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Elucubrazioni...

Post n°276 pubblicato il 10 Marzo 2010 da sonosaffitrina

 

Si guardò intorno, come chi cerca dei punti di riferimento mentre percorre una nuova strada verso una destinazione sconosciuta...
Lo fece con gli occhi della mente e, con quelli, li vide. Tutti lì, tutti insieme, schierati come un plotone d'esecuzione. Se ne stavano disposti secondo una sequenza casuale e non secondo l'ordine con cui si erano susseguiti nella realtà. Li passò in rassegna uno ad uno: c'era F., che per lei avrebbe fatto follie, così come anche A...
Ma entrambi presentavano numerose lacune, il che li rendeva troppo distanti... Non le piaceva dover spiegare le cose più volte: alcuni concetti devono esser colti immediatamente, altrimenti a perdono gran parte del loro senso. Per quello adorava le persone sagaci; F. e A., però, non lo erano...

Poi c'erano C. e M., che le follie le avevano fatte davvero. Per la verità più che follie erano state folli magie, come di chi fa apparire all'improvviso una tavola imbandita in mezzo a una piazza affollata e t'invita a sedertici e a favorire... Sembravano davvero innamorati di lei, C. e M... Già: sembravano!... Un velo di tristezza le ammantò gli occhi. Distolse lo sguardo, che si posò su M2. Lui le follie non le aveva volute fare: troppo codardo! Questo non le era andato a genio: disprezzava i vigliacchi, quelli che scappano o spariscono pur di non affrontare le situazioni a viso aperto... Per associazione di idee cercò il contatto visivo con L., che era di quello stesso stampo. Lo guardò con infinita pena, poi passò oltre.

Posò gli occhi su Paul. Belloccio e affascinante, con quella sua barba incolta e due occhi che ci si poteva tuffare! Per di più aveva modi gentili e un fare accattivante: la trattava con molto riguardo, come se fosse un oggetto prezioso e delicato... Ma avrebbe voluto portarla via, e a lei questa prospettiva non garbava. Voleva restare dove aveva scelto di stare: là dove c'erano i suoi affetti più cari.
Da Paul a P., il passo fu breve: non solo perché li accomunava un'iniziale, ma anche perché se ne stavano vicini, gomito a gomito. P. era un bravo ragazzo, ma era molto timido e schivo, poco intraprendente. Queste sue caratteristiche lo facevano apparire completamente disinteressato e questo, per lei, non era una buona cosa. Aveva bisogno di sentirsi apprezzata e desiderata, perché sapeva bene quanti danni può fare tutto ciò che viene vissuto come indifferenza. Avrebbe finito per sentirsi inutile, come un brutto soprammobile che sta lì solo per accumulare polvere. No, ancora una volta no! Allontanò lo sguardo, che si posò fugacemente su A2... Ripensò alla loro conversazione, quella in cui le era sembrato che cercasse una domestica, più che un amore... E lei non era neppure riuscita a capire cosa avrebbe ottenuto in cambio di quel “lavoro”... Depennato dalla lista anche lui, come tanti altri. L2., ad esempio! Era allegro e gioviale, uno a cui piace ridere e scherzare... Ma oltre a questo, non avevano altro in comune... Non si può passar la vita a ridere! Certo, di tanto in tanto, o anche spesso, fa bene; tuttavia ci sono alcune cose che vanno affrontate seriamente e discusse con giudizio, e altre che esigono risposte ben ponderate, non risate!

Ancora una volta, passò oltre. Osservò E. Aveva un bel aspetto, ma era noioso e superficiale... Quasi monotematico, e per di più dava importanza a cose che per lei non ne avevano neanche un po'... No, non faceva per lei! Aveva bisogno di sentirsi intellettualmente stimolata, di spaziare tra diversi argomenti, di confrontare intelligentemente le proprie opinioni con quelle degli altri, di scavare a fondo nell'animo altrui e di trovare qualcuno che facesse altrettanto... E quell'uomo, sotto questo punto di vista, non raggiungeva neppure la sufficienza!

Continuò a girar lo sguardo qua e là. Grazie a quei movimenti saccadici, riusciva a cogliere ora l'uno ora l'altro elemento di quell'insieme di persone. Ce n'erano tante di cui non ricordava neanche il nome e a cui non aveva voluto dare altre possibilità. Aveva imparato da tempo a valutare a pelle. In certe cose l'istinto non sbaglia e se cerchi di contrastarlo con la ragione, il più delle volte hai a pentirti. Le persone son così come sono: o ti piacciono o non ti piacciono! E se non ti piacciono, perché insistere? I rapporti interpersonali, di qualunque natura essi siano, devono farti star bene; se non hanno questa caratteristica non servono, non sono utili né tanto meno indispensabili. Meglio, dunque, desistere da subito. Non le piaceva perder tempo, né farne perdere agli altri... Così ne aveva scartati tanti... Una moltitudine! Ma a lei non interessava: non ambiva a far collezioni ché, oltretutto, non amava neanche la promiscuità! No, lei non puntava alla quantità, ma alla qualità e, ogni volta che le era stato possibile, aveva SCELTO in base a questo criterio... Già, SCEGLIERE: la facoltà più preziosa di cui potremmo disporre!...

Si voltò e riprese il suo cammino. Correndo.

 
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5 Ottobre 2008

Ops!!!... Ti aspettavi forse di trovare una CUFITECA???
Eh no, direi che hai proprio sbagliato indirizzo web!
Qui non c'è nessuna CUFITECA, solo pagine di vita VISSUTA, emozioni, pensieri e sensazioni, musica e, qualche volta, anche poesia... E c'è interazione col prossimo, confronto, scambi di idee e di vedute... Il tutto nella massima semplicità possibile.
Non amo i fronzoli e, qui dentro come nella vita reale, prediligo l'essere, non l'apparire!... Inoltre non sopporto l'ostentazione, in qualsiasi forma essa venga espressa...
D'altra parte, quando ricevi un regalo, tieni forse la confezione, buttando via il dono?
Io non credo proprio!
Comunque, se non approvi questo mio modo di essere, puoi sempre cliccare su Esplora, in alto a destra...
Chissà che tu non sia più fortunato, trovando al primo colpo la CUFITECA che vai cercando!
Io te lo auguro di cuore e ti ringrazio lo stesso per essere entrato, seppure sbadatamente o per puro caso... Ma quelli che restano, li ringrazio ancor di più, perché mi donano la cosa più preziosa che abbiano: il loro tempo! Ed io non posso che apprezzare :-)

 
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