madonna59

* GIORNI DI ORDINARIA FOLLIA *

Il momento più drammatico e folle che precede le festività natalizie è, secondo me, il momento che vai al supermercato a fare la spesa. Sulle porte non trovi più la vecchia ma rassicurante scritta "Pam", bensì un cartello penzolante, stile dantesco, con una scritta inquietante che dice:

Una volta benvenuti all'inferno, il direttore, che avete sempre stimato come una bravissima persona, nel frattempo è diventato Caron Caronte e vi traghetterà in quella bolgia spaventosa che una volta era un tranquillo supermercato della periferia nord della Capitale. Sarete tramutati in sciatori provetti ma cattivissimi (effettuerete slalom giganti a colpi di carrellate), vi ritroverete a giocare a rugby dando spallate alla 'ndo cojo cojo, vi  trasformerete in novelli Diabolik rubando l'affettato dai carrelli altrui onde evitare la fila al banco.
Ma la fila non si evita mai, furbastri, perchè prima o poi, alla cassa, dovrete arrivarci comunque.
Già, la cassa....
In questo periodo di follia natalizia, ho visto gente crescere, innamorarsi ed invecchiare in attesa di pagare.
Ricordo mia mamma che raccontava di una giovane donna che partorì proprio quando stava per arrivare il suo turno e riuscì a portarsi a casa due bambini al posto di uno perchè nel frattempo era entrata una promozione.

E giacchè ci siamo, vogliamo anche parlare delle mille miglia che si fanno per trovare i regali? Ma siamo sicuri sicuri sicuri che ne vogliamo parlare???
No, lasciamo perdere, al solo pensiero ho già il latte alle ginocchia che è diventato yogurt e finanche scaduto!

* IO LA PENSO DIFFERENTE *

Parole di Giorgio Napolitano nel discorso all'Accademia dei Lincei:

"Da oltre due anni assistiamo al dilagare dell'antipolitica in una costante attività di delegittimazione delle istituzioni...... l'antipolitica è patologia eversiva".

Eh no, presidente Napolitano, mi permetta di dissentire.
E' la politica e lo schifo che è, che ha delegittimato se stessa, non l'antipolitica. E di eversivo e rivoluzionario in questo paese non c'è proprio niente, ma niente niente.
C'è solo una mesta linea di continuità tra chi rubava, chi continua a rubare e chi continua a far finta che, tra lui e il mondo di mezzo, ci fosse un paravento che gli impediva la visuale.
Se penso al significato della parola antipolitica: 
"atteggiamento di chi è ostile alla politica, alle sue logiche, ai partiti e agli esponenti politici, ritenendoli dediti ai propri interessi personali e lontani dal perseguire il bene comune"
......e vedo quello che sta accadendo in questi giorni proprio nella mia città, per non parlare poi del baratro economico in cui stiamo precipitando, mi viene da sorridere alle sue parole, ma molto amaramente, tanto ironicamente, parecchio sarcasticamente. 

Con tutta onestà, che il mio presidente, di fronte allo scempio che la politica ha fatto di se stessa e di questo paese, ci venga a dire che "dobbiamo rimanere obiettivi e conservare il senso della misura", beh, mi fa venire una gran voglia di migrare altrove.

* SANTA PAZIENZA *

Telefoni affannato e mi chiedi di portarti in aeroporto chè sei rimasto senza auto. Evvabbè.
Vengo a prenderti e devo aspettare che finisci di borbottare al cellulare con tua sorella prima che ti decida a salire in auto. Evvabbèè.
Apri di scatto la portiera della mia macchina e la mandi a sbattere violentemente contro un'auto parcheggiata. Evvabbèèèèè.
Inizia a piovere, aziono i tergicristalli che grattano un pò i vetri e cominci a blaterare sul fatto che quel rumore ti infastidisce. Evvabèèèèèèèè.
Cominci a smanettare con la manopola dell'aria calda dicendo: "E' troppo alta! Così ti ammali e poi hai voglia a sentirti lamentare!"
...
...
...
Ma un pacchetto di caxxi tua no, eh????

E' proprio vero: la pazienza è la virtù dei for...delle donne.:-)

* METTI UNA SERA A CENA *

Metti una sera a cena quattro amiche, di cosa si parla?
Bravi! Indovinato! Si parla ovviamente di coloro che sono la nostra croce e la nostra delizia: gli uomini!

L'ultima volta che ci siamo incontrate è uscito fuori un tema abbastanza interessante che aveva come titolo:

"La tragedia delle relazioni moderne"
 
Svolgimento:

"Il dramma delle relazioni moderne è la paura di annoiare, importunare, intimorire".
"Non ti chiamo perché non voglio infastidirti". "Non ti ho scritto dopo colazione perché non volevo infastidire". "Non ti ho chiesto cosa facevi nel fine settimana perché non volevo essere importuno". "Ieri sera non ti ho chiamata perché sapevo che avevi da fare e non volevo essere importuno". "Meglio che non ti dica ciò che provo per te, perché non voglio spaventarti". "Meglio non stare troppo insieme perché ho timore che la cosa possa spaventarti". "Meglio che non ti cerchi troppo perché potresti spaventarti".

Cari uomini,
la verità è che tutte queste paure di annoiare, importunare, spaventare, non nascondono alcun riguardo per l'altra, ma solo una tediosa e patetica paura per voi stessi. Insomma, la solita, datata, pallosa, paura, che avete di osare.

Ficcatevi in testa una cosa: se proviamo interesse per voi, non ci rompete le scatole mai!
Neanche se telefonate mentre siamo al funerale del canarino o del gatto, sappiatelo una volta per tutte.
Se invece non ci interessate, sappiate anche questo, siete invadenti pure con un semplice sms di auguri a Pasqua o a Natale.

E cacciatevi bene in testa che, con questa vostro andazzo moderno e cioè l'incapacità di far sentire una donna al centro delle vostre attenzioni, causa una mescolanza di apatia, limitatezza e negligenza, ci state gradualmente, garbatamente, dolcemente, ma inesorabilmente...scoglionando!

Fine della riunione, amen.:-)

* COME SFUMA UN VIAGGIO *

Ho ricevuto un invito lampo per un viaggio a New York.
Lampo tipo cotto e mangiato..."prepara le valigie e partiamo".
No, dico, roba da: "sogno o son desta?" E' una vita che desidero visitare "La Grande Mela".

"Hai il passaporto in regola, si?"
"??????????.........Azz, è scaduto e mo'??"
"E mo' t'attacchi, io parto tra due giorni".

C’era un tempo in cui ero una persona molto calma, tranquilla.
Quel tipo di persona che, per intenderci, pure in piena collera, sapeva esprimere il suo stato emozionale con un indispettito: "Sono veramente irritata", battendo al massimo un piede in terra, così, tanto per rafforzare l'idea.

Oggi ho capito la differenza tra l'irritazione e la rabbia, quella che colpisce un cane e lo fa diventare idrofobo.

Oggi non direi più di essere stizzita, oggi, per un'esplosione esistenziale-psico-emotiva, userei tranquillamente un: "sonoincazzatanera", consapevole di non rendere pienamente l’idea.