Le ravissementde Lol V. Stein |
SECONDO TENTATIVO
in cerca dell'altra identità di Loliana Valéry Stein
"Sapevo che tu mi sognavi,
Perciò non potevo dormire."
Anna Achmatova
VALÉRY STEIN
"... Pensava a qualche cosa, a se stessa? le domandavano. Non capiva la domanda. Si sarebbe detto che andava avanti per forza d'inerzia e che l'infinità stanchezza di non riuscire a fermarsi non era concepibile; sembrava diventata un deserto dove una facoltà nomade l'avesse lanciata all'inseguimento interminabile di che? Non si sapeva. Essa non rispondeva.
Della prostrazione di Lol, del suo abbattimento, della grande sua pena, avrebbe avuto ragione solo il tempo, dicevano... " ( p.18; idem )
TRATTO DAL LIBRO
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Sto cercando di capire la differenza che si cela nelle pieghe della percezione, fra vivere leggermente e vivere con lo sforzo. Sono due termini che in primo impatto, sembrano superficiali, e forzatamente creati, ma in realtà sono solo due parole, inadatte o poco letterarie che rappresentano quella differenza. Mi chiedete da dove sono partita per arrivare a questo introdurre delle categorie. In realtà, sono 17 anni che ascolto musica classica e ho sentito la mia vita attraverso quei suoni, dal Concerto per pianoforte n. 2 di Rachmaninov a Requiem di Mozart, per arrivare a Verklärte Nacht e Il prigioniere, passando per mia passione senza limite per Ludovico van, per non nominare i concerti per 2, 3 e 4 clavicembali di Bach arrangiati per pianoforte... e così ho passato una vita a esprimermi e ad immedesimarmi attraverso questo "stile" -se non sembra un'altra volta una parola buttata lì- e Settimana scorsa, assisto Ad un concerto non di alta qualità sulla spiaggia sotto forma di un Tribute to Miles Davis. Bella serata, con la compagnia di un Cocktail al pompelmo e senza compagna umana. e oggi dopo il mio rientro odierno, cerco di cercarmi qualche traccia di questo genio... e ascolto qualche brano, qualche sprazzo di creazione divina potrei dire, o forse qualche ... basta! non uso le parole. Sapete a cosa penso?.. che forse sto vivendo la mia vita con tanta "inutile" difficoltà. e Seppure non ne rimango pienamente convintoa cerco almeno di razionalizzare questa mia deviazione.Sapete cosa sarebbe potuto successo se avessi ascoltato questa musica per 17 anni, anziché concerto per pianoforte di Brahms?!... Credo che sarei diventata sicuramente un'altra persona.. ma non riesco a dire "meglio" o "peggio".
Mi chiedo, PErché quella risorsa infinita che ci hanno lasciato i musicisti classici, debbono essere nelle mani di sole pochissime persone a scapito degli alti... se penso ai concorsi... credetemi, non sono una persona fallita. Ancora spero nel poter diventare una musicista classica. Ma non riesco a non porrmi certe domande.
E così, Apro questo interrogativo, accompagnandola con la ricerca adatta... e ve ne parlerò presto!
un abbraccio sincero a chi mi ha letto anche oggi
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