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Da una finestra spalancata verso il sole
Se chiudo gli occhi riconosco esattamente
Nei gesti quotidiani mani colme di devozione
Ed una volta ancora mi ritrovo qui a pensare
Cosa spinge alcuni a costruire nidi e a restare
Altri come noi a non fermarsi mai

E andare sempre avanti
Gettare il cuore oltre le fiamme
Andare ancora avanti
Di giorno e di notte

Di tanto in tanto in certi oggetti, i più comuni
Io misteriosamente avverto la nostalgia
E' in certi lunghi e muti sguardi di una vita in comune
E tutto ricomincia in un tempo che è circolare
Un padre torna, è sera, luci accese ad aspettare
Altri invece come noi che non si fermano mai

Andare avanti,
Gettare il cuore oltre le fiamme
Andare ancora avanti,
Di giorno e di notte

Da una finestra spalancata verso il sole
Se chiudo gli occhi riconosco esattamente
Nei gesti quotidiani mani colme di devozione
Ed una volta ancora mi ritrovo qui a pensare
Cosa spinge alcuni a costruire nidi e a restare
Altri come noi a non fermarsi mai....

 

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USA, 4 Novembre 2008

Post n°53 pubblicato il 06 Novembre 2008 da ValeFulminata
 

Lo ammetto, ho commesso un errore di valutazione.
Per fortuna.
Lo spetttro di almeno altri 4 anni di mandato repubblicano negli Stati Uniti mi facevano venire la pelle d'oca.
Per fortuna mi sbagliavo.

Il grande Dog of War, il Presidente Non Eletto, George W.Bush è finalmente fuori dalle balle.
Dopo otto anni in cui ha portato gli Stati Uniti allo sfascio con la politica economico-finanziaria scellerata, con le guerre scellerate, con la sua arroganza scellerata.

Barack Obama, 47 anni, è il nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America.
Se fosse cresciuto in Italia starebbe ancora facendo il portaborse.
Un self-made man, a quanto pare. Senz'altro uno che ha le idee chiare e grossa determinazione.
Non lo amo tantissimo, questo no.
Ha troppi denti quando sorride, non so se mi spiego. Ma, come ho avuto modo di dire altrove, preferisco di gran lunga lui al candidato McCain.

Per l'America, e per il mondo intero, questa è una svolta epocale? Me lo auguro, con tutto il cuore.
Se non altro sembrerebbe che il Presidente ELETTO (a differenza del predecessore) non abbia in mente di riempire il suo Paese con centrali nucleari.
A differenza del suo avversario politico, non ritiene il protocollo di Kyoto una "piccola inezia, anche fastidiosa".
Si dice deciso sul ritiro dall'Iraq, della qual cosa potrebbero essergli grati in primis gli americani che hanno perso un figlio, un marito, un padre da quelle parti.
Soprattutto, dice di non voler rendere conto alle lobbies che da decenni intrallazzano a Washington DC.
Credo sia questa, in caso riesca a mantenere la parola, la vera svolta epocale.

Posso dire una cosa non proprio "politically correct?" Che soddisfazione vedere i "visi di cemento" di certe nostre autorità che commentavano le elezioni americane.
Che goduria immaginare il travaso di bile che possono avere avuto personaggi come Gasparri, Castelli, Cota, quando hanno avuto la certezza che a guidare la nazione più importante del mondo c'è un "negro".
Uno che fa venire i vermi alla Lega e ai fascisti. Uno che ha parenti sparsi in giro per tre continenti.
Un uomo che è americano soltanto da una generazione.
Il nostro beneamato Presidente del Consiglio, poi, avrà versato fiumi di lacrime amare. Bisogna capirlo, ha perso la fidanzata d'oltreoceano e la possibilità di altri quattro anni di servilismo in un solo colpo.
La possibilità di allargare la base di Vicenza sembra un pochino più lontana.
La probabilità di venire "preso per la collottola" in merito al riscaldamento globale diventa, per contro, molto più concreta.

Un altro spunto illuminante: ricordando quel che accadde nel 2006, quando in Italia Prodi vinse le elezioni, Berlusconi quasi ebbe un attacco alle coronarie e blaterò di brogli elettorali.
Si dovrebbe prendere esempio dal senatore McCain ed imparare a memoria il discorso pronunciato ieri dal candidato repubblicano. Ha invitato i SUOI elettori a tributare un applauso al SUO nuovo Presidente.
Sicuramente avrebbe preferito farsi un clistere con una manciata di ami da pesca, ma viva la faccia, ha mantenuto un certo stile.
Una cosa a cui, in Italia, siamo ormai disabituati.

La stampa italiana, che fino a dieci giorni fa lo dava per sconfitto, dimostra, ancora una volta, di non aver capito un accidente.
La nostra Italietta, una volta di più, non si è resa conto di non avere davanti solo un "mulatto" ma un uomo politico di successo.
Un vincente.
Si è guardato troppo alla sua etnia, e troppo poco al suo programma, qui nel Bel Paese.
Obama non ha vinto le elezioni perchè è nero, le ha vinte perchè gli americani si sono rotti le palle di vedere una nazione allo sbando.
Noi quando ci sveglieremo?

Resta da vedere se Barack Obama sarà in grado di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.
Di sicuro ci proverà: negli Stati Uniti hanno la memoria un po' più lunga della nostra.
Se li prendi per il culo, gli americani non ti rimandano alla Casa Bianca (a meno che tu non faccia impicci strani) e, se marchi proprio male, ti devi pure dimettere DURANTE il mandato.
Altro che Lodo AngelinoJolieAlfano e leggi sulle intercettazioni.

Ci saranno giorni per rendersi conto dell'operato del neo Presidente Obama.
Possiamo solo sperare che quest'uomo, con la stessa determinazione che lo ha portato alla Casa Bianca, si impegni a fondo per raddrizzare le cose storte degli Stati Uniti.
Che cooperi con le altre Nazioni del mondo, senza attribuire agli US il ruolo di sceriffo del pianeta.
Che non impegni se stesso ed il suo paese in altri bombardamenti indiscriminati contro nazioni che commerciano il petrolio in Euro.

Verrà il momento di ragionare e valutare.
Per il momento auguriamo al Presidente Obama buon lavoro.
E per adesso ce la godiamo.

(Un pochino) speranzosamente vostra.
ValeFulminata

 
 
 
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Un blog di: ValeFulminata
Data di creazione: 13/06/2007
 

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