|
La vita può essere come un arcobaleno
Pieno di colori ma anche il buio
di una notte senza stelle.
Dipende sempre da come scegli di vivere,
se di giorno o di notte
Ma non sempre siamo noi a scegliere....
Quando vivere
Cerca in questo Blog
I miei Blog Amici
- piacereintensi
- Il viaggio di Alex
- piove ancora?
- La Vita
- CIELO VARIABILE
- zuccherando
- aequilibrium
- IL MIO SPAZIO
- Bgiorno Principessa!
- musica maestro
- IL DIARIO DI ETTORE
- BIAGIO&Friends
- Alice Lo Dice
- FRAMMENTI DI VITA
- lera dellacquario
- Le cose della vita
- Io a 360 gradi
- Certe notti
- infinito
- LE ROSE E LA CENERE
- ...QUANDO SI AMA...
- CIOCCOLATA FONDENTE
- MERAVIGLIANDOCI
- PHOTOHUNTER
- Free Words
- Verso il sole
- quattro ciacole
- Semplicemente...Io
- ECO E NARCISO
- BLOG PENNA CALAMAIO®
- IL MONDO DI ABRAMO
- LANIMA IN UN BLOG..
- ci provo...
- il senso della vita
- momenti di vita
- SOCIALIZZARE
- ECHIdelSILENZIO
- FINALMENTE...
- Zen-zero
- Palantìri
- Eufrasio Burzi
- Essere Donna
- "Incontri Speciali"
- Ciriprovomanonsò...
- Pensieri sparsi
- Il cuore muove tutto
- IL CUORE LA MENTE
Menu
E adesso ti porterò
sopra colli avvolti da nebbia pittrice,
a conoscere la maestra di caligine
che tesse vapore di cotone
e nasconde nei raggi senz'ombra
pianti di uomini che non sanno dissolverla.
E adesso ti porterò
dove si puo' respirare seta
e le figure si lasciano sedurre
come lievi danzatrici di fumo, leggere,
simili a dita intinte nell'olio
che scorrono veloci su vetro,
senza una strada da scegliere,
libere di vagare. E sognare.
E adesso ti porterò
dove la terra bruciata dal sale guarisce
e la neve s'appoggia garbata,
come un lenzuolo su giovani spalle
che il fresco gentile indossa
e via via si scioglie in un abbraccio bianco d'aprile.
E adesso ti porterò
ad ascoltare canti distanti
tra luci e colline, sfumate, sopite, zittite d'incanto
quando saremo ad afferrarci su prati tremanti.
E noi, tra stinti profili di valli
e bagliori di cristalli che pendono e oscillano
aggrappati a nuvole finte.
Lontani.
A riempir di mani le mani.
Non tutti i gioielli
sono fatti per essere indossati
ci sono i gioielli dell'anima
e si chiamano...Emozioni
le mie...
le vostre...
sono perle d'inestimabile
Valore
Scivoli
sull' invisibile linea dell' emozione
un pò bambina un pò donna
spirito e corpo
ondeggi
tra il giglio e il tuo ardore
Ti regalerò una rosa,
una rosa rossa per
dipingere ogni cosa
Grazie!!!
Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita,sfiori il
mondo,gli strappi aurore,trionfi colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni.
Dai tuoi occhi solamente emana la
luce che guida i tuoi passi.
Cammini fra ciò che vedi.E se un dubbio
ti fà cenno a diecimila chilometri,abbandoni
tutto,ti lanci su prore,su ali,sei subito lì;
con i baci,coi denti lo laceri:non è più
dubbio.Tu mai puoi dubitare.Perchè
tu hai capovolto i misteri.E i tuoi enigmi
ciò che mai potrai capire,sono le
cose più chiare:la sabbia dove ti stendi
il battito del tuo orologio e il tenero
corpo rosato che nel tuo specchio ritrovi
ogni giorno al risveglio,ed è il tuo.
I prodigi che sono già decifrati.E mai ti sei
sbagliata,solo una volta , una notte che
t'invaghisti di un'ombra-l' unica che ti è
piaciuta-Un'ombra pareva.E volesti
abbracciarla.Ed ero io.
(P. Salinas)
Marco
Grazie Luce
« Perdersi per ritrovarsi | Semplicismo e società » |
Don Santoro
Non voglio esporvi il mio pensiero sulla Chiesa ma voglio condividere con voi ciò
che è successo a Firenze ,in una parrocchia di periferia.
Ora è donna, prima era uomo
Don Santoro la sposa in chiesaSandra Alvino 64 anni, nata uomo e ora donna, e Fortunato Talotta, 58 anni, si sono sposati davanti al parroco delle Piagge
Sandra Alvino e il suo compagno dopo essersi sposati
FIRENZE - Sandra Alvino 64 anni, nata uomo e ora donna, e Fortunato Talotta, 58 anni, si sono sposati davanti a don Alessandro Santoro, il parroco della comunità delle Piagge, un quartiere alla periferia di Firenze. I due, già sposati civilmente da 25 anni, non hanno pronunciato il classico «sì» ma si sono scambiati gli anelli e hanno ricevuto la benedizione dal sacerdote al quale da molto tempo avevano chiesto di potersi unire in matrimonio in chiesa.
IL MATRIMONIO CHE NON S'HA DA FARE - Già due anni fa il loro matrimonio religioso venne bloccato dall'allora arcivescovo di Firenze, cardinale Ennio Antonelli e, secondo quanto si è appreso, anche l’attuale vescovo, Giuseppe Betori avrebbe chiesto a don Santoro di non fare la cerimonia. Secondo la Chiesa il loro matrimonio non è valido in quanto il canone 155 del diritto canonico richiede l’eterosessualità. Alvino, oltre 30 anni fa, si sottopose ad un’operazione per il cambio di sesso. Testimoni dei due sposi sono stati Massimo Caponnetto, figlio dell’ex giudice di Palermo Antonino e la moglie Gianna Barucci. Entrambi conoscono gli sposi e don Santoro da molti anni. La cerimonia si è svolta nei locali della comunità davanti a circa 200 persone molte delle quali non sono riuscite a trattenere le lacrime durante la lunga omelia di don Alessandro che ha ribadito che il suo non è un gesto di «ribellione alla Chiesa ma»un atto di fedeltà alla mia gente, al Vangelo, alle persone a cui voglio bene. È un atto dovuto».
Don Santoro è arrivato alle Piaggie ,dodici anni fa ....Un quartiere popolare
con diversi problemi e situazioni di degrado.
Una voce che difficilmente si associa alle altre e che spicca per il particolare tono e l’insolita sincerità. Altrettanto noto è il suo operato: aver consentito al quartiere d’avere un’identità, una coscienza che guarda al mondo, a Firenze. Grazie a don Santoro, livornese di nascita ma fiorentino d’adozione, i cittadini di questa zona, soprattutto i ragazzi, possono considerarsi salvi e consapevoli di aver acquisito una speranza nuova, che prima non avevano. Un’aspettativa che per molti di loro ha significato e significa uscire dal baratro della perdizione, della droga, della cruda povertà. Da dodici anni le Piagge non possono essere più considerate il sobborgo fiorentino, perché – come tiene a sottolineare don Santoro – “questi ragazzi si sentano di Firenze” e non gli abitanti di un quartiere popolare, per molti poco più di un confine. Sta di fatto che adesso molto è cambiato, nonostante certe problematiche stentino a morire: grazie alla costruzione del centro sociale “Il Pozzo”, diretto dallo stesso parroco, che funge non solo da ritrovo e da centro d'accoglienza per i ragazzi bisognosi ma da laboratorio pedagogico, in senso buono e sociale del termine, dove nascano idee, amicizie, passione per la vita. E’ là dentro, nella sede de “Il Pozzo”, in un gran container che don Alessandro celebra la messa domenicale, affronta le discussioni quotidiane, organizza gli impegni dei ragazzi e gli eventi. Insomma è dentro queste mura il centro nevralgico della sua presenza, l’anima del quartiere, di quel ventaglio di case, cui ogni lembo è una realtà, che si presenta come un miraggio, un faro attorno ad un mare di cemento e d’umanità. “Sì perché – come don Alessandro sostiene – le domande degli uomini sono sempre le stesse, sono le risposte che cambiano secondo l’istruzione, la consapevolezza di noi stessi” e altro non ci resta che comprenderle con onestà intellettuale.
(dal Web)
LA CURIA VUOLE TRASFERIRE DON SANTORO!!!!
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |