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La famiglia

Post n°7 pubblicato il 12 Settembre 2005 da lungoilviale

Il primo a precipitarsi a quel richiamo fu un ragazzetto di circa dieci anni, scalzo, gli zoccoli in una mano. Gli era familiare la voce del parroco, ma una volta di fronte a quello sconosciuto, interruppe la corsa e proseguì a passo lento, studiando la situazione. Arrivò Maria, con le due piccole al seguito, scalze anche loro, ognuna con una mano aggrappata alla sottana di mamma-chioccia. Salutò il parroco e senza aspettare chiese: "il signor Francesco, vero?" E gli prese la mano tra le sue, gli sorrise e abbassò lievemente il capo. "Luigino, vai a chiamare il papà che c'è gente che lo aspetta". Volarono a terra gli zoccoli partì, a perdifiato senza nemmeno fiatare. 

In fondo al cortile c'era una baracca  per gli attrezzi, o meglio lo sarebbe stata perchè tutto quello che era stato possibile vendere se n'era andato per cose più impellenti. Si trattava di un autentico paradosso, una sfida alla legge di gravità alla cui costruzione aveva contribuito ogni genere possibile di materiale, una latta di conserva di pomodoro, una targa delle assicurazioni generali per gli incendi, pezzi di mobili, pannelli fatti con rami di salice intrecciati tra loro, tavole, pali, qualsiasi cosa. C'era anche una pergola di vite che si arrampicava lungo fili di ferro tirati tra una parte e l'altra. Lì era il posto migliore dove stare tranquilli ed al fresco.

Francesco guardava intorno, sorrideva a tutti, accennava qualche parola, incredulo tentava di scoprire quale segreto permetteva a queste persone un contegno così naturale e dignitoso in mezzo a tanta indigenza. I bambini gli giravano intorno, lo guardavano e scrutavano con quella spudorata attenzione di cui soltanto loro sono capaci, osservavano con attenzione le scarpe, molto diverse da quelle che avevano visto finora. Tornò Luigino :"ARRIVA!!!" Teresa lo prese al volo, gli disse qualcosa e gli mise in mano un piatto. Maria e la figlia sistemarono due panche ai lati opposti di un tavolo, dettero una pulita e comparve una tovaglia, poi una brocca di acqua fresca di pozzo, alcuni bicchieri, il piatto di Luigino con delle amarene prese direttamente dall'albero (Luigino era un portento in questo).

Infine arrivò Antonio e Maria mandò a giocare i ragazzini con dolce fermezza. Avevano qualcosa di cui parlare con tranquillità.

 
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