Le ravissementde Lol V. Stein |
SECONDO TENTATIVO
in cerca dell'altra identità di Loliana Valéry Stein
"Sapevo che tu mi sognavi,
Perciò non potevo dormire."
Anna Achmatova
VALÉRY STEIN
"... Pensava a qualche cosa, a se stessa? le domandavano. Non capiva la domanda. Si sarebbe detto che andava avanti per forza d'inerzia e che l'infinità stanchezza di non riuscire a fermarsi non era concepibile; sembrava diventata un deserto dove una facoltà nomade l'avesse lanciata all'inseguimento interminabile di che? Non si sapeva. Essa non rispondeva.
Della prostrazione di Lol, del suo abbattimento, della grande sua pena, avrebbe avuto ragione solo il tempo, dicevano... " ( p.18; idem )
TRATTO DAL LIBRO
Post n°58 pubblicato il 19 Maggio 2009 da Loliana
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Post n°57 pubblicato il 14 Settembre 2007 da Loliana
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Post n°56 pubblicato il 26 Agosto 2007 da Loliana
Puoi anticipare il contenuto, più consueto che mai, della vita, degli uomini, delle storie, che hanno contribuito alla formazione e al conformarsi di una terra entro una determinata confine, parole di una lettera di addio, mai ricevuta, o il suicidio dell'ultima essenza dell' identificarsi concreta, di due persone che all'ultimo loro respiro hanno comminciato ad avvinicinarsi, prima che finisca il ballo, puoi designare i suoi tratti, prima che tutto avvenga. Puoi interrompere l'ultima frase di un amico con il tuo sguardo, puoi smettere di tacere, pur pagando il prezzo, puoi avvalorare anche il ricordo di un punto di svolta per dare senso un'altra volta alla tua scelta avvenuta in un pomeriggio d'estate quando hai cessato di sognare, puoi portarla ad altare e dimenticare la condivisione di ogni espressione, malgrado la distanza, puoi prepotentemente comminciare a fantasticare, per dimenticare. Puoi scrivere una poesia per un uomo morto, o per la piccola parte della tua vita mai rinata, puoi vedere un'amica partire, e risentire il riso e l'incomprensione, rivedere le tracce del suo sangue, e non piangere. Puoi rinchiuderti in un teatro cinese a fumare, puoi fare l'amore, puoi far sperare e poi abbandonare senza rumore, puoi selezionare i tuoi rimorsi, e farne un museo dove possa visitare ogni persona che conosci, senza chiederti il permesso, puoi rimpiangere il calore di un corpo amorfe guardando al tuo che si è deformato nel tempo, puoi fumare, le miglior sigarette e camminare e chiaccherare, mentre la storia commincia piano a farsi, senza che tu ne sia consapevole, mentre tutto progrede nei posti che sanno venire alle armi, forse perché non è più il tramontare del sole che ti fa ricordare dell' altra parte del mondo, puoi anche smettere di pensare alle malattie, alla povertà, perché tu sei fortunata e hai fra le tue musiche quella di Kurt Weill, Puoi ancora sperare, ma in tutto questo hai dimenticato per una sola volta che non puoi più smettere di amare, che ti sei rinchiusa in te e che non riesci più a salvare, te stessa dalla vita tua.. ma per te è una sicurezza, che puoi ancora sperare... e sperare |
Post n°55 pubblicato il 19 Agosto 2007 da Loliana
Sono uscita stamattina, mentre pensavo che fosse Lunedì, 20 agosto. Sono passata dalla facoltà, e trovandola chiusa mi sono meravigliata. ho continuato a camminare per le strade, con un senso di leggerezza, sentendo solo i miei passi, sono ritornata in un luogo che racchiude il meglio di un passato sentimentale, e alla fine ho deciso di salire a Fiesole per recarmi nella biblioteca. Sono arrivata 20 minuti prima della apertura fantomatica, e mi sono seduta sulle scale che si affacciano alla piazza che ospita quel edificio, e sentendo il rumore della tv accesa di un albergo ho comminciato ad allontanarmi dal posto camminando per i vicoletti che conosco poco ma che hanno in sé delle sequenze immaginate da me, delle similitudini, con strade della mia città d'infanzia, e mi sono ricordata della primavera di due anni fà, dove ci venivo spesso in questo angolo, e ho comminciato a contemplare tutto quello che in me nel frattempo era cambiato. Mi sentivo come un possibile personaggio immerso nelle strade della città surreale de "il posto delle fragole", senza sentirmi persa, mi sentivo trascianare dai desideri di trasformazione ulteriore, da realizzare in me ma anche nella mia vita, in relazione agli altri, e ho pensato che bisogna tener duro, molto duro, per non cadere nella mancanza di speranza, nel nulla... bisogna sperare infinitemente per incontrare un'altra volta quel amore che risveglia in te il vero "senso di sé"... sorridevo mentre al telefono mi ha detto R. che oggi è domenica, e continuavo a sentire una gioia inconfondibile, mentre ritornavo a casa per aprire un libro già letto, mentre tutto questo non riusciva a svanire neanche pensando alle sofferenze giuste o sbagliate che ho interiorizzato grazie (?!) a persone che ho sentito a me vicine. |
Post n°54 pubblicato il 14 Agosto 2007 da Loliana
Sto cercando di capire la differenza che si cela nelle pieghe della percezione, fra vivere leggermente e vivere con lo sforzo. Sono due termini che in primo impatto, sembrano superficiali, e forzatamente creati, ma in realtà sono solo due parole, inadatte o poco letterarie che rappresentano quella differenza. Mi chiedete da dove sono partita per arrivare a questo introdurre delle categorie. In realtà, sono 17 anni che ascolto musica classica e ho sentito la mia vita attraverso quei suoni, dal Concerto per pianoforte n. 2 di Rachmaninov a Requiem di Mozart, per arrivare a Verklärte Nacht e Il prigioniere, passando per mia passione senza limite per Ludovico van, per non nominare i concerti per 2, 3 e 4 clavicembali di Bach arrangiati per pianoforte... e così ho passato una vita a esprimermi e ad immedesimarmi attraverso questo "stile" -se non sembra un'altra volta una parola buttata lì- e Settimana scorsa, assisto Ad un concerto non di alta qualità sulla spiaggia sotto forma di un Tribute to Miles Davis. Bella serata, con la compagnia di un Cocktail al pompelmo e senza compagna umana. e oggi dopo il mio rientro odierno, cerco di cercarmi qualche traccia di questo genio... e ascolto qualche brano, qualche sprazzo di creazione divina potrei dire, o forse qualche ... basta! non uso le parole. Sapete a cosa penso?.. che forse sto vivendo la mia vita con tanta "inutile" difficoltà. e Seppure non ne rimango pienamente convintoa cerco almeno di razionalizzare questa mia deviazione.Sapete cosa sarebbe potuto successo se avessi ascoltato questa musica per 17 anni, anziché concerto per pianoforte di Brahms?!... Credo che sarei diventata sicuramente un'altra persona.. ma non riesco a dire "meglio" o "peggio". |
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