè tardiva), se non dovessero arrivare si potrà utilizzare l'argomento dell'assenza di certezze scientifiche che dimostrino la pericolosità dell'elettrodotto.

In questo senso la conferenza di venerdì è stata evidentemente strumentale, altro che strumentalizzazioni del centro-sinistra e dei comitati! La conferenza di venerdì, l'inutile sfarzo con cui s'è svolta (10 hostess più fiori e pubblicità a volontà) e i suoi sviluppi giornalistici (4 televisioni presenti, articoli sui giornali, ma solo dopo che l'ufficio stampa del sindaco ha dettato la linea) serviranno proprio a puntellare la seconda opzione. Un ulteriore tassello di quella strategia della delazione di cui avevo detto tempo fa.

La verniciata di scientificità che Sindaco e maggioranza hanno dato sul tema con questa conferenza non servirà a nulla almeno fino a quando non verranno condotte serie inchieste epidemiodologiche sulla 167 che scongiurino realmente ogni allarme.

Fino a quel momento sarà chiaro a tutti che questa amministrazione tra la prevenzione dei danni della salute ai cittadini e i fondi per finanziare altre opere pubbliche preferisce le opere pubbliche.

 
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Anche se il nostro Maggio...

Post n°51 pubblicato il 07 Maggio 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Onestamente penso che sia un bene che il Sindaco Perrone non si sia presentato al corteo del 1° maggio, dopo la vicenda della morte bianca verificatasi nel cantiere in cui si svolgevano lavori dei quali la ditta Perrone era aggiudicataria.

Tuttavia, penso anche che bisognasse mostrare pubblicamente segni concreti di interesse rispetto allo specifico incidente verificatosi a Corato e e a quelli che si sono susseguiti - e si sussueguono putroppo - in molte parti di Puglia e d'Italia in questo periodo. Peraltro, persino il Presidente della Repubblica in occasione della Giornata del Lavoro riceveva i genitori di Giuseppe di Vincenzo (il giovane andriese morto nel cantiere in via Ruvo) e dedicava il suo discorso (di solito molto rituale) alla sicurezza sul lavoro. Inoltre, gli stessi sindacati dedicavano tutte le iniziative nazionali e locali all'allarme sicurezza sui luoghi di  lavoro.

Nella Repubblica Autonoma di Corato, invece, nonostante tutta la mobilitazione nazionale, il Sindaco si permetteva un manifesto augurale di poche righe, a conclusione delle quali si legge:

"...Celebrare il 1° Maggio significa, oggi, creare e favorire le condizioni per le iniziative imprenditoriali dei giovani da parte delle Istituzioni, come antidoto alla disoccupazione giovanile e alla devianza che spesso generano conflitti sociali."

Qualcuno avrebbe dovuto consigliare al Sindaco che, non foss'altro per buon gusto, quest'anno si sarebbe dovuto soprassedere e non far affiggere per il paese un'aberrazione del genere.
Certamente le istituzioni locali, e quelle coratine in particolare, si applicano per favorire le condizioni per le iniziative imprenditoriali, come quando il Consiglio Comunale ha concesso l'autorizzazione per ampliare la sala ricevimenti di via Ruvo. Per la parte idraulica dei lavori, eseguita da una ditta andriese, ma il cui appalto era stato aggiudicato alla ditta Perrone, era stato assunto (?!) un giorno prima dell'incidente Giuseppe Di Vincenzo.
E' possibile che il giorno prima quel ragazzo andriese 17enne fosse pure un giovane disoccupato, ma almeno era vivo.

 
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Stanno arrivando...

Post n°50 pubblicato il 04 Maggio 2007 da agitazione78
Foto di agitazione78

Stanno arrivando per l'ennesima volta una quarantina (38 per la precisione) di operatori di servizio civile aggregati al nostro ente comunale.

Sulla base di alcuni progetti - a lume di naso, sempre gli stessi - presentati dalla nostra Amministrazione sono stati riconosciute tutte le unità richieste dagli uffici comunali.

Non parlerò della qualità dei servizi che essi di fatto sono chiamati a svolgere, a volte molto, troppo diversi dalle mansioni previste sulla carta nei progetti coi quali viene giustificata la loro presenza.

Qui mi interessa sottolineare il modo in cui queste quasi 40 persone vengono selezionate. Una commissione composta interamente da membri interni all'amministrazione, col ruolo preponderante di alcuni Dirigenti, tiene un colloquio di carattere esclusivamente attitudinale, molto informale, col quale vengono attribuiti punteggi spesso arbitrari ai candidati che si presentano alla selezione (centinaia). Il colloquio sembra sovente un "aggiustamento" della valutazione (già di per sè tutt'altro che oggettiva, vista la possibilità di autocertificare competenze ed esperienze lavorative o di volontariato mai realmente svolte) dei titoli conseguiti dai candidati. Non è raro, infatti, trovare nelle graduatorie finali candidati con alti profili formativi che ottengono nei colloqui orali punteggi magari non bassissimi (anche se talvolta capita), ma comunque sufficienti ad escluderli dalla selezione in favore di candidati con profili formativi non eccellenti, che stranamente nello stesso colloquio conseguono un punteggio altissimo.

Inutile dire che la sensazione che si diffonde, anche grazie alle "voci di corridoio" che circolano soprattutto (ma non solo) fra i candidati prima, durante e dopo la selezione, è quella di essere vittime di un colossale raggiro. Si comprende, più o meno velatamente, che se si fosse in grado di avvicinare questa o quell'altra persona, tutto sarebbe più semplice.

Sono le solite storie, nulla di cui scandalizzarsi in un paese come il nostro, anzi forse in alcuni casi la trasparenza delle procedure è pure eccessiva, rispetto a quella relativa ad altri settori e ad altre procedure amministrative, come quelle edilizie (vedi il più o meno noto, mai esploso, presunto scandalo dei sottotetti).

Tuttavia, penso che gioverebbe a tutti la garanzia della totale imparzialità nelle procedure selettive, dato che i candidati a svolgere Servizio Civile sono giovani e giovanissimi che, spesso, si rapportano per la prima volta con un concorso della pubblica amministrazione. Se nel primo contatto che questi ragazzi hanno con i concorsi pubblici è di questo tipo, se avranno anche il minimo dubbio di essere oggetto di discriminazioni irragionevoli  a vantaggio di chi può vantare amicizie influenti, possiamo ragionevolemnente pensare che gli stessi non proveranno a procurarsi il favore influente di altri "amici pesanti" in concorsi pubblici successivi, nei quali magari si metta a concorso un posto di lavoro vero e proprio?

Ho sempre creduto che le modalità con le quali agisce la pubblica amministrazione abbiano risvolti sociali notevoli, ma in questo caso le conseguenze sono di ordine addirittura pedagogico. Si riflettono su chi vince (magari con l'aiuto dell'amico di turno che magari poi tornerà a chiederti un voto) e su chi perde (che in futuro proverà a concorrere con l'aiuto di una spintarella). Non c'è bisogno di dire che in tutto questo i valori di onestà e moralità sui quali vorremmo basato il nostro vivere civile saltano completamente.

E allora visto che questi 40 giovani stanno arrivando perchè non provare ad affidare la selezione a soggetti esterni all'amministrazione o a far supervisionare l'intera procedura a un garante?

"Il Servizio Civile cambia la vita tua e degli altri"... in meglio o in peggio?

 
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Incompetenza amministrativa: un altro esempio

Post n°49 pubblicato il 03 Maggio 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

Può certo capitare di redigere progetti scritti male, può capitare che gli approcci e i principi ispiratori siano differenti tra i redattori e la commissione valutatrice, può pure capitare che vi siano sviste ed errori materiali, ma che tra Giunta e tecnici comunali non si sia precisamente a conoscenza di come vada documentato un intervento architettonico o urbanistico e si presenti una documentazione incompleta e carente, sembra quasi impossibile.

Eppure è proprio quello che è successo al nostro comune.

Come avevo documentato nel post 23 sul mio blog, la Giunta Comunale con delibera n°1 del 18 gennaio aveva deliberato la partecipazione al bando regionale finanziato con fondi POR misura 6.5 asse C. In sostanza si concorreva per ottenere finanziamenti per la realizzazione di interventi strutturali (collocazione di sistemi di videosorveglianza e illuminazione intelligente) al fine di rendere più sicure le zone artigianali e industriali.

Con buona pace dei nostri imprenditori, informo (visto che il logorroico Ufficio stampa del Comune non interverrà di certo) che il progetto presentato dalla Giunta è stato rigettato senza neanche essere valutato dalla commissione giudicatrice. Il motivo specifico è la mancanza nella documentazione prodotta dello schema di contratto per alcuni degli interventi struttuali proposti.

Avevo già commentato sul senso e sulla discutibilità della decisione di concorrere per questa azione del bando, e non anche per le altre, come hanno fatto diversi comuni.

Tuttavia, devo dire che non mi aspettavo un così clamoroso fallimento da parte di una Giunta sempre così attenta nel reperire fondi con progettualità specifiche.

Peccato che i coratini sapranno poco della questione, meriterebbero di sapere di più circa la pasta di cui sono fatti certi amministratori e gli errori madornali che compiono.

Resta sempre aperta la possibilità del ricorso, ma nel frattempo il nostro giudizio sulla incompetenza amministrativa della Giunta rimane netto, dato che essa si dimostra per l'ennesima volta in maniera aperta.

Che dire, speriamo che oltre a noi se accorga qualcun altro...

 
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Il derby

Post n°48 pubblicato il 19 Aprile 2007 da agitazione78
Foto di agitazione78

A fronte di tanto sport (specie il calcio, va detto) parlato, propongo a tutti di assistere a un po' di sport vero, giocato con agonismo, passione e allo stesso tempo con lealtà e semplicità.

Non sarà il basket della B2, ma è pur sempre pallacanestro di discreto livello e poi trattasi di derby, quindi di spettacolo nello spettacolo.

Appuntamento per tutti alle 20,15 di sabato 21 aprile al Palazzetto comunale per

G.S. Sempre Avanti - Nuova Pall. Corato

chiaramente tutti per tifare Sempre Avanti.

Forza ragazzi, coraggio e grinta e usciremo vincenti come all'andata!

 
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Scorretto in bilancio...

Post n°47 pubblicato il 16 Aprile 2007 da agitazione78
 
Tag: Corato
Foto di agitazione78

E va bene, il Ministero degli Interni è venuto incontro agli Enti Locali prorogando i termini per l'approvazione del Bilancio di previsione di 30 giorni e quindi la "finanziaria" dei comuni potrà essere approvata entro il 30 aprile 2007. Probabimente i nuovi criteri per la definizione del patto di sbailità interno, il passaggio delle funzioni catastali ai comuni, i nuovi provvedimenti che conferiscono maggiore autonomia finanziaria ai comuni erano troppo complicati per i nostri amministratori (ma allora perchè paghiamo così profumatamente frotte di dirigenti amministrativi negli EELL? Mah...)

Però il fatto che nel nostro comune non si sia cominciato a parlare di bilancio -nemmeno in commissione - che dalla fine della scorsa settimana è davvero vergognoso. Se, infatti, il bilancio di previsione è assimilabile a una piccola finanziaria, il fatto che si siano autorizzate (e si stia continuando a farlo) delle spese senza l'approvazione del principale documento contabile di copertura finanziaria in questi mesi è per lo meno scorretto. Scorretto verso la cittadinanza e scorretto verso le istituzioni, verso il Consiglio Comunale, soprattutto. La scorrettezza è giunta fino al punto che si è scelto di presentare il bilancio in una fantomatica assemblea cittadina - come al solito andata semideserta, vista la scarsa credibilità e il vuoto impegno che questa amministrazione attribuisce agli istituti e ai momenti partecipativi - e non prima nelle commissioni competenti. Si è deciso, insomma, prima ancora di parlarne coi consiglieri comunali, specie con quelli di minoranza (che forse qualcosa avrebbero da eccepire sul bilancio), di discuterlo con altri, in altre sedi e in fortissimo ritardo.

Quali infatti i principi, gli orientamenti, le prospettive che hanno guidato l'Amministrazione nelle scelte di spesa fino ad ora? Perchè sono state adottati questi indirizzi di politica di bilancio piuttosto che altri nei primi 4 mesi dell'anno? Non è dato saperlo al momento perchè fin'ora non se n'è parlato con nessuno.

E si potrà pure dire che la discussione e l'approvazione tardiva del bilancio di previsione è ormai prassi consolidata in molti enti locali. Ma, premesso che si tratta in generale di una prassi incondivisibile, si dovrà pure riconoscere che con questa amministrazione questa cattivissima abitudine ha raggiunto picchi di indecenza mai visti ed obiettivamente esagerati. Che denotano disprezzo per i principi di partecipazione democratica delle minoranze e della cittadinanza alle scelte principali dell'Amministrazione Comunale, dato che, tra le altre cose, il forte ritardo nell'avvio della discussione, riduce i tempi già contingentati per lo studio del bilancio e per la presentazione di proposte alternative e di emendamenti allo stesso. E forse il vero obiettivo che si vuole raggiungere è proprio questo: non permettere alcuna discussione/riflessione seria sulle voci del Bilancio all'esterno, tra le associazioni e tra i cittadini che, se potessero sapere in tempo utile cosa c'è tra le maglie asfittiche del documento contabile, potrebbero andare su tutte le furie (vedi le variazioni di bilancio dello scorso anno, con tagli selvaggi alla spesa sociale e all'ambiente e l'autorizzazione a spese del tutto superflue).

Certo, l'approvazione del bilancio secondo queste modalità sarà pure giuridicamente legittima, ma politicamente e democraticamente è offensiva e decisamente scorretta.

 
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