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Ehm, sì, eh! Dolcezza e tenerezza. Questo sei. Allora siamo. Mani. Quel tuo messaggio in cui azzardavi un tocco delle tue mani su di me. Anche quella volta subito rientrato nel tuo riserbo. Oggi no, eh. Oggi lo tiri fuori il tuo desiderio di me. A specchio. Quasi buio, solo due fila di luce dalla persiana. Silenzio attorno. Respirare insieme, sintonia dei corpi. Subito, senza parole. Ormai mi conosci perché sai di te. Mani che sanno. Bocche che da sole si son trovate la strada. Uno dentro l'altro subito, così, interi, mica solo un pezzettino. La pelle, uno spazio osmotico subito condiviso. Lasciar parlare le anse del corpo, i laghi bui delle superfici dei corpi che attirano in acque profonde quanto piene di messaggi che sappiamo decodificare. Entrambi. Segni, glifi fatti di suoni, di respiri dei corpi, di gesti che diventano piacere sottile. Entrare uno nell'altro sapendo all'istante che si sta esplorando se stessi. Conosco me attraverso te. Così per te. Visitare la sposa[1]. Ovvero l'altra parte di se stessi ritrovata dentro, fatta carne davanti a sé, e abbracciarla totalmente perché si è ritrovato il sé fondante, il nucleo di se stessi lasciato vagare per anni e per secoli affidato alla cura e all'amore dell'altro. Appartenenza, l'altro mi ha affidato la cura di sé. Secoli e millenni di transumanza dell'anima tra le stelle e sulla Terra. Essere Gaia. Di più, essere materia stellare che connette il piccolo infinitesimo corpo che siamo al centro della galassia, ne attinge la forza e di essa si alimenta. Oltre. Oltre, essere l'universo che si ricapitola qui in un corpo che si conosce e sa di sé attraverso il corpo dell'altro. La corporeità Una. Così come la Forza Uno, la mente Una, la Psiche Una, lo spirito Uno. L'intento Uno. Risuonare, vibrare nella stessa energia. Attimi di eternità nel qui e ora di una giornata lasciata fuori dalla finestra e di uno spazio stretto come un divano, quasi inutile punto d'appoggio. Tempo e spazio annullati, non necessari. Risucchiata la materia in una concretezza che fa della carne la via per il cielo. "E tu vuoi viaggiarle insieme, vuoi viaggiarle insieme ciecamente perché sai che le hai toccato il corpo, il suo corpo, perfetto, con la mente". "... e Suzanne ti da la mano, t'accompagna dolcemente"... Eméraude. "E ti offre il the e gli aranci che ha portato dalla Cina, il sole scende lentamente...". "E tu vuoi viaggiarle insieme, vuoi viaggiarle insieme ciecamente perché sai che ti ha toccato il corpo, il tuo corpo, perfetto, con la mente" (Cohen).
[1] Questo il significato della sessualità nella Bibbia. Conoscere isshah, il femminile di se stessi. |
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