La vita nelle grandi città sta diventando insopportabile. Il rumore, il caos e lo smog stanno rovinando la vita di molte persone. Soprattutto il rumore ci sta distruggendo: non riusciamo a sentire gli altri e, spesso, non riusciamo neanche a sentire i nostri pensieri. Anche pensare, riflettere sta diventando molto difficile. E se il silenzio è d’oro e andrebbe ritrovato, ecco che qualcuno ha pensato bene di iniziare una lotta contro il rumore.
Il professor Stuart Sim ha pensato bene di scrivere un linro, il “Manifesto for silence“, ripreso anche dal Financial Times. In questo manifesto il docente di critica teorica alla University of Sunderland afferma che il rumore è uno strumento di una guerra intrapreso dal progresso economico contro l’essere umano. Perchè è nel silenzio che l’uomo pensa. E se non c’è il silenzio, non può esserci il pensiero.
Il libro è un vero e proprio inno al silenzio e alla capacità di riflessione dell’essere umano. E per creare del silenzio, non serve rinchiudersi in un rifugio a 2000 metri: bastano alcuni piccoli accorgimenti. Come spegnere il cellulare o non parlare a vanvera. Perchè ascoltare noi stessi e il nostro pensiero è molto più importante
Indistinto BrusioDettagli minimali in primo piano |
INDISTINTOBRUSIO
A tratti percepisco tra indistinto brusio Particolari in chiaro, Di chiara luce splendidi, Dettagli minimali in primo piano, Più forti del dovuto e adesso so Come fare non fare, quando dove perché E ricordando che tutto va come va Come fare non fare, quando dove perché E ricordando che tutto va come va Ma non va, non va, non va, non va... Nell'occhio inconsapevole di un cucciolo animale, Archivio vivente della Terra, Un battito di ciglia sonnolente racchiude un'esistenza Spazio determinato, costretto dilatabile Spazio determinato, costretto dilatabile mi incanta... Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è In toghe svolazzanti e lunghe tonache, divise d'ordinanza tute folgoranti, in fogge sempre nuove innumerevoli colori, in abiti eleganti con la camicia bianca, la cravatta blu Chi è stato è stato e chi è stato non è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Chi è stato è stato e chi è stato non è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Consumati gli anni miei, vistosi movimenti sulla Terra, grandiosi necessari, futili patetici Come fare non fare, quando dove perché E ricordando che tutto va come va Come fare non fare, quando dove perché E ricordando che tutto va come va Ma non va, non va, non va... Non fare di me un idolo mi brucerò, se divento un megafono m'incepperò, cosa fare non fare non lo so, quando dove perché riguarda solo me, io so solo che tutto va ma non va, non va, non va, non va, non va... Sono un povero stupido so solo che Chi è stato è stato e chi è stato non è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Chi è stato è stato e chi è stato non è Se tu pensi di fare di me un idolo Lo brucerò, Trasformami in megafono m'incepperò, cosa fare non fare non lo so, quando dove perché riguarda solo me, io so solo che tutto va ma non va, non va, non va, non va, non va... Sono un povero stupido so solo che Chi è stato è stato e chi è stato non è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Chi c'è c'è e chi non c'è non c'è Chi è stato è stato e chi è stato non è Se tu pensi di fare di me un idolo Lo brucerò Trasformami in megafono m'incepperò, cosa fare non fare non lo so, quando dove perché riguarda solo me, io so solo che tutto va ma non va, non va, non va...
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: indistintobrusio
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Sesso: M Età: 49 Prov: RM |
LIST
1) “Reduce” Giovanni Lindo Ferretti
2) “Cuore di Cuoio” Cosimo Argentina
3) “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” Mark Haddon
4) “Undici minuti” Paulo Coelho
5) "Il cacciatore di aquiloni" Hosseini Khaled
6) "Una questione privata" Beppe Fenoglio
7) "L'albergo delle donne tristi" Marcella Serrano
8) "Il baro" Luca Damiani
9) "Continuano a chiamarlo calcio" Gigi Garanzini
10) "Manituana" Wu Ming
11) "Mille splendidi soli" Hosseini Khaled
12) "Non buttiamoci giù" Nick Hornby
13) "Ti prendo e ti porto via" Niccolò Ammaniti
14) "Il diario di Jane Somers" Doris Lessing
15) "Fango" Niccolò Ammaniti
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Post n°198 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da indistintobrusio
Titoli di coda Non ti resta che indugiare Quando un film è al suo finale Solitario, spettatore Di una storia mai banale C’è tensione nelle ossa Ci son pieghe e lineamenti E la voce che si incarta In attesa degli eventi Sottraendoti ai rumori Evitando distrazioni Non ti accorgi che la fuori C’è una fila di emozioni Senti solo un gran fruscio Nelle frasi appena dette E lo sguardo sempre assorto In ipotesi perfette Si consuma il gran finale Poco spazio per agire Troppo tempo ad ascoltare Resta il senso da capire Senza più nessun tormento Il passato è cancellato Uno sguardo all’orizzonte Un vestito mai indossato Che sia bene o che sia male Lo sa bene il grande attore Che in un film tutto succede Senza l’ombra di un errore Ci sono strade e prospettive Nuovi giorni e nuove lune Nuovi sogni e nuove scene ma son altre le fortune La realtà non è finzione Non si interpreta una parte In amore si combatte Non si mescolano carte Se finisce la speranza Non c’è più niente da fare Un finale già scontato Non ti può certo salvare A quel punto tocca andare Nuove mete da esplorare volti estranei da scoprire tanta voglia di gridare Serve solo ricordare Se ritrovi quell’ardore Come è strano non soffrire Quando c’è di nuovo amore Quando nasce una emozione puoi dormire senza affanni Costruire meno muri Per proteggerti da inganni Ci vuol solo gran pazienza E il coraggio di aspettare Che si aprano di nuovo Gli spettacoli del cuore FB |
Post n°197 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da indistintobrusio
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Post n°196 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da indistintobrusio
Mille splendidi soli di Hosseini Khaled Ancora una volta Hosseini mi ha catapultato in Afghanistan e attraverso le sue parole mi ha fatto vivere le emozioni, le paure, la disperazione del suo popolo. La cosa più sorprendente (a mio parere) rimane la sua incredibile capacità descrittiva, attraverso abili metafore ti permette di immaginare esattamente i luoghi in cui la storia si consuma, con la sua poesia sono riuscito anche questa volta a sentire persino gli odori di quesi posti a me così lontani.... Khaled Hosseini ci delizia nuovamente con un romanzo epico afgano, le cui protagoniste sono due donne, Lisa e Mariam, con le quali vivrete, piangerete, soffrirete e riderete per tutta la durata, quasi certamente brevissima, della lettura (io l'ho letto in tre giorni!!!) Le vite di queste due donne sono separate da un abisso di differenze; Mariam è cresciuta in una "kolba" vicino a Herat, nell'Afghanistan occidentale, e la sua vita sarà eternamente condizionata dal essere una "harami", una bastarda, perchè concepita da una relazione avuta al di fuori del matrimonio. Laila, al contrario, muove i suoi primi passi in una grande e caotica Kabul, dove donne completamente occidentalizzate camminano fianco a fianco a giovani ragazze coperte dal "burqa" e rispettose in tutte e per tutto alla sharia. Laila vede, nel suo futuro, gli studi universitari, una carriera importante e la possibilità di vivere una vita di amore con Tariq. Mariam, dal canto suo, non ha molte aspettative se non quella di imparare ad essere una brava moglie, senza pretese e con un grande spirito di sopportazione. Sarà la guerra ad unire le vite di queste due donne in eterno. In Mille splendidi soli, Khaled Hosseini ripercorre, come già aveva fatto ne "Il cacciatore di aquiloni", la storia politica dell'Afghanistan. Dalla caduta della monarchia, nell'aprile 1978, precisamente il giorno della nascita della dolce Laila, al dominio comunista, dalla ritirata dei convogli sovietici grazie alla lotta e ai sacrifici dei mujahidin, giovani combattenti afgani appartenenti a diverse etnie, al loro successivo scannarsi a vicenda. Proprio quest'ultimo si rivelerà per il popolo afgano il periodo più straziante, più crudele e spaventoso che porterà Kabul alla distruzione. In migliaia moriranno durante i combattimenti, molti bambini diventeranno orfani, troppi genitori piangeranno la morte dei rispettivi figli e i destini della giovane Laila e della sfortunata Mariam si incroceranno. Ne nascerà una splendida storia di amore e amicizia raccontata con parole semplici dalla penna di Hosseini, il quale ci dimostra nuovamente la crudeltà e l'ingiustizia nelle quali sono costrette a vivere le giovani donne islamiche. Una forte spinta alla riflessione per tutti noi occidentali. Mille splendidi soli di Hosseini Khaled vi ruberà tutto; per prima cosa il tempo libero che, senza rendervene conto, verrà interamente dedicato alla sua ininterrotta lettura e, subito dopo, sarà la volta del vostro cuore e della vostra anima. Per cui ve lo consiglio...e fate come me...non abbiate paura di emozionarvi!!! |
Post n°195 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da indistintobrusio
(Fabrizio De Andrè) |
Post n°194 pubblicato il 27 Settembre 2007 da indistintobrusio
Parlami dell'universo |
Post n°193 pubblicato il 25 Settembre 2007 da indistintobrusio
<<...It was gravity which pulled us down and destiny which broke us apart Idiot wind, blowing through the buttons of our coats, Bob Dylan |
Post n°192 pubblicato il 25 Settembre 2007 da indistintobrusio
I'm NOT HERE Che cos'è allora I'M Not There se non una perfetta commistione di generi, un alveare di riflessioni (liberamente, è il caso di sottolinearlo, ispirate alla vita del cantautore) e letture possibili delle differenti anime di un uomo. Proprio perchè in ogni individuo coesistono diverse personalità, una pluralità di sfaccettature che emergono imprevedibilmente a seconda delle circostanze, ad Haynes non interessa la semplice ricostruzione storica, ne tanto meno la mera rivisitazione biografica, come evidente sin dai primissimi minuti della pellicola, quanto piuttosto la comprensione più profonda del suo personaggio. Ecco quindi che di Dylan conosceremo gli esordi attraverso le imprese di uno sfrontato ed ambizioso ragazzino fuggiasco (uno straordinario Marcus Carl Franklin) e il raggiungimento della notorietà introdotto dalle immagini di un'inchiesta televisiva sul folksinger Jack Rollins. C'è poi Arthur Rimbaud (riletto da Dylan prima di altri esponenti del panorama musicale della seconda metà del secolo scorso), sovversivo narratore del film, costretto ad un'intervista/interrogatorio sulla sua poesia. Ancora la svolta rock impersonata dalla più che mai divina Cate Blanchett, qui un'androgina Jude Quinn, e il conflitto tra vita privata e notorietà sulle orme di un divo del cinema. Ultimo, ma non meno caratterizzante è un vecchio Billy the Kid interpretato da Richard Gere, ancora fuggiasco come in giovinezza, come sfuggente ai riflettori è oggi il vero Dylan. A lui le conclusioni, "Per la maggior parte del tempo, non so chi sono" recita l'ultima battuta; si direbbe quasi un testamento poetico del film. |
Post n°191 pubblicato il 22 Settembre 2007 da indistintobrusio
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Post n°190 pubblicato il 19 Settembre 2007 da indistintobrusio
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Post n°189 pubblicato il 17 Settembre 2007 da indistintobrusio
politik kills politik kills politik kills |
Post n°188 pubblicato il 13 Settembre 2007 da indistintobrusio
Il caos uccide il pensiero: ecco il Manifesto per il silenzio |
Post n°187 pubblicato il 10 Settembre 2007 da indistintobrusio
Domenica, 9 Settembre 2007La lingua che Grillo sa parlare C’è un rischio che in queste ore va concretizzandosi nel “discorso pubblico” di giornali e tv. Che tutti, sotto l’impressione del successo del V-Day, si mettano a discutere del “potere di internet” e del “potere dei blog”, senza realmente sapere di cosa si tratta. Non c’è alcun dubbio che il blog di Beppe Grillo sia stato e resti la leva possente della sua capacità di mobilitazione. E a stretto rigore non è neanche vero che “tutti” lo abbiano (e lo abbiamo) ignorato, ognuno parli per sé. La domanda giusta è: quante sopracciglia di intellettuali e commentatori, di redattori capo e analisti dei media si sono inarcate davanti al tema del “potere di internet” quando Grillo non era ancora un leader di massa? Molti: erano scettici, non ci credevano, ma solo perché misuravano l’acqua con il metro, invece che con la scala dei liquidi, valutavano il mezzo internet con il metro degli altri media. Ora si commette un errore diverso e più ampio: si riconosce ad internet un potere perché uno solo ce l’ha fatta, ignorando la “macchina sociale” che c’è sotto. Il che non sarebbe grave, se questa “macchina” non contenesse i modi di pensare, di manifestarsi e di agire di una opinione pubblica, cioè nostri, che diventa sempre più ampia e potente. Detta in poche parole - ma ognuno dovrebbe sentirsi motivato ad appofondire - l’internet del 2007 (o web 2.0) è un “posto” che qualcuno ha giustamente chiamato “la parte abitata della rete”. No, non c’entra Second Life, un altro abbaglio da sopravvalutazione di noi giornalisti, che siamo regolarmente abituati a scambiare una parte per il tutto, pensando che la parte lo rappresenti e spieghi. Il punto è che dentro la rete si svolge, su base quotidiana, serenamente, normalmente, la seconda vita di una parte crescente di noi, dove i rapporti e la vita sono quelli di oggi, “amori liquidi” e sentimenti forti. E questo non ha niente a che fare con l’internet come la conoscemmo dieci o undici anni fa. Per la verità già allora esistevano i gruppi di discussione, le chat, le liste di distribuzione tematiche, dove avvenivano cose buone - la solidarietà, l’approfondimento specialistico - e cose peggiori (i gruppi razzisti, per esempio), come sempre avviene nelle cose umane. Un posto dove c’erano discussioni costruttive e altre distruttive. Il massimo della vita allora, dieci anni fa, era pagare una bolletta on line o comprare un libro in America. E mentre noi perdevamo il nostro tempo a dire che lo sboom delle borse di inizio secolo era la fine di quell’illusione chiamata internet, nasceva, non notata, tutta la seconda generazione di quel “primo inizio”. Nascevano strumenti tecnologici che sono in realtà forme di espressione umana fondate sul dialogo, dove il dialogo era reso possibile dal fatto che il mio testo poteva “parlare” col tuo, “linkarsi”, dirsi che ci stavamo ponendo le stesse domande, e i nostri testi insieme diventare una sorta di onda che toccava altri siti e altre persone. Dove tutto questo poteva essere ricombinato insieme in forme di auto-editoria, cioè di libertà di espressione ignote al mondo come lo abbiamo conosciuto finora. Ora che è arrivata l’onda anomala, sarebbe il caso di chiedersi qual è la fisica che l’ha provocata. Una delle leggi di fondo che la reggono è che siamo tutti cicale che cantano la propria canzone, anche se possiamo dare l’impressione di essere un coro uniforme. Ma quando c’è un fatto che “prende”, magari lo scandalo della morte di un ragazzo che nessuno indaga e investiga (è successo), allora le mie tre righe sono riprese dalle sue sei righe e quindi c’è un altro che aggiunge altre righe e ripubblica e poi succede ancora e ancora e ancora. Il passaparola ha conquistato il potere di fare eco, e quell’eco sta scuotendo i palazzi dei media e i ponti della comunicazione tradizionale. La capacità di Grillo è stata quella di aver capito che quel canto era un nuovo pubblico e un nuovo inizio per un artista che era stato emarginato dai circuiti che contano. Oggi lui si propone alle cicale come la migliore di loro, ma l’onda che lo porta è un’onda possente e nessuno può sapere se vincerà l’anima degli individui (e quindi la capacità critica) o se con internet abbiamo scoperto un nuovo modo di farsi della manipolazione. A Grillo è toccato di vivere in prima persona un “leading case” forse planetario, perché fenomeni di questa intensità non se ne sono ancora conosciuti nemmeno negli Stati Uniti. Nessuno, nemmeno quelli che studiano la rete, può ancora valutare l’energia che potrà muovere, soprattutto perché ormai la scintilla del raccordo col reale è scoccata e qui la rete si ritira, entrano in scena gli altri mezzi e il mulino di parole della politica. Ma la fisica dei primi tempi, dell’ascesa del movimento e della nascita di un leader, è stata quella dei “meme” e del passaparola: abituatevi a questi termini, potrebbe succede ancora molte volte. E quella della “conversazione” diventare la grammatica della comunicazione di massa , che da queste parti significa “fra gli individui”, di questi anni. (V.ZAMBARDINO) |
Post n°186 pubblicato il 04 Settembre 2007 da indistintobrusio
Porque no, supiste entender a mi corazón Visto che non hai saputo capire il mio cuore |
Post n°184 pubblicato il 04 Settembre 2007 da indistintobrusio
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Post n°183 pubblicato il 21 Agosto 2007 da indistintobrusio
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Post n°182 pubblicato il 03 Agosto 2007 da indistintobrusio
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Post n°181 pubblicato il 03 Agosto 2007 da indistintobrusio
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Post n°180 pubblicato il 03 Agosto 2007 da indistintobrusio
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Post n°179 pubblicato il 03 Agosto 2007 da indistintobrusio
ON THE ROAD TOUR... DESTINATION ESPERANZA 4 agosto Partenza: ROMA (RYAN AIR) 4 agosto Arrivo: BARCELLONA (SUN&MOON HOSTEL) 7 agosto Consegna Furgone MERCEDES VITO 9p 7 agosto Partenza per ALMEIRA (CABO DE GATA) MALAGA GRANADA MARBELLA 12 agosto Arrivo TARIFA JEREZ GIBILTERRA TANGERI (AFRICA) 20 agosto Rientro a ROMA TARANTO SALENTO |
Post n°178 pubblicato il 30 Luglio 2007 da indistintobrusio
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Inviato da: luglio.79
il 28/03/2008 alle 10:00
Inviato da: luglio.79
il 04/03/2008 alle 12:38
Inviato da: luglio.79
il 15/02/2008 alle 13:19
Inviato da: luglio.79
il 05/02/2008 alle 11:52
Inviato da: i_ronica
il 29/01/2008 alle 22:06