madonna59

* FULMINI E SAETTE *

Fulmini e saette!

E mai un'esclamazione fu più appropriata.

Mi chiedo con quale coraggio mi appresto a darvi il mio solito augurio per un "sereno uicchend".

Però, non so voi, ma io mi sono già organizzata.

Ebbene, signore e signori, il mio fine settimana lo trascorrerò...
in beata casalinguitudine. ^_________*

* GRAFFITI: ARTE O VANDALISMO? *

Molti collegano la parola arte ai musei...i musei ai quadri...i quadri a grandi artisti internazionali.

Io all'arte collego tutto, perchè per me tutto ciò che mi colpisce favorevolmente è arte: la musica, la pittura, la scultura.....e anche il graffito, il murale, quello che spesso, dai più, è considerato uno scempio di scarabocchio da lavare con la lingua del writer che lo ha disegnato, naturalmente. 

I writers, gli artisti di strada, sono artisti che considero, parere del tutto personale, di grande talento e si distinguono dal fatto che non usano una tela come base, ma i muri delle nostre città. 

A me piacciono molto e, se sono veramente bravi, li collego, senza pensare minimamente che sto commettendo un peccato mortale, a quegli artisti che espongono le loro opere nei musei di tutto il mondo.

Fateci caso, spesso un anonimo muro in cemento armato si rianima e diventa bello grazie ad un graffitaro a cui è venuto in mente di dargli una nota di colore.

Parlo naturalmente di quei graffiti che si possono definire tali e non di quelle firme stupide ed illeggibili, spesso sgrammaticate, che trovi ad insozzare i muri di case e palazzi, o che sfregiano monumenti.

Perchè se è vero che esiste una sorta di "etica" del graffitaro che impedisce di sovrapporre il proprio ad un altro graffito, il  vero writer ha ben presente che anche le opere altrui, a volte ben più meritevoli delle sue,  non devono essere rovinate.  

E adesso mi piacerebbe sentire da che parte state voi....il writer o graffitaro, è un artista oppure un vandalo?:-)

* QUELLO CHE LA GENTE NON SA *

Non sopporto quelli che mentre guidano parlano al cellulare, ascoltano la musica a palla e nel frattempo fanno manovre complicate: è pericolosissimo!

Quello che la gente non sa, è che il cervello umano può fare solo una cosa alla volta.
Lo dimostra l'immagine famosa dei due volti che sono anche un vaso e che vedete qua sotto.

We', dimenticatevi di volerli vedere insieme, perchè la cosa non è possibile; due sono le cose: o vedete il vaso o vedete i volti, stop!
Dovete sapere che quando facciamo più cose simultaneamente, il nostro cervello salta da un'attività all'altra velocemente, finisce che s'ingarbuglia e succede un quarantotto.

Datosi che io voglio molto bene al mio encefaluccio, cerco quindi di non fare tante cose in contemporanea, così lui non si stanca e viviamo tutti e due felici e contenti e rincoglioniti q.b., quanto basta.

Per cui, al massimo scrivo solo sul blog mentre ascolto la radio e guardo la tv e dico "a cuccia" al cane e passo lo swiffer sui mobili e cerco di rispondere al citofono con l'orecchio sinistro perché col destro sto ascoltando la mia amica che blatera sull'ennesimo amore finito e intanto cerco di bere un caffè che stamattina è incredibilmente bollente, azz e buongiovedìgnocchi!

* COME SVEGLIARSI PIU' DOLCEMENTE *

Colpa della vita frenetica che conduciamo e delle notizie nefaste che ci arrivano tutti i giorni, stiamo diventando talmente isterici da non sopportare nemmeno il tic-tac di una banalissima sveglia.

Perciò tutti, o quasi, preferiamo svegliarci con quella in dotazione sui cellulari. Tu la sera metti 'o sole mio e al mattino ti svegli con questa canzone, mentre fuori, casomai, sta venendo giù il diluvio universale. Ma tant'è, meglio svegliarsi sbagliando canzone, che aprire gli occhi al drinnnnnnn fastidiosissimo della solita sveglia.

La sveglia sul cellulare, quella che si spegne premendo un microscopico tastino del piffero...
che già da svegli, per inquadrarlo, ci vogliono le ditine dei cinesi, immaginatevi in pieno coma!
E giù manate sui comodini a sfasciare lampade e abatjour.

Allora quello cade per terra, ma non ai piedi del letto...nooooooooo......sarebbe troppo comodo.
Sotto, nel centro preciso dove, per arrivarci, devi strusciare a mo' di serpente.

Ed eccolo, nascosto tra nuvolette di polvere comprensive di acari e funghi (eppure giurerei di aver passato l'aspirapolvere qualche giorno fa) e delle ciabatte che la sera prima, mentre ti sei accasciata sul letto, le hai mandate a finire proprio là sotto, al centro dell'alcova.

Oddio, forse si sarà rotto?
Maddechè, quando si tratta di svegliarti, il cellulare non si rompe mai!

Puoi stare tranquillo che se abiti al ventesimo piano e lo lanci dalla finestra quello, pur di farti alzare le chiappe dal letto, ti ritorna indietro trasformato in boomerang!

E fu così che tu non hai risolto un tubo:
sei condannato a rimanere isterico finchè non raggiungerai l'età minima per la pensione.

Bye a tutti ed una buona giornata.:-)

* LOCULI PER DORMIRE *

Sconsigliato ai claustrofobici, consigliato a chi vuole diventare astronauta da grande!

Moltissimi giapponesi lavorano, in termini di ore, come pochi al mondo.
Si comincia al mattino ad una determinata ora, ma quella di uscita è praticamente indefinita, spesso molte ore dopo il tramonto, addirittura a notte fonda.
Poichè molti degli impiegati di Tokyo abitano parecchio fuori dalla capitale per via dei prezzi proibitivi che hanno le case in affitto e che i servizi pubblici di trasporto non coprono comunque tutte le 24 ore, cosa fare se si finisce il lavoro alle 23.30 di notte (e si abita a due ore di treno di distanza) o se l’ultimo treno è già partito da un bel pezzo?
La "creatività" dei giapponesi ha risolto anche questo problema: sono state costruite le case alveari!

In pratica questi loculi, perchè di loculi si tratta, hanno la forma di una capsula, le persone si infilano letteralmente dentro, chiudono lo sportello e si mettono a dormire.
Spazio minimo e possibilità di stare in piedi: zero. Però, attenzione, sono dotate di vari comfort, se di comfort si può parlare: aria condizionata, televisione, internet!

Che dire, sarà anche originale e innovativa l'idea, ma l'esigenza che la sottende la trovo abominevole,
Gente che vive per lavorare e si adatta a stare in case dormitorio, scatole senza vera abitabilità, giuste per dormire, mangiare, fare i bisogni e poi di nuovo a lavorare: automi umani, in poche parole!
Existenzminimum, esistenza minima per il massimo sfruttamento.

E magari il sedicente architetto mentre disegna le case alveari, se ne sta nel suo mega loft di 300mq.

Che amarezza....
questa è una delle occasioni, rare ormai, in cui mi reputo fortunata di vivere ancora in Italia.