Creato da mariaimmacolata1951 il 15/04/2011

Maria Immacolata 51

Apre la Scuola Maria immacolata di Alghero 1951

 

 

« Parlano gli ex alunniL'Archivio di Stato »

Ciņ che ricordo

Post n°14 pubblicato il 22 Luglio 2011 da mariaimmacolata1951

La copertina del sussidiario di terza elementare

GIOVANNA TILOCCA

Nel 1951 i miei genitori mi iscrissero alla prima elementare. Allora abitavo nel centro storico, in via Don Deroma, ma era già in costruzione la nostra casa di Via Verdi, nell'estrema periferia della città. Così fui iscritta alle Scuole Nuove e per tutta la prima elementare dovetti fare un lungo tragitto per recarmi a scuola. Quando poi nell'estate del 1952 mi trasferii in via Verdi l'itinerario per raggiungere la scuola passava per via Sant'Agostino, via XX Settembre e via Cagliari. Infatti al posto dei giardini c'era ancora il vecchio cimitero che fu definitivamente smantellato poco prima del 1960.

La mia infanzia ha il sapore del panimundu e dell'agret, l'odore dell'unghia bruciata dei cavalli e il suono dei ferretti delle mie scarpe.

Sono queste le prime sensazioni che mi arrivano da quel magico mondo di bambina che si presentava pieno di fascino e di incognite, ricco di sogni e speranze.

L'inizio di un percorso umano è sempre molto significativo e segna in maniera duratura tutti gli anni a venire.

Ricordo la gradinata della mia scuola e quei portoni immensi, tanto più grandi quanto più io ero piccola. Li attraversavo ogni mattina con la mia cartella contenente due quadernetti, uno a righe e uno a quadretti, il sussidiario, il libro di lettura e l'astuccio di legno con il coperchio scorrevole dove trovavano il loro posto la matita, la penna, i pennini, e la gomma. Non poteva mai mancare la carta assorbente altrimenti sarei rimasta indietro nel dettato nel momento in cui voltavo la pagina. I pastelli erano quelli corti, ma riuscivano a dare luminosità solari ai disegni che riempivano piccoli fogli di quaderno.

I quaderni avevano allora un aspetto ben poco attraente. Per la maggior parte erano sottili, con copertina di cartoncino leggero nero zigrinato. Le parti esterne erano spesso di colore rosso vivo, quasi ad ingentilire il colore della copertina.

Era difficile per me dimenticare l'occorrente a casa poiché era talmente esiguo che me ne  sarei subito accorta.

Appena arrivata a scuola non sostavo nell'atrio ma entravo in classe e andavo a sedermi sul mio banco che di solito era in prima fila vicino alla finestra. La mia maestra si chiama Anna Santandrea; era giovane e gentile e ha lasciato in me graditi ricordi.

classe terza

 Primavera 1954 - Le stesse bambine in terza elementare. Tutte le alunne hanno il grembiule nero, e il colletto bianco con il fiocco rosso. Molte portano anche un fiocco tra i capelli.

L'insegnante ci guidava nella preghiera che rivolgevamo al crocifisso sistemato sulla parete dietro la cattedra.

Quindi prendevamo il quaderno a righe ed iniziavamo l'attività.

Eravamo tutte bambine;  la lezione si svolgeva in silenzio e senza interruzioni. Dopo il dettato si faceva il disegno ed intanto la maestra correggeva il lavoro.

All'intervallo potevamo andare in bagno ma io non ricordo che avessimo qualcosa da mangiare. Bevevo dal rubinetto del bagno. Allora ad Alghero c'era l'acqua di Briai, che era buona da bere ma era talmente scarsa che durante l'estate le famiglie che abitavano nella periferia facevano provvista con l'autobotte.

Poi si riprendeva il lavoro. Non ricordo con precisione l'ora di ingresso e di uscita ma l'orario complessivo non superava le quattro ore ed era compreso  tra le 8,30 e le 12,30 oppure tra le 9,00 e le 13,00. Poco prima del suono della campana la maestra ci faceva preparare; quindi ci alzavamo tutte in piedi per recitare ancora la preghiera e ci mettevamo in fila per uscire dal caseggiato.

All'uscita, nelle belle giornate, prima di tornare a casa attraversavo la strada e andavo a cercare qualcosa da mangiare tra le erbe della cunetta vicina al cancello del vecchio cimitero che era di fronte alla scuola. Lì ho fatto scorpacciate di panimundu e di agret.

Il caseggiato appena costruito si era rivelato ben presto insufficiente ad ospitare i bambini di una città che cresceva oltre misura a causa della forte immigrazione di famiglie che provenivano dai paesi limitrofi. Nasceva il quartiere di Sant'Agostino e le periferie dilatavano il perimetro di Alghero.

A "Maria Immacolata" si facevano i doppi turni, ma al pomeriggio l'orario era più leggero. Si entrava alle 14,30 e si usciva alle 17,30.

Nel mio percorso per tornare a casa passavo davanti alla bottega del fabbro ferraio che si trovava in via Cagliari non lontano dall'attuale semaforo, sulla destra per chi va verso via XX Settembre. Davanti a quella grande porta mi fermavo incantata ad osservare come venivano ferrati i cavalli. Le scintille sfuggivano dal fuoco dove il fabbro arroventava lo strumento che fissava il ferro all'unghia dell'animale ed era appunto l'odore dell'unghia bruciata che colpiva le mie narici. Ma per me non era un odore fastidioso. Piuttosto mi chiedevo che cosa ne pensasse il cavallo che vedevo così grande e bello, con la zampa trattenuta in alto dall'uomo mentre l'operazione procedeva.

Ricordo il turno pomeridiano anche perché una sera sono venuti a prendermi a scuola i miei genitori. Dovevano portarmi al cinema per vedere il film "Giulio Cesare". Era il film in bianco e nero del 1953 che riprendeva l'opera di Shakespeare con gli attori James Mason e Marlon Brando; gli attori recitavano in versi. La mia maestra mi aveva concesso di uscire, ma aveva precisato che si trattava di un'eccezione anche perché probabilmente era già programmata la visione collettiva del film da parte degli alunni.

Infatti pochi giorni dopo molte classi, compresa la mia, si sono recate al vicino cinema Selva per vedere il film.

Noi scolari abbiamo assistito in silenzio alla proiezione anche se il film era decisamente difficile da seguire a causa della complessità dei dialoghi.

Ricordo poco delle attività che svolgevamo ma ho memoria di una lezione nella quale dovevamo disegnare ambienti geografici. Mi aveva colpito in particolare la parola oasi e la mia fantasia era stata sollecitata dalle palme che avevo disegnato. Ricordo anche le pagine del sussidiari con le norme di buona educazione.

Buone maniere

Questa pagina del sussidiario era seguita da altre tre che spiegavano come si doveva comportare un bambino bene educato in chiesa, a casa, a scuola, per la strada.

Allora mi chiedevo se fosse veramente necessario studiare argomenti che ritenevo scontati.

La pagina che ha avuto in assoluto la mia più viva attenzione è stata quella del sussidiario di terza che raffigurava le piramidi egizie.

pagina egizi

 Ecco la pagina del sussidiario sulla quale mi soffermavo più volentieri.

 

Un altro particolare che mi sovviene è la vendita che allora si faceva di francobolli il cui ricavato doveva andare, se non erro, ad istituzioni che assistevano le persone danneggiate dallo scoppio di bombe che ancora provocavano ferite e mutilazioni agli incauti che maneggiavano oggetti trovati nei campi. I francobolli venivano di solito incollati sulle prime pagine dei libri.

prima pagina

La prima pagina del sussidiario della classe terza. In alto sono stati incollati due francobolli. In quello di sinistra si legge "Campagna Italiana U.N.A.C." , mentre quello di destra mostra una mamma che fa il fiocco al colletto di  suo figlio. Porta la scritta "Pro Patronato Scolastico"

 

Talvolta venivamo sollecitate a cantare dato che la nostra maestra aveva delle buone competenze in musica.

Quando abbiamo fatto la prima comunione la maestra ci ha regalato un libro di fiabe nel quale aveva scritto una dedica. A me piaceva moltissimo leggere e quello fu un regalo particolarmente gradito.

Ricordo anche che una mattina siamo andate con la maestra in un prato alla periferia della città e, se la memoria non m'inganna, qualche volta siamo anche andate al mare nel tratto che viene detto "dietro il conte", cioè dietro la villa del conte Sant'Elia.

I cinque anni della scuola elementare sono come compressi nella mia memoria e a tratti  vengono in superficie brevi attimi: un'immagine, un suono, una frase. Poi mi chiedo se ciò che mi balena è proprio reale o se invece è frutto di suggestione. Il prato mi ritorna di tanto in tanto nella memoria e ogni volta mi interrogo sulla sua realtà, così come l'andata al mare.

Ho ricordi più vivi dell'anno di preparazione per l'esame di ammissione. Da gennaio, come altre mie compagne, avevo sospeso la frequenza della quinta classe e mi recavo nell'abitazione della mia maestra che si trovava sull'attuale via Giovanni XXIII. Era un gruppo di case che sorgevano isolate dopo l'incrocio con l'attuale via Manzoni, sulla sinistra per chi va verso Villanova. Intorno ad un lungo tavolo ci preparavamo all'esame per essere ammessa alla prima media.

A giugno feci l'esame seduta su un banco collocato nel lungo corridoio delle vecchie Scuole Medie nell'edificio che oggi è adibito a Biblioteca Comunale. Indossavo un vestito celeste di pizzo Sangallo. Quello fu per me un momento di cambiamento. Stavo diventando grande e quell'esame lo rendeva chiaro a me e agli altri. Fu dunque un'esperienza importante: fu insieme un punto di arrivo e di partenza o almeno così io lo intesi. E la sua forza sta nella intensa impressione che a tutt'oggi mi coinvolge quando ritorno a quella lontana mattinata di giugno che mi aprì le porte della Scuola Media.

TTT

Aggiungo qui che il caseggiato delle vecchie Scuole Medie poi adibito a Biblioteca è stato oggetto di scavi a partire dall'estate del 2008. Ho così scoperto che sotto il cortile dove noi facevamo l'educazione fisica e in altri ambienti c'era l'antico cimitero medievale di San Michele utilizzato dal XIII al XVII secolo anche per accogliere numerose sepolture delle vittime della peste.

 

copertina sussidiario 

Questa è la copertina del mio sussidiario della classe terza. Aveva 331 pagine, costava £ 860 e comprendeva le seguenti materie:

Religione, Buone maniere, Storia e Geografia, Grammatica, Aritmetica e Geometria, Scienze e Igiene

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/mariaimmacolata/trackback.php?msg=10443123

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

marian54terry1011tholos1994mariaimmacolata1951lapietraia_07paolo.marinagiovannatiloccaAHOsuperstizionipion62ornellamail2007giupinnasara.rubattuSeria_le_Ladyalkutraes
 

CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963