Centro Storico

ammazza come sei innamorata! ^_______^

fondamenta, e tetto ci sono in quella casa? ^_*

Un caro augurio per questo tuo amore così giovane, così intensso, così teneramente bello. Un abbraccio. Nino

...e ora, ad una tale splendida dichiarazione - che mi riempie di felicità, almeno quanto mi commuove per la profonda tenerezza di cui sempre ti dimostri capace - come rispondo?... In verità mi sento un po' nella situazione della chiamata di San Matteo dipinta da Caravaggio per San Luigi dei Francesi (alcuni mesi fa ci soffermammo insieme davanti a quell'insigne capolavoro: ricordi?), là ove il gabelliere, futuro Apostolo, viene investito d'improvviso da un fascio di luce, dal centro del quale Cristo, protendendo verso di lui un braccio dalle chiare reminescenze michelangiolesche, gli si rivolge con una sorta di imperioso: "tu!". E Matteo, stupefatto e quasi stordito, indicando se stesso, sembra domandare: "proprio io"?... Cui fa seguito la replica inequivocabile di Pietro, aggiunto dal pittore in secondo momento a fianco di Cristo, a simbolo della Chiesa di Roma, in un atteggiamento che serve a ribadire: "sì, proprio tu!"... Ecco: proprio io!... D'essere il più fortunato tra i viventi ne ho avuta piena certezza non già per effetto d'una banalissima folgorazione divina, quanto piuttosto per la circostanza in base alla quale una parola - la più straordinaria di tutte: amore! - e con essa, soprattutto, il significato che vi è sottinteso sono intervenuti a legare le nostre esistenze: la mia e la tua, la tua con la mia... Tu, la persona magnifica che sei, oltrepassi, al di là di ogni possibile misura, i più belli tra i miei sogni... Tu, senza ulteriori aggettivi, rappresenti ormai , per me, l'essenza stessa dell'essere: inizio e fine, scopo e senso, di ciò che sono e che mi circonda... Hai citato Istanbul e non posso fare a meno di richiamare alla mente i versi di un grandissimo poeta turco: "...sarà bella anche all'età delle nonne / come il primo giorno che l'ho vista / quando aveva diciassette anni / sulla riva del Bosforo / era il chiaro di luna / era il chiaro del giorno / era simile a una susina dorata..." Beh, la prima volta che c’incontrammo tu non avevi esattamente diciassette anni (qualcuno in più, per la verità... ma giusto qualcuno, eh!), e non ci trovavamo proprio sulla riva del Bosforo, tuttavia mentre t'osservavo scendere da quel treno, lungo un binario inondato di sole, avvolta in un fresco abito bianco, i luminosi capelli color del grano, sovrastante una folla rumorosa con la grazia, il portamento e la statura d'una dea, rimasi senza fiato per l'emozione... Ti pensai inarrivabile: appunto chiaro di luna, chiaro del giorno... preziosa e deliziosa susina dorata della quale mai io - semplice umano - avrei potuto assaggiare e gustare la polpa... Poi mi venisti incontro e - le labbra rosse e delicate, lo sguardo intenso ed allegro - mi sorridesti... "Tu!"... "Proprio io?"... "Sì, proprio tu!"... Già, io... Anzi, adesso... NOI! - chiudo qui: prendo il telefono e ti chiamo, in attesa che si faccia Venerdì, quando finalmente, Amor mio, ti stringerò di nuovo tra le mie braccia...

aiò ci sei o ci fai? sonno statto a cagggliarrri ma tu non cerrri...

Che bel post romantico! Gli avrà fatto un gran piacere leggerti... bentornata :-)

meno quarantaquattro ore, trentatre minuti, e una manciata di secondi... Non fare tardi! (e cerca di non farti beccare senza biglietto anche dal controllore dell'aereo, ché in quel caso temo sarebbe inutile giustificarti dicendo che scenderai alla prossima fermata...)