Creato da: 72rosalux72 il 04/06/2004
"Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi".

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Post N° 445

Post n°445 pubblicato il 05 Ottobre 2008 da 72rosalux72


Sono stata a fare un giro al supermercato per ricchi. Suppergiù la pubblicità dice:
” qui da noi c’è più LUSSO a fare la spesa”
Nonostante fosse sabato era semideserto, e credo voglia dire che nemmeno i ricchi si strafogano, pur potendo.
E poi che di ricchi non ce ne sono tanti, almeno qui da me.
Notato che frutta, verdura e carne sono rigorosamente confezionate, immagino perché sia da plebei pigliare guanto e busta di plastica, o rivolgersi direttamente al macellaio.
Ma in qualche modo dovrà pur distinguersi, questo posto.
Ammetto, c’era una quantità spropositata di frutta esotica, passione di mio figlio.
Un mango confezionato provenienza brasile € 3.80, poco più di due etti.
Lo prendiamo e andiamo alla ricerca dell’originale burro d’arachidi del kentucky , che pare sia una delizia.
Quattro euro e 30 centesimi.
Svelto ettore, usciamo da qui! Ho speso più di otto euro per una vasetto di roba da spalmare e un pezzo di frutta.
Ho fatto in tempo, però, a vedere che il latte “grifo” costa € 1.35 al litro.
Ed è latte perugino, io vado direttamente allo spaccio aziendale che è vicino casa mia.
Lì pago il latte € 0.65 al litro e ne prendo uno scatolone intero, poi compro pure la mozzarella ( € 5.80 al chilo, prezzo imbattibile visto che è casa e bottega) e qualche volta mi rifornisco di caciotta, sempre a prezzi convenienti.
Comprare lo stesso latte a due volte tanto non è roba da ricchi, è roba da coglioni.

E lo è anche pagare un caffè un euro e cinquanta.
Ma paghi anche il posto, mi dicono, mica è un bar coi tavolini di plastica questo!
Vero,  però io il caffè l’ho preso in piedi ed era lo stesso caffè del mio bar preferito, che pago € 0.80 centesimi di euro. Mi sembra un tantino assurdo che debba contribuire io, col mio caffè, alle spese per arredare lussuosamente il negozio.
Il prodotto che compro è lo stesso, sia chiaro.

Dice che esiste un’autorità chiamata mister prezzi, dovrebbe funzionare da deterrente .
Stai attento che ti controllo.
Però tocca ai cittadini manifestare certe incongruenze, insomma, si chiede a chi va a bere un caffè, mangiare una pizza o a comprare il latte, di protestare per i prezzi.
Comodo, così la maggior parte del lavoro viene fatta in maniera gratuita, affidandosi alla supposta capacità d’indignazione del cittadino che consuma.
Io non mi ci metto a chiamare mister prezzi per dirgli, indignata, che in quel bar m’ hanno fatto pagare il doppio lo stesso caffè che bevo la mattina in un altro bar.
Da anni mi sono sentita dire che il mercato si “autoregola” e che, in fondo, di scelte possibili ce ne sono tante, e tu che hai pochi soldi vai nei posti dove la roba costa meno.
Però qui parliamo della stessa roba venduta a due volte tanto.

Ci vuole un intervento dello stato.
Adesso si può dire. Adesso che lo dice pure la presidente della confindustria, anche se lei lo desidera solo per le imprese e solo nei momenti di crisi.
Ci vuole un intervento dello stato. Ci vuole che lo stato dica chiaramente che i prezzi sono aumentati molto più di quanto ci racconti l’istat ( leggevo che a settembre l’inflazione ha subìto un brusco calo. non me ne sono accorta), che certi rialzi non sono tollerabili.
Magari, si potrebbe sospendere la licenza a chi, fatture alla mano, aumenta oltre un certo tot la vendita di un prodotto.
Oppure assolvere l’iva alla fonte, come si fa con i libri, per i beni di prima necessità: latte, pane, uova, pasta ecc.
Non mi pare una conquista che uno stesso prodotto abbia prezzi diversi a seconda di dove lo compri.

 
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Commenti al Post:
lupopezzato
lupopezzato il 05/10/08 alle 17:37 via WEB
Wow, è passata un’ora e non è arrivato ancora nessun intelligentone che t’informa che comperare il caffè dove costa meno fa parte del libero mercato. Si chiama concorrenza. Eheheh, arriverà. Arriverà, abbi fede. Come la benzina. Libero mercato. Come le assicurazioni. Sempre libero mercato. Basta leggere il “cartello”: libero mercato. Come Berlù e Sarkò che vogliono fare il fondo comune europeo per la salvezza delle banche che affondano. Con l’intervento dello Stato. Come i 700 miliardi di dollari del Congresso. Un vero record. Negli Usa hanno impiegato solo 7 giorni per diventare socialisti. Che bel mestiere essere imprenditori. Che gran figata il rischio d’impresa. In fondo la democrazia è così. La cassa integrazione è giusto l’abbia anche il padrone... oops, l’imprenditore.
(Rispondi)
 
MacRaiser
MacRaiser il 05/10/08 alle 21:49 via WEB
Dei correttivi sono possibili, ma la storia insegna che il calmiere dei prezzi imposto genera mercato nero, dimostrandosi ampiamente inefficace e anzi ottenendo l'effetto opposto. Perfino nei regimi totalitari piu' violenti, fascisti o comunisti che fossero, il mercato nero ha sempre prosperato.
(Rispondi)
 
 
72rosalux72
72rosalux72 il 06/10/08 alle 22:33 via WEB
non sarà una grande idea questa di controllare che i prezzi non salgano più del dovuto, e poi io capisco solo della mia economia. e a partire da questa, non riesco a trovare un briciolo di logica nella vendita di uno stesso prodotto a due volte tanto. i fornitori applicano più o meno le stesse percentuali di sconto, ci possono essere variazioni se compri cinque invece che due, ma poi rivendi a un prezzo più basso vista l'agevolazione di cui ha goduto. quindi stiamo sempre lì. piuttosto, mi urta molto la faccenda che per uno stesso caffè pagato il doppio - ma anche il triplo- ci sia da rallegrarsi. è il libero mercato! evviva i posti dove si paga il doppio!... ma siamo scemi?!
(Rispondi)
 
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 07/10/08 alle 11:17 via WEB
Rosa, un conto e' il controllo e la repressione degli abusi sui prezzi, un altro il controllo dei prezzi da parte dello stato. Lo ripeto: trovami un caso, nella storia, in cui sia stato imposto il calmiere senza l'uso dell'esercito e dove non sia immediatamente peggiorata la qualita' delle merci e sorto nel contempo un florido mercato nero. Non sto dicendo che e' giusto o no calmierare i prezzi; sto semplicemente dicendo che e' una discussione che non ha senso. E' come discutere se reintrodurre la cintura di castita'. Io sto ai fatti, e i fatti dicono che l'imposizione del prezzo delle merci e' un provvedimento inutile e, peggio, del tutto controproducente.
(Rispondi)
 
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 06/10/08 alle 00:00 via WEB
Scusa la domanda diretta, rosa: ma in che mondo sei vissuta finora? Scopri adesso che lo stesso prodotto ha prezzi differenti a seconda del posto dove viene venduto? Si chiama "libero mercato"..ed in questo ha ragione macraiser: neppure nei regimi totalitari funziona il prezzo imposto dall'alto.. Semmai il solo modo per combattere la speculazione è rifiutare di acquistare un prodotto là dove viene fatto pagare di più.. All'indomani dell'euro, il bar dove andavo di solito ha portato il caffè a 90 centesimi: da allora vado nel bar vicino dove costa 80.. Ma tu, piuttosto, cosa ci vai a fare nei locali "per ricchi"?? La tua anima comunista non si contorce innanzi alla tua frequentazione di certi postacci?? :)
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72rosalux72
72rosalux72 il 06/10/08 alle 22:42 via WEB
vedo che è difficile spiegarsi. sono partita da questa autorità chiamata "mister prezzi", roba istituzionale eh. evidentemente si sente il bisogno di controllare 'sto libero mercato, non vedo altro motivo per giustificarne l'esistenza. quindi l'atteggiamento migliore sarebbe quello di denunciare le truffe - un caffè un euro e cinquanta è una truffa e non libero mercato- invece che zitti zitti andare in un altro bar. solo che qui è sbagliata l'impostazione, che delega al cittadino il compito di dire dove e quando. però fatto così pare più liberale: se si lamenta il cittadino allora interveniamo - e allora c'è bisogno di un intervento!- se no, beh, vuol dire che al cittadino va bene.
(Rispondi)
 
MiseEnAbime
MiseEnAbime il 06/10/08 alle 20:31 via WEB
fantastico. mentre leggevo mi chiedevo se tra i commenti avrei trovato qualche liberale che alludeva ai gulag.
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 06/10/08 alle 21:06 via WEB
Mi pare che qui se c'e' uno che "allude", quello sei tu Mise. Per quanto mi riguarda ho scritto chiaro e tondo cio' che penso, senza alludere a un bel niente. Lo ripeto piu' chiaramente ancora: la storia dimostra che, periodi di guerra a parte, al termine della catena che parte dal prezzo imposto delle merci, ci sono invariabilmente i lager e i gulag. Se qualcosa del tuo dichiararti comunista cozza con queste evidenze storiche, ti conviene fartene una ragione. Perche' la storia non cambiera' certo per farti piacere.
(Rispondi)
 
lupopezzato
lupopezzato il 06/10/08 alle 21:06 via WEB
Quelli che mi scompisciano sono quelli del pensiero 'differente'. Ma che ciavrà di differente stò pensiero visto che ripetono sempre le stesse stronzate? Mah.
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 07/10/08 alle 13:13 via WEB
Alle quali, come sempre, tu non sai rispondere. Evidentemente sono "stronzate" piuttosto efficaci.
P.S. Dal momento che che si tratta di una parafrasi della celebre frase dalla "Fattoria degli animali", di Orwell, mi pare evidente che "differente" sta per differente dal tuo.
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 07/10/08 alle 13:51 via WEB
A proposito, visto che evidentemente passi dal mio blog (cosa della quale non posso che compiacermi), ti inviterei a farlo in modo palese, Lupo. Oppure debbo pensare che ti vergogni di far sapere agli altri che vieni a leggermi? Suvvia, vinci la timidezza e loggati.
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pensoquellochetuvuoi
pensoquellochetuvuoi il 07/10/08 alle 11:57 via WEB
bravo il vecchio del mare . concordo e condivido . ciao rosa . hai torto ( secondo me )
(Rispondi)
 
solodipiero
solodipiero il 12/10/08 alle 09:58 via WEB
Deprimente. Ma Pierino come faceva a sopportarti? Lui ama le donne splendide!
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