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Dal Parroco

Post n°6 pubblicato il 09 Settembre 2005 da lungoilviale

Il mattino dopo, come era stato consigliato, appuntamento con il veccho sacerdote. Trovò una persona, se possibile, ancora più magra di lui. Era già al corrente di tutto, ma gli fece lo stesso, severo,  un sacco di domande : se era un buon cristiano, se praticava, che intenzioni avesse, che idee avesse (altre cose già le sapeva..), tutte domande di rito. Francesco fremeva, voleva intervenire con qualche domanda anche lui, ma non gli bastava nemmeno il tempo di rispondere.  Inaspettatamente ci fu un momento di pausa, sorpreso, tirò un sospiro di sollievio e pensò che era arrivato finalmente il suo turno, ma resto a bocca aperta, il prete si alzò dalla sedia e gli disse: "adesso vieni con me, mi racconterai strada facendo".

"A proposito come hai detto che ti chiami? Perchè sei venuto da solo... ah, già .. mi avevano detto che non hai più i genitori.. Guarda qui intorno, tutto devastato, vedi lì, in fondo? Solo poche case si sono salvate, lì c'era una caserma dell'aeronautica e la casa dei Ferrero è a nemmeno  un centinaio di metri di distanza. E' stato in quel bombardamento che il papà della Teresa  ha perso il braccio, ma si è salvato, hanno bisogno di tutto ma non chiedono mai niente! Orgogliosi, ma brava gente però..." Per tutto il tratto, ormai rassegnato Francesco, rinunciò ad ogni ulterore ed inutile tentativo e la sua bocca restò chiusa, pensò che almeno gli non gli sarebbe entrata tutta quella polvere della strada. A mano, a mano che si avvicinavano, risaltava sempre più la crudezza di quella devastazione: delle poche case lì intorno, restavano soltanto qualche pezzo di inutili mura e macerie, buche in pò dappertutto. Durante il viaggio aveva visto qualcosa di simile, ma non da così vicino, da dentro...Passò sferragliando una biciletta, una persona salutò sollevando il berretto dalla testa. Il prete stava ancora parlando, non c'erano dubbi, ma Francesco che si distraeva spesso non lo ascoltava più. Uscirono dalla strada; poco più avanti c'era del fumo, un fuoco vicino a quello che poteva sembrare essere stata una casa. Entrarono in un cortile , sul fuoco una grande latta, quello che restava di un fusto per la benzina, nera per la fuliggine ,  una donna al mastello, alta, con i capelli  capelli lunghi annodati dietro alla nuca con un fazzoletto ... "Teresa! E smettila di lavorare sempre, Maria, dove sei? Dov'è tua mamma? Guarda chi vi ho portato!" .Lei si alzò, asciugò le mani nel grebiule e si avvicinò sicura, sorridendo.

 Francesco, imbarazzato dalla veemenza di quel vecchio prete, abbozò un sorriso anche lui, ma aveva già capito che il viaggio in quel paesino vicino a Padova non era andato sprecato. Strinse una mano ancora umida, ma forse la sua lo era ancora di più.

 
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