ENDOMETRIOSI
In questo blog ho raccolto quasi 500 testimonianze di donne affette da endometriosi.
L'endometriosi è una malattia femminile che colpisce una donna su otto in età fertile, minando la sua fertilità e la sua salute.
In Italia soffrono di endometriosi 3 milioni di donne.
Nel mondo, 150 milioni, eppure, nonostante questi grandi numeri, è ancora una malattia poco conosciuta e non riconosciuta dallo Stato come malattia cronica invalidante.
Spero con questo blog, di dare voce ad una parte di queste donne che quotidianamente si ritrovano a dover vivere le proprie giornate in salita.
Per chi volesse inviarmi la propria storia contattatemi sul mio sito ufficiale www.donneaffettedaendometriosi.it o cercatemi su Facebook
Veronica Prampolini
Post n°89 pubblicato il 17 Febbraio 2008 da librodade
Mi fa ridere pensare che ho più esperienza di mia madre in materia di vampate e calo del desiderio... Cara Veronica, Ho 22 anni, ne sono passati 7 da quando ho iniziato a stare male, ma mi sembra di portare l'endometriosi dentro da sempre. Gio Sai Gio, ho notato che quando una di voi mi dice "non ritengo che la mia storia sia interessante per chi legge" sia invece una storia che trasmette emozioni e messaggi positivi. Al di là del vostro vissuto medico che può essere utile leggerlo per chi è della vostra città, per chi ha esattamente i vostri stessi problemi ecc ... ci tengo che raccontiate le vostre storie per aumentare il tono delle nostre voci. |
Post n°88 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da librodade
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Post n°87 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da librodade
Mi hanno donato delle uove bellissime Eccomi qui di nuovo davanti al mio computer a cercare di memorizzare e buttare fuori le mie emozioni. E’ da agosto scorso che ho deciso di andare in Spagna a rincorrere il mio sogno di poter un giorno diventare madre… da agosto che ho mandato la prima email al centro, sono passati 7 mesi durante i quali sono andata lì a fare il primo colloquio, ho fatto un ciclo di prova, ho fatto una preparazione vera e propria finita però a metà… Mio marito ha funzionato, ma lui funzionava già prima, la mia donatrice di ovociti ha funzionato, l’unica che come al solito non ha funzionato sono io, ma io già non funzionavo qui in Italia. Il cammino dell’ovodonazione è un cammino particolare… non preleveranno i tuoi ovuli, non ti sottoporranno a stimolazione… verrà stimolata un’altra donna che rimarrà chiaramente anonima. Almeno in Spagna al centro dove mi sono rivolta io l’unica cosa che ti è dato sapere è l’età della tua benefattrice ed il gruppo sanguigno, che non deve necessariamente essere uguale al tuo… La mia donatrice ha 24 anni e gruppo sanguigno O Rh positivo, non il mio… Lei si che è stata brava, ha seguito tutto alla lettera, è stata pronta subito e mi donato 9 ovociti, 9 uova che sono state fecondate con il seme di mio marito e ne sono usciti fuori 7 bellissimi embrioncini che ho dovuto subito subito congelare… Non ne ho potuti trasferire almeno due, come avevo immaginato e sperato perché il mio endometrio (la parete interna dell’utero) non era nelle condizioni migliori per poter accogliere… si stava già sfaldando. Siamo rimasti così male… ma come, arriviamo fino a Barcellona e ce ne torniamo a ventre vuoto? Ma come? Ci deve essere un errore… no… nessun errore… sono cose che succedono. Alcune coppie arrivano fino a lì e poi se ne tornano indietro senza aver fecondato niente o poco… a noi è andata bene… 7 è un numero fantastico… li vorrei tanto vedere i miei topolini… anche se la cellula uovo non è la mia, io li sento comunque miei… In Italia la nostra legge schifosa non ci permette di fare ovodonazione, da noi non è concesso avere un figlio con queste tecniche, ma l’eventuale concepimento e quindi il bambino è riconosciuto… non è un controsenso? Si, ma del resto ultimamente cosa ha un senso nel nostro bel paese? Insomma la settimana scorsa siamo partiti e tornati in 4 giorni, se avessi potuto trasferire i miei due embrioncini sarebbero passati 5 giorni… Ho inventato un’influenza in ufficio ed ho preso l’aereo… la Spagna mi piace tantissimo, se tutto andrà bene sarà il paese originario di mio figlio per metà ed io questo lo rispetto moltissimo… Per natura non mi dimentico mai di chi mi fa del bene e la Spagna in questo momento mi sta facendo del bene, mi sta lasciando sognare, cosa che in Italia per me non era più possibile… io rispondo male alle cure ormonali, ho poco tessuto ovarico, grazie ai miei due interventi per endometriosi, e quindi, conseguentemente, non produrrei mai più di due follicoli a stimolazione, i medici mi hanno detto: signora, potremmo al massimo arrivare a tre, ma la qualità non è certo delle migliori… Si è visto a marzo scorso, i miei due follicoli contenevano entrambi degli ovuli, ma uno solo si è fecondato con il seme di Fabio… mi hanno trasferito un solo, unico, meraviglioso embrione, frutto dell’amore mio e di mio marito, che però per ragioni sconosciute non ha attecchito, non si è attaccato al mio utero e non è cresciuto dentro di me… Da quel momento in poi ho cominciato a pensare all’ovodonazione, una strada per mille aspetti controversa ma anche piena di speranza per donne che come me non ne hanno molte neanche con la fivet o icsi… Insomma un’alternativa, una buona alternativa… se si riesce a superare il fatto che le uova siano di un’altra donna, poi tutto viene da sé… Per me è stato così… Ho deciso di non mettere quasi nessuno al corrente del mio nuovo cammino… e’ un cammino comunque difficile… ci si risparmia la prima fase di stimolazione della fivet, ma tutto il resto è tale e quale… stesso stress, stessa paura… Dal ritorno da Barcellona non ho versato neanche una lacrima… mi sono fatta forza e sono andata avanti… fingendo con molti di non esserci mai andata… non è voler nascondere le cose, è cercare di tutelarsi da eventuali fallimenti e non dover raccontare niente… Ero gasatissima quando mi hanno chiamata, era il mio periodo astrologicamente migliore… quindi mi aspettavo che filasse tutto liscio, ma in questo mondo niente è quello che sembra… Siamo arrivati alla clinica il lunedì mattina e c’era un’altra coppia proprio come noi, forse un pochino più grandi, ma stavano lì per la stessa cosa nostra ed erano anche loro italiani… soprattutto lei mi guardava insistentemente, cosa stava facendo? Si stava forse domandando quale problema potessi avere? Se me lo avesse chiesto avrei risposto volentieri, ma non mi ha fatto nessuna domanda e continuava a fissarmi… dopo di loro è toccato a noi… fabio è andato nella stanzetta a riempire il bicchierino ed io a farmi prelevare un campioncino di sangue per creare il liquido di coltura nel quale poi vengono fatti stare per un po’ gli ovuli della donatrice… fatto questo mi hanno fatta salire al piano di sopra per eseguire l’ecografia di controllo che in quel momento andava benissimo… Siamo usciti con un sole splendido e ci siamo andati a rifocillare in una delle tante bellissime pasticcerie che affollano Barcellona e lì di nuovo incontriamo la coppia di prima e lei ricomincia a fissarmi… È curioso che una donna che sta lì a fare ovodonazione ne fissi insistentemente un’altra che sta lì evidentemente per il suo stesso motivo… comunque non ci siamo mai rivolte la parola… Non lo so, quasi ti vergogni, non scatta la solidarietà che avverti tra connazionali quando sei in viaggio… probabilmente perché non è un viaggio di piacere… Anche io mi trovavo spesso a sorridere alle coppie chiaramente straniere (tanti spagnoli ed anche alcuni francesi) e mai alle coppie italiane, sinceramente non so spiegare bene il perché… c’è empatia ma si preferisce non aprire bocca… Gran parte dello staff che lavora in questa clinica è italiano, le collaboratrici, i medici, le assistenti e ti senti quasi a casa… se non fosse per il portafogli che si svuota sempre più sembrerebbe di stare in Italia… Si sono organizzati molto i paesi nostri vicini dopo la nostra magnifica legge. La scelta della Spagna è stata immediata, è il paese più simile a noi e serve poter pensare che i miei colori siano uguali ai colori della mia donatrice… c’è tutta una scheda di caratteristiche fisiche da compilare ed anche delle fotografie da lasciare al momento del primo colloquio e noi italiani rientriamo nei tipi caucasici, sinceramente avrei pensato più al termine mediterraneo ma no, non c’è… Il fatto di dover comunicare comunque con un paese diverso, anche se la lingua non è un problema e ci si comprende facilmente, crea non poche frustrazioni… sono immersi di lavoro fino ai capelli e se chiedi di parlare con il medico che ti segue c’è sempre una fitta rete di passaggi di ragazze che si fanno carico di riferire le tue domande al dottore e di risponderti prima possibile via email… Naturalmente però devi trovare un centro compiacente che ti prepari qui in Italia perché devi comunque seguire delle cure ormonali e verificare puntualmente la crescita dell’endometrio ed i valori del progesterone e dell’estradiolo… mandi poi tutto a loro via fax oppure per mail e dopo qualche ora ti comunicano come proseguire… Un’organizzazione ottima, basta però non includere gli imprevisti che anche in questa avventura non so pochi… può succedere che tu (ricevente) sei pronta e la tua donatrice non ancora, quindi si rimanda tutto… può succedere (come è successo a me) che la donatrice è pronta e tu no… può succedere che gli embrioni non si formino nonostante il seme di tuo marito sia buono, insomma mille piccoli intoppi anche qui… Sono moltissime comunque le donne che riescono ad avere figli grazie alla donazione di ovociti, naturalmente una volta tornate in italia mica tutte si mettono ad urlarlo ai quattro venti e quindi spesso non se ne parla, ma la realtà è ben diversa… Io sono ancora a metà anche in questa fase, perché per me naturalmente le cose devono essere sempre un po’ più complicate. Comunque lo rifarei e lo rifarei ancora e non vedo l’ora di andare a riprendermi i miei ghiacciolini… Monica
Grazie Monica, anzi Mommy, perchè è così che ci conosciamo noi.
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Post n°85 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da librodade
prima o poi farà una visita alla prostata e gli auguro di trovare un medico delicato come lui... Ciao Veronica sono Laura e ho 39 anni ma fisicamente mi sembra di averne 60 almeno da 10 anni!! sono sempre stata molto attiva, adoro la montagna in tutte le stagioni,il mio zaino,sci e scarponi sempre pronti…un giorno in seguito ad un improvviso dolore lombosacrale (ero completamente bloccata) mi sono rivolta ad un ortopedico che mi prescritto una tac..ernia lombare completamente espulsa,2 protusioni e un assorbimento di una vertebra sull’altra…mi è crollato il mondo! Dovevo stare solo a letto finche non avessi eseguito l’intervento..la ripresa è stata dura anche dopo..ho eseguito trattamenti con punture di ossigenoozono (che male!!!) e agopuntura,(gli aghi non mi fanno paura avrei fatto qualsiasi cosa pur di star meglio!) ma avevo perso la fiducia in me stessa,non andavo più da nessuna parte,avevo terrore a muovermi! Non sarei stata più piena di vita come prima..poi fortunatamente ho incontrato un bravissimo fisioterapista che è riuscito a rimettermi in piedi e ad avere fiducia in me stessa senza farmi invadere ogni volta dalla paura, ho lavorato così tanto, ma poi sono riuscita a rimettere gli scarponi,certo non ho più fatto grandi scalate,non fa nulla ero uscita da un incubo! Nel frattempo mi sono sposata,abbiamo aspettato ad avere un bambino perché ogni tanto mi bloccavo ancora,ma riuscivo a gestire la situazione senza entrare nel panico.Mi hanno sempre detto che in caso di gravidanza non avrei dovuto mettere su chili,al massimo 6.Ok,si poteva fare ero pronta ad affrontare mesi di letto ecc.. Che strana la vita,a volte il destino si accanisce in modo crudele..ho sempre avuto dolori lombari durante il ciclo,ma davo la colpa alla mia schiena..anche quando urinavo avevo male,che strano..la mia ginecologa ha stabilito che soffrivo di cistite cronica..giù altri farmaci,poi una sera durante il ciclo finisco in pronto soccorso con dolori tremendi, l’addome gonfissimo e la febbre..il ginecologo di turno mi ha praticamente dato dell’esaurita,era solo dismenorrea che diamine! (prima o poi farà una visita alla prostata e gli auguro di trovare un medico delicato come lui,).Mi sono imbottita di farmaci. Appena terminato il ciclo sono andata dal ginecologo della mia amica privatamente: ( cisti ovariche e mioma uterino,sospetta endometriosi). Mi consiglia la laparoscopia.Ok facciamo anche questa.Mi confermano la diagnosi di endometriosi e adenomiosi,hanno tolto le aderenze e il mioma una parte di ovaio,tutto ok dicono..dopo 10 giorni 40 di febbre,il mio ginecologo in vacanza,vado in pronto soccorso ,mi fanno l’eco altri dottori e mi dicono che ho un mioma all’utero o forse una raccolta di sangue. Ma come il mioma non l’hanno tolto? Prendo gli antibiotici e appena torna il mio ginecologo mi presento anche senza appuntamento.Risposta :” ah si,il mioma è infiltrato nell’utero,ho eseguito una miolisi ma non si può togliere.”ho ritirato la cartella clinica e di questo mioma neanche l’ombra! Mi consiglia di sospendere la pillola e provare a rimanere in gravidanza,6 mesi di tempo altrimenti via tutto utero e ovaie.Delusa e disperata mi reco a Torino dove c’è un bravo chirurgo esperto in laparoscopia e fecondazione assistita.Mi dice che le tube sono completamente rovinate e che nel fare la miolisi mi hanno perforato l’utero..sono sterile!.Dovrei rifare la laporoscopia per capire bene la mia situazione, ma lui si è ritirato dal lavoro pubblico e il tutto mi costerebbe 15.000 euro!!!!! Sono senza parole Laura. |
Post n°84 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da librodade
Cara Veronica, Ciao cara Roberta, bentornata. |
Post n°83 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da librodade
Vorrei vivere - anche per un solo istante - la gioia di tenere in mano un test positivo ...e rivedere la stessa gioia brillare negli occhi di mio marito, quegli occhi che non riesco più a guardare come un tempo, senza abbassare lo sguardo per il dispiacere che provo... Cara Veronica, Carissima Angela … quante cose vorrei dirti. Ho letto la tua mail oggi e per tutto il pomeriggio ho continuato a pensarti, a riflettere su tante cose. Prime fra tutte quello che a volte delle parole possono fare. Le parole scritte nel mio libro, ma anche le parole che tu hai scritto a me. Mettono in comunicazione, arrivano dritte al cuore, e ti senti così capita che tutte queste emozioni ti invadono. E tanti tanti altri sentimenti che hai espresso così bene. Se sei riuscita a riconoscere che comunque questo inferno qualcosa di positivo ti ha dato, fai leva su quello per non farti schiacciare. Trova la forza in te per camminare a testa alta, l’endometriosi non sei tu. Devi imparare a trovare i lati positivi da quelli negativi, e riderci sù. Eppure è tristemente così … e riconosco che anche queste piccole creature possono aiutarti a vivere meglio e a riempirti le giornate (continuo ad avere solo dei pesci rossi! Uff!). Sono premi di consolazione. Lo so. E non sempre consolano. Ma che dobbiamo fare Angela? Continuare a vivere con la tristezza nel cuore per tutta la vita, facendo terreno arido intorno? E se vorrai restare con noi … avrai anche qualche amica in più. Quelle sincere, quelle che sanno di cosa stai parlando, che magari non conoscerai mai di persona, ma come vedi … anche le parole scritte trasmettono sentimenti veri …. E ti scaldano il cuore. In bocca al lupo … spero di ricevere a breve una tua mail con un lieto fine. Ops dimenticavo .. mi chiedi come fare per far leggere il libro senza sembrare patetica? Semplicemente regalandolo. Deborah ne ha regalati tanti, ti faccio raccontare la sua esperienza in un commento qui sotto. Direi che la cosa migliore è scrivere una dedica sul libro breve ... del tipo "per farmi conoscere un po' di più" ... oppure "la storia di Veronica, la mia storia e quella di altre 3 milioni di donne". |
Post n°82 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da librodade
Ciao Veronica, Mi chiamo Loredana e ho 45 anni.Ho avuto due gravidanze normali da cui sono nate due figlie.La prima gravidanza a 24 anni,la seconda a 29 anni. Ad Aprile 2007 dopo circa due mesi che avevo un dolore al fianco sinistro e che avvertivo a momenti,mi sono decisa e sono andata di pronto soccorso in ospedale.Qui all'ecografia pelvica hanno scoperto una cisti endometriosica all'ovaio sinistro di 58 mm. Operata in laparoscopia mi hanno tolto la cisti (mobile) e relativa ovaia e tube sinistra per aderenze .Mi hanno riscontrato endometriosi anche in altri organi che però non hanno toccato per evitare a dir loro complicazioni Mi hanno spiegato che dopo l'intervento avrei dovuto assumere una pillola anticoncezionale per abbassare il livello degli ormoni e tenere così sotto controllo l'ovaio destro che al momento dell'intervento risultava indenne.Inoltre mi hanno detto che l'edometriosi sparirà con la menopausa.(Prima di scoprire l'endometriosi tranne dolore mestruale non accusavo nessun tipo di fastidio tra quelli che in genere vengono descritti). Così ho fatto.(pillola consigliatami:Yasmin). Ad Ottobre ho fatto una ecografia pelvica di controllo da cui si riscontrava utero aumentato di volume, retroverso e fibromatoso così come risultava al momento dell'intervento. (E qui l'ecografo mi dice:" Perchè non hanno tolto tutto"?). A questo punto mi sono sentita sprofondare!!! Da Maggio a Gennaio ho preso la pillola facendo la pausa dei sette giorni così come detto dal ginecologo.In questo mese invece l'ho interrotta in attesa di riprenderla al prossimo ciclo ,ma nel frattempo mi è venuto un leggero dolore al lato destro. Sono corsa dal dottore che mi ha fatto una visita ginecologica e mi ha detto che non c'è niente e di non preoccuparmi.Sono comunque tesa e mi sento nervosa. Psicologicamente mi sento a terra! Ho paura di andare incontro ad un nuovo intervento Grazie per avermi permesso di parlare di questa mia esperienza Ciao Loredana Cara Loredana, l'impressione che ho avuto leggendo la tua storia, è quella che tu sia capitata in mani sbagliate. Mi sembra che nessuno si sia preso a cuore il tuo problema e sia stato affrontato tutto con superficialità. Potrei sbagliarmi, potrebbe essere un'impressione data dal tuo modo di raccontare, non voglio di certo giudicare un percorso medico di anni. Però il fatto che ti abbiano detto che la tua endometriosi era diffusa anche in altri organi (quali?) e non siano intervenuti per non peggiorare o perchè non ne erano in grado, bene. Ma comunque la situazione è da tenere assolutamente sotto controllo. Sul fatto che ti abbiano detto "ma perchè non le hanno tolto tutto" ... boh ... è sicuramente un discorso che si può fare ad una donna di 45 anni ... piuttosto che a una donna di 20, ma mi sembra un po' troppo "superficiale" come soluzione ... forse era una battuta? Non mi dici di che città sei, posso solo consigliarti di rivolgerti ad un Centro veramente specializzato in Endometriosi. E' quello che ti serve. Non un ospedale qualunque, non un dottore qualunque. Se vorrai rispondere sul Blog sarebbe meglio così anche le altre ragazze potranno consigliarti e dirti la loro opinione. Ti abbraccio Vero |
Post n°81 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da librodade
Ciao Veronica Ci sono storie come questa che vorrei rimanessero ben visibili nel blog a tutte, e vorrei che venissero lette e che facessero riflettere. |
Post n°80 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da librodade
...l’altro ginecologo mi aveva detto:” fallo nella posizione che ti fa meno male, non possiamo fare altro!” Ciao Veronica, sono Alessandra, ho 35 anni (36 ad agosto sigh!) e ho l’endometriosi dal 1990. Sono nata e vissuta a Vercelli fino a 4 anni fa, ora sto in provincia di Biella. Purtroppo la mia è la storia della disinformazione e dei ginecologi sbagliati, storia che accomuna spesso i malati di endometriosi. Non so che a stadio sia e oramai neanche dove sia situata la mia cara AMICA, ma lo scoprirò presto… Il primo anno che ho cominciato ad avere dolori (il 1990 appunto) andavo al consultorio, in quanto mia madre era la classica donna all’antica che diceva che le ragazzine non vanno dai ginecologi (all’epoca infatti non avevo ancora compiuto i 18 anni). Le diagnosi variavano da vaginismo (paura della penetrazione) a soglia del dolore bassa, a ipocondria (“tutte le ragazzine hanno mal di pancia. Le cose vedrai che migliorano quando sarai più grande” mi disse un ginecologo praticamente ridendo della descrizione dei miei dolori). MI ARRESI dopo quasi un anno di questo trattamento. Pensai anche io di essere una piattola lagnosa e lasciai perdere i ginecologi. Intanto i dolori erano sempre più forti: urinare era diventato impossibile, andare in bagno anche peggio, le contrazioni (che io chiamavo erroneamente crampi), mi lasciavano accaldata con sudori freddi….Questo per 5 giorni al mese tutti i mesi. Finché stanca di raccogliermi dal pavimento mia sorella mi portò dal suo ginecologo, che appena gli descrissi i miei dolori disse subito ENDOMETRIOSI. Ero così “contenta” di aver trovato finalmente qualcuno che mi credesse, che non riconobbi i segnali di superficialità che mandava questo dottore. Innanzitutto dovetti chiedere io cos’era l’endometriosi ben due visite dopo la diagnosi, perché lui non si era neanche premurato di spiegarmelo. Poi mi disse che l’UNICA strada per combattere l’endometriosi era quella farmacologia: sarei dovuta andare in menopausa. Venni sottoposta ad una laparoscopia DIAGNOSTICA per confermare la diagnosi e conoscere l’ubicazione dei focolai. Ubicazione che io conosco solo perché feci richiesta di copia della cartella clinica: anche in quell’occasione il dottore non ritenne doveroso spiegarmi niente… Io ero una ragazzina e mi vergognavo a fare domande per paura di essere noiosa. Diagnosi: utero retroversoflesso fisso e dolente alla palpazione, focolai di endometriosi su ovaio sx, utero, legamenti uterosacrali, cavo del douglas, e altri posti che neanche ricordo. Subito dopo l’operazione partii con i 6 mesi di enantone. Il ciclo mi torno’ dopo 8 mesi con dei dolori solo LEGGERMENTE meno forti di prima. E cosa mi disse il ginecologo? “Non c’è niente altro che si può fare contro l’endometriosi!” Mi crollò il mondo addosso: tre buchi nella pancia e 6 mesi di menopausa con relativi effetti collaterali non erano serviti a niente!!!! MI ARRESI per la seconda volta. Ricominciai a prendere la pillola e mi tenni i miei dolori, imparando a conviverci, pianificando tutto: ferie, uscite con gli amici, gite, persino le interrogazioni a scuola…. Dal ginecologo andai ancora un paio di volte, per smettere poi definitivamente nel 1996. Ero stufa di vedere la sua faccia infastidita quando gli dicevo che durante le visite sentivo male. Nel 2001 comprai il mio primo pc, e conobbi internet. Navigando tra i vari siti scoprii che il ginecologo non era stato sincero, e sicuramente aveva sottovalutato la gravità della mia malattia. Scoprii per esempio che la laparoscopia diagnostica in caso di endometriosi non serve a niente, che le lesioni endometriosiche si trattano prima CHIRURGICAMENTE e poi farmacologicamente. Probabilmente era un’operazione che lui non praticava, ma io dovevo essere informata della possibilità di questa operazione: TOCCAVA A ME SCEGLIERE, ma nessuno mi aveva dato questa opportunità. Ma oramai ero talmente sfiduciata da tutti i ginecologi che non feci niente, chiusi i siti e non ci pensai più, sicura di non essere ascoltata o capita… Quattro anni fa, circa, cambiò il vertice del reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Vercelli; il nuovo primario, ginecologo luminare nel campo della fertilità, chirurgo di fama internazionale, mise ordine nel reparto allontanando medici ed infermieri che non avevano i requisiti professionali e umani per lavorare secondo le sue metodologie. Una mia cara amica, che ebbe modo di avere un colloquio con il neo primario, mi riferì dell’ottima impressione fattagli e dei modi estremamente professionali, competenti e cortesi. Mi disse: “prova, al limite non ci torni più!”. A luglio 2007 mi sono sposata (ovviamente la data è stata scelta in base al ciclo mestruale!), ad ottobre mio marito mi ha preso per un orecchio e portata da questo dottore. E ho capito di aver fatto la cosa giusta. È una bella persona, chiaro, sincero, spiritoso competente e soprattutto umano. Ha ascoltato la mia storia con attenzione, ha confermato che non ho la soglia del dolore bassa, ha capito perché erano 12 anni che non mi avvicinavo ad un ginecologo, ha capito le mie paure di non essere creduta, non ha sottovalutato il dolore che provo durante i rapporti sessuali (l’altro ginecologo mi aveva detto:” fallo nella posizione che ti fa meno male, non possiamo fare altro!”). Mi ha visitata, mi ha fatto un pap test e un’ecografia interna e per la prima volta dopo visite su visite ho sentito pochissimo dolore. L’ovaio sx non presenta più cisti endometriosiche, ma ho delle aderenze diffuse intorno all’utero, e una sacca sierosa sotto la vescica; il CA 125 è 38, quindi non troppo fuori dalla norma. La mia laparoscopia è stata fissata per il 25 marzo. Durante l’operazione il doc controllerà anche se le mie tube sono ancora sane, nell’eventualità di una prossima gravidanza. Amo i bambini e spero che la ns. AMICA non mi precluda questa possibilità , ma dopo 18 anni credo di meritarmi una pausa dai dolori mestruali. Ora voglio solo questo. STARE BENE. L’unico messaggio che voglio dare a tutte voi è di non fare come ho fatto io: NON MOLLATE. Se un ginecologo non vi soddisfa, se vi sembra che non vi prenda sul serio cambiate, cambiate e cambiate. Io non avevo la forza di farlo allora, e forse non l’avrei neanche oggi se non avessi di fianco a me mio marito, e se non avessi trovato questo e altri siti in cui a parla sono persone come me, con i miei problemi, le mie ansie, le mie paure. Mi aiutate a non sentirmi sola e incompresa. Spero che venga programmato qualche convegno anche a Biella o a Vercelli. Se capita fatemelo sapere, io ci sarò sicuramente. Alessandra P:S: L’impegno che tu, Veronica, e altri vi siete presi per divulgare informazioni su questa malattia e per lottare perché anche a noi vengano riconosciuti i diritti di quelle persone che hanno una malattia invalidante, è molto bello. E’ per questo che ho deciso di scrivere la mia storia, è la prima volta che lo faccio, e (passatemi il termine) è bello parlare con qualcuno che sa esattamente di cosa stai parlando.Grazie per tutto. Grazie Alessandra per avermi mandato la tua storia. Continuo a rimanere senza parole e non riesco ad abituarmi mai di leggere storie così incredibili. Spero che questa storia venga letta da Paola, una ragazza con la quale ho messaggiato ieri sera. Direi che all'interno della tua storia Alessandra, c'è la soluzione per Paola. |
Post n°78 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da librodade
Buongiorno Veronica, come noterai dall'orario di questa email la mia giornata inizia abbastanza presto, mi alzo alle sei e mi fermo solo a tarda serata.Il problema non è questo però, la mia condizione di malata cronica,credo che così possa definirmi, mi rende tutto più difficile e faticoso.Sopratutto nei giorni del ciclo i miei dolori diventano insopportabili e nulla riesce a calmarli.Ho fatto una ecografia transvaginale 3d a novembre per un controllo e mi è stato diagnosticato, oltre all'endometrosi che già sapevo, anche un varicocele pelvico molto importante che durante il ciclo scatena una serie di dolori che ti lascio immaginare.Leggo nelle tue parole tanta umanità e comprensione e questo per me è già tanto, in questo mondo in cui la nostra condizione sembra non interessare a nessuno o l'ignoranza la fa da padrona.Nei primi anni in cui ho scoperto di avere questa malattia neanche i dottori di famiglia riuscivano a capirci nulla quando mi rivolgevo a loro e soltanto la mia insistenza e testardagine mi ha fatto scoprire bene ciò di cui soffivo realmente.Ho girato tanti dottori e professori di Roma ( io sono di Lariano in provincia)ma nessuno è riuscito a mettere una parola fine a questo calvario.Sono stata operata tre anni fà in laparoscopia per l'asportazioni di un nodulo setto retto vaginale e altre aderenze endometriche ma la mia pace è durata solo sei mesi e i dolori sono tornati.Da più di due anni ho riniziato il mio girovagare in cerca di qualcuno che potesse aiutarmi ma a tutt'oggi nulla di concreto.Mi ha fatto visita un noto professore specializzato in oncologia e mi ha detto che presento lo stesso nodulo di prima ma questa volta l'asportazione è molto complicata in quanto si deve intervenire,secondo lui, con la chirurgia classica che capirai è molto più invasiva e quindi con conseguenze più rischiose.Lunedì avrò un'ulteriore visita presso un professore del Gemelli di roma e ti farò sapere cosa mi dirà.La mia forza sono i miei bambini e un compagno con cui vivo da un anno che mi è sempre vicino e mi comprende sopratutto quando sono in difficoltà.Un giorno spero di poterti conoscere di persona perchè credo tu sia una donna speciale.Ti mando un forte abbraccio e spero che il tuo impegno e questa mia piccola testimonianza possa essere di stimolo a tutte quelle donne che vivono questa malattia nel silenzio a farsi sentire per vincere insieme contro l'ipocrisia e l'ignoranza.Un bacio Cristina. Ciao Cristina, grazie per avermi mandato questo tuo contributo. Alla presentazione di sabato scorso a Verona una ragazza raccontava di avere i tuoi stessi problemi. Endometriosi+varicocele. Mi auguro che qualche ragazza che ti legge, della tua città possa darti qualche consiglio, per esperienza vissuta. Leggo con piacere che nonostante tutto, la tua forza sia la tua famiglia e i tuoi fantastici bambini. Vuol dire molto avere accanto nelle difficoltà qualcuno che ti sostiene. Un abbraccio, facci sapere come è andata e come ti sei trovata al Gemelli. |
Post n°77 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da librodade
ciao veronica, sono donatella da olbia, oggi ho ricevuto il tuo libro e anch'io l'ho letto tutto d'un fiato , inutile descrivere quello che ho provato nel leggere la tua storia, l'emozione è indescrivibile, anche perchè mi sono "rivista"in parecchie pagine, come se tu fossi il mio specchio; Ho scoperto l'endometriosi solo tre anni fa, nonostante io abbia avuto sempre dolori atroci prima e soprattutto durante le mestruazioni, diverse volte sono andata al pronto soccorso, e sono stata curata per : gastrite -colite- coliche renali......poi finalmente un giorno il mio ginecologo , visto che cercavo una gravidanza che non arrivava da quasi 2 anni, guarda meglio e vede 2 grosse cisti...ricovero urgente, operazione in laparoscopia, varie aderenze , 9 mesi di menopausa indotta, e al primo ciclo tutto daccapo......nuove cisti, forti dolori ....., mi sono sentita morire, ho avuto tanta paura ma il mio gine non sapeva cosa dire.....sono andata via, e sono partita il giorno dopo per Roma per avere un altro parere e poi ancora a Bologna, risultato endo IV stadio + endometriosi con noduli intestinali, consiglio : immediata gravidanza ( come se dipendesse da me)e poi nuovo intervento....forse ....ecco è questo che mi fa stare ancora peggio....l'incertezza, tutti mi hanno detto di cercare al più presto una gravidanza e basta ....il tempo passa , la gravidanza non arriva e l'endo è li che mi aspetta .....non so proprio cosa fare, dove andare, se sentire altri pareri.... il tempo passa......ho quasi 35 anni e non so che strada intraprendere... grazie per quello che hai scritto, mi ha fatto sentire meno sola....e in bocca al lupo per la prossima volta, perchè io so che ci sarà, me lo sento ....un abbraccio. Donatella Anche io leggendo te, mi sono rivista allo specchio. Soprattutto quando dici di non sapere che strada prendere. Per questo ho inserito l'immagine di un Bivio che avevo salvato una volta, pensando proprio a questo concetto di smarrimento Spero che le altre ragazze della Sardegna che frequentano il Blog ti contattino per condividere e scambiarvi qualche consiglio. Un saluto al tuo mare ... non so se per me si sarà una prossima volta, per ora sono finalmente serena così ... in bocca al lupo anche a te. Veronica |
Post n°75 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da librodade
Ciao Veronica, ieri ho comprato il tuo libro. Finalmente è arrivato anche qui, a Rovereto. E' inutile dire che l'ho letto in un fiato...così come è inutile dire che ho pianto e ho rivisto me stessa in ogni tua parola, in ogni tuo pensiero, in ogni tua emozione. Non sono affetta da endometriosi...o forse sì, ma non lo so ancora. La mia ginecologa è come la tua prima ginecologa...niente esami approfonditi...non ci devi pensare, torna tra 6 mesi o prima se resti incinta. Sono passati 3 anni. E ora mi dicono che l'età avanza. Quanta rabbia!. A fine febbraio avrò il primo colloquio in Austria. Soldi non ne ho molti. Io e mio marito stentiamo ad arrivare a fine mese tra il mutuo a tasso variabille da pagare, le bollette, il cibo....ho dei soldi che mi darà mia mamma. Lei aspetta in silenzio. Un nipotino lo vorrebbe tanto. Ero felice e ottimista quando ho fissato l'appuntamento. Ora, non lo sono più. E se fosse negativo anche per me? Avrei dovuto non dire niente a nessuno. Se andrà male dovrò fornire spiegazioni e dovrò vedermi lo sguardo penoso addosso. Avremmo dovuto tenerci questa cosa per noi. Se solo ti avessi letto prima avrei saputo cosa fare! Ho sfogliato le ultime pagine del tuo libro nella speranza di trovare uno spiraglio. Niente. Ora sono triste e arrabbiata con te perchè dovresti riprovarci almeno una seconda volta. Solo un'ultima volta! Vorremmo leggere: Positivo. Vai di nuovo in Austria. Fallo per Luca che aspetta di vivere una vita con mamma e papà! Ti prego! Se andrà male non ti distruggerà perchè saprai come reagire. Ora hai molto di più di un anno fa. Hai l'affetto di tutte noi che ti abbiamo letto. Nessuno saprà nulla. Andrai lì con tuo marito una seconda volta. Al capo dirai che devi andare a promuovere il libro. E poi, forse, scriverai un ultimo capitolo. Potrai dare speranza a tutte noi, perchè è di questo che abbiamo tanto bisogno. Di avere pensieri positivi e di sperare ancora. Anche se è solo un'illusione. Ti prego, pensaci, fallo per tutte noi! Clelia Ho riletto questa mail tante volte oggi. E ho tanto pensato. A tante cose, a tutte voi. Alcune che conosco solo tramite mail, altre che ho avuto la fortuna di conoscere di persona anche se per pochi istanti ad una delle mie presentazioni-itineranti. Mi preoccupo di questo perchè ad ogni vostra mail che mi arriva, vi assicuro che "soffro" nel vostro dolore e spero con voi. E anche se molte di voi "passano" nella mia vita per una sola volta, magari con una sola mail, sento che la "lingua" che abbiamo usato per raccontarci a vicenda, è incredibilmente "comune e universale" e per questo sentiamo di parlarci direttamente al cuore. E questi passaggi, restano dentro. Magari non ricordo i vostri nomi, non ricordo in modo preciso quanti interventi avete fatto, il vostro percorso clinico, ma ricordo cosa mi avete fatto provare e vi tengo nel cuore. Pesanti perchè mi sento costretta per almeno 10 ore fuori casa per via del lavoro, mentre vorrei essere a casa, dedicarmi ai miei progetti, all'informazione da diffondere su questa malattia, rispondere alle vostre mail, contattare persone che contano, che possano aiutarci a darci voce. Proprio come mi hai detto tu Antonella. Ed è vero, vi sento vicine. Ho 35 anni, è vero, mai dire mai ... Isabella mi vieni sempre in mente tu ... ma per ora sono serena così. Ho voi, ho tanti progetti, ho sempre i miei pennelli e i miei sassi che mi aspettano, ho il desiderio di ottenere quanto prima un lavoro part-time proprio per potermi dedicare con più calma alla VITA. Queste cose ... sentivo di dirvele ... e ringrazio Clelia per avermi dato "il LA" per iniziare ... Domani sera "gioco in casa" e vorrei avervi tutte vicino. Non lo sarete fisicamente, ma lo sarete dentro di me ... siete voi a darmi la forza per andare avanti percorrendo questa strada. Veronica |
Post n°74 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da librodade
Ciao sono Roberta …arrivato in mattinata il tuo libro e già finito di leggerlo.Tante sensazioni di condivisione e di appartenenza con una persona che so solo che volto abbia dalla quarta di copertina di un libro.Sono allergica a questa tecnologia di comunicazione e quindi perdona se faccio qualche errore.Solo una motivazione cosi importante mi poteva far mettere le mani su una tastiera.Preferisco carta e penna! Ho 35 anni e proprio il 6 febbraio di un anno fa la ginecologa da cui ero andata per una visita di controllo in prospettiva di una futura gravidanza mi ha trovato una cisti ovarica di 6cm.Già sospettava l’ endometriosi ma la conferma mi è stata data soltanto dopo l’ intervento eseguito in laparo.In vita mia dopo la nascita non ero mai stata ricoverata in ospedale.Un bel colpo! Intervento riuscito cosi dicono ma avevo altri focolai fin sotto la parete diaframmatica e una tuba chiusa.Quindi 6 lunghi mesi di menopausa farmacologia ed ora sono in attesa da quasi due mesi che il mio asse ormonale riparta .Le analisi del sangue di metà Gennaio mi dicono che sono ancora bloccata; un attesa che mi snerva e di cui non parlo con nessuno a parte con l uomo che con me condivide questi momenti cosi duri.Ciao …. A momenti migliori.Grazie Ciao Roberta.Grazie per aver “forzato” la tua natura poco tecnologica e per essere venuta a scrivermi. |
Post n°73 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da librodade
Ciao Veronica, ho letto con un pò di ansia il tuo blog. Sono Francesca ho 40 anni e mi hai lasciato un saluto al mio blog. Sono passata per contraccambiare e mi sono soffermata... perchè malgrado le apparenze del mio blog, quello che descrivi è ciò che sto passando da 10 mesi. Come le altre amiche anche a me è iniziato tutto con mestruazioni molto più abbondanti del solito fino a divenire delle emmorogie improvvise da mandarmi in ospedale. Al contrario di molte donne, io non ho mai sentito alcun dolore, per cui alla visita dal ginecologo ci sono andata tardi. A fine marzo dovrò operarmi in laparoscopia, non posso prima perchè con le emmorogie sono diventata molto anemica. Inoltre l'ultima mestruazione l'ho avuta il 13 dicembre e malgrado le iniezione di enantone non sono ancora cessate. Per me è un calvario fisico e psicologico, non ho più una vita sociale e il mio pensiero è sempre lì. Ma nè amici nè parenti stretti riescono a capire ciò che provo. Grazie Veronica per il tuo blog. Francesca Caspiterina Francesca, come dico sempre io, asintomatica come te, non sempre è una fortuna non avere dolori, perchè in questo caso, ci accorgiamo della malattia quando la stronza si è già presa parte di noi in modo pesante. |
Post n°72 pubblicato il 06 Febbraio 2008 da librodade
Ciao son Elena, ho 37 anni . Dopo i 6 mesi il ciclo era irregolare ma pensavo ke tutto questo fosse normale. Intanto io e mio marito decidiamo di provare ad avere un figlio, ma ....non rimango incinta , la cosa mi preoccupa... salto il ciclo e decido di fare il test esito negativo , un anno fa' inizio ad avere caldane , sudorazioni eccessive , stanchezza e sbalzi d'umore, il mio ginecologo mi prescrive il dosaggio ormonale, con l'esito vado subito dall'endocrinologo e appena legge i dosaggi mi dice ke sono in menopausa precoce, ti giuro non riesco ancora ad associare quel momento alla mia vita è stato un lutto, disperazione, rabbia depressione e molto di più... inizio a girare vari ginecologi ma di questa cosa molti erano stupefatti, un ginecologo mi ha detto di iniziare a prendere la pillola a vita e alla domanda ( i figli)... " se lo scordi lei è in menopausa se vuole aver un figlio i casi son 2 l'adozione o l'ovodonazione" ... Volevo sapere il perkè di tutto questo allora decido di andare da Flamigni a bologna, anke lui mi fa' la stessa diagnosi ma invece di prescrivermi la pillola mi consiglia degli ormoni ( estrdiolo e progesterone ) e mi dice ke la causa di tutto questo può essere stata l'endometriosi e l'operazione. Inizio la terapia 1 mese ho il ciclo, con un dolore esagerato al seno, il mese dopo ho il ciclo spontaneo ero felice, telefono al prof. lui mi kiede ma le caldane ci sono ancora? qualke volta non come prima . mi dice di mettere l'anima in pace ke nn ci sono soluzioni ke posso ripetere il ciclo ormonale. Tutto questo a novembre non ne posso più di queste schifezze decido contro il mio stato fisico di non assumere più ormoni ho un rifiuto uno stato psicologico ko da tre mesi non ho più cicli, lotto contro una cosa più grande di me non sò cosa fare .......Ciao la mia esperienza è negativa ma io dico ke c'è sempre di peggio mi aiuta a prendere la vita giorno per giorno..... Elena |
Post n°71 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da librodade
Ciao sono Sara, 28 anni di Treviso... ho appena finito di leggere per l'ennesima volta l'articolo di "Grazia" che parla di Te, della Tua esperienza, del Tuo libro...prendo coraggio e Ti scrivo per condividere la mia esperienza.... per anni il primo giorno di ciclo si presentava sempre (o quasi) ' in compagnia'..si, in compagnia di dolori al basso ventre che duravano una, due ore, ma così forti e intensi da togliere il fiato, da impedirmi di pensare e parlare, dolori così forti da farmi sbiancare, sudare freddo, da contorcermi nel letto, a volte anche da svenire! il mio medico (e la guardia medica chiamata più volte nei momenti peggiori) continuavano a dirmi "dismenorrea! fa' un figlio che ti passa" ... che brutti momenti: da una parte il senso di vergogna (a sentire i medici esageravo e non ero in grado di sopportare il dolore) e d'altra parte la paura, paura del prossimo ciclo... poi, negli ultimi due anni, i dolori lacinanti non attendevano più il primo giorno di ciclo per farsi sentire: capitavano senza una cadenza, ma sempre più forti e prolungati.. un'ossessione!! fino al ricovero in ospedale, di notte, mi ha portato in braccio il mio compagno ( non ero in grado di parlare, figuriamoci camminare!), l'intervento d'urgenza, le trasfusioni di sangue e tutto ciò che segue....mi rimetto, torno al lavoro,tutto ok fino a sei mesi dopo: altri dolori, altro ricovero, altri farmaci (niente operazione, sono arrivata in tempo).... ma in tutto ciò, i medici continuano a parlarmi di formazione di grosse cisti ovariche che rompendosi causano i dolori e i sanguinamenti interni.... non sono mica tanto convinta di queste diagnosi, così le visite di controllo vado a farle da un altro medico che per primo mi parla di "endometriosi" dei sintomi, delle cause, ...l'aver trovato un medico che ha dato una lettura "più chiara" "più completa" della situazione mi ha rassicurata da una parte (i medici precedenti quando guardavano le mie analisi mi pareva avessero stampato un punto interrogativo in fronte e dicevano "può essere" "forse" può darsi che sia.."), ma mi spaventa anche perchè mi vedo votata a pillole e/o ormoni (quanto li odio!!!) e so che diventare mamma non sarà semplice .... ho cercato di riassumere il più possibile la mia esperienza, ma quello che ho detto solo in parte è quel senso di smarrimento, di solitudine e anche paura che ti prende...certo la mia famiglia mi è sempre stata vicina, ma se i sintomi non vengono approfonditi dagli "addetti ai lavori" e non si hanno indicazioni un pò più chiare, si prosegue nel dolore fisico, e questo diventa paura, hai paura di stare male quando sei al lavoro, con gli altri, ... e questo ti limita e ti frena(quasi un handicap), senza contare lo stress fisico... Ti ringrazio per il Tuo lavoro perchè è un'occasione per diffondere notizie e per condividere le esperienze (rendendole meno pesanti) un caro saluto Sara Quello che hai detto sulla paura fa molto riflettere. La nostra vita nostro malgrado spesso è condizionata dalla paura ... di quello che sarà, di come staremo, del futuro. Credo che il segreto per vivere più serenamente sia accorciare l'orizzonte e vivere alla giornata. Un caro saluto anche a te. Veronica |
Post n°70 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da librodade
Sono Carmen ho 36 anni, senza figli ,sposata nel 2005. Dopo un anno di tentativi al fine di coronare il ns. desiderio di diventare genitori, abbiamo cominciato a capire che qualche problema ostacolava i nostri progetti. Nel 2006 diagnosi di sospetta endometriosi,tante visite e controlli anche al Gemelli di Roma fino a sottopormi nell' aprile 2007 a laparoscopia x ablazione di cisti ovariche bilaterali di ca. 4 cm.(l'intervento ha confermato la natura delle cisti e la presenza di diversi focolai localizzati ai legamenti utero-sacrali).Speranzosi con mio marito abbiamo ripreso subito i tentativi mirati al fine di coronare il ns. desiderio ma nuovamente il subdolo nemico ha bussato alla porta e si e' ripresentato in tutta fretta con 4 piccole cisti ovariche endometriosiche ...(recidive di endo)!!Allora eccoci alle prese con una sequela di numerosi e lunghi esami diagnostici, estenuanti ricerche di mio marito fino a notte tarda in internet, illusi che il tentativo di conoscere quanto piu' possibile il nemico potesse aiutarci a sconfiggerlo.Bhe' chi soffre di endo pero' saprà che non e' così, anche i medici , illustri prof., alla fine si trincerano dietro i dati di un' incerta casistica e di un' eterogenea non confermata scuola di pensiero a riguardo. Dopo riflessioni e ansie sulle eventuali controindicazioni (considerato che "l’unico…!" problema sembra essere l’endo)proprio ad inizio 2008 mi sono sottoposta ad una inseminazione intrauterina(IUI) con esito negativo. Adesso un eminente ginecologo mi ha suggerito un periodo di 6 mesi di soppressione in ragione del fatto che le cisti ovariche mal predispongono ad una buona risposta da stimolazione per un ciclo di procreazione medicalmente assistita. Tutto questo mentre tra un po' giungerà la 37.ma candelina e con essa altre ansie ed aspettative, il tempo certo non gioca a ns. favore ma di certo il desiderio e l’amore da donare e’ sempre tanto.Un forte stimolo per noi e' sapere che dentro il nostro cuore nostro figlio è stato concepito e adesso aspettiamo con ottimismo che voglia sorriderci e farsi conoscere. Se qualche altra donna campana e' a conoscenza di un centro specializzato o di un ginecologo esperto in endo saro' lieta di poter apprenderne i riferimenti. Carmen Cara Veronica,sappi che apprezziamo moltissimo il tuo operato e l'intento di divulgare la malattia, riguardo al modo per veicolare dati riguardanti centri e medici (anche per quanto mi riguarda) attendo un tuo opportuno suggerimento a salvaguardia della privacy di tutti. Con affetto Carmen Carissima Carmen ... grazie per avermi scritto la tua storia ancora prima di aver letto il libro. Non finirò mai di ripetervi quanto è importante per tutte noi che voi usciate allo scoperto. E' l'unico modo che ho e che abbiamo per chiamare attenzione su di noi. E credo che stiamo facendo un ottimo lavoro. Ti assicuro che lo spirito che si respira in quell'associazione, anche solo frequentando il loro forum, è affettuoso, gioioso e collaborativo. |
Post n°69 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da librodade
Sabrina ha lasciato questo suo commento al libro su http://www.ciao.it/Canto_XXXV_Inferno_Donne_affette_da_endometriosi_V_Prampolini__Opinione_952641
Ho comprato anche io questo libro, ma non credo di avere l'endometriosi, l'ho comprato per saperne di più, per capire. Nemmeno della mia si sa molto, però le medicine me le passano, le analisi le posso fare all'ospedale, non c'è bisogno che me ne vada in Austria, tutto quello che può servirmi è disponibile anche qui; addirittura c'è chi, con la malattia, si fa pagare la pensione. Sabrina |
Post n°68 pubblicato il 02 Febbraio 2008 da librodade
Ciao sono paola, 26 anni endo iv stadio. Il senso di smarrimento e l'incomprensione oltre al dolore sono proprio i termini giusti per definire come mi sento. Parenti conoscenti e amiche stesse ignare di cio' che realmente comporta l'endometriosi, fanno di te una "fissata" rendendoti ridicola difronte alle tue affermazioni e stati di malessere!!!! Difronte a cio' e ai miei inutili tentativi di spiegare e far conoscere l'endometriosi mi sono parecchio demotivata nel farlo perchè da sola sono solamente un caso una goccia..in un piccolo paese dove nessuno sa cosa significhi il termine.... e dove nessuno mi ha mai riconosciuto l'endometriosi fino a quando arrivai nel centro specializzato di Bologna. Ho letto l'iniziativa di inviare il libro presso vari dottori, la trovo ottima....il mio ex medico di condotta per anni mi ha detto si trattava solamente di mestruazioni dolorose accusandomi pure di non avere una buona soglia del dolore.....per anni ho subito ignara...arrivando a un intervento d'urgenza appena diagnosticata. Penso inoltre che bisognerebbe sensibilizzare l'argomento a commissioni che si occupano di riconoscere o meno l'invalidità civile e la 104...attualmente sto aspettando la convocazione e la visita dove analizzeranno il mio caso...il mio medico curante mi ha dato poche speranze .. non in quanto non ritenga necessario...ma per MANCATA O SUPERFICIALE CONOSCENZA della commissione esaminatrice ..tutto cio' poichè qui in zona dove abito non ci sono casi del genere !!!!!! Questa è una cosa che NON TOLLERO !!! Inoltre sarei grata se si riuscisse a inviare qualche altro libro nella zona dove abito io ..Rovigo e provincia..perchè qui veramente non si conosce nemmeno il termine endometriosi, ho raccolto una serie di firme per la proposta di legge al riguardo...di 200 firme raccolte una decina sapevano piu' o meno di cosa si trattasse !!! penso che i dati parlino da soli !!!! Carissima, grazie per averci illustrato la situazione nella tua città. E' molto importante fare il punto della situazione "geograficamente" , per questo d'ora in poi se me lo permetterete, pubblicherò anche il nome della vostra città, anche per permettervi di entrare in contatto tra di voi, qualora voleste scambiarvi informazioni. |
Post n°67 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da librodade
Monica ha aperto un blog http://ilblogmonica78.blogspot.com/ e ha pubblicato questa sua storia che riporto qui sopra. Coraggio Monica ... sola non sei di certo! Salve a tutte! Era tanto che volevo aprire un blog e finalmente mi sono decisa, sarà che in questo periodo sono particolarmente piena di idee creative e quindi eccomi qua!! |