Creato da scintilla.divina il 02/11/2007
per te Maestro Gesù, perchè solo Tu sei la Via, la Verità, la Vita...


Inviato da Padre Tommaso il 30/05/08 @ 23:30 via WEB
Dio benedica questo blog e tutte le persone che ci entrano nel nome del padre del figlio e dello spirito santo

 

Medjugorje...



Adorazione 31/12/08
 

Area personale

 
Madonna delle Vocazioni
Madonna delle vocazioni ♥ sec.XVII
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo o Vergine gloriosa e benedetta.
 

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Santissima Trinità.. ti adoro!!!
 
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Daniela Rosati

Post n°128 pubblicato il 10 Novembre 2009 da scintilla.divina

...sono tornata alla mia fede cattolica

d.rosati

Romana, Daniela Rosati è un noto volto televisivo e da alcuni anni conduce il programma “Tuttobenessere”, in onda su Rai Uno il sabato alle 10.40.


Signora Rosati, sappiamo che lei coltiva una devozione particolare, che è anche piuttosto recente, verso santa Brigida: ci spiega il perché?
Sono molto contenta di poter raccontare la mia storia di conversione in quest’anno nel quale si festeggia santa Brigida di Svezia compatrona d’Europa, voluta da Giovanni Paolo II, perché quello che mi è accaduto alcuni anni fa è in stretta relazione con questa grande santa nordica. Da oltre vent’anni sono impegnata in una ricerca sulla regina Cristina di Svezia, la regnante che nel Seicento, da protestante, si convertì al cattolicesimo. Per questo motivo mi recai nella chiesa di Santa Brigida, a Roma. In un libro avevo letto come forse Cristina, che era una giovane curiosa e intelligente, era entrata in relazione con la forte tradizione cattolica svedese che aveva un punto di riferimento certo in santa Brigida. Bisogna immaginare la rigidità della corte di allora, impregnata di cristianesimo luterano, quando ebbe a misurarsi con il desiderio della ventenne, erede del re Gustavo Adolfo, di farsi cattolica. Insomma, ero molto interessata a capire le ragioni della conversione di Cristina, tuttora sconosciute.

Fino ad allora quale risposta aveva trovato alla sua domanda religiosa, di senso della vita?
Da 18 anni avevo scelto il buddismo tibetano come percorso spirituale per la mia vita, dopo una crisi religiosa molto forte vissuta con la morte di una bambina tra le mie braccia. Quel dolore, insieme ad altre prove e dispiaceri accumulatisi nella mia vita, mi fece vacillare. E fu appunto nel buddismo tibetano che in quel momento trovai sollievo. Trovai quel percorso molto simile a quello cristiano: come quest’ultimo punta alla santità, l’altro mira alla “buddità”. Tra l’altro, nel giro di pochi mesi, ebbi l’opportunità di conoscere il Dalai Lama e poco dopo il Santo Padre, che quello stesso anno si erano conosciuti e avevano fatto molta amicizia.

Che cosa le resta, ora, di quel periodo della sua vita, di quella sua fede buddista?
Anzitutto continuo ad essere impegnata nel sostegno ai profughi tibetani in India, anche attraverso l’affidamento delle loro persone, e in particolare del Dalai Lama, alla Madonna di Loreto. Diciamo che ho vissuto e continuo a vivere in me un forte dialogo interreligioso.

Torniamo a santa Brigida…
In quella chiesa cercavo un segno che mi facesse capire le ragioni della conversione della regina Cristina. Quando entrai c’era una messa con un gruppo di svedesi, dunque nella loro lingua. Cercai di seguire in svedese sia la liturgia che i canti, finché una suora brigidina mi si avvicinò e mi chiese se ero svedese. Visto che non lo ero e che era la prima volta che mi trovavo lì, in quella chiesa, mi propose di seguire il gruppo nella visita che avrebbero fatto di sopra, alla casa di santa Brigida. Accettai, molto incuriosita. Ero molto attenta a tutti i particolari: c’erano reliquie, oggetti vari, ma fui molto colpita da un quadro che rappresentava la morte della santa su un’asse di legno che mi fu indicata dalla suora essere in quella stanza. Appoggiata la mano sull’asse, sistemato verticalmente tra altre reliquie, sono caduta sulle ginocchia, senza che fosse un gesto voluto. Ho pensato subito che mi si fossero rotte le ginocchia, ma non sentivo dolore. Era assolutamente inspiegabile, perché era stata una caduta senza freni. Mi ritrovai in una posizione ripiegata, quasi fetale, finché mi sentii la testa avvolta da un cono di luce la cui origine, sebbene lì non vi fosse alcuna finestra, era in un punto di quella stanza trasformata in piccola cappella. Quello era il segno che aspettavo. Da quel momento sono tornata alla mia fede cattolica. (continua)

Vito Punzi - Ufficio Stampa Santuario di Loreto - Giugno 2009
http://www.santuarioloreto.it/nuovomessaggio/giu2009/giu2009_06.htm
  

 
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Il Padre Nostro

Post n°127 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da scintilla.divina

Il Padre Nostro


A noi sono necessarie le parole per richiamarci alla mente e considerare quello che chiediamo, ma non crediamo di dovere informare con esse il Signore, o piegarlo ai nostri voleri.
Quando dunque diciamo: «Sia santificato il tuo nome», stimoliamo noi stessi a desiderare che il suo nome, che è sempre santo, sia ritenuto santo anche presso gli uomini, cioè non sia disprezzato. Cosa questa che giova non a Dio, ma agli uomini.
Quando poi diciamo: «Venga il tuo regno» che, volere o no, certamente verrà, eccitiamo la nostra aspirazione verso quel regno, perché venga per noi e meritiamo di regnare in esso.
Quando diciamo: «Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra», gli domandiamo la grazia dell'obbedienza, perché la sua volontà sia adempiuta da noi, come in cielo viene eseguita dagli angeli.
Dicendo: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano», con la parola «oggi» intendiamo nel tempo presente. Con il termine «pane» chiediamo tutto quello che ci è necessario, indicandolo con quanto ci occorre maggiormente per il sostentamento quotidiano. Domandiamo anche il sacramento dei fedeli, necessario nella vita presente per conseguire la felicità, non quella temporale, ma l'eterna.
Quando diciamo: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori», richiamiamo alla memoria sia quello che dobbiamo domandare, sia quello che dobbiamo fare per meritare di ricevere il perdono.
Quando diciamo: «E non ci indurre in tentazione»
, siamo esortati a chiedere l'aiuto indispensabile per non cedere alle tentazioni e per non rimanere vinti dall'inganno o dal dolore.
Quando diciamo: «Liberaci dal male», ricordiamo a noi stessi che non siamo ancora in possesso di quel bene nel quale non soffriremo più alcun male. Questa domanda è l'ultima dell'orazione domenicale. Essa ha un significato larghissimo. Perciò, in qualunque tribolazione si trovi il cristiano, con essa esprima i suoi gemiti, con essa accompagni le sue lacrime, da essa inizi la sua preghiera, in essa la prolunghi e con essa la termini.
Le espressioni che abbiamo passato in rassegna hanno il vantaggio di ricordarci le realtà che esse significano. Tutte le altre formule destinate o a suscitare o ad intensificare il fervore interiore, non contengono nulla che non si trovi già nella preghiera del Signore, purché naturalmente la recitiamo bene e con intelligenza.
  
Chiunque prega con parole che non hanno alcun rapporto con questa preghiera evangelica, forse non fa una preghiera mal fatta, ma certo troppo umana e terrestre. Del resto stenterei a capacitarmi che una tale preghiera si possa dire ancora ben fatta per i cristiani. E la ragione è che essendo essi rinati dallo Spirito, devono pregare solo in modo spirituale.
    

Dalla «Lettera a Proba» di sant'Agostino, vescovo
(Lett. 130, 11,21-12,22; CSEL 44,63-64)
    

 
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Ecco perchè il Diavolo teme questo Papa

Post n°126 pubblicato il 21 Luglio 2009 da scintilla.divina

"Ecco perchè il Diavolo teme questo Papa"

Parla Monsignor Gemma, il Vescovo esorcista: "Ecco perchè il Diavolo teme questo Papa"

CITTA’ DEL VATICANO - “E’ una tragedia: Benedetto XVI è ancora più forte, è ancora peggio di Giovanni Paolo II”. E’ stata questa l’accoglienza riservata da Satana al Cardinale Joseph Ratzinger poche ore dopo la sua elevazione alla Cattedra di Pietro, nell’aprile del 2005. Il Diavolo, per l’esattezza, parlò per bocca di una donna - posseduta - sottoposta ad esorcismo da Monsignor Andrea Gemma, Arcivescovo Emerito di Isernia-Venafro, uno dei pochi prelati, se non il solo, ad esercitare il ministero della liberazione dal Maligno, che ha raccontato l’aneddoto in questa intervista esclusiva concessa a ‘Petrus’ di ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes.

Monsignor Gemma, il Diavolo non sembra proprio aver gradito l’elezione di Benedetto XVI…

“Esatto. Me lo confermò lui stesso, il ‘signor malefico’. E questa sua espressione non mi meravigliò. Non bisogna dimenticare, infatti, che il Cardinale Ratzinger ha sempre combattuto il Maligno e messo in guardia l’umanità dai pericoli del Demonio”.

Eccellenza, a conferma di quanto Lei dice, si parla con insistenza di una possibile istruzione del Santo Padre per obbligare i Vescovi a nominare un numero stabile di esorcisti diocesani.

“Volesse il cielo che il Papa preparasse questo documento, ce n’è davvero bisogno! Quando ho appreso la notizia, ho gioito. Ed ho avuto la conferma che Benedetto XVI è il Papa giusto per affrontare in questa epoca la battaglia contro Satana. Che Dio lo conservi a lungo sul trono di Pietro! Avevamo proprio bisogno di Lui. Basti pensare già al fatto che è stato l’unico Papa in tutta la storia a lodare e ad incoraggiare pubblicamente gli esorcisti per il ministero loro affidato”.

Qualcuno ha però manifestato scetticismo verso l’istruzione…

“Si tratta di ignoranti! Chiederò personalmente un’udienza privata al Santo Padre per sollecitare la pubblicazione di questa nota e per chiedergli di continuare ad essere al nostro fianco. Sì, c’è bisogno che i Vescovi nominino almeno un esorcista fisso per ogni Diocesi! Sono certo che il Santo Padre non deluderà le attese di chi si attende questa forte iniziativa”.

Il fatto che si parli di un richiamo all’obbedienza da parte di Benedetto XVI ai Vescovi perchè deleghino stabilmente degli esorcisti, denota una grande carenza in materia.

“Purtroppo è così. Devo dire che ha ragione il mio amico Padre Gabriele Amorth quando sostiene che molti Vescovi sono i primi a non credere all’esistenza del Demonio. Lo posso testimoniare anch’io: da 16 anni, da quando mi è stata conferita la dignità episcopale, mi avvalgo della facoltà di esorcizzare in prima persona, ed ho ricevuto poveretti provenienti da ogni parte d’Italia per essere liberati dal Maligno perché nelle loro Diocesi il Vescovo è scettico o eccessivamente prudente e non nomina nessun esorcista. E il Diavolo se la ride. Pensi, quasi sempre mi dice: ‘Sei solo, sei l’unico, gli altri Vescovi non credono neanche all’inferno, se tutti facessero come te, se tutti esorcizzassero, noi spiriti maligni saremmo spacciati. E anche il Papa è isolato in questa lotta’. Credo non ci sia nulla da aggiungere…”.

Monsignor Gemma, una bella soddisfazione personale per Lei, ma per la Chiesa è allarmante: Satana è soddisfatto dell’assenza di esorcisti e dell’incredulità del Clero.

“Già. Veda, io non voglio giudicare i miei confratelli Vescovi, ma mi chiedo: dove è andato a finire il Catechismo della Chiesa Cattolica (la cui ultima versione è stata peraltro curata proprio da Benedetto XVI quando era ancora Cardinale)? In esso è scritto chiaramente che Satana esiste in tutta la sua pericolosità e chi non crede nella sua esistenza è fuori dalla Chiesa. Mi domando: questi Vescovi, e i sacerdoti che come loro non credono nel Demonio, hanno letto il Catechismo? Possibile che non ricordino neanche il capitolo 12 dell’Apocalisse, quello in cui San Giovanni parla del dragone rosso? Sarà ignoranza, sarà distrazione, ma certe omissioni contribuiscono a disorientare e a far essere la Chiesa sempre più esposta agli attacchi delle potenze infernali. E poi, come è attuale quel grido d’allarme lanciato negli anni ’70 da Paolo VI: il fumo di Satana è entrato anche nella Chiesa, la Casa di Dio”.

Intanto la gente corre dai maghi…

“Ed è proprio così, lo scriva a chiare lettere, che si diffondono principalmente le possessioni diaboliche. I maghi - io non faccio distinzione tra magia bianca o nera - invocano Satana per esaudire le richieste dei loro clienti. Ma, sempre, prima o poi, il Diavolo presenta il conto. Cosicché chi è andato da un mago, inizia ad essere vessato, ossessionato o addirittura posseduto dal Maligno. E nel frattempo i maghi, quelli veri, quelli dediti all’occultismo, incuranti del fatto che si dannano l’anima, si riempiono i portafogli con la complicità del Maligno e le sofferenze di poveri sventurati”.

Eccellenza, anche le sette sataniche sono in netto aumento e coinvolgono particolarmente i giovani.

“Tutta colpa della perdita dei valori alti. Ormai la gente, e in particolar modo i giovani, non crede più all’esistenza del giudizio finale, del Paradiso, del Purgatorio e dell’Inferno. Si vive come non si dovesse mai morire o come se tutto dovesse finire con la morte. La Fede si è raffreddata, non ci sono più valori: anziché andare dai sacerdoti si va dai maghi, si predilige il profano al sacro, l’occultismo alla preghiera. E’ bene che si sappia che anche con l’adesione alle sette sataniche si rischia di essere posseduti dal Demonio, con tutto ciò che ne deriva in termini di patimenti fisici e spirituali. Non bisogna dimenticare, infatti, che chi è posseduto o vessato dal Diavolo va incontro ad atroci sofferenze”.

Monsignor Gemma, cosa stiamo vivendo? Quest’epoca sembra degenerata. Genitori che uccidono i figli e viceversa, violenze di ogni tipo, guerre…

“Siamo tutti in lotta contro Satana. Questo perfido essere sta tentando in maniera disperata e spregiudicata di conquistare il mondo e chi lo abita; nulla di nuovo, Gesù stesso ci dice che la battaglia durerà sino alla fine dei tempi. Ma noi non dobbiamo scoraggiarci o demordere, ma reagire pregando, affidandoci al Signore e proclamando la Verità”.

Proprio come ci esorta a fare il Santo Padre Benedetto XVI…

“Il fatto che Satana abbia paura del Papa, vuol dire che è sulla strada giusta. Che Dio guardi e protegga il Santo Padre Benedetto XVI! Non tutti sanno che Giovanni Paolo II è molto invocato negli esorcismi, e il Diavolo soffre molto all’udire il suo nome. E’ dunque confortante che Benedetto XVI venga considerato dagli spiriti maligni un avversario addirittura più pericoloso, letale e potente del suo venerato predecessore”.

di Gianluca Barile

fonte: http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=4952#a

benedetto XVI

 
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ORAZIONE ALLO SPIRITO SANTO

Post n°125 pubblicato il 28 Giugno 2009 da scintilla.divina

« Spirito Santo, vieni nel mio cuore, per la tua potenza tiralo a te, Dio vero. Concedimi carità e timore. Custodiscimi o Dio da ogni mal pensiero. Infiammami e riscaldami del tuo dolcissimo amore, acciò ogni travaglio mi sembri leggero. Assistenza chiedo ed aiuto in ogni mio ministero. Cristo amore, Cristo amore. »

Santa Caterina da Siena



 
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NEK

Post n°124 pubblicato il 29 Aprile 2009 da scintilla.divina

NEK... Prima ero un cristiano tiepido, grazie a Medjugorje mi sono infervorato. Quel posto apre nuovi orizzonti di fede. La Chiesa ha bisogno di maggior comunicazione.

Lunedì 23 Febbraio 2009

NEKPontifex parla con Nek, nome di arte di Filippo Neviani da Sassuolo, la stessa cittadina che ha dato i natali al Cardinale Camillo Ruini e al genio del giornalismo religioso apologetico Vittorio Messori: insomma buon sangue,non mente. Nek è un ragazzo sensibile e dotato di grande fede, che,inutile girarci attorno, è stata ulteriormente aumentata dalle sue visite a Medjugorje. “ In quel posto ci sono stato ben tre volte e le assicuro, senza con questo cadere nella sterile ed inutile retorica, che la mia fede prima era molto,ma molto più tiepida, poi si è riscaldata e mi sono infervorato. Del resto, a Medjugorje ho toccato con mano che cosa vuol dire,in un luogo tanto lontano,ma nello stesso tempo geograficamente accessibile, la fede in Dio, grazie all’opera della Madonna che, come instancabile mediatrice, opera autentiche grazie”. Eppure su Medjugorje molti sono scettici, anche all’interno della Chiesa. “ guardi, ...

... io metterei da parte le polemiche che non portano da nessuna parte e guardo al lato positivo. Bisogna considerare che in quel santuario avvengono tante, tantissime conversioni, si amministrano sacramenti, insomma si crea la aspettativa del sacro e di Dio e questo mi pare un frutto buono e lodevole, da rimarcare”. Ma la posizione della Chiesa ufficiale sul tema non è ancora apertamente per il sì: “ ma neppure per il no. Io comprendo e forse anche giustifico la saggezza e la calma della Chiesa che davanti a fatti inspiegabili,visioni e miracoli si è sempre manifestata cauta. Del resto occorre riconoscere che, nel caso di Medjugorje, le veggenti hanno ancora visioni,parlano, quindi penso che la cautela della Chiesa, da questo punto di vista ,sia lecita. Poi come in ogni cosa umana gli scettici esistono sempre e dappertutto. La mia esperienza è positiva e dico grazie a Medjugorje che ha rafforzato la mia fede”.

Inoltre lei ha avviato in quel posto un nobile progetto si solidarietà: “ lei sa che in quel posto esiste molta,tanta miseria che rappresenta una grave ingiustizia sociale. Grazie ad un amico imprenditore di Modena, abbiamo iniziato ed avviato un progetto di aiuto concreto che spero possa dare buoni frutti. La Madonna a Medjugorje chiede preghiera,pace,ma anche aiuto e solidarietà concreti. Bisogna mettere in pratica con le opere buone, la parola del Signore e tutto questo a Madjugorje avviene”. Che cosa la ha colpito maggiormente di Medjugorje?: “ il lato spirituale. Sei stato due ore, ma sembra che la tua sosta duri da anni, il tempo ,come per incanto, si ferma in una estasi quasi mistica. Ecco, questa è la vera spiritualità che porta con sé stessa pace ed amore. Io consiglio a tutti l’esperienza di Medjugorje”.

Ma lei era già in precedenza uomo di fede: “ certo,non dico che in quel posto ci sia stata una conversione,per carità,ma la mia fede si è come infuocata. Indubbiamente devo fare ancora molta strada,ma sono sulla via giusta”. Che cosa le piace della Chiesa attuale?: “ vedo una Chiesa attiva, concreta, vicina alle esigenze di chi soffre. Ma vorrei, da giovane, anche una Chiesa maggiormente attenta ai problemi della comunicazione, che sappia pensare in grande e il fatto di aver oprato ultimamente per i social network le rende onore”. Le piace la messa antica?: “ dal punto di vista dell’eleganza e del mistero, senza dubbio. Non la capisco come molti miei coetanei,ma ha una sua indubbia eleganza, valorizza l’idea del mistero e del sacrificio. Una messa che non banalizza il gesto,ma per altro verso comprendo le tesi di chi vuol vivere la messa, comprendendola e partecipando attivamente”.

Bruno Volpe

fonte: http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/vips/1463-prima-ero-un-cristiano-tiepido-grazie-a-medjugorje-mi-sono-infervorato-quel-posto-apre-nuovi-orizzonti-di-fede-la-chiesa-ha-bisogno-di-maggior-comunicazione

 
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Paolo Brosio

Post n°121 pubblicato il 18 Marzo 2009 da scintilla.divina

Intervista a Paolo Brosio: «Se oggi sono rinato lo devo alla Madonna»Paolo Brosio

di franco bagnasco

«Ho provato un dolore infinito che mi ha fatto conoscere il messaggio di Gesù. Lui mi ha dato due sberle in faccia che hanno innescato un percorso di cambiamento irreversibile. La mia vita era entrata in un buco nero, non mi piaceva più».
Paolo Brosio alterna euforia e momenti down, distillando entusiasmi. Gli stessi di chi ha ricevuto una chiamata alla quale era impossibile non rispondere. Pesa ogni parola e spesso la sua voce è rotta da un pianto che prova - inutilmente - a soffocare. Scordatevi il jolly, l’uomo di spettacolo dal sorriso formato tv. Quello che il cronista ha davanti è un uomo nuovo, provato e con molte crepe nel cuore.
Brosio, che cosa le è successo?
«Ho imparato tante cose, e dopo un viaggio a Medjugorje ho conosciuto Gospa, la Madonna, in croato. Non la lascerò mai più».
Tutto improvvisamente?
«Ad agosto mi sono guardato allo specchio e non mi piacevo. Due dolori infiniti e ravvicinati, la morte di mio padre, portato via in un mese da un tumore mentre ero in giro a fare tv, e la separazione da mia moglie, mi avevano annientato».
Impossibile recuperare quel rapporto?
«No, ci ho provato mille, mille e mille volte. Ma ormai tutto era deteriorato, anche tra le famiglie, ed è finita in un modo abbastanza violento. Una ferita incredibile, perché su di lei avevo investito tanto, c’era un progetto di vita. E per me era il secondo matrimonio».
Chi ha avuto più responsabilità?
«Nel merito delle cose non voglio entrare. Posso dire che io non ho fatto altro che lavorare, in questi anni. Sempre, troppo e ovunque».
Come ha fatto a uscirne?
«Ho avuto accanto il mio parroco, don Piero, e padre Joy, a Forte dei Marmi. Mi sono guardato dentro per quattro mesi e a dicembre ho preso quel volo per Medjugorje. Un’illuminazione. Là ho sentito, ovunque, viva la presenza della Vergine. Che ora cammina, con Gesù, accanto a me. Non è facile essere all’altezza, ma ci provo».
È stato difficile?
«Tanto… Tanto difficile».
Era credente?
«Cattolico, ma non praticante. Ho fatto il chierichetto da bambino, prima non pregavo mai e sarò andato in chiesa tre volte in vita mia».
Che cosa non le piaceva più della sua vita?
«Dopo la fine con mia moglie Gretel, avevo risposto con il classico “chiodo scaccia chiodo”. Per me è facile conoscere persone, sono un personaggio pubblico, “Paolino” il simpatico. Ero a un bivio: o una strada, o l’altra. Ho trovato il Signore».
E ora?
«Essendo noto, sento anche la responsabilità di essere un esempio per qualcuno. Queste cose le racconto per la prima volta: quel dolore non poteva essermi piovuto addosso invano. Tanto che sto organizzando un altro viaggio là».
Ancora Medjugorje?
«Vorrei che fosse a maggio, nel mese mariano, quello dedicato alla Madonna. Mi piacerebbe mettere assieme un charter di pellegrini coinvolgendo anche imprenditori della Versilia. Il prezzo del biglietto sarà maggiorato per poter costruire, con la differenza, una casa di accoglienza per bambini».
Aveva già fatto beneficenza, prima d’ora?
«In questi anni con Manuela Ronchi della mia associazione, “Olimpiadi del cuore”, abbiamo raccolto 800 mila euro. Ora lo faccio con lo spirito di Cristo. Chi vuole partecipare al pellegrinaggio, contatti lo 02-481.81.23».
È stato anche a Lourdes, Loreto, Fatima?
«No, e neppure a Guadalupe o in Kenya. Ma la differenza rispetto a Medjugorje è che la Vergine si trova lì, si sente ovunque la sua presenza, e alla fine mi ha fatto uscire l’Ave Maria dalla bocca».

fonte: http://www.sorrisi.com/2009/02/23/brosio/

 ♦  ♦  ♦

Paolo Brosio e Medjugorje

Parte 1

Parte 2

 

 
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Giovanni Paolo II beato il 2 aprile 2010

Post n°120 pubblicato il 17 Marzo 2009 da scintilla.divina

Giovanni Paolo II beato il 2 aprile 2010

 

Rivelazione dalla stampa polacca: la decisione è presa.
Il Vaticano: non smentiamo né confermiamo

ROMA - Giovanni Paolo II sarà beato il 2 aprile 2010, cinque anni dopo la sua scomparsa. Lo riferisce il quotidiano polacco Dziennik secondo il quale la decisione sarebbe già stata presa. «Sarebbe una notizia molto bella. Mi farebbe enormemente piacere», ha commentato al quotidiano Rzeczpospolita, padre Tadeusz Pieronek, che si occupa a Cracovia della fase diocesana del processo di beatificazione, aperto solamente un mese dopo la morte del Papa polacco avvenuta il 2 aprile 2005.

L'EX SEGRETARIO DZIWISZ - All'inizio di marzo, il cardinale arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz, amico e per oltre 30 anni segretario personale di Karol Wojtyla durante il suo pontificato, aveva riferito che «il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II sarebbe potuto terminare tra qualche mese». Secondo Dziwisz, «lo stesso Papa Benedetto XVI vuole chiudere le pratiche quanto prima. È il mondo a richiederlo».

IL VATICANO - Sembra infatti che nell’ultima decina di giorni i lavori della Congregazione delle Cause dei Santi - dicastero vaticano che si occupa dei processi di beatificazione e canonizzazione - abbiano subito una forte accelerazione, arrivando prima del previsto ad un responso: Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II sarà presto beato. La commissione avrebbe concluso i suoi lavori e ora solo nuovi e imprevedibili elementi che dovessero emergere nei prossimi mesi potrebbero ritardare ulteriormente la conclusione del processo. La Congregazione per le cause dei santi, da parte sua, ha affermato di «non poter né smentire né confermare la notizia».

17 marzo 2009

fonte: http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_17/giovanni%20_paolo_beato_505531aa-130e-11de-8994-00144f02aabc.shtml

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Causa di Beatificazione e di Canonizzazione
del Servo di Dio Giovanni Paolo II

 

 
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Mirjana Apparizione del 2 marzo 2009

Post n°119 pubblicato il 05 Marzo 2009 da scintilla.divina

 

"Cari figli, sono qui in mezzo a voi. Guardo nei vostri cuori feriti e inquieti. Vi siete persi, figli miei. Le vostre ferite del peccato diventano sempre più grandi e sempre di più vi allontanano dalla autentica verità. Cercate la speranza e la consolazione nei posti sbagliati, invece io vi offro la sincera devozione che si nutre di amore, di sacrificio e di verità. Io vi do mio Figlio."

 

 
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La tua fede ti ha guarito

Preghiera di guarigione

Abbandoniamoci all'azione dello Spirito di Dio, che ci ha creati e ci vuole sani, e riconosciamo in Cristo Gesù il vero medico
delle anime e dei corpi.
Gesù, Figlio del Dio vivente,
abbi pietà di noi.
 

San Michele arcangelo


Gloriosissimo Principe della Milizia Celeste, Arcangelo San Michele, difendeteci in questa ardente battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Venite in soccorso degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. Combattete oggi le battaglie del Signore con tutta l’armata degli Angeli beati, come già avete combattuto contro il principe dell’orgoglio lucifero ed i suoi angeli apostati; e questi ultimi non potettero trionfare e ormai non v’è più posto per essi nei cieli. Ma è caduto questo grande dragone, questo antico serpente che si chiama lo spirito del mondo, che tende trappole a tutti. Si, è caduto sulla terra ed i suoi angeli sono stati respinti con lui. Ora ecco che, questo antico nemico, questo vecchio omicida, si erge di nuovo con una rinnovata rabbia. Trasfiguratosi in angelo di luce, egli nascostamente invase e circuì la terra con tutta l’orda degli spiriti maligni, per distruggere in essa il nome di Dio e del suo Cristo e per manovrare e rubarvi le anime destinate alla corona della gloria eterna, per trascinarle nell’ eterna morte.
Il veleno delle sue perversioni, come un immenso fiume d’immondizia, cola da questo dragone malefico e si trasfonde in uomini di mente e spirito depravato e dal cuore corrotto; egli versa su di loro il suo spirito di menzogna, di empietà e di bestemmia ed invia loro il mortifero alito di lussuria, di tutti i vizi e di tutte le iniquità la Chiesa, questa Sposa dell’Agnello Immacolato, è ubriacata da nemici scaltrissimi che la colmano di amarezze e che posano le loro sacrileghe mani su tutte le sue cose più desiderabili. Laddove c’è la sede del beatissimo Pietro posta a cattedra di verità per illuminare i popoli, lì hanno stabilito il trono abominevole della loro empietà, affinché colpendo il pastore, si disperda il gregge.
Pertanto, o mai sconfitto Duce, venite incontro al popolo di Dio contro questa irruzione di perversità spirituali e sconfiggetele. Voi siete venerato dalla Santa Chiesa quale suo custode e patrono ed a Voi il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. Pregate, dunque, il Dio della pace a tenere schiacciato satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa. Presentate all’Altissimo, con le Vostre, le nostre preghiere, perché scendano presto su di noi le Sue Divine Misericordie e Voi possiate incatenare il dragone, il serpente antico satana ed incatenarlo negli abissi. Solo così non sedurrà più le anime.
 

Maria Rosa Mistica

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