L' ATTIMO FUGGENTE

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M Y   H A P P Y   E N D !

Ho aperto un  blog per amore del bello-scrivere, per assecondare un’inclinazione naturale e – perché negarlo - talvolta anche per soddisfare una mia personale tensione all’esibizionismo e ad una moderata forma di autocompiacimento. 

La pubblicazione dei miei post non ha mai seguito una cadenza da tabloid del cicaleccio né tantomeno da quotidiano d’informazione, semmai essi hanno marcato il tempo della mia interiorità, dello scrivere come esigenza emotiva e mai perché a questo luogo e ai suoi pur cari frequentatori si sia dovuto l’aggiornamento in tempo simil-reale dell’esistenza dell’autrice.

In tre mesi filati lontana - e mai nostalgica - da queste pagine però, non posso non vedere il segno che qualcosa è cambiato.

Tantopiù che il mio bisogno di scrivere, che così spesso è stato necessità, quand’anche urgenza pressochè biologica s’è assopito come una passione smorzata.

Non è il tempo che mi difetta, che quando la cosa urge, anche di notte si sta su a far correre le dita sui tasti ma è la vita, una vita talmente grata infine, e dolce, e totalizzante, che a tutto basta e che molto altro d’inutile oramai tralascia.
Che dire, davvero non so se tornerò su questi spazi azzurri, d’altronde i “mai” ed i “per sempre” peccano da perenni presuntuosi: so solo che come sono ora sono felice come mai prima e così è come voglio restare!