Pensieri

Liberiamo le nostre menti.

 

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C’è un principio di magia fra gli ostacoli del cuore
Che si attacca volentieri fra una sera che non muore
E una notte da scartare come un pacco di natale
C’è un principio di ironia nel tenere coccolati i pensieri più segreti
E trovarli già svelati e a parlare ero io
Sono io che gli ho prestati
Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da buttare nel viaggio insieme
C’è un principio di allegria fra gli ostacoli del cuore
Che mi voglio meritare anche mentre guardo il mare
Mentre lascio naufragare un ridicolo pensiero
Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da buttare nel viaggio insieme
Quante cose che non sai di me
Quante cose devi meritare
Quante cose da buttare nel viaggio insieme
C’è un principio di energia che mi spinge a dondolare
Fra il mio dire e il mio fare
E sentire fa rumore
Fa rumore camminare fra gli ostacoli del cuore
Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da buttare nel viaggio insieme
Quante cose che non sai di me
Quante cose che non vuoi sapere
Quante cose da buttare nel viaggio insieme

 

immagine"Il tango ha la tristezza dei crepuscoli di Buenos Aires. Chi lo canta non ha mai fretta di finire, come se temesse una conclusione drammatica. Chi lo balla ne interpreta la languida malinconia. Chi lo suona trasforma in musica un repertorio caotico di sentimenti, solitudine, odio, burla, rancore, vendetta, desiderio, timore, ira, godimento sessuale, intrigo, felicità, vicissitudini di quartieri porteni, barrios, talvolta miserabili e malfamati."

"In ogni abbraccio c'è un racconto.
Ci sono le parole che non si ha avuto il coraggio di dire, e altre che non si vorrebbe mai dire".
 

 

Post N° 143

Post n°143 pubblicato il 22 Dicembre 2006 da luz1969

immagine

22 Dicembre 1967
22 Dicembre 2006

Poche parole:

Per ciò che sei,
Per tutto quello che fai,
Per il modo in cui riusciamo a superare le difficoltà

Auguri Amore mio
BUON COMPLEANNO

 
 
 

Post N° 142

Post n°142 pubblicato il 21 Dicembre 2006 da luz1969

E così siamo arrivati al tanto atteso Natale.
Tutto procede secondo il previsto... i regali tutti fatti e impacchettati.
Il vestito da Babbo natale pronto per l'uso, la campanella lucidata.
I preparativi per la notte della vigilia sono cominciati ed in casa si respira l'aria frenetica tipica di questo periodo.
Le discussioni sul menù e sul tipo di pesce da comprare ormai sono un classico, ognuno dice la sua ma alla fine riusciamo sempre a trovare un filo comune a tutti.
Questo anno però sarà speciale.
Già perchè, non con pochi sforzi, per il 25 siamo riusciti a riunire tutta la sacra famiglia...in tutto 36 persone.
A capo di tutti la cara nonnina che quest'anno ha compiuto 90 anni, ed è porprio grazie a lei che siamo  riusciti dopo molti anni a riformare il gruppo che era tipico del periodo in cui c'era mio nonno materno... anche se  in numero ridotto, ma si sa, con il tempo le famiglie crescono e si moltiplicano.
 


A me
A tutti gli amici che mi ascoltano e leggono 
A tutte le persone care che ho incontrato e che incontrerò nella mia strada,
Ai miei familiari, amori
A tutti voi un sincero augurio di Buon Natale e felice anno nuovo

 
 
 

Post N° 141

Post n°141 pubblicato il 19 Dicembre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Facciamo il punto della situazione.

Ieri giornata storica.

Già da tempo meditavo la cosa, ma ieri ho agito d’istinto.

Ho preso un permesso, anche se non avrei potuto per i diversi impegni, e sono andato in conservatorio a trovare il mio insegnante.

Un’ora, solo un’ora e dopo dodici anni avrei ritrovato la mia vecchia e cara aula. 60 minuti in cui ho rivissuto i miei studi, mille pensieri, svariate cose da dire.

Scendo alla fermata della metro di piazza di Spagna e di colpo, senza rendermene conto, ritrovo le normali abitudini passate.

La scala mobile: ce ne sono due che ti catapultano fuori, una è doppia l’altra singola.

Scelgo la prima. Mi è sempre piaciuta, trasmette un senso d’appartenenza al mondo…il contatto, braccio contro braccio, con le persone…piccole conversazioni che nascono spontaneamente e che si esauriscono dopo pochi metri, quando ognuno si ritrova nel tunnel che lo porta alla propria destinazione.

Gli occhi delle persone: Li ho sempre cercati, così come del resto lo faccio ancora oggi. Molti guardano in terra…altri rispondono allo stesso modo, magari facendoti un sorriso….ognuno nel suo mondo con i suoi problemi ma tutti immersi in quel fiume che si snoda con una certa regolarità.

Gli amici: c’incontravamo, casualmente, all’uscita della metro e più di qualche volta mi domandavano: ma come fai a sorridere alle 8 di mattina?...azione del tutto naturale che mi è rimasta negli anni.

Il percorso e sempre lo stesso i negozi non sono cambiati ad eccezione di una piccola pizzeria nata sulle ceneri di un negozio di gioielli.

Prima di dirigermi verso la mia destinazione faccio una piccola deviazione verso il negozio di Messaggerie Musicali. Compro un Cd da donare a G. non un CD qualsiasi, ma quello che rappresentava e che rappresenta tuttora il mio progetto.

Riprendo via del Corso e senza pensarci su giro a destra per via dei Greci…al numero 18 la scritta incisa sulla trave di marmo è sempre la stessa: Conservatorio di musica S. Cecilia.

L’emozione è tanta, il cuore batte forte…un rapido sguardo in giro poi comincio a salire le scale. Il piano è sempre lo stesso, il terzo, l’aula idem la n° 8…chiedo conferma, ma la risposta è quella che mi aspettavo.

Mi avvicino…mi soffermo qualche minuto fuori per ascoltare un po’ della lezione e la sua voce…

Busso, entro….la commozione ora è reale e di entrambi.

Restiamo insieme per un paio d’ore e parliamo di tutto…della famiglia, degli studi, del lavoro…della lettera che gli ho spedito tempo fa nella quale gli davo molte spiegazioni tra cui quel grazie che non sono mai stato in grado di dirgli, ma questo è un discorso  più complicato…e  meriterebbe un’adeguata spiegazione (magari un’altra volta altrimenti rischio di annoiarvi, se già non è accaduto).

Gli regalo il Cd parlando del mio progetto, legato al suo insegnamento più grande…quello che mi ha fatto distinguere la parola Hobby dalla parola Passione.

Si ferma un attimo, il suo sguardo mi fa capire molte cose…leggo e interpreto: “allora non è poi stato tutto sbagliato”. Ne ho la conferma subito dopo con le parole che ha pronunciato.

Gli ribadisco ciò che penso: “Devi continuare su questa strada. Contro tutto e tutti come del resto hai sempre fatto. Il tuo più grande insegnamento è stato proprio questo, farci prendere coscienza che ancor prima che musicisti siamo delle persone che sanno ridere, piangere, vivere le proprie emozioni, i sogni…che sanno farsi travolgere dalla passione per la musica.”

Il tempo trascorre velocemente e mi sento in colpa per aver interrotto una lezione che so essere importante per i ragazzi.

Ce n’andiamo insieme com’era una volta nostra consuetudine. Entrambi per prendere la metro che riporta me nel mondo attuale, nella mia casa, e lui al treno che lo riporta a Napoli…chissà a cosa penserà nel tragitto.

Prima di congedarci però gli lascio una frase  che so non lo lascerà indifferente:

“A chi oggi mi chiede se suono per hobby rispondo con un no sicuro e sincero.

Suono per passione…Un hobby colma il tempo libero, una passione la vita intera”.

 
 
 

Post N° 140

Post n°140 pubblicato il 13 Dicembre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Finalmente la tempesta informatica è passata...
Mi è mancato il web, ma abbiamo riscoperto il piacere delle parole....
Una settimana di passione e di isolamento telematico.
telefoni che hanno ripreso la loro normale funzione...
Il raduno per andare a pranzo con un passa parola porta a porta e non più freddi messaggi con il messenger...
Oggi il mio PC ha ripreso la corretta via ma,
a volte fa bene fermarsi.

 
 
 

Post N° 139

Post n°139 pubblicato il 27 Novembre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Chi sono:

"La fluidità di note che però restano imprigionate in un pentagramma"

 
 
 

Post N° 138

Post n°138 pubblicato il 15 Novembre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Ieri sera dopo essere stata a Tango con Peter ho ripreso il libro che mi donasti il giorno del tuo compleanno....inevitabilmente i pensieri volarono a quell'incontro improvvisato ma decisamente ben riuscito... Passerò da te in Dicembre.... tranqui, nn sarà una sorpresa, ti avviserò.

stanca di scrivere su Blog ma nn vi dimentico mai...

un beso de luz...

TARMA2

 
 
 

Post N° 137

Post n°137 pubblicato il 14 Novembre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Questa mattina ho letto un articolo che mi ha lasciato un po' perplesso... si parlava di quanto la tecnologia moderna influisca sui vari metodi di comunicazione ed in particolar modo di quanto deleterio possa essere per il futuro dei nostri ragazzi...Il prezzo da pagare è troppo alto rischiando di perdere la manualità nella scrittura...In Germania per tutta risposta hanno reso obbligatorio l'uso della penna stilografica sin dalle scuole elementari, bandendo l'utilizzo del computer e della penna a biro...La stilografica è la penna che permette il giusto rapporto temporale tra pensiero e scrittura. Sono fortemente legato a queste tradizioni e forse è per questo che prima di scrivere su una tastiera elaboro tutti i miei pensieri su un semplice foglio di carta... 

Riporto l'articolo di seguito...no comment

Il computer e il declino del corsivo

"I ragazzi non sanno più scrivere..."

 di ENRICO FRANCESCHINI

 LONDRA - Scrivere attaccando una lettera all'altra, nello stile chiamato "corsivo", è stato per secoli parte dell'istruzione scolastica di ogni paese in cui si usa l'alfabeto latino. Ma oggi il corsivo è in spaventoso declino ed entro pochi anni potrebbe essere addirittura scomparso dai banchi di scuola: con conseguenze nefaste, secondo alcuni educatori, per la capacità di apprendimento, di studio e di sviluppo delle future generazioni.

 

La colpa principale è del computer, sulla cui tastiera si tende a scrivere tutto, compresi molti compiti in classe e compiti da fare a casa. L'altro responsabile è una scuola che non esige più l'uso del corsivo, permettendo agli alunni, fin dalle scuole elementari, di scrivere in stampatello - quando scrivono a mano anziché sul computer.

 

A descrivere questa situazione è una ricerca svolta negli Stati Uniti, riportata quotidiano britannico 'Sunday Telegraph', che la conferma con dati raccolti nel Regno Unito. Lo studio americano ha analizzato la scrittura di un milione e mezzo di studenti di 16-17 anni attraverso temi, test e altri esami scolastici: soltanto il 15 per cento sono scritti in corsivo. Commentando i risultati, Suzanne Tiburtius, portavoce della 'National Handwriting Association' in Gran Bretagna, afferma che anche in questo paese soltanto una esigua minoranza di studenti scrive ancora attaccando una lettera all'altra.

 

"Sfortunatamente", dice Tiburtius al 'Telegraph', "alcuni insegnanti sostengono che il corsivo non è più necessario perché fra non molto tutti scriveranno di tutto al computer. Il risultato è che molti bambini, quando sono costretti a prendere in mano una penna, sanno scrivere soltanto in stampatello e continuano a scrivere così quando vanno all'università e poi per tutta la vita".

 

Non ci sarebbe niente di male, se il computer potesse davvero sostituire sempre e comunque la scrittura manuale. Ma almeno per il momento, non è così. Quando bisogna prendere appunti in classe o in un'aula universitaria, sottolineano gli esperti, o successivamente in circostanze simili nel mondo del lavoro, c'è assoluto bisogno di una scrittura "veloce" e questa in stampatello non è possibile. "Il corsivo è diventato la Cenerentola dell'alfabetizzazione", concorda Rhona Stainthorp, docente di letteratura alla 'University College' di Londra.

 

"Scrivere dovrebbe essere insegnato in modo che diventi un automatismo, una cosa che si fa naturalmente e rapidamente. Se un ragazzo scrive lentamente, come per forza succede quando si scrive in stampatello, questo può ridurre la sua capacità di studiare e di prendere buoni voti, perché non fa in tempo a trascrivere tutte le informazioni che riceve".

 

Il governo britannico ammette che solo il 59 per cento dei ragazzi e il 75 per cento delle ragazze di undici anni hanno una calligrafia al livello previsto per la loro età. E questo livello pretende solo che la loro calligrafia sia chiara e comprensibile, non che le lettere siano attaccate una all'altra. Corsivo addio, allora? Forse non subito, forse non ovunque, ma la tendenza pare quella. In inglese, questo stile di scrittura si diffuse nel 1776, negli Stati Uniti, con la firma della Dichiarazione d'Indipendenza Americana. Quel documento fu apparentemente il primo scritto dall'inizio alla fine in corsivo. In un giorno non troppo lontano, nascerà una generazione di scolari americani che non saranno più in grado di leggerlo, tantomeno di ricopiarlo a mano.

 

 

 
 
 

Post N° 136

Post n°136 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Oggi una mia amica mi  ha fatto ritornare in mente l'ultima parte del libro di Baricco "Novecento". Devo dire che anche il film, "La legenda del pianista sull'oceano", all'epoca mi piacque molto. Anche se non concordavo sul titolo, avrei preferito l'originale...Ma il libro, quello sì, mi lasciò senza fiato. Poche pagine lette tutte di un fiato in libreria  e poi riposto tra i miei libri preferiti.
Ne riporto la parte finale :

da Novecento di Alessandro Baricco 

 

"...Tutta quella città, non se ne vedeva la fine...per
cortesia, la fine, si potrebbe vedere la fine?!?!?
E il rumore..
Su quella maledettissima scaletta era tutto molto
bello..ed io ero grande nel mio cappotto cammello,
facevo un figurone, ed ero sicuro che sarei sceso,
garantito, non c'era problema...
Ma poi...primo gradino, secondo gradino, terzo
gradino...
Primo gradino, secondo gradino..
Non fu quello che vidi che mi fermò, fu quello che non
vidi...quello che non vidi...
Riesci a capirlo???.quello che non vidi...
La cercai.. la cercai ma non c'era, in tutta quella
sterminata città c'era tutto ma non c'era una fine.
Quello che non vidi è dove finiva tutto quello. La
fine del mondo...

Prova ad immaginare un pianoforte..:i tasti iniziano,
i tasti finiscono. Tu sai che sono 88 e su questo
nessuno può fregarti...Non sono infiniti loro, Tu sei
infinito e su quegli 88 tasti infinita è la musica che
puoi suonare..Questo a me piace, questo sì, si può
vivere..

Ma se salgo su quella scaletta e davanti a me si
srotola una tastiera con milioni di tasti, milioni e
miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la
verità, che non finiscono mai..beh, allora quella
tastiera è infinita..ma se quella tastiera è infinita
non c'è musica che puoi suonare...ti sei seduto sul
seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui
suona Dio..
Ma le vedevi le strade????.
Anche solo le strade, ce n'erano a migliaia...come
fate voi laggiù a sceglierne una???..
A scegliere una donna...
Una casa che sia la vostra, un paesaggio da guardare,
un modo di morire....
Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove
finisce...o quanto ce n'è...
Ma non avete paura, voi altri, a finire in mille pezzi
solo a pensarla quell'enormità??..a viverla...

Io sono nato su questa nave..ed anche qui il mondo
passava, ma a non più di duemila persone per volta...E
di desideri ce n'erano, sì...ce n'erano ma non più di
quanto possano stare su di una nave fra una prua ed
una poppa...Suonavi la tua felicità su di una tastiera
che non era infinita..
Io ho imparato a vivere così...la terra, quella è una
nave troppo grande per me. E' un viaggio troppo
lungo.E' una donna troppo bella.E' un profumo troppo
forte. E' una musica che non so suonare.

Perdonami amico ma io non scenderò da questa nave, non
scenderò..al massimo, posso scendere dalla mia
vita..."

 
 
 

Post N° 135

Post n°135 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Mi ritrovo su questa spiaggia ad immaginare l'intero universo.
Siamo poco più di un niente davanti all'immensità...ma la nostra mente è l'infinito.
Ascolto l'eco del mio essere...
Pianeti che ruotano, eseguono le proprie rivoluzioni cadenzate da un lungo silenzio.
La mia mente veleggia con loro, là dove non c'è aria...ma tanta vita.

Echi 


In alto l'albatross resta immobile nell'aria
Ed in profondità sotto il mare increspato dalle onde
In labirinti di grotte di corallo
L'eco di un tempo distante
Arriva ondeggiando attraverso la sabbia
E tutto è verde e sottomarino

E nessuno ci ha indicato dov'è la terra
E nessuno conosce il dove o i perché
Qualcosa si agita e qualcosa cerca
Comincia ad arrampicarsi verso la luce

Sconosciuti passano nella strada
Per caso due sguardi separati si incontrano
Ed io sono te e ciò che vedi sono io
E ti prendo per mano
E ti conduco attraverso la terra
E mi aiuto a capire meglio che posso

E nessuno ci dice di andare avanti
E nessuno ci fa abbassare gli occhi
E nessuno parla e nessuno prova
E nessuno vola attorno al sole

Senza nuvole ogni giorno tu cadi sui miei occhi che si destano
Invitandomi ed incitandomi ad innalzarmi
Ed attraverso la finestra nel muro
Entrano fluendo su ali di luce solare
Un milione di radiosi ambasciatori del mattino

E nessuno mi canta ninne-nanne
E nessuno mi fa chiudere gli occhi
E così spalanco le finestre
E ti chiamo attraverso il cielo

                                          -Pink Floyd-

Echoes
Overhead the albatross hangs motionless upon the air
And deep beneath the rolling waves
In labyrinths of coral caves
The echo of a distant time
Comes willowing across the sand
And everything is green and submarine.

And no-one showed us to the land
And no-one knows the where or whys.
Something stirs and something tries
Starts to climb toward the light.

Strangers passing in the street
By chance two separate glances meet
And I am you and what I see is me.
And do I take you by the hand
And lead you through the land
And help me understand the best I can.

And no-one calls us to move on
And no-one forces down our eyes.
And no-one speaks and no-one tries
And no one flies around the sun...

Cloudless everyday you fall upon my waking eyes,
Inviting and inciting me to rise.
And through the window in the wall
Come streaming in on sunlight wings
A million bright ambassadors of morning.

And no-one sings me lullabies
And no-one makes me close my eyes
And so I throw the windows wide
And call to you across the sky...


 
 
 

Post N° 134

Post n°134 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Non aspettava altro...come aveva promesso.

é stata la prima cosa che Ha fatto a scuola ed ho visto la sua gioia quando sono rientrato a casa...me ne ha fatto dono con tutto il suo amore e la sua innocenza.
Ed io non nego la mia commozione.

Grazie Daniele.

 
 
 

Post N° 133

Post n°133 pubblicato il 29 Settembre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

"29 Settembre 1969...37 anni fa"

 

 

 

Ore 7:30, sono già in ufficio…

Il tempo di sistemare gli oggetti personali, accendere il Pc poi…trillo di telefono …

Il tipo di squillo mi fa capire che la telefonata è esterna:

 

-“Addestramento Buongiorno…”

-“Auguri Papà.”

-“Grazie, cucciolo mio…ti sei svegliato?

-“Si, oggi ti faccio un disegno…una torta…ci metto le fragole, la panna e anche il puffo..la faccio con il rosso, poi il giallo e poi, che colore ti piace?”

-“Il Blu”

-“bene allora ci metto il blu e un po’ di celeste”

-“Si, anche il celeste come i tuoi occhi”

-“Papà ma perché li ho celesti?”

-“Perché quello era il colore del cielo quando mamma e papà si sono abbracciati”

-“Auguri Papà vado a bere il lattuccio poi vado a scuola e ti faccio il disegno…smaaaaaaaaaaack”

-“Ciao piccolo mio ci vediamo oggi pomeriggio Papà torna presto e giochiamo insieme”

 

La giornata non poteva cominciare in modo migliore.

37 anni ed io mi sento sempre più bambino…

Grazie S. per l’amore che mi dai e per questi piccoli gesti che mi riempiono di gioia…non potevi farmi regalo migliore…

E  ricordo quando ci siamo conosciuti, per caso, attraverso le nostre amicizie…

Uscivo da una sala di registrazione, avevo con me la chitarra, una telefonata alla due di notte:

- “Siamo al Panteon, che fai ci raggiungi?

-Bene tra poco sarò lì”…

E tu eri con loro…ti ho subito notato, quel viso e gli occhi che brillavano sotto i fari della piazza…

Non ci scambiammo nulla, né telefono né indirizzi ma è stato il fato che decise…

Tutti gli incontri non programmati, casuali in una Roma estiva dalle mille manifestazioni…e dietro ogni angolo eri sempre lì…

Non dimenticherò mai il calore di quella mano che nel tuo saluto si poggiava sul mio petto…

Quel calore che mi ha trasmesso amore e fatto uscire dal buio…

 Quando siamo usciti insieme per la prima volta da soli, abbiamo coronato il nostro desiderio d’amore…era proprio in occasione del mio compleanno…

Quel ristorante sul mare, le nostre mani che sul tavolo si cercavano in continuazione…

Sono passati 7 anni attraverso i quali siamo cresciuti insieme ed abbiamo esorcizzato le nostre paure…Siamo pronti per affrontare qualsiasi tipo di sfida…

Tutti gli auguri che ricevo oggi sono anche per te…

Ti Amo S.  

 

 

 

 

Seduto in quel caffè
io non pensavo a te....
Guardavo il mondo che
girava intorno a me...
Poi d'improvviso lei
sorrise
e ancora prima di capire
mi trovai sottobraccio a lei
stretto come se
non ci fosse che lei.
Vedevo solo lei
e non pensavo a te...
E tutta la citta'
correva incontro a noi.
Il buio ci trovo'
vicini
un ristorante e poi
di corsa a ballar sottobraccio a lei
stretto verso casa abbracciato a lei
quasi come se non ci fosse che,
quasi come se non ci fosse che lei.
Mi son svegliato e
e sto pensando a te.
Ricordo solo che,
che ieri non eri con me...
Il sole ha cancellato tutto
di colpo volo giù dal letto
e corro li' al telefono
parlo, rido e tu.. tu non sai perchè
t'amo, t'amo e tu, tu non sai perchè
parlo, rido e tu, tu non sai perchè
t'amo t'amo e tu, tu non sai perchè
parlo, rido e tu, tu non sai perchè
t'amo, t'amo tu, tu non sai perchè.

 
 
 

Post N° 132

Post n°132 pubblicato il 12 Settembre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Come dimenticare la notte trascorsa tra incubi e turbamenti?

La prassi vuole che il mio “dolce sonno” è preceduto dall’ascolto di un po’ di buona musica, tenerezze e conversazione…

La vita onirica è per lo più buona e i risvegli sono caratterizzati da dolci ricordi notturni a testimonianza che qualche vecchio fantasma mi ha lasciato.

La notte scorsa però c’è stato un brusco cambiamento, un inversione di rotta radicale, improvvisa ed inaspettata…

Tanto per scippare un pensiero ed immagine letteraria; con la stessa logica con cui un quadro, che  sta appeso per anni, di colpo se ne cade  senza preavviso, lasciandoti dentro una sorta d’incertezza e paura, così il mio sogno o meglio incubo ha tormentato il mio sonno e non solo…

Nulla che potesse appartenere al passato ma riconducibile alla vita reale.

Nel sonno più tranquillo nasce l’immagine di me, mia moglie ed i miei figli…tutti concentrati nella casa al mare dove alloggiavamo in  stanze non arredate ed in piena costruzione…così com’era circa 25 anni fa…

Arrangiati a dormire per terra, a disposizione solo qualche coperta e l’affascinante quadro del cielo stellato reso visibile dalla mancanza del tetto…

Poco dopo però la dura scoperta…erano spariti tutti…scomparsi nel nulla, non una traccia…triste, affannato ed ansioso cominciava l’inutile ricerca…passava il tempo e cambiavano i personaggi…quella che doveva essere mia moglie era in realtà mia sorella affiancata dall’immagine di mio cognato…i bambini però che mancavano all’appello erano sempre loro.

Un rapido sguardo a quel quadro illuminatosi dopodichè di nuovo il buio e solo….

Tutta la notte l’ho  trascorsa a cercare D. e D. e finalmente poco prima del risveglio e sempre nel sogno sono ricomparsi ai miei occhi e stretti in un forte abbraccio…

Il resto è realtà…il sudore, la paura e la mancanza d’aria non appartenevano al mondo onirico.

Nel buio tendo una mano: lei è al mio fianco e ne ho la conferma da quel tiepido movimento della sua  mano calda e rilassata.

Mi alzo per iniziare la giornata lavorativa e con immenso piacere trovo il grande che si stava dirigendo in bagno: una carezza, un bacio per poi riaccompagnarlo nel suo letto…

Preparo il latte per il piccolo che nel frattempo reclamava “gnam Gnam “…mi gusto tutto il suo bere…altra carezza, altro bacio e si richiude ad uovo nel suo innocente sonno…

Solite azioni mattutine…ma  oggi  hanno un altro sapore: loro sono lì…

 

 
 
 

Post N° 131

Post n°131 pubblicato il 06 Settembre 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Altro giorno di aula…

La voce mi sta pian piano abbandonando ed il mio cervello comincia a fare tilt tra informazioni che saltano da una parte all’altra.

Sembra paradossale, ma il problema risiede nella formazione da musicista che ho avuto e che mi segue da quando avevo 6 anni.

Il fatto è che quando si è abituati a ragionare, pensare ed agire in un determinato modo (che si protrae per oltre 30 anni) allora non diventa più uno studio ma un modo di essere.

Così le giornate rinchiuse nella stanza su quei metodi hanno trovato una loro naturale radice anche nel modo di essere.

…Azioni rapide che si susseguono…

Si comincia a suonare: un rapido sguardo allo spartito, memorizzi le prime frasi, dopodiché inizia la performance.

Gli occhi vanno a leggere oltre ciò che hai precedentemente memorizzato e che si sta suonando.

Come in un computer cancelli la memoria per rioccuparla con quello che dovrà venire.

Il pensiero analizza ciò che hai fatto per controllare le emozioni che devono essere tenute, gestite e trasmesse.

Gli umori cambiano in funzione di quello che la melodia ti suggerisce…Tutto nel modo più naturale…

Il mio lavoro attuale è fortemente condizionato da questo modo di essere.

Così ogni giorno di aula rappresenta un piccolo concerto.

Mentre parlo penso a quello che dovrò dire ed al modo in cui dovrà essere trasmesso, se questo potrà produrre domande ed eventualmente trovare le risposte (se si hanno, altrimenti cercare il modo per sviare il discorso).

Un concerto però può durare circa 2 ore e non 6 come è ora la normalità.

Capita quindi che dopo il terzo giorno consecutivo la situazione sfugge al controllo e tutti i pensieri trovano sfogo in un'unica frase dal senso molto dubbio.

Te ne accorgi dagli sguardi…ti rendi conto di ciò che hai detto e…

…BREAK

 
 
 

Post N° 130

Post n°130 pubblicato il 31 Agosto 2006 da luz1969

Signore e signori,

per voi e solo per voi, dopo circa due mesi di duro riposo, il negozio dei miei pensieri riapre i battenti.
A un anno dall’apertura di questo blog sono ancora qui a scrivere e leggere delle vostre emozioni.

Un anno di cambiamenti, sconvolgimenti, in cui tutte le persone incontrate, silenti e non hanno contribuito a fare di me una persona migliore.

A far sì che i sogni possano essere palpabili  e realizzabili con la coscienza di avere assunto una serenità e lucidità che possa illuminare il mio percorso.

In questi due mesi ho avuto modo di riflettere, amare, gioire e soffrire.

Molti eventi hanno caratterizzato la mia estate, da quelli più allegri passati con la mia famiglia (compresi i vari litigi, ma anche questi fanno parte del gioco) a quelli più tristi (la scomparsa di una persona molto cara che non ha più voluto reagire ai disordini della propria vita).

Sempre più ho voglia di raccontare della mia vita, rendervi partecipi dei miei cambiamenti, mettermi continuamente in discussione, la mia musica …

Le spiagge cominciano a svuotarsi, i greggi rientrano nell’ovile. Da questa finestra che si affaccia sul mio mondo li guardo, li osservo…ed in tutto questo scrutare riparte la routine nell’attesa che il mio paradiso invernale rientri nei miei respiri ed in quelli di pochi altri…

La parola sempre!

 

 C’è stato un momento
in cui mi è sembrato capirci qualcosa
vederci più chiaro
in mezzo alle trame che intreccia la vita
ma è stato un attimo
soltanto un attimo

 C’è stato un momento
in cui si è mostrato il disegno divino
perfetto equilibrio
tra tutte le forze del bene e del male
ma è stato un attimo
soltanto un attimo

 E tutto è chiaro, improvvisamente
dopo un po’ non rimane niente
allora è meglio che tornino le ombre
fa troppa luce la parola sempre

 C’è stato un momento
in cui si è intravista la meta lontana
la vera ragione
del nostro passaggio su questo pianeta
ma è stato un attimo
soltanto un attimo

 

 
 
 

Post N° 129

Post n°129 pubblicato il 14 Luglio 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Finalmente sono arrivate le tante attese ferie…oggi ultimo giorno di lavoro ed i prossimi 34 saranno dedicati solo ed esclusivamente a me ed i miei affetti …Due settimane di mare e di pieno isolamento, niente PC e soprattutto cellulare spento (tanto per evitare un eventuale richiamo in campo) dopodiché si va in montagna, in Abruzzo  sul massiccio della Maiella…Devo dire che nulla può sostituire il mare, però sono affascinato anche da tutto ciò che in estate la montagna può offrire.
E così le belle passeggiate mattutine nei parchi e la voglia di andare sempre più in alto per andare a sfiorare quel cielo che assume sfumature sempre diverse…Sfumature che fanno parte di una mia elaborazione mentale e che appartengono solo a me…

Attraversare i boschi dove il sole non è di casa, andare sempre più in alto osservare i varchi che si aprono sempre di più e poi di colpo trovarsi in pieno sole tra rocce ed impronte di animali a testimonianza di una vita che il più delle volte è nascosta…
Sono affascinato da tutto ciò che la natura mi offre, e questo grazie ai miei nonni che da buoni agricoltori hanno fatto sì che la mia infanzia fosse caratterizzata dal contatto con la campagna, la terra…Così i miei ricordi, quando mi insegnavano a sciogliere la terra in mano e sentirne il profumo…normalmente non ci si pensa, ma è incredibile come l’olfatto possa stimolare certe terminazioni e dar vita a tutta una serie di immagini…e così le differenze; secondo  ciò che è piantato la terra assume diversi profumi…terra umida che lascia sulle mani quel sottile strato indelebile che rimane per giorni…il cervello memorizza quelle sensazioni e le ripropone nei momenti più inattesi.

Così il mio ricordo ora mi porta a quando mi nascondevo nei campi di granturco…quelle piante che dalla mia altezza spiccavano verso il cielo e quel groviglio di radici che fuoriusciva dal terreno…mi sdraiavo prono sul suolo ed osservavo quella vita immensa che si muoveva in pochi centimetri quadrati, quella vita che normalmente è invisibile…

All’epoca era tutto un gioco, ma oggi mi rendo conto di quanto quel insegnamento puro può aver condizionato il mio modo di osservazione e valutazione…

Altra immagine: le talpe. Quante ne ho viste e prese senza nessun timore…vedevo una galleria, praticavo un foro e mettevo il mio piccolo braccio per andarle a tirare fuori per poi dargli un'altra dimora. Mi chiedo se i miei figli riusciranno mai a vederne una…Cerco per quanto possibile di trasmettere anche a loro l’amore ed il rispetto per tutto ciò. Così, ad esempio, nel mio piccolissimo orto ho fatto piantare delle piantine ai miei figli, lascio fare a loro tutte le cure per poi sperare di fargli raccogliere i frutti che poi mangeranno…ed è sorprendente come il grande con molta costanza  controlla la crescita dei suoi pomodorini, si mette in ginocchio e parla con quella piantina... ormai sa  che non è più priva di vita.

So per certo che tutto questo lo ritroverò lassù tra le montagne, lo vedo nei loro occhi…lo sento nel mio animo.
Un saluto a tutti, spero di farmi vivo quanto prima possibile.

 
 
 

Post N° 128

Post n°128 pubblicato il 10 Luglio 2006 da luz1969
Foto di luz1969

 

Ho gridato urlato e gioito, così come nell’82 quando ero poco più di un bambino…

Mi sono gelato sul rigore trasformato da Z. Zidane…ma ho visto subito la reazione e creduto che avremmo vinto, ne ho avuto la certezza al gol di Materazzi poi…la lotteria dei rigori.
Non li ho mai sopportati ma questa volta nulla ha potuto contro la forza di volontà e di vittoria dei nostri ragazzi…

Contro tutti, contro ogni aspettative…voglia di riscatto?

Ma che gli avrà detto Materazzi a Zidane di così tanto grave?

Napolitano come Pertini?

E poi la melandri: “Questa squadra e` cresciuta moltissimo. Ci volevano grinta, cuore e coraggio e la nazionale le ha avute tutte e tre. Finalmente riportiamo la Coppa in Italia, il nostro calcio ne esce a testa alta”…

E adesso, come riportava uno striscione a piazza del Plebiscito, ridatece la Gioconda!!!

Un grazie a questi ragazzi che hanno sognato, che ci hanno fatto sognare…

1 BUFFON Gianluigi
2 ZACCARDO Cristian
3 GROSSO Fabio
4 DE ROSSI Daniele
5 CANNAVARO Fabio
6 BARZAGLI Andrea
7 DEL PIERO Alessandro
8 GATTUSO Gennaro
9 TONI Luca
10 TOTTI Francesco
11 GILARDINO Alberto
12 PERUZZI Angelo
13 NESTA Alessandro
14 AMELIA Marco
15 IAQUINTA Vincenzo
16 CAMORANESI Mauro
17 BARONE Simone
18 INZAGHI Filippo
19 ZAMBROTTA Gianluca
20 PERROTTA Simone
21 PIRLO Andrea
22 ODDO Massimo
23 MATERAZZI Marco
     LIppi

Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

 

 
 
 

Post N° 127

Post n°127 pubblicato il 04 Luglio 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Ho voglia di raccontare ciò che mi è accaduto domenica pomeriggio…Ora posso, ho metabolizzato…

Di nuovo la voglia di correre sull’acqua, ma non con un mezzo qualsiasi, un Jet Sky da 160 Cv che sfiora i 140 Km/h (e vi garantisco che sull’acqua la percezione della velocità si eleva all’ennesima potenza).

Questa volta usciamo in due e, come di solito rispettiamo tutte le norme di sicurezza…ci allontaniamo con calma dalla rampa di lancio e si va in mare aperto.
Sotto il controllo di amici che ci seguivano da terra andiamo oltre le rotte di ingresso del porto. In quella zona semideserta dove la spiaggia è una linea sottile, le persone non esistono e davanti a noi solo le barche a vela…di quelle che normalmente vedo sulla linea dell’orizzonte.
Questa volta niente salti, solo la voglia di lanciare quel mezzo…
Una parola di intesa e poi si va…

80…90…100 Km/h la progressione avviene in un attimo e di colpo ci ritroviamo lanciati a 137 Km/h…vediamo un canale dove il mare sembra abbastanza livellato e lo seguiamo…

Un’onda di traverso, l’equilibrio si perde, non riesco a lasciare il mio amico per tempo e la moto ci disarciona letteralmente.

Una caduta a quella velocità non fa male, il mare ti abbraccia come in un grande materasso, riemergi e ti ritrovi ad una ventina di metri dal mezzo (forse più).

Il mio primo pensiero: Il profondo blu (tanto per rubare una battuta a Nemo).

Per qualche secondo, forse minuto, mi sono trattenuto in quella condizione di stasi…è incredibile come il mare ti possa sostenere, sembra di avere una mano sotto i piedi che ti vuole fare emergere…per la prima volta credo di aver ascoltato il vero rumore del mare…in un silenzio “assordante”…dove non si ode lo sbattere delle onde, dove pur senza volerlo ti lasci andare alla sua danza, dove non riesci a vedere nulla se non il suo movimento…non una persona (neanche il mio amico che era ad una decina di metri da me, ma assorto anche lui in un grande silenzio)…non un mezzo, un edificio.

Non riuscirò mai a descrivere ciò che ho provato…un grande rispetto per quella casa che mi stava ospitando…
Per la prima volta credo di essermi sentito solo…solo con i miei amori, la mia famiglia…l’immagine dei miei figli e di mia moglie lasciati poco prima a giocare sulla spiaggia.

Una domanda su tutte mi sono posto, prima di risalire e lentamente rientrare …
Perché?...tutta questa corsa ha un senso?...ed allora lo domando a voi: Perché?

 
 
 

Post N° 126

Post n°126 pubblicato il 03 Luglio 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Il mio primo pensiero oggi è rivolto a coloro che hanno da poco dato origine ad una famiglia, alle foto viste poco fa di un neonato venuto al mondo venerdì scorso, a tutti coloro che credono nella vita, nei sentimenti e per questo si impegnano per il resto della loro unione, con tutti gli alti e bassi...ma con la forza di resistere e superare tutte le difficoltà...
Con la forza che ci contraddistingue, che ci rende unici...
La forza della vita...
Possiamo essere ricchi, poveri ma senza tutto ciò siamo persi...

"L'amore non deve implorare e nemmeno pretendere,
l'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.
Allora non è più trascinato, ma trascina." (H. Hesse)
 

 
 
 

Post N° 125

Post n°125 pubblicato il 28 Giugno 2006 da luz1969
Foto di luz1969

Ci prepariamo per una altro weekend...sfrutto il ponte grazie al mio onomastico...per chi è di Roma sa che da noi domani è una giornata di festa...ed allora ci si unisce un venerdi e si fa la lunga...Un altro fine settimana tra il saggio di danza delle mie adorate nipotine, di sole e di mare...

(Musica di fondo "Il lago dei cigni"- Tchaikovsky)

Buon weekend a tutti....

 
 
 

Post N° 124

Post n°124 pubblicato il 27 Giugno 2006 da luz1969
Foto di luz1969

In ritardo riporto il mio weekend…

 

Finalmente un fine settimana di sole, mare, castelli di sabbia e corse sull’acqua.

Poco più di due giorni per cercare di dimenticare la stanchezza, il nervoso e godermi appieno le mie gioie.
Non è molto, ma per me è l’universo…e così per gioco da una buca scavata sulla spiaggia ne è nata una miniaturizzazione della Grande Muraglia Cinese…Con il grande che ogni tanto si allontanava per refrigerarmi con un po’ di acqua, ma imperterrito ero sempre lì racchiuso nella mia fantasia ed in quella di mio figlio…A volte sembro più piccolo di lui e non c’è nulla che mi può far cambiare idea…Solo la voce di mia moglie, quando mi dice: Bambino non è ora di andare a casa?.
A quel punto quelle parole hanno risuonato come una campana ed ho sentito la mia schiena chiedere aiuto…

IL giorno dopo tutta un’altra musica…in ricordo dei vecchi tempi un amico mi dice: ho portato la moto d’acqua, ti va? Come si faceva una volta ?....
Eravamo poco più che ventenni quando si usciva con il motoscafo e si aspettava che l’aliscafo per le isole pontine salpasse….a quel punto si faceva una grande corsa (a debita distanza) fino a torre Astura per poi fare l’inversione di marcia…
Cambia il mezzo, ma l’idea è sempre quella…ma questa volta lo facciamo senza competizione, per noi stessi…e così via…lanciati con il rumore del vento e del motore…rapidi sguardi da una parte, dall’altra, il taglio dell’onda e poi il salto….
Gli spruzzi dell’acqua e la fatica nel tenere quel mezzo che va, va  insieme ai miei pensieri…

Corri, corri , corri e non fermarti…

 
 
 
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