Creato da thyrus_78 il 21/02/2005

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storie brevi di vita in provincia

 

 

Cronaca di un paese normale

Post n°99 pubblicato il 14 Aprile 2007 da thyrus_78

Roma ore 23:30, entrando dal Raccordo Anulare i primi chilometri della Tiburtina sono scanditi a passo regolare da presidi di prostitute che si posizionano a circa 50 metri una dall’altra per garantirsi un vitale spazio commerciale.

Alte, gambe lunghe, vestiti succinti, tratti dell’Europa dell’est, talmente simili da sembrare tutte sorelle, ognuna ad aspettare la sua clientela, che puntualmente accosta scambia qualche chiacchiera, alcune salgono, altri ripartono di fretta, molti si limitano a gettare un occhio distratto.

Ad intervallare queste postazioni regolari ogni tanto un camioncino con la porchetta, un paio di ragazzi addentano soddisfatti il loro bel panino accompagnato magari da una birra ghiacciata.

Roma 23:45, via di Portonaccio, non ci sono parcheggi a pagamento o posti a sufficienza per tutti, bisogna invadere i marciapiedi con le auto o sistemarsi al lato del sottopasso ferroviario, ma la cosa va fatta secondo un ordine, c’è un solerte tizio di vistose origini indiane che ti urla a squarciagola il posto dove parcheggiare…ti incita a comprimere al tua macchina a quella dietro in modo di massimizzare lo spazio disponibile..pensi che a fine serata rischierà l'infarto...per i suoi servizi applica una tariffa fissa di 2 euro…solerte il comune ad organizzare questo servizio di parcheggio custodito notturno….

Due piccoli episodi, frammenti di una quotidianità tra soprusi e stranezze che nonostante sia nato e cresciuto in Italia, vissuto a Roma per diversi anni ancora mi meraviglio di questa normalità italiana…e mi domando saremmo mai un paese normale??

 
 
 

Abbiamo i mezzi giusti per affrontare i sentimenti?

Post n°98 pubblicato il 12 Aprile 2007 da thyrus_78
 

E’ una domanda che mi sto ponendo spesso in questi giorni…come mai una gran massa di noi venti-trentenni finisce per non trovare una soddisfacente vita di relazioni?.....siamo veramente educati ai sentimenti oppure ci nutriamo di sensazioni e di fantasie che non fanno che alterare la nostra percezione della realtà?...scambiamo sempre più spesso la passione per il sentimento, rimanendo delusi ed amareggiati quando questa si consuma e ci ritroviamo con un cerino spento tra le mani…crediamo nel colpo di fulmine, nell’amore a prima vista, pensando che basti qualche giramento di testa e non riuscire a dormire qualche sera per l’agitazione per stare insieme per tutta la vita…non basta una vita a conoscere noi stessi; cosa possiamo capire di una persona appena conosciuta, che in quel momento diventa solo la proiezione delle nostre fantasie….?
Di certo non sono un esperto di relazioni, con le mie storie naufragate troppo presto e saltate su presunte o reali distanze e differenze…non so se veramente esista una persona che si concilia alla perfezione con i nostri interessi e la nostra volontà, so soltanto che per costruire qualsiasi cosa con gli altri serve tanta pazienza…che il tempo non è una variabile assoluta ma ci sono tanti momenti in cui possiamo sentire la vicinanza di qualcuno….del resto non so se sono bravo a far percepire la mia vicinanza alle persone…se quello che faccio basti a farle sentire bene, amate ed apprezzate…
So solo che finora i miei sentimenti verso le persone che sono importanti per me non sono mai cambiati…mi spiace se mi avete sentito distante o se non c’ero quando ne avevate bisogno…se ero altrove quando sarei dovuto essere al vostro fianco…

 
 
 

Non si cambia tanto in fretta….

Post n°97 pubblicato il 06 Aprile 2007 da thyrus_78
 

Colpisce al cuore la notizia di un ragazzo di 16 anni che decide di farla finita perché non riesce più a reggere il peso del dileggio da parte dei propri compagni di scuola….tutti che si stupiscono e si meravigliano…improvvisamente coscienti di quanto sia cattivo questo nostro mondo globalizzato…

Ma mi domando ma la gente è davvero così scema???....possibile che non ci si renda conto di come il mondo di oggi è uguale a quello di ieri…che era uguale a quello dell’altro ieri…

Ci stupiamo di cose che sono sempre accadute, di cui ci si sarebbe sempre dovuti accorgere, ma cui si pone una momentanea attenzione solo quando finiscono sulla prima pagina di un giornale….

Io non ho la chiave di lettura per interpretare e capire tutte le cose del mondo….ma posso portare la testimonianza di una mia esperienza personale….la scuola è una palestra di vita dura….molto dura….lo specchio più crudo di questa nostra realtà che ci urla e ci chiede a gran voce di omologarci….basta qualsiasi comportamento o aspetto che si discosta dalla massa per essere additati e marginalizzati…i ragazzi e la scuola sono il nervo più scoperto della nostra società…il target preferito delle società di moda e di gadget che sanno quanto per un adolescente sia importante il senso di appartenenza….non tutti riescono ad omologarsi e ad integrarsi e quindi che succede?? I compagni li escludono…li deridono, diventano il bersaglio degli scherni e degli scherzi…dove ogni parola di dileggio diventa una coltellata alla propria dignità e all’amor proprio….

Da bambino ho finito per essere un diverso….per essere considerato uno da marginalizzare…perché non ero così uguale agli altri….per essere cresciuto in un ambiente agreste e fuori mano…perché la mia vista non era eccezionale, per cui ho dovuto ricorrere agli occhiali e essere sottoposto alla più triste e squallida gogna a cui un bambino può essere sottoposto..essere chiamato quattrocchi non fa piacere..allora rifiuti e scansi quegli occhiali che per te sono fonte di emarginazione….ma ti fai solo del male perché non portandoli la tua miopia peggiora e quello che poteva essere un piccolo disturbo diviene una forte miopia….poi sei timido, riservato, educato tranquillo.….purtroppo hai anche dei buoni voti…finisci per essere bollato come frocio…non che ti piacciano i maschi…neanche capisci il senso di quella parola….ma ti trovi addosso un epiteto triste e squallido…e per non soccombere finisci per adattarti…per mettere una scorza attorno alla tua fragilità…da piccolo non dicevo parolacce…non ruttavo..non facevo nulla che poteva essere tipico di un bulletto…crescendo ho dovuto imparare a fare tutte queste cose…per non essere più escluso e marginalizzato, ho imparato a fare e dire tante cose che agli occhi degli altri mi rendevano più maschio…ho dovuto capire sulla mia pelle cosa significa diventare uomo crescendo troppo in fretta vincendo sulla prese in giro e le frasette di derisione…

Ma quando potevo essere io a prendere in giro, ormai forte nella mia stima….non ho mai pensato di farlo…consapevole di tante sofferenze e strette di denti…non sarei riuscito ad infliggere a nessuno un simile calvario…ma c’è chi non è forte..chi non regge le forche caudine e molla la presa…oppure diventa duro ed insensibile con il resto del mondo…si scorda della pietà che non ha mai ricevuto…un mondo che non educa al valore della diversità e della unicità di ogni essere umano non si può poi ogni volta stupire del razzismo e della discriminazione, di tutti i suoi figli deboli caduti in nome della omologazione e delle leggi giuste e di natura….capisca quanta forza e quanto coraggio occorra per essere diversi…la potenza di un malato grave, di un portatore di handicap fisico…il coraggio di combattere ogni giorno per affermare la propria dignità…vorrei che questo mondo riconoscesse dignità a tutti quelli che ogni giorno lottano per i propri diritti….

 
 
 

Come non vergognarsi…

Post n°96 pubblicato il 03 Aprile 2007 da thyrus_78
 

Mi riprometto ogni volta di lasciar perdere i commenti che gli utenti lasciano agli articoli che riguardano la politica e la situazione dell’immigrazione nella community, poi ogni volta non resisto  e puntualmente li vado a leggere….

Rimango sempre più inorridito e schifato…..di quanto sia fetido l’animo umano…quanta rabbia e triste frustrazione si annidi nell’animo degli italiani…manifestazioni di un razzismo animalesco e fuori di ogni logica…persone che hanno anche il coraggio…la presunzione di definirsi cristiani…per erigersi contro la presunta barbarie musulmana….per favore abbiate almeno la decenza di non infangare il nome di Gesù Cristo….se riuscite  a nominare parole come sterminio, guerra, disprezzo e morte rivolte nei confronti di persone di religione musulmana, almeno cercate di non mescolare la vostra insulsa rabbia con la religione cristiana….

Gesù non è venuto ad uccidere ne a massacrare nessuno….gente disperata mentalmente che invoca una nuova Lepanto per ricacciare il pericolo islamico….ma dove cazzo siamo?? Vi prego fermate il mondo voglio scendere…..pazzi che predicano lo scontro armato per contrastare altri pazzi che invocano le armi….ma ci attacchiamo tanto a queste presunte radici cristiane…ma che diamine abbiamo capito di quelle che diceva quel tizio con la barba???...mi sa poco e niente se vogliamo ancora invocare guerre in suo nome…..ma siete mai stati in un paese islamico o lo avete solo immaginato nelle vostre notti tormentate???....tutte queste sodoma e gomorra che vi lobotomizzano dai telegiornali, pensate che esistano davvero a causa di una perversa religione che voi pensate sia l’islam???...pensate alla perversione dell’animo umano…a quanta rabbia malvagità e cattiveria, odio e distruzione vorrebbe seminare chi si appella al Cristo per rivendicare la propria identità, alla religione dell’amore…al porgere l’altra guancia per risolvere i conflitti….buttate pure le bombe, scannate uccidete…ma fatemi il piacere non tirate in ballo che chiedeva agli uomini tutt’altro…chi è morto in croce per la nostra redenzione…chi ha sofferto per espiare le colpe del mondo….abbiate la decenza di fare la guerra solo per la vostra paura…per il vostro terrore….per il vostro cieco attaccamento alla terra…al piccolo orticello che pensate di perdere….

La storia che tanto invocate perché non si ripeta..studiatela almeno prima….capirete molto di più…

 
 
 

Il teatro perduto

Post n°95 pubblicato il 26 Marzo 2007 da thyrus_78
 

immagineTenendo conto che gran parte delle testimonianza archeologiche della città di Terni sono oggi celate sotto l’edilizia attuale e che per gran parte dei ritrovamenti è difficile fornire una ubicazione precisa perché fatti in epoche in cui non esisteva una documentazione sistematica degli scavi, trattandosi di ritrovamenti fortuiti saltati fuori durante la costruzione di nuovi edifici o con la realizzazione di reti tecnologiche.
Trovo però singolare che pur non esistendo resti visibili o rintracciabili di un edificio, di questi non si faccia neppure menzione, nel momento in cui esista una chiara traccia documentaria della sua esistenza.
Nella descrizione che fa, alla metà del Cinquecento, Cipriano da Picolpasso della città di Terni, sono presenti i riferimenti a tre teatri o anfiteatri di epoca romana i cui resti erano rintracciabili nel tessuto urbano.
Si da anche un indicazione precisa riguardo l’ubicazione di questi tre edifici per cui non si può non prestare fede ad una simile indicazione.
L’anfiteatro i cui resti sono tutt’ora chiaramente visibili, si ergeva a fianco dei giardini del Vescovado, di cui recentemente si sono approfonditi gli scavi e meglio definita la sua consistenza archeologica.
Vengono appresso nominati due teatri, il primo prossimo all’anfiteatro, di cui si conservano numerosi resti di opus reticolatum nelle case tra via Aminale e Via del Teatro Romano.
Il secondo pure viene identificato con precisione e pur non esistendo resti visibili non è difficile rintracciarne la permanenza della forma nel tessuto cittadino.
Il testo del Picolpasso ci dice che i resti di un secondo teatro erano prossime al luogo in cui abitavano certe Pinzochere sotto il titolo di Santa Elisabetta.
La chiesa naturalmente non esiste più ma non è difficile rintracciarne la posizione, infatti dalla pianta di Terni, denominata Barberini, che si conserva nella  Biblioteca Vaticana, c’è una puntuale indicazione del luogo in cui sorgeva la chiesa.
Questo edificio si trovava infatti lungo l’attuale Via Petroni, all’altezza dei giardini di Via Primo maggio, e venne demolita intorno alla metà dell’Ottocento per fare spazio all’attuale slargo, anche se probabilmente era abbandonata da tempo.
E cosa troviamo prossimo a questo luogo, un isolato che nella forma conserva tracce di una qualche preesistenza che ne ha condizionato la forma.
Si tratta dell’isolato compreso tra via San Marco, Piazza dell’Olmo, Piazza San Francesco e Via Fratini, il cui andamento curveggiante nel lato verso la piazza sarebbe altrimenti difficilmente comprensibile.
Quindi abbiamo una testimonianza di come il tessuto urbano abbia conservato testimonianza di un edificio di cui non rimangono resti visibili, visto che il teatro è stata fagocitato con le sue strutture dall’evoluzione del tessuto edilizio cittadino.
Del resto non si può tener conto di come resti che erano ben visibili nel Cinquecento magari non lo erano più appena un secolo dopo, visto che nemmeno l’Angeloni ne fa menzione, e che oggi dopo oltre quattro secoli, diversi terremoti e una guerra mondiale è sicuramente difficile rintracciare il ricordo di questo edificio, considerando anche che una parte consistente dell’isolato è stata ricostruita nel dopoguerra.
Spero almeno di aver fornito un piccolo contributo alla riscoperta di un monumento perduto della città, di cui non si perda anche il ricordo e che magari in un futuro si possa anche effettuare delle ricognizioni ci carattere archeologico a conferma di questa evidenza.

 
 
 

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