PensieriLiberiamo le nostre menti. |
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Nickname: luz1969
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Sesso: M Età: 55 Prov: RM |
C’è un principio di magia fra gli ostacoli del cuore
Che si attacca volentieri fra una sera che non muore
E una notte da scartare come un pacco di natale
C’è un principio di ironia nel tenere coccolati i pensieri più segreti
E trovarli già svelati e a parlare ero io
Sono io che gli ho prestati
Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da buttare nel viaggio insieme
C’è un principio di allegria fra gli ostacoli del cuore
Che mi voglio meritare anche mentre guardo il mare
Mentre lascio naufragare un ridicolo pensiero
Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da buttare nel viaggio insieme
Quante cose che non sai di me
Quante cose devi meritare
Quante cose da buttare nel viaggio insieme
C’è un principio di energia che mi spinge a dondolare
Fra il mio dire e il mio fare
E sentire fa rumore
Fa rumore camminare fra gli ostacoli del cuore
Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da buttare nel viaggio insieme
Quante cose che non sai di me
Quante cose che non vuoi sapere
Quante cose da buttare nel viaggio insieme
"Il tango ha la tristezza dei crepuscoli di Buenos Aires. Chi lo canta non ha mai fretta di finire, come se temesse una conclusione drammatica. Chi lo balla ne interpreta la languida malinconia. Chi lo suona trasforma in musica un repertorio caotico di sentimenti, solitudine, odio, burla, rancore, vendetta, desiderio, timore, ira, godimento sessuale, intrigo, felicità, vicissitudini di quartieri porteni, barrios, talvolta miserabili e malfamati."
"In ogni abbraccio c'è un racconto.
Ci sono le parole che non si ha avuto il coraggio di dire, e altre che non si vorrebbe mai dire".
Post n°143 pubblicato il 22 Dicembre 2006 da luz1969
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Post n°142 pubblicato il 21 Dicembre 2006 da luz1969
E così siamo arrivati al tanto atteso Natale.
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Post n°141 pubblicato il 19 Dicembre 2006 da luz1969
Facciamo il punto della situazione. Ieri giornata storica. Già da tempo meditavo la cosa, ma ieri ho agito d’istinto. Ho preso un permesso, anche se non avrei potuto per i diversi impegni, e sono andato in conservatorio a trovare il mio insegnante. Un’ora, solo un’ora e dopo dodici anni avrei ritrovato la mia vecchia e cara aula. 60 minuti in cui ho rivissuto i miei studi, mille pensieri, svariate cose da dire. Scendo alla fermata della metro di piazza di Spagna e di colpo, senza rendermene conto, ritrovo le normali abitudini passate. La scala mobile: ce ne sono due che ti catapultano fuori, una è doppia l’altra singola. Scelgo la prima. Mi è sempre piaciuta, trasmette un senso d’appartenenza al mondo…il contatto, braccio contro braccio, con le persone…piccole conversazioni che nascono spontaneamente e che si esauriscono dopo pochi metri, quando ognuno si ritrova nel tunnel che lo porta alla propria destinazione. Gli occhi delle persone: Li ho sempre cercati, così come del resto lo faccio ancora oggi. Molti guardano in terra…altri rispondono allo stesso modo, magari facendoti un sorriso….ognuno nel suo mondo con i suoi problemi ma tutti immersi in quel fiume che si snoda con una certa regolarità. Gli amici: c’incontravamo, casualmente, all’uscita della metro e più di qualche volta mi domandavano: ma come fai a sorridere alle 8 di mattina?...azione del tutto naturale che mi è rimasta negli anni. Il percorso e sempre lo stesso i negozi non sono cambiati ad eccezione di una piccola pizzeria nata sulle ceneri di un negozio di gioielli. Prima di dirigermi verso la mia destinazione faccio una piccola deviazione verso il negozio di Messaggerie Musicali. Compro un Cd da donare a G. non un CD qualsiasi, ma quello che rappresentava e che rappresenta tuttora il mio progetto. Riprendo via del Corso e senza pensarci su giro a destra per via dei Greci…al numero 18 la scritta incisa sulla trave di marmo è sempre la stessa: Conservatorio di musica S. Cecilia. L’emozione è tanta, il cuore batte forte…un rapido sguardo in giro poi comincio a salire le scale. Il piano è sempre lo stesso, il terzo, l’aula idem la n° 8…chiedo conferma, ma la risposta è quella che mi aspettavo. Mi avvicino…mi soffermo qualche minuto fuori per ascoltare un po’ della lezione e la sua voce… Busso, entro….la commozione ora è reale e di entrambi. Restiamo insieme per un paio d’ore e parliamo di tutto…della famiglia, degli studi, del lavoro…della lettera che gli ho spedito tempo fa nella quale gli davo molte spiegazioni tra cui quel grazie che non sono mai stato in grado di dirgli, ma questo è un discorso più complicato…e meriterebbe un’adeguata spiegazione (magari un’altra volta altrimenti rischio di annoiarvi, se già non è accaduto). Gli regalo il Cd parlando del mio progetto, legato al suo insegnamento più grande…quello che mi ha fatto distinguere la parola Hobby dalla parola Passione. Si ferma un attimo, il suo sguardo mi fa capire molte cose…leggo e interpreto: “allora non è poi stato tutto sbagliato”. Ne ho la conferma subito dopo con le parole che ha pronunciato. Gli ribadisco ciò che penso: “Devi continuare su questa strada. Contro tutto e tutti come del resto hai sempre fatto. Il tuo più grande insegnamento è stato proprio questo, farci prendere coscienza che ancor prima che musicisti siamo delle persone che sanno ridere, piangere, vivere le proprie emozioni, i sogni…che sanno farsi travolgere dalla passione per la musica.” Il tempo trascorre velocemente e mi sento in colpa per aver interrotto una lezione che so essere importante per i ragazzi. Ce n’andiamo insieme com’era una volta nostra consuetudine. Entrambi per prendere la metro che riporta me nel mondo attuale, nella mia casa, e lui al treno che lo riporta a Napoli…chissà a cosa penserà nel tragitto. Prima di congedarci però gli lascio una frase che so non lo lascerà indifferente: “A chi oggi mi chiede se suono per hobby rispondo con un no sicuro e sincero. Suono per passione…Un hobby colma il tempo libero, una passione la vita intera”. |
Post n°140 pubblicato il 13 Dicembre 2006 da luz1969
Finalmente la tempesta informatica è passata...
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Post n°139 pubblicato il 27 Novembre 2006 da luz1969
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Post n°138 pubblicato il 15 Novembre 2006 da luz1969
Ieri sera dopo essere stata a Tango con Peter ho ripreso il libro che mi donasti il giorno del tuo compleanno....inevitabilmente i pensieri volarono a quell'incontro improvvisato ma decisamente ben riuscito... Passerò da te in Dicembre.... tranqui, nn sarà una sorpresa, ti avviserò. stanca di scrivere su Blog ma nn vi dimentico mai... un beso de luz... TARMA2 |
Post n°137 pubblicato il 14 Novembre 2006 da luz1969
Questa mattina ho letto un articolo che mi ha lasciato un po' perplesso... si parlava di quanto la tecnologia moderna influisca sui vari metodi di comunicazione ed in particolar modo di quanto deleterio possa essere per il futuro dei nostri ragazzi...Il prezzo da pagare è troppo alto rischiando di perdere la manualità nella scrittura...In Germania per tutta risposta hanno reso obbligatorio l'uso della penna stilografica sin dalle scuole elementari, bandendo l'utilizzo del computer e della penna a biro...La stilografica è la penna che permette il giusto rapporto temporale tra pensiero e scrittura. Sono fortemente legato a queste tradizioni e forse è per questo che prima di scrivere su una tastiera elaboro tutti i miei pensieri su un semplice foglio di carta... Riporto l'articolo di seguito...no comment Il computer e il declino del corsivo "I ragazzi non sanno più scrivere..." di ENRICO FRANCESCHINI LONDRA - Scrivere attaccando una lettera all'altra, nello stile chiamato "corsivo", è stato per secoli parte dell'istruzione scolastica di ogni paese in cui si usa l'alfabeto latino. Ma oggi il corsivo è in spaventoso declino ed entro pochi anni potrebbe essere addirittura scomparso dai banchi di scuola: con conseguenze nefaste, secondo alcuni educatori, per la capacità di apprendimento, di studio e di sviluppo delle future generazioni. La colpa principale è del computer, sulla cui tastiera si tende a scrivere tutto, compresi molti compiti in classe e compiti da fare a casa. L'altro responsabile è una scuola che non esige più l'uso del corsivo, permettendo agli alunni, fin dalle scuole elementari, di scrivere in stampatello - quando scrivono a mano anziché sul computer. A descrivere questa situazione è una ricerca svolta negli Stati Uniti, riportata quotidiano britannico 'Sunday Telegraph', che la conferma con dati raccolti nel Regno Unito. Lo studio americano ha analizzato la scrittura di un milione e mezzo di studenti di 16-17 anni attraverso temi, test e altri esami scolastici: soltanto il 15 per cento sono scritti in corsivo. Commentando i risultati, Suzanne Tiburtius, portavoce della 'National Handwriting Association' in Gran Bretagna, afferma che anche in questo paese soltanto una esigua minoranza di studenti scrive ancora attaccando una lettera all'altra. "Sfortunatamente", dice Tiburtius al 'Telegraph', "alcuni insegnanti sostengono che il corsivo non è più necessario perché fra non molto tutti scriveranno di tutto al computer. Il risultato è che molti bambini, quando sono costretti a prendere in mano una penna, sanno scrivere soltanto in stampatello e continuano a scrivere così quando vanno all'università e poi per tutta la vita". Non ci sarebbe niente di male, se il computer potesse davvero sostituire sempre e comunque la scrittura manuale. Ma almeno per il momento, non è così. Quando bisogna prendere appunti in classe o in un'aula universitaria, sottolineano gli esperti, o successivamente in circostanze simili nel mondo del lavoro, c'è assoluto bisogno di una scrittura "veloce" e questa in stampatello non è possibile. "Il corsivo è diventato la Cenerentola dell'alfabetizzazione", concorda Rhona Stainthorp, docente di letteratura alla 'University College' di Londra. "Scrivere dovrebbe essere insegnato in modo che diventi un automatismo, una cosa che si fa naturalmente e rapidamente. Se un ragazzo scrive lentamente, come per forza succede quando si scrive in stampatello, questo può ridurre la sua capacità di studiare e di prendere buoni voti, perché non fa in tempo a trascrivere tutte le informazioni che riceve". Il governo britannico ammette che solo il 59 per cento dei ragazzi e il 75 per cento delle ragazze di undici anni hanno una calligrafia al livello previsto per la loro età. E questo livello pretende solo che la loro calligrafia sia chiara e comprensibile, non che le lettere siano attaccate una all'altra. Corsivo addio, allora? Forse non subito, forse non ovunque, ma la tendenza pare quella. In inglese, questo stile di scrittura si diffuse nel 1776, negli Stati Uniti, con la firma della Dichiarazione d'Indipendenza Americana. Quel documento fu apparentemente il primo scritto dall'inizio alla fine in corsivo. In un giorno non troppo lontano, nascerà una generazione di scolari americani che non saranno più in grado di leggerlo, tantomeno di ricopiarlo a mano. |
Post n°136 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da luz1969
Oggi una mia amica mi ha fatto ritornare in mente l'ultima parte del libro di Baricco "Novecento". Devo dire che anche il film, "La legenda del pianista sull'oceano", all'epoca mi piacque molto. Anche se non concordavo sul titolo, avrei preferito l'originale...Ma il libro, quello sì, mi lasciò senza fiato. Poche pagine lette tutte di un fiato in libreria e poi riposto tra i miei libri preferiti. da Novecento di Alessandro Baricco "...Tutta quella città, non se ne vedeva la fine...per |
Post n°135 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da luz1969
Mi ritrovo su questa spiaggia ad immaginare l'intero universo. Echi
-Pink Floyd- Echoes |
Post n°134 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da luz1969
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Post n°133 pubblicato il 29 Settembre 2006 da luz1969
"29 Settembre 1969...37 anni fa"
Ore 7:30, sono già in ufficio… Il tempo di sistemare gli oggetti personali, accendere il Pc poi…trillo di telefono … Il tipo di squillo mi fa capire che la telefonata è esterna:
-“Addestramento Buongiorno…” -“Auguri Papà.” -“Grazie, cucciolo mio…ti sei svegliato? -“Si, oggi ti faccio un disegno…una torta…ci metto le fragole, la panna e anche il puffo..la faccio con il rosso, poi il giallo e poi, che colore ti piace?” -“Il Blu” -“bene allora ci metto il blu e un po’ di celeste” -“Si, anche il celeste come i tuoi occhi” -“Papà ma perché li ho celesti?” -“Perché quello era il colore del cielo quando mamma e papà si sono abbracciati” -“Auguri Papà vado a bere il lattuccio poi vado a scuola e ti faccio il disegno…smaaaaaaaaaaack” -“Ciao piccolo mio ci vediamo oggi pomeriggio Papà torna presto e giochiamo insieme”
La giornata non poteva cominciare in modo migliore. 37 anni ed io mi sento sempre più bambino… Grazie S. per l’amore che mi dai e per questi piccoli gesti che mi riempiono di gioia…non potevi farmi regalo migliore… E ricordo quando ci siamo conosciuti, per caso, attraverso le nostre amicizie… Uscivo da una sala di registrazione, avevo con me la chitarra, una telefonata alla due di notte: - “Siamo al Panteon, che fai ci raggiungi? -Bene tra poco sarò lì”… E tu eri con loro…ti ho subito notato, quel viso e gli occhi che brillavano sotto i fari della piazza… Non ci scambiammo nulla, né telefono né indirizzi ma è stato il fato che decise… Tutti gli incontri non programmati, casuali in una Roma estiva dalle mille manifestazioni…e dietro ogni angolo eri sempre lì… Non dimenticherò mai il calore di quella mano che nel tuo saluto si poggiava sul mio petto… Quel calore che mi ha trasmesso amore e fatto uscire dal buio… Quando siamo usciti insieme per la prima volta da soli, abbiamo coronato il nostro desiderio d’amore…era proprio in occasione del mio compleanno… Quel ristorante sul mare, le nostre mani che sul tavolo si cercavano in continuazione… Sono passati 7 anni attraverso i quali siamo cresciuti insieme ed abbiamo esorcizzato le nostre paure…Siamo pronti per affrontare qualsiasi tipo di sfida… Tutti gli auguri che ricevo oggi sono anche per te… Ti Amo S.
Seduto in quel caffè |
Post n°132 pubblicato il 12 Settembre 2006 da luz1969
Come dimenticare la notte trascorsa tra incubi e turbamenti? La prassi vuole che il mio “dolce sonno” è preceduto dall’ascolto di un po’ di buona musica, tenerezze e conversazione… La vita onirica è per lo più buona e i risvegli sono caratterizzati da dolci ricordi notturni a testimonianza che qualche vecchio fantasma mi ha lasciato. La notte scorsa però c’è stato un brusco cambiamento, un inversione di rotta radicale, improvvisa ed inaspettata… Tanto per scippare un pensiero ed immagine letteraria; con la stessa logica con cui un quadro, che sta appeso per anni, di colpo se ne cade senza preavviso, lasciandoti dentro una sorta d’incertezza e paura, così il mio sogno o meglio incubo ha tormentato il mio sonno e non solo… Nulla che potesse appartenere al passato ma riconducibile alla vita reale. Nel sonno più tranquillo nasce l’immagine di me, mia moglie ed i miei figli…tutti concentrati nella casa al mare dove alloggiavamo in stanze non arredate ed in piena costruzione…così com’era circa 25 anni fa… Arrangiati a dormire per terra, a disposizione solo qualche coperta e l’affascinante quadro del cielo stellato reso visibile dalla mancanza del tetto… Poco dopo però la dura scoperta…erano spariti tutti…scomparsi nel nulla, non una traccia…triste, affannato ed ansioso cominciava l’inutile ricerca…passava il tempo e cambiavano i personaggi…quella che doveva essere mia moglie era in realtà mia sorella affiancata dall’immagine di mio cognato…i bambini però che mancavano all’appello erano sempre loro. Un rapido sguardo a quel quadro illuminatosi dopodichè di nuovo il buio e solo…. Tutta la notte l’ho trascorsa a cercare D. e D. e finalmente poco prima del risveglio e sempre nel sogno sono ricomparsi ai miei occhi e stretti in un forte abbraccio… Il resto è realtà…il sudore, la paura e la mancanza d’aria non appartenevano al mondo onirico. Nel buio tendo una mano: lei è al mio fianco e ne ho la conferma da quel tiepido movimento della sua mano calda e rilassata. Mi alzo per iniziare la giornata lavorativa e con immenso piacere trovo il grande che si stava dirigendo in bagno: una carezza, un bacio per poi riaccompagnarlo nel suo letto… Preparo il latte per il piccolo che nel frattempo reclamava “gnam Gnam “…mi gusto tutto il suo bere…altra carezza, altro bacio e si richiude ad uovo nel suo innocente sonno… Solite azioni mattutine…ma oggi hanno un altro sapore: loro sono lì…
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Post n°131 pubblicato il 06 Settembre 2006 da luz1969
Altro giorno di aula… La voce mi sta pian piano abbandonando ed il mio cervello comincia a fare tilt tra informazioni che saltano da una parte all’altra. Sembra paradossale, ma il problema risiede nella formazione da musicista che ho avuto e che mi segue da quando avevo 6 anni. Il fatto è che quando si è abituati a ragionare, pensare ed agire in un determinato modo (che si protrae per oltre 30 anni) allora non diventa più uno studio ma un modo di essere. Così le giornate rinchiuse nella stanza su quei metodi hanno trovato una loro naturale radice anche nel modo di essere. …Azioni rapide che si susseguono… Si comincia a suonare: un rapido sguardo allo spartito, memorizzi le prime frasi, dopodiché inizia la performance. Gli occhi vanno a leggere oltre ciò che hai precedentemente memorizzato e che si sta suonando. Come in un computer cancelli la memoria per rioccuparla con quello che dovrà venire. Il pensiero analizza ciò che hai fatto per controllare le emozioni che devono essere tenute, gestite e trasmesse. Gli umori cambiano in funzione di quello che la melodia ti suggerisce…Tutto nel modo più naturale… Il mio lavoro attuale è fortemente condizionato da questo modo di essere. Così ogni giorno di aula rappresenta un piccolo concerto. Mentre parlo penso a quello che dovrò dire ed al modo in cui dovrà essere trasmesso, se questo potrà produrre domande ed eventualmente trovare le risposte (se si hanno, altrimenti cercare il modo per sviare il discorso). Un concerto però può durare circa 2 ore e non 6 come è ora la normalità. Capita quindi che dopo il terzo giorno consecutivo la situazione sfugge al controllo e tutti i pensieri trovano sfogo in un'unica frase dal senso molto dubbio. Te ne accorgi dagli sguardi…ti rendi conto di ciò che hai detto e… …BREAK |
Post n°130 pubblicato il 31 Agosto 2006 da luz1969
Signore e signori, per voi e solo per voi, dopo circa due mesi di duro riposo, il negozio dei miei pensieri riapre i battenti. Un anno di cambiamenti, sconvolgimenti, in cui tutte le persone incontrate, silenti e non hanno contribuito a fare di me una persona migliore. A far sì che i sogni possano essere palpabili e realizzabili con la coscienza di avere assunto una serenità e lucidità che possa illuminare il mio percorso. In questi due mesi ho avuto modo di riflettere, amare, gioire e soffrire. Molti eventi hanno caratterizzato la mia estate, da quelli più allegri passati con la mia famiglia (compresi i vari litigi, ma anche questi fanno parte del gioco) a quelli più tristi (la scomparsa di una persona molto cara che non ha più voluto reagire ai disordini della propria vita). Sempre più ho voglia di raccontare della mia vita, rendervi partecipi dei miei cambiamenti, mettermi continuamente in discussione, la mia musica … Le spiagge cominciano a svuotarsi, i greggi rientrano nell’ovile. Da questa finestra che si affaccia sul mio mondo li guardo, li osservo…ed in tutto questo scrutare riparte la routine nell’attesa che il mio paradiso invernale rientri nei miei respiri ed in quelli di pochi altri… La parola sempre!
C’è stato un momento C’è stato un momento E tutto è chiaro, improvvisamente C’è stato un momento
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Post n°129 pubblicato il 14 Luglio 2006 da luz1969
Finalmente sono arrivate le tante attese ferie…oggi ultimo giorno di lavoro ed i prossimi 34 saranno dedicati solo ed esclusivamente a me ed i miei affetti …Due settimane di mare e di pieno isolamento, niente PC e soprattutto cellulare spento (tanto per evitare un eventuale richiamo in campo) dopodiché si va in montagna, in Abruzzo sul massiccio della Maiella…Devo dire che nulla può sostituire il mare, però sono affascinato anche da tutto ciò che in estate la montagna può offrire. Attraversare i boschi dove il sole non è di casa, andare sempre più in alto osservare i varchi che si aprono sempre di più e poi di colpo trovarsi in pieno sole tra rocce ed impronte di animali a testimonianza di una vita che il più delle volte è nascosta… Così il mio ricordo ora mi porta a quando mi nascondevo nei campi di granturco…quelle piante che dalla mia altezza spiccavano verso il cielo e quel groviglio di radici che fuoriusciva dal terreno…mi sdraiavo prono sul suolo ed osservavo quella vita immensa che si muoveva in pochi centimetri quadrati, quella vita che normalmente è invisibile… All’epoca era tutto un gioco, ma oggi mi rendo conto di quanto quel insegnamento puro può aver condizionato il mio modo di osservazione e valutazione… Altra immagine: le talpe. Quante ne ho viste e prese senza nessun timore…vedevo una galleria, praticavo un foro e mettevo il mio piccolo braccio per andarle a tirare fuori per poi dargli un'altra dimora. Mi chiedo se i miei figli riusciranno mai a vederne una…Cerco per quanto possibile di trasmettere anche a loro l’amore ed il rispetto per tutto ciò. Così, ad esempio, nel mio piccolissimo orto ho fatto piantare delle piantine ai miei figli, lascio fare a loro tutte le cure per poi sperare di fargli raccogliere i frutti che poi mangeranno…ed è sorprendente come il grande con molta costanza controlla la crescita dei suoi pomodorini, si mette in ginocchio e parla con quella piantina... ormai sa che non è più priva di vita. So per certo che tutto questo lo ritroverò lassù tra le montagne, lo vedo nei loro occhi…lo sento nel mio animo. |
Post n°128 pubblicato il 10 Luglio 2006 da luz1969
Ho gridato urlato e gioito, così come nell’82 quando ero poco più di un bambino… Mi sono gelato sul rigore trasformato da Z. Zidane…ma ho visto subito la reazione e creduto che avremmo vinto, ne ho avuto la certezza al gol di Materazzi poi…la lotteria dei rigori. Contro tutti, contro ogni aspettative…voglia di riscatto? Ma che gli avrà detto Materazzi a Zidane di così tanto grave? Napolitano come Pertini? E poi la melandri: “Questa squadra e` cresciuta moltissimo. Ci volevano grinta, cuore e coraggio e la nazionale le ha avute tutte e tre. Finalmente riportiamo la Coppa in Italia, il nostro calcio ne esce a testa alta”… E adesso, come riportava uno striscione a piazza del Plebiscito, ridatece la Gioconda!!! Un grazie a questi ragazzi che hanno sognato, che ci hanno fatto sognare… 1 BUFFON Gianluigi Fratelli d'Italia Noi siamo da secoli Uniamoci, amiamoci, Dall'Alpi a Sicilia Son giunchi che piegano |
Post n°127 pubblicato il 04 Luglio 2006 da luz1969
Ho voglia di raccontare ciò che mi è accaduto domenica pomeriggio…Ora posso, ho metabolizzato… Di nuovo la voglia di correre sull’acqua, ma non con un mezzo qualsiasi, un Jet Sky da 160 Cv che sfiora i 140 Km/h (e vi garantisco che sull’acqua la percezione della velocità si eleva all’ennesima potenza). Questa volta usciamo in due e, come di solito rispettiamo tutte le norme di sicurezza…ci allontaniamo con calma dalla rampa di lancio e si va in mare aperto. 80…90…100 Km/h la progressione avviene in un attimo e di colpo ci ritroviamo lanciati a 137 Km/h…vediamo un canale dove il mare sembra abbastanza livellato e lo seguiamo… Un’onda di traverso, l’equilibrio si perde, non riesco a lasciare il mio amico per tempo e la moto ci disarciona letteralmente. Una caduta a quella velocità non fa male, il mare ti abbraccia come in un grande materasso, riemergi e ti ritrovi ad una ventina di metri dal mezzo (forse più). Il mio primo pensiero: Il profondo blu (tanto per rubare una battuta a Nemo). Per qualche secondo, forse minuto, mi sono trattenuto in quella condizione di stasi…è incredibile come il mare ti possa sostenere, sembra di avere una mano sotto i piedi che ti vuole fare emergere…per la prima volta credo di aver ascoltato il vero rumore del mare…in un silenzio “assordante”…dove non si ode lo sbattere delle onde, dove pur senza volerlo ti lasci andare alla sua danza, dove non riesci a vedere nulla se non il suo movimento…non una persona (neanche il mio amico che era ad una decina di metri da me, ma assorto anche lui in un grande silenzio)…non un mezzo, un edificio. Non riuscirò mai a descrivere ciò che ho provato…un grande rispetto per quella casa che mi stava ospitando… Una domanda su tutte mi sono posto, prima di risalire e lentamente rientrare … |
Post n°126 pubblicato il 03 Luglio 2006 da luz1969
Il mio primo pensiero oggi è rivolto a coloro che hanno da poco dato origine ad una famiglia, alle foto viste poco fa di un neonato venuto al mondo venerdì scorso, a tutti coloro che credono nella vita, nei sentimenti e per questo si impegnano per il resto della loro unione, con tutti gli alti e bassi...ma con la forza di resistere e superare tutte le difficoltà... "L'amore non deve implorare e nemmeno pretendere, |
Post n°125 pubblicato il 28 Giugno 2006 da luz1969
Ci prepariamo per una altro weekend...sfrutto il ponte grazie al mio onomastico...per chi è di Roma sa che da noi domani è una giornata di festa...ed allora ci si unisce un venerdi e si fa la lunga...Un altro fine settimana tra il saggio di danza delle mie adorate nipotine, di sole e di mare... Buon weekend a tutti.... |
Post n°124 pubblicato il 27 Giugno 2006 da luz1969
In ritardo riporto il mio weekend…
Finalmente un fine settimana di sole, mare, castelli di sabbia e corse sull’acqua. Poco più di due giorni per cercare di dimenticare la stanchezza, il nervoso e godermi appieno le mie gioie. IL giorno dopo tutta un’altra musica…in ricordo dei vecchi tempi un amico mi dice: ho portato la moto d’acqua, ti va? Come si faceva una volta ?.... Corri, corri , corri e non fermarti… |
Inviato da: lottergs
il 25/03/2009 alle 08:46
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 08:41
Inviato da: lottergs
il 25/03/2009 alle 08:04
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 07:56
Inviato da: lottergs
il 25/03/2009 alle 07:42