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Post N° 371

Post n°371 pubblicato il 26 Agosto 2007 da 72rosalux72


Parlo con cognizione di causa quando dico che i libri scolastici sono una truffa. Ogni anno, le vere novità editoriali si contano sulle dita di due mani, nonostante i cataloghi delle case editrici siano pieni di gigantesche scritte… NOVITA’!!. Ma quale novità, è lo stesso libro con un titolo diverso, una nuova copertina e qualche pagina in più. Gli esempi sono incommensurabili. Un libro di tecnica per la scuola media spacciato per novità e molto adottato quest’anno(edizioni lattes, per la cronaca), che figura come nuova adozione nella lista dei libri da acquistare, in realtà è spiccicato a quello vecchio, che si chiamava “educazione tecnica”. Solo che questo si intitola “tecnologia oggi”, ha il cd rom, una bella copertina e costa quasi cinque euro in più. Dentro è uguale a quello di prima, garantisco. Dicasi lo stesso per un libro di arte e immagine ( la vecchia educazione artistica, cambia il nome ma la materia è sempre quella) di una casa editrice distribuita dalla libreria dove lavoro. E’ toccato pure a me illustrare il libro ai professori e decantarne le qualità, secondo un preciso copione: loro si mostrano interessati a quella che sanno benissimo non essere una novità, io cerco di limitare i danni puntando sulle dieci/venti pagine aggiunte.
Questi giochetti si fanno soprattutto con i testi triennali delle scuole medie. E’ vero che un libro di tecnica si compra una volta sola, ma le ore di lezione sono poche e il prof ha minimo cinque/sei sezioni, che moltiplicato per una media di 25 studenti, fanno tante copie vendute.

Bisogna dirlo, alcuni professori si preoccupano dei costi, specie quando le famiglie con più figli potrebbero riutilizzare i testi di quelli grandi. Parlare, alla scuola media, di aggiornamenti su materie come tecnologia, arte e immagine, musica, scienze motorie ( il libro di scienze motorie comprato e mai usato, questa l’ho sentita mille volte) è semplicemente assurdo. Molto spesso non finiscono il libro, molto spesso lo utilizzano neanche per metà perché il prof preferisce lavorare sui suoi appunti ma deve per forza indicare un testo da acquistare.
Però alle medie c’è un tetto di spesa stabilito dal ministero, leggo sui giornali. Meno male, verrebbe da dire.
Peccato che sia facilissimo non rispettarlo, per esempio indicando come consigliati testi che invece vanno comprati. La narrativa di italiano è un classico del programma, eppure su molte liste scolastiche è consigliata. Lo stesso dicasi per il libro di civiltà inglese, o per quello di informatica. O per quello di latino, che si usa quasi sempre in terza media, però te lo fanno comprare in prima. Qualche prof che capisce le cose lo fa comprare in terza media solo a quelli che hanno intenzione di andare al liceo, e organizza lezioncine pomeridiane, a scuola.
Per non dire dei professori che per le vacanze estive fanno comprare un testo da usare durante l’anno, perché era proprio impossibile metterlo in lista.

Fino alle medie almeno una parvenza di tetto di spesa esiste. Dopo c’è la giungla. O il libero mercato, a seconda di chi parla.
Ci sono sezioni dei licei classico e scientifico che sfiorano i seicento euro. Senza contare i dizionari di latino, di greco e di inglese, circa settanta/ottanta euro l’uno. Quasi uno stipendio, se penso a me.
Però si può chiedere il rimborso al comune, che sarà proporzionato al reddito dichiarato.
Qui siamo nel paese delle favole. Quando spiego a chi mi chiede informazioni che non esistono finanziamenti ma solo rimborsi, mi guardano strabiliati. Lo so, è dura capire che la legge ti chiede di spendere soldi che non hai… però poi te li restituisce eh! In parte, sia chiaro. E sempre che tu abbia una dichiarazione dei redditi da mostrare, perché se lavori in nero devi arrangiarti.
Come fa chi non ha i trecento euro per i libri della scuola media e i minimo quattrocento per quelli della scuola superiore?
Si ingegna. Da noi sono tanti quelli che ritirano due/tre libri per volta, a cominciare da giugno. Così spalmano le spese nel tempo a disposizione, e qualche libro lo ritirano a scuola iniziata.
Molti cercano libri usati, e qualcuno fa ancora le fotocopie.

Il ministro fioroni ha annunciato solennemente al meeting di cl la parità economica per le scuole superiori private. Da la repubblica.

” quando sono arrivato al ministero ho scoperto che i 500 milioni previsti dalla legge 62 erano stati tagliati. Mancavano 166 milioni. Sono riuscito a ripristinarli, nell’ultima finanziaria. Con il decreto dell’8 luglio si è precisato il loro uso: non vanno dati alle scuole che cercano il profitto ma solo a quelle no profit. E a differenza del passato, oltre alle elementari e alle medie, i soldi andranno anche alle superiori. E senza il passaggio nelle commissioni parlamentari, previsto per le grandi aziende private”.

Applausi dei ragazzi ciellini, e viva la libertà, qualcuno grida.
Libertà?! …la libertà è poter studiare nei costosi licei privati foraggiati dallo stato?
Tipo il don bosco qui a perugia, ovviamente un istituto di istruzione no profit, visto che è dei preti.
Sarei curiosa di sapere quanti degli studenti iscritti usufruiscono del rimborso per la spesa dei libri previsto dalla legge.
Mi pare di capire che per il ministro dell’istruzione la scuola pubblica va bene così com’è, visto che si prodiga tanto per quella privata.

 
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Commenti al Post:
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 26/08/07 alle 19:26 via WEB
Ciao. Forse la libertà invocata dai ciellini è soprattutto quella di poter scegliere liberamente dove studiare senza per questo dover pagare due volte lo stesso "servizio"..soprattutto considerando l'infimo livello di preparazione offerto dal pubblico..c'è un'interessante statistica sulla preparazione degli studenti italiani rispetto a tanti altri paesi: c'è da vergognarsi della scuola pubblica italiana.Pensa un po' che siamo abbondantemente indietro anche rispetto agli studenti usa..che da sempre non hanno mai brillato per cultura generale.. Per quanto riguarda i libri di testo non posso che concordare con te: peraltro, se i programmi scolastici devono rispondere all'obiettivo di assicurare un livello di cultura equivalente dall'alpi a mazara del vallo, qualcuno sa forse fornire una spiegazione logica per il fatto che ogni scuola sceglie autonomamente i libri di testo facendone automaticamente lievitare il costo, secondo le più elementari regole di economia? Forse che le discipline scientifiche ed umanistiche cambiano a seconda della latitudine in nome del multiculturalismo o dell'ideologia? Eppure la scuola pubblica dovrebbe fornire ai discenti le stesse basi culturali, indipendentemente dai capricci del professore di turno..o no?
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 28/08/07 alle 21:40 via WEB
permettimi, ma non si può parlare di "stesso servizio". le scuole private,a cominciare da quelle dei preti, non valgono una cicca. intanto hanno come insegnanti gente che non è riuscita a passare i concorsi ed è in fondo alla graduatoria. poi hanno una specifica impostazione culturale che le caratterizza come scuole selettive, per dire che chi non è cattolico e chi non sente come pressante il bisogno di una formazione "cattolica", non manda i figli in quelle scuole. da notare come molti iscritti alle scuole private, specie quelle superiori, vengano da sonore bocciature inq uelle pubbliche. poi naturalmente resta il principio che i soldi di tutti devono essere spesi per tutti. quindi niente soldi alle scuole cattoliche, islamiche, buddiste e come ti pare. poi per me i libri dovrebbero essere gratuiti, come in francia. ... vorrei sapere qual è la statistica che ci fa restare addirittura abbondantemente indietro agli usa come cultura generale. così a naso ho i miei dubbi. ... i libri di testo vengono scelti dai professori in totale autonomia, lo dovresti sapere. poi non è colpa del professore se il rappresentante gli dice che quest'anno ci sarà una nuova edizione e le copie rimanenti del vecchio testo andranno al macero. anche se non è vero, vecchio trucco dei rappresentanti, te lo assicuro. capita di trovare la prof "testona" che vuole assolutamente mantenere la vecchia adozione e di fronte alla minaccia di cambiare editore, le dici che per le sue classi le copie si troveranno. ma i più non protestano, in fondo la nuova edizione costa poco più della vecchia, dentro è uguale eh, però ha il cd rom, che pare che senza non si possa fare lezione. pazienza se a scuola non lo usano mai perchè un computer a testa non c'è. se i libri fossero pagati dallo stato, come quelli delle elementari, stai certo che tutte 'ste nuove edizioni non ci sarebbero. meno fascicoli, meno ammennicoli, e forse più qualità. rosalux
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/08/07 alle 01:28 via WEB
Uhmm..mi sa che stavolta le generalizzazioni pesanti le hai fatte tu..ci sono di certo alcune scuole private con professori che non valgono una cicca, ma se ci sono tanti che preferiscono spendere fior di soldi per mandare i figli in una scuola privata, non credi che un motivo ci sarà? A parte ovviamente i casi dei decerebrati che "si comprano" il diploma. Il superare un concorso non è garanzia di bravura..dovrebbe esserlo, ma siamo in italia e le cose vanno all'italiana. Personalmente ho mandato mia figlia in una scuola cattolica alle elementari ed alle medie, fregandomene altamente delle suore ma apprezzando la qualità dell'insegnamento. Poi ha frequentato il liceo classico pubblico: e ti assicuro che la differenza di professori e di metodi si è vista eccome. Nel senso che si è brillantemente fatta la sua maturità per merito suo e della precedente impostazione..non certo per quelle fetecchie di professori che si è ritrovata poi.. Sai Rosalux..sono figlio, fratello, marito e zio di 6 insegnanti assortiti fra medie e superiori..qualcosina credo di averla capita ed imparata.Oltre all'esperienza diretta di mia figlia.Sai che con altri genitori ho chiesto ed ottenuto il trasferimento dell'insegnante di italiano di mia figlia in terza liceo classico (pubblico)? Motivazione: in classe si esprimeva unicamente in siciliano stretto quasi incomprensibile..nessuna forma di razzismo, soltanto non sa esprimersi in italiano..eppure ha superato il concorso..come non si sa, però è stato acclarato che un'insegnante di italiano non conosce l'italiano. Per quanto riguarda i soldi di tutti, , i soldi di tutti devono servire a tutti solo ed esclusivamente per poche e ben precise situazioni..non certo per inventarsi un milione di posti di lavoro in gran parte fasulli o inutili doppioni giusto per piazzare su di una cattedra statale un milione di disoccupati..a spese del contribuente che non solo non se ne giova ma deve pure pagare due volte.. PS: la statistica l'avevo trovata l'anno scorso su di un sito governativo francese..se riesco a ritrovarlo ti mando l'url.Buonanotte. VdM
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