Spazio musicaLargo alla musica e agli artisti locali: recensioni, idee, considerazioni |
PREMESSA
Mi chiamo Rain, ho 23 anni e sono da 5 anni il chitarrista e cantante scream/melodico di un gruppo chiamato Anomal Essence.
Ho deciso di creare questa rubrica per dare più spazio ad una realtà erroneamente troppo poco considerata: quella musicale. Essendone parte io stesso, mi rendo conto di come i gruppi locali si trovino a dover lottare contro una scena provinciale disposta a lasciargli uno spazio davvero ridotto.
E' ora di dire basta!
E' giunto il momento di dare più spazio alla fatica, all'impegno e alla bravura dei nostri artisti; ecco perchè, tramite questo piccolo blog, ho deciso di dare il mio contributo occupandomi di recensire i cd dei gruppi locali, di parlare di musica e di tutti i numerosi problemi che le gravitano attorno.
Tengo a precisare, a scanso di equivoci, che non sono qui per giudicare - perchè non sono superiore a nessuno, mi ritengo e sono uguale a voi - ma per ascoltare la vostra arte e darne mostra anche agli altri. Insomma, mi limiterò ad esprimere la mia opinione personale e ovviamente contestabile sui lavori giunti in redazione e più in generale sulla musica.
Ognuno di voi poi può dare il suo contributo inserendo commenti (anche anonimamente - basta lasciare vuoto il campo che richiede l'inserimento della propria e-mail) o scrivendo all'indirizzo e-mail jungle.musica@libero.it .
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Ultimi Commenti
starbluesjony87 il 06/06/08 alle 23:18 via WEB
Che dire: X-Factor non é altro che una bruttissima copia del celeberrimo American Idol d'America che, seppure la qualità discutibile di certi artisti, sforna sempre e comunque talenti interessanti che, differentemente dai nostri, ottengono buoni risultati a livello di vendite e di qualità di lavori..(esempio lampante Leona Lewis, un'artista pop che però, proprio grazie a questo programma, è riuscita a divenire famosa in tutto il mondo..)
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Anonimo il 06/06/08 alle 20:06 via WEB
io penso che non ci sarà mai più niente! andiamo solo verso il degrado!
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Anonimo il 06/06/08 alle 16:33 via WEB
allora,è verissimo che il genere cantautoriale è nato ed è esclusivamente italiano,ma non sono daccordo che debba rientrare nell'arte della musica,perchè a scuola si studia leopardi,boccaccio,dante,manzoni,d'annunzio,ecc....di certo non si studia de andrè o ligabue(quel cretino),o vasco rossi.sono solo persone che scrivono i testi ma hanno accanto a loro i musicisti che fanno tutto.io personalmente la musica italiana la odio,ed è vero quando dicono che all'estero ci sono stati i boom più grossi(i beatles,elvis,led zeppelin,deep purple,ecc...).dove stavano gli italiani??,per citare un esempio a woodstok non mi sembra ci fossero italiani....
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Anonimo il 05/06/08 alle 12:32 via WEB
Bè, ma anche se rari, qualche gruppo innovativo c'è... basta cercare nelle cantine! il discorso si ricollega a quello che avevi fatto l'altra volta, sui produttori che non investono...
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Anonimo il 04/06/08 alle 21:49 via WEB
ok, su morricone ti do ragione. ma sugli altri? COSA HANNO INVENTATO? COSA HANNO FATTO DI RIVOLUZIONARIO? COSA HANNO AVUTO DI VERAMENTE DIVERSO DAGLI ALTRI?
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Anonimo il 04/06/08 alle 21:47 via WEB
un'ultima cosa... il genere cantautoriale non è esclusivo italiano... hai mai letto it esti di jim morrison? mai niente fu più poetico... ma jim morrison è davvero leggenda. se non ci fosse stato lui molti dopo di lui non ci sarebbero stati!
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Anonimo il 04/06/08 alle 21:42 via WEB
ah si? io so una cosa... i bee gees non sono geni ma de andrè si... eppure dopo 30 anni tutto il mondo, anche i neonati, conoscono le loro canzoni.. di de andrè chiedi in giro.. ti diranno tutti che è un mito, ma nessuno saprà cantarti mezzo minuto di sua canzone... come me lo spieghi? e poi chi te lo dice che all'estero è famosissimo? a me non risulta! trovami 1 solo articolo che attesti questo e ti darò ragione!
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Anonimo il 04/06/08 alle 21:32 via WEB
e poi dimenticavo De Andrè ha venduto e tutt\\\'ora vende milioni di dischi solo i sordi non conoscono le sue oper +§ Rain §+
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Anonimo il 04/06/08 alle 21:29 via WEB
e poi pensiamo che in Italia non ci sono fenomeni? ci sono eccome..ma la colpa è la nostra che abbiamo i para occhi +§ RAIN §+
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Anonimo il 04/06/08 alle 21:28 via WEB
ah si? e allora come mai nessun inglese nè americano comrpa i dischi? SCENDI DALLE NUVOLE!
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CONTRO LA DITTATURA RADIOFONICA
Non si pone spesso attenzione sull’importanza delle radio nel veicolare e diffondere musica, eppure queste, pur non avendo più lo sconfinato potere di un tempo, continuano a detenere il coltello dalla parte del manico per ciò che riguarda i gusti della maggioranza delle persone. Al centro commerciale, in un negozio, a volte anche al lavoro, in macchina o in casa ciò che ci martella le orecchie sono i suoni che provengono dalle frequenze radiofoniche. Si sentono le stesse canzoni decine di volte, finchè quasi automaticamente si giunge a conoscerne a memoria il motivo.
Prestando un po’ di attenzione è facilissimo notare come le radio italiane in linea di massima selezionino i brani operando un vero e proprio “razzismo musicale”: un piccolo esempio? L’ossessività con cui vengono proposte canzoni di artisti come ad esempio Laura Pausini o Eros Ramazzotti, e la rarità con cui vengono fatte ascoltare le produzioni di gruppi invece famosi all’estero come Lacuna Coil o Linea 77… ma non solo! Per fare un esempio sugli artisti più gettonati abbiamo utilizzato due esempi italiani, ma forse ho un po’ sbagliato: la quantità di musica italiana che viene messa in onda è assolutamente irrisoria se paragonata a quella straniera. Molte stazioni si giustificano adducendo il pretesto che in Italia manca innovatività o uno stile personale: questa tesi è più che ovviamente falsa… basta pensare a gruppi come Subsonica o Bugo, assolutamente scartati dai programmi radiofonici!
Vi chiedete il perché le radio emarginino alcuni artisti, emancipandone altri? Bè, proviamo a darvi una risposta noi… perché si pensa troppo alla commercialità, all’orecchiabilità! A questo punto viene logico dire: “Le radio DEVONO pensare alle cose commerciali perché sono quelle che piacciono alla massa!”. Bè, a questa tesi sono da ribattere alcuni fatti storici: Elvis Prasely quando ancheggiò per la prima volta in tv era commerciale? Eppure è considerato il re della musica! E i Pink Floyd? Hanno rivoluzionato la musica! E con loro gente del calibro di Jim Morrison, Genesis, Nirvana…
Concludiamo con un augurio: che le radio la smettano con la loro dannata dittatura e inizino a dare spazio a tutti… dovrebbe essere veramente il pubblico a decretare chi merita fama e chi no, selezionando i propri artisti preferiti tra i molti che le radio dovrebbero mettere a disposizione di tutti gli uditori.
Rain, Laura Liguori
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