La riscossa del SudSono trascorsi 153 anni dal quel fatidico 1861, quando dopo un plebiscita falso e corrotto l'antico Regno delle Due Sicilie fu annesso alla nuova Italiella. Ferro e fuoco fu portato dagli invasori in tutto il nostro territorio, e la nostra gente depredata, spogliata, uccisa. Fummo pivati non solo della libertà, ma insieme della dignità, dell'onore e del benessere. Da quell'ora fatale la nostra terra e la nostra gente è diventata preda degli avvoltoi del potere politico, del potere massonico, del potere mafioso. Dopo 152 anni nulla è cambiato, anzi le cose peggiorano, e continuiamo ad essere la terra dei rapaci. Ancora oggi gli eredi di quei "piemontesi" e "garibaldeschi" che ci conquistarono, insieme agli eredi di quei traditori del Sud, i nuovi ascari del nord, continuano a toglierci dignità, onore, benessere e libertà. Donna e Uomo del Sud... Giovane e Ragazzo del Sud... Anziano del Sud... non abbatterti e non perdere il tuo coraggio, questo è il tempo della RISCOSSA. Non scegliere più il potere del nord, è tempo di scegliere la tua TERRA. |
PER GLI AMICI DELLE DUE SICILIE
Tanti amici mi hanno chiesto dove poter trovare libri riguardanti la nostra storia.... vi lascio l'indirizzo giusto, visitatelo e vi troverete quando desiderate
DOCUMENTARIO SUI BRIGANTI DI RAI 3
Ecco il bellissimo documentario trasmesso su Rai 3 e che avevo annunciato sul blog, dove è intervistato il grande Alessandro Romano, un vero combattente del popolo duosiciliano. Sono stati realizzati da Mauro Caiano strenuo difensore del Sud e trasmessi su vocedimegaride
prima parte seconda parte
sarebbe bello che tutti dopo aver guardato il programma vi congratulaste con la TV pubblica scrivendo a geo_geo@rai.it ed esprimendo un vostro parere
IN ALTO I CUORI
Il Tibet è come il Regno delle Due Sicilie, due libere Nazioni, pacifiste e prospere, occupate da un usurpatore nemico, che ha voluto cambiarne la storia e la gloria.
Entrambi ridotte in schiavitù, ma entrambi fedeli alla loro memoria storica, in attesa di una redenzione, che non tarderà ad arrivare.
OMAGGIO AI NOSTRI CADUTI
TANTO SI PARLA OGGI DELLE VITTIME CADUTE NEI DIVERSI GENOCIDI E NELLE GUERRE, DANDO AD ESSI TRIBUTI ED ONORI.
RICORDIAMOCI ALLORA DEI NOSTRI CADUTI, DI QUEGLI EROI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE: SOLDATI, UOMINI E DONNE, GIOVANI E VECCHI, BAMBINI E PRETI, CONTADINI E NOBILI, CHE FURONO VITTIME DI UNA INGIUSTA OCCUPAZIONE DA PARTE DI QUELLI CHE VENNERO DA FRATELLI, E FURONO CAINI.
SONO STATI CHIAMATI BRIGANTI, MA FURONO EROI E MARTIRI.
ONORE A LORO!
E ONORE A RE FRANCESCO II E ALLA REGINA MARIA SOFIA CHE CON QUESTI EROI SOFFRIRONO PRIVAZIONI, MORTIFICAZIONI ED INGIUSTIZIE
E ONORE ALLA NOSTRA BANDIERA
ANCH'ESSA VITTIMA DELL'INIQUO VINCITORE
PER CONOSCERE LA VERITA'
La nostra era una Nazione meravigliosa, il Regno delle Due Sicilie, chiamata dagli antichi terra felice, illuminata dal sole, ricca di bellissima vegetazione, fiori, alberi da frutta, terra ricca di cultura e di tradizione, dove filosofi e grandi studiosi hanno fatto la storia, terra di eroi e di santi. Era un paese libero, dove la gente viveva felice, dove c'era benessere, cultura, lavoro, fratellanza, fede. Nessuno era costretto ad emigrare, anzi da altre nazioni venivano a trovare lavoro in questo paese, chiamato il bel paese... in questa terra, dove tanti trovavano asilo sicuro e accoglienza generosa, tanti venivano come ospiti e turisti, per vedere e gustare i suoi tesori artistici e culinari, per respirare la sua aria, per godere dei suoi paesaggi, delle sue montagne e del suo mare.
Avevamo un Re, che era veramente Re, il Re Borbone, uno di noi... nato tra noi, parlava come noi, viveva come noi, aveva le nostre tradizioni e il nostro stesso cuore... un Re meridionale, veramente italiano.... e non bastardo come il Savoia che venne ad usurparci.
Avevamo tutto... e tanti erano invidiosi di quello che avevamo.... invidiosi i massoni inglesi, invidiosi i liberali francesi, invidiosi i viscidi piemontesi. E venne un massone delinquente, che oggi è dipinto eroe dei due mondi, il terrorista Garibaldi... venne mandato da Cavour e dal Savoia, per portare a termine l'opera già iniziata dal veleno degli infiltrati massoni liberali, piemontesi e nostrani.
E ci hanno spogliato di tutto.... e quando il popolo si è ribellato, lo hanno chiamato brigante, e con la violenza e il genocidio, hanno continuato il sorpruso dell'usurpazione.
Con un falso plebiscito hanno annesso la nostra bella Nazione al minuscolo Piemonte, facendo della Nazione delle Due Sicilie, una delle più belle del mondo, una infelice provincia piemontese, e facendo di Napoli, terza capitale del mondo, la capitale dell'immondizia.
E tutti quelli che sono venuti dopo, aiutati dai traditori meridionali, calpestando la nostra identità, raccontando bugie e nascondendo la storia vera, hanno continuato ad usurparci, facendo del nostro bel paese, la Cenerentola del mondo.
Ma ora la verità sta venendo a galla, e giustizia si farà... perchè i figli di quei briganti straziati e uccisi, sono ancora qui, vivi e forti, per gridare al mondo la verità e per chiedere la giustizia.
Ancora sulle mura di Gaeta sventola la bellissima bianco bandiera gigliata, e su di esse ancora vediamo il buon Re Francesco II e l'eroina Regina Maria Sofia, che al popolo delle Due Sicilie indicano la via della liberazione e della vera redenzione.
Tutti conosceranno la storia vera, per anni proibita, e il popolo del Sud chiederà giustizia e libertà.
PER CONOSCERE LA VERA STORIA
STORIA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
CITAZIONI ILLUSTRE EMIGRAZIONE
UNA PETIZIONE DA FIRMARE
promossa da La voce di Megaride
Un museo storico navale per Napoli: clicca qui
Presentazione dell'opera "Storia della marina da guerra dei Borbone di Napoli" vol. I di Antonio Formicola e Claudio Romano
AI GRANDI EROI DELLA RIVOLUZIONE MERIDIONALE
Ci hanno spiati controllati,
comprati e imbavagliati, venduti,
calunniati e crocefissi sulla strada di Damasco....
nelle nostre anime non han messo mano,
non conoscono la chiave, non hanno apparecchi idonei....
proseguiamo il nostro cammino
alla ricerca della verità
con la maschera sul volto
e la forza nel cuore.
La loro paura sarà il nostro inno di battaglia
le loro nefandezze
il podio del vincitore.
RIBELLI. (Antonella Lupidi)
VIVA IL RE!
Un saluto ed un augurio al nuovo Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie: Sua Altezza Reale il Principe Carlo Maria, Duca di Castro
Sua Altezza Reale il Principe Carlo, Duca di Castro, Gran Maestro dell'Insigne Reale Ordine di S. Gennaro, Gran Maestro del Real Ordine di San Ferdinando e del Merito, Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Gran Maestro del Real Ordine di San Giorgio della Riunione, Gran Maestro del Real Ordine di Francesco I. Balì Gran Croce d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. Sposa a Monaco il 31 ottobre 1998 Sua Altezza Reale la Principessa Camilla, Duchessa di Castro, Dama di Gran Croce di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Dama di Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, madre delle Loro Altezze Reali Le Principesse Maria Carolina e Maria Chiara.
Anch'io, pure se ultimo nella graduatoria, voglio unirmi agli auguri di un popolo, che nella dignità e nell'amore di questi discendenti di casa Borbone, sanno ritrovare le vere qualità di chi deve reggere una nazione.
A Sua Altezza il mio umile e semplice augurio, di prosperità, e di continuare ad essere, sui passi dei suoi antenati, baluardo di saggezza e giustizia.
Real Casa di Borbone Due Sicilie
GARIBALDI UN MITO CHE CROLLA
Per conoscere la verità potete andare anche a leggere il saggio storico scritto dal prof. Gennaro De Crescenzo, proprio sul crollo del mito di Garibaldi
Gennaro De Crescenzo,
Contro Garibaldi. Il mito in frantumi
Sulla figura di Garibaldi e del suo ruolo nella vicenda risorgimentale sono state date interpretazioni non sempre omogenee che, pur riconoscendolo sempre come eroe dell’unificazione italiana, hanno proposto sfumature diverse del personaggio, illuminandone alcuni tratti piuttosto che altri. Chi fu, dunque Garibaldi? L’eroe che dedicò la vita a combattere per ideali di libertà e di giustizia? Oppure lo strumento inconsapevole di una trama di potere ordita da massoni e liberali per impossessarsi dell’intera Penisola? O ancora, il rivoluzionario che collaborò attivamente alla conquista del Regno delle Due Sicilie, condividendo pienamente gli scopi e i mezzi delle forze unitariste? La risposta a queste domande sarà la chiave per rileggere l’impresa risorgimentale e le sue conseguenze che giungono fino ai nostri giorni.
LA FAVOLA DELL'UNITÀ
ECCO COME CI LIBERARONO
TG DOSSIER VERITA'
SU RAI 2
Se hai voglia di conoscere la verità sulla spedizione dei mille e sull'occupazione del Regno delle Due Sicilie puoi andare a leggere i seguenti testi:
Tutta la verità
Gustavo Rinaldi Editore: ControCorrente
Il libro racconta la storia del Regno delle Due Sicilie stroncando tutti i luoghi comuni e le menzogne che si ripetono da duecento anni. È un viaggio della memoria con testimonianze al di sopra delle parti per le nuove generazioni di meridionali alla conquista del presente: il futuro del Sud ha un cuore antico.
Garibaldi, Fauchè e i predatori del Regno del Sud
La vera storia dei piroscafi "Piemonte" e "Lombardo" nella spedizione dei Mille
Luciano Salera Editore: ControCorrente
Quando i piemontesi invasero il Sud.
Autori Vari
Editore: ControCorrente
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com'era e come finì
Lotta per la Libertà
per tenere sempre nel cuore la nostra Patria, e rispolverare dalla polvere e dal fango, con il quale i vincitori hanno coperto la nostra antica gloria, la verità nascosta
« ACCANIMENTO |
“A libbertà! Chesta Mmalora nera
ca nce ha arredutte senza pelle 'ncuolle!...
'A libbertà!... Sta fàuza puntunera
ca te fa tanta cìcere e nnammuolle!...
Po' quanno t'ha spugliato, bonasera!
Sempe 'a varca cammina e 'a fava volle,
e tu, spurpato comm'a n'uosso 'e cane,
rummane cu na vranca 'e mosche mmane!...”
(traduzione) “La Libertà! Questa nera maledizione
Che ci ha ridotti senza pelle addosso!
La liberrtà!... Una prostituta
Che ti fa tante moine!
Una volta che ti ha spogliato di tutto, buonasera!
Sempre la barca cammina e la fave cuoce,
e tu, sporpato come un osso di cane,
rimani solamente con le mosche nelle mani!...”
( poesia del poeta napoletano Ferdinando Russo, 1866-1927)
Dopo le prime ore di scuola, in un momento di spacco, ho dato qualche sguardo su internet alle diverse notizie di cronaca. Nulla di nuovo sotto il sole. In questa società modernizzata e liberale, all’avanguardia ormai per la sua alta “democrazia”, erede delle eclatanti e tanto esaltate “conquiste” del passato, continuiamo a leggere eventi e fatti ormai saturi.
Quanti cambiamenti politici e governi si sono succeduti, e pensando alla storia passata, dall’invenzione dell’Italia ad oggi, non sono una novità questi cambiamenti. Gli uomini passano e si succedono, l’un l’altro, a volte non lasciando neppure il ricordo, se non di personali interessi ed arroganti poteri.
Un comune filo solamente sembra ricollegare l’un l’altro questi passaggi di potere e di governo: il clientelismo, la corruzione, il malgoverno, l’interesse privato.
Così come leggiamo sovente di tafferugli e parolaccie nell’alto consesso parlamentare, anche questo non una novità. Si dice che anche nel parlamento piemontese del Savoia, come in quello inglese del nobile lord Palmerston, e non di meno nel liberale parlamento di Napoleone III, non mancavano queste “risse” colorite da epiteti e gesti molto suggestivi. Anche nel primo parlamento “italiano”, riunitosi in Torino capitale, i contrasti non mancavano. In qualche periodo storico si è persino ricorso alle mani, qualcuno ha fatto il braccio forte per le sue alte amicizie “mafiose”, e tante volte non è mancato neppure il “morto”. Sono i rischi di questa “democrazia”.
Pagine intere e lunghe discussioni sulle riforme da fare, sui problemi da risolvere, sulla crisi. Anche queste una continua ripetizione, dove le promesse non mancano, le mille e più svariate proposte e programmazioni, più o meno sincere, per rimettere in equilibrio la nazione. Svolti e risvolti, dove in alto restano sempre “i forti della politica”, mentre la gente comune, gli operai, i piccoli imprenditori, le famiglie, sono sempre più “tartassate” da tasse, balzelli e più svariati problemi.
Cosa mai è cambiato, ritornando indietro con la memoria? Già il Piemonte “savoiardo” era “burocraticamente” invaso da tasse di ogni genere, specialmente per le numerose avventure guerresche promosse dal proprio re. Una volta “conquistato”, grazie alle alleanze segrete e alle guerre oscure, l’intero “stivale”, in nome della “libertà”, quest’uso fu allargato anche alle “regioni” conquistate. Tra tutte, quella che ne ha pagato maggiormente le spese è stato il Regno delle Due Sicilie, che in poco tempo ha visto svuotate le “pingue casse” del banco di Sicilia e del banco di Napoli. Non solo questo. Furono chiuse industrie che, poco prima, sotto “la tirannia borbonica”, funzionavano e davano lavoro a migliaia di famiglie, e poi sono risultate “fallimentari”, e quindi da “annullare”. Questi episodi sono accaduti a volte anche in modo violento, come “l’eccidio della ferriera di Pietrarsa”, il primo assassinio operaio perpetrato da un potere politico.
Ma ironia della sorte, mentre prima le tasse erano molto lievi, e alcune addirittura inesistenti, dopo l’annessione al Piemonte, il popolo “napoletano” e “siciliano” conobbero la mano pesante del fisco statale. È sempre esistita l’equitalia!
Addirittura fu inventata una tassa sulla guerra del 1860-61, che il “buon popolo meridionale”, vittima di questa guerra non voluta, dovette versare al suo “colonizzatore”. Che bravi i meridionali, hanno contribuito anche a pagare i proiettili e le bombe con le quali sono stati massacrati (Come pagano la tassa sulla spazzatura, seppure poi rimane per settimane in mezzo alle strade, e anche quella chimica, che viene a inquinare i nostri terreni).
Avevo sempre pensato che fosse stata un’invenzione dei “comunisti cinesi”, quella di far pagare alle famiglie i proiettili con le quali venivano fucilati gli “insurrezionisti”, ma invece è capitato nel nostro bel paese, e tanti anni prima, grazie alla “libertà italiana”.
Non mancano notizie di disperazioni e risentimento di tanta gente che a fine mese non riesce a quadrare con il bilancio. Non è difficile sentire parlare di dimostrazioni e cortei, dove migliaia di persone manifestano il loro dissenso. Giovani che sono depressi di fronte a un futuro incerto, consapevoli che il tasso di disoccupazione è aumentato, e che nulla di buono può vedersi nel futuro immediato. Di promesse e “sogni”, senz’altro tanti, ma tra “il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Che tristezza, poi, quest’annuncio di “morti previsti”. I nuovi poveri, che di fronte al “nulla” ereditato da questa “falsa democrazia”, al fallimento di una vita di sacrifici e lavoro, preferiscono il suicidio. Questo hanno generato la libertà e l’unità
Ma pure queste notizie non sono nuove. Le prime sommosse nacquero appena unita l’Italia, E non solo al Sud, paese di “banditi e briganti”, ma in tante altre città, anche del Nord.
Altre notizie in evidenza, il moltiplicarsi della terra dei fuochi. Il Sud, dalla Campania alla Puglia, come in Basilicata o in Calabria, ma certamente anche in quella che una volta era “terra di lavoro” o in terra d’Abruzzo, non mancano terreni e mari inquinati dai veleni tossici regalataci dalla malavita, in combutta alla politica e agli industriali del nord. Quanti innocenti, specialmente bambini, vittime di quest’atrocità, che “grida vendetta al cospetto di Dio”.
Ma non mancano altre zone, persino al Nord, invase da questo inquinamento.
Pure questo ha una ragione “antica”. La nuova politica, il nuovo modo di governare, ormai retaggio di questa “nuova società”, ha altri interessi, che non sono più l’amore al proprio paese e alla propria gente, neppure ai propri figli, altrimenti non ci si fa complici nell’avvelenare la propria terra, ma ciò che conta di più è “fare soldi”, “avere potere”, pure sui cadaveri degli innocenti.
Poi, dulcis in fundo, ho letto di queste “bambine” di 14 o 15 anni, che si sono prostituite. Ormai non il primo caso, è da tempo che di tanto in tanto viene fuori questa “novità”. A volte anche di ragazzine più piccole. Realmente siamo alla frutta. Cosa possiamo più aspettarci in una società permissiva e priva di ideali e moralità? Da dove è nata questa società?
Anche questo ha un retaggio antico, se pensiamo alla “guerra senza frontiere” fatta da certa politica alla Chiesa e a tutto ciò che sapeva di sacro, di religione, di moralità, di Dio. Come risuona quel “libera Chiesa in libero Stato”, ma che sa così tanto di truffa. Perché alla fine si pensava di dover “tappare la bocca” alla Chiesa con una guerra, che tutt’ora persiste, contro la religione e contro la sacralità della famiglia, della vita, della purezza, della coscienza, dello Stato. L’ispirare nelle menti il veleno del tutto è lecito, tutto è possibile, la morte stessa di ogni autorità, e di Dio stesso. Una società che si costruisce sulle illusioni, e che rifiuta il sacrifico, l’impegno, la gratuità. “Tutto e subito”. Questo è il motto del nuovo mondo. Questa l’idea che ormai è entrata nel cuore di tanti giovani, che per un piccolo capriccio, per la ricarica del telefonino, per una falsa autonomia, vendono il proprio corpo e la propria dignità. Come diventa attuale il nobile e profetico “Sillabo” del Beato Pio IX, che ci metteva in guardia da queste “false libertà”.
E riflettevo un poco sulla situazione dei nostri giovanissimi, anche a scuola io sono in contatto con tanti di loro, e cerco sempre di instaurare un dialogo, di lanciare un messaggio. Ma a volte tutto diventa difficile. Quanto vuoto e quante illusioni nel mondo degli adolescenti. Ed è la società moderna, “democratica”, a creare un mondo di ambiguità.
Nuovi valori, nuovi ideali, nuove mode, che tante volte sono falsi e calpestano la stessa dignità dell’uomo. Il forte, il bello, il ricco, il violento, il corrotto, è il vincitore. Certi modelli, che dovrebbero essere ritenuti “immondizia”, sono presi come “ideali”. Così diventano mete da raggiungere, non più il buono, il sano, il puro, la santità, ma solamente il proprio piacere, la soddisfazione della propria volontà, il proprio egoismo.
Anche questo è retaggio di certe rivoluzioni, che hanno calpestato “la vera Luce”, per deviare dietro piccole luci, vane e illusorie. Si è ascoltato il canto delle sirene, così suadente e dolce, che portano poi ad infrangersi contro gli scogli che conducono alla morte. E non si ascolta più la voce di Dio, che ci parla di amore, di tenerezza, di misericordia, di vita eterna.
Tutte queste cose le rimembravo pensando ad una “vecchia” poesia, di un grande poeta napoletano. Proprio quella che ho inserito iniziando questa mia riflessione.
Come aveva ragione, coraggioso e onesto Ferdinando Russo, a descrivere, in quella bellissima e melodiosa lingua napoletana, la realistica visione di quella “falsa libertà” promossa da quei liberali “settari”, figli della massoneria. Una “libertà” che diventa maledizione, perché riduce l’uomo a perdere di vista il “bene” più grande, la propria dignità, il proprio onore.
Proprio simile ad una “vecchia prostituta”, così avvezza ad adulare e attirare nella sua rete molti clienti, fino a ridurli in povertà. Ci rendiamo conto che è proprio così, guardando a tutti questi avvenimenti e alle realtà negative che ci sono nella nostra società. Ahimè! Quante volte anche uomini di Chiesa e di Governo si lasciano ingannare da questa “prostituta”, deviandosi per strade diverse da quelle della giustizia. Ci si ritrova alla fine vuoti, forse materialmente ricchi, ma senza veri affetti, senza onore, senza dignità. Con un pugno di mosche in mano. E poi c’è la morte, dinanzi alla quale, come ci ricorda Francesco di Assisi, “nessun uomo può scappare”.
Che tristezza ritrovarsi nel viaggio della morte con le mosche in mano, invece che opere buone, belle, giuste, sante.
Beati quelli che hanno saputo camminare nella vera libertà, cioè che hanno conservato una coscienza limpida ed onesta.
Forse riflettere su certe cose farà torcere il naso a qualche “liberale”. Spesso si diventa così superficiali e presuntuosi, bollando qualsiasi riflessione che ci voglia riportare indietro come uno “sfogo legittimista”, cose da reazionari, sanfedisti, borbonici, controrivoluzionari. Ormai siamo così avvezzi al nuovo mondo, che ci piace essere innamorati della “prostituta”, anche se alla fine ci si ritrova nella fossa dei serpenti. Diventa piacevole succhiare al seno dell’ambizione, dell’iniquità e della corruzione, adulando il potere più che la giustizia, proprio come quei “pennaruli” e “paglietta”, così avversi al buon “Re Bomba”. (spero mi perdonino gli amici di questo buon Re se ho usato questa espressione, che diventa ironica verso quelli che ingiustamente e delittuosamente la coniarono, ma che io ho ripetuto con tutta la mia simpatia e il mio affetto verso il grande Re Ferdinando II).
Invece sarebbe così bene fare una inversione di marcia, e ritornare indietro per andare in avanti. Incominciare davvero a fare i conti con la storia, quella vera, quella che traumaticamente è stata spezzata dai disonesti, che seppure sono chiamati “padri della patria”, sono solamente padri dei propri interessi e delle proprie ambizioni.
Forse dovremmo davvero ripensare su questi anni trascorsi, sulla cattiva unità, che è stata causa di guerre mai sopite, origine della mafia, della camorra, dei terrorismi, di una società corrotta e ambigua. Dovremmo forse realmente ripensare che la vera unità poteva essere fatta proprio in quella Confederazione di Stati liberi, dove ognuno avrebbe conservato la propria identità e autonomia, le proprie leggi e tradizioni, dove davvero la libertà non sarebbe stata questa “fàuza puntunera” (falsa prostituta), che ci rende poveri idealmente, spiritualmente e socialmente, ma quell’autentica libertà che nasce dal rispetto reciproco, dalla Solidarietà, dall’Amore, dalla Giustizia, dalla Verità.
Ora da questa mia “riflessione a voce alta” mi aspetto di sentire qualche “ripercussione”.
INFO
UN AVVISO PER I VISITATORI DEL BLOG
Per avere un quadro più completo delle tematiche affrontate in questo blog vi consiglio di leggere i diversi post, i vari box e di vedere i video inseriti, dove tratto sulla storia e le vicende del Regno delle Due Sicilie, della sua arbitraria occupazione e sulle vicende nere del risorgimento italiano.
Inoltre chi desidera saperne di più può visitare i seguenti siti web
Reale Casa dei Borbone delle Due Sicilie
http://www.comintatiduesicilie.it/
o ad altri link che ho inserito nella lista apposita
e raccomando l'iscrizione alla Rete di Informazione delle Due Sicilie, diretta da Alessandro Romano, per farlo basta inviare una mail a
UNA PROPOSTA PER TE
Se ami questa nostra terra e ti senti figlio di questa Nazione e vuoi veramente riprendere la tua identità storica, allora è necessario che tu ti informa.... vengo a proporti, oltre i libri che di tanto in tanto inserisco, di abbonarti alle seguenti riviste:
L'Alfiere, Pubblicazione Napoletana Tradizionalista, fondata nel 1960 da Silvio Vitale. Esce ogni quattro mesi, 24 pagine. Per sottoscrivere l'abbonamento o per richiedere gli arretrati disponibili, scrivete ad Edoardo Vitale: edoardo.vitale@tele2.it
visitate il sito: http://www.lalfiere.it/
Per sottoscrivere un abbonamento annuo alla rivista Nazione Napoletana, tiratura quadrimestrale, basta versare 10 € sul CCP N° 31972805, intestato a Gabriele Marzocco, corso Chiaiano 28 - 80145 Napoli - Na.
http://www.nazionenapulitana.org
Due Sicilie, periodico per l'indipendenza dei Popoli delle Due Sicilie, diretto da Antonio Pagano.
Si pubblica ogni due mesi, quaranta pagine a colori.
Per informazioni: anpagano@alice.it oppure due.sicilie@alice.it
Riscossa Meridionale, organo del Movimento Politico "Terra e Libertà"
mensile “Il Nuovo Sud” periodico di opinione ilnuovosud@libero.it
ANDIAMO A LEGGERE CHI SONO I SAVOIA
Lo stato italiano (leggasi piemontese) è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'italia meridionale e le isole uccidendo, crocifiggendo, squartando vivi i contadini poveri che gli scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti (Antonio Gramsci)
Antonio Ciano:
I SAVOIA E IL MASSACRO DEL SUD Editore Grandmelò( Prefazione di Lucio Barone )
Davanti alla perseverante politica antimeridionale l'autore, senza peli sulla lingua, stila un atto d'accusa forte e determinato nei confronti delle classi dirigenti passate e presenti.
Il fraseggio è volutamente pesante come a significare che la pazienza è finita e che non è più tempo di plagi, di arrotondamenti, di bugie artatamente costruite ai fini della mistificazione più becera della verità che è e resta sacra in quanto tale.
Il lettore potrà in un primo momento risentirsi per gli epiteti indirizzati alla volta degli "assassini" del Sud, ma proseguendo nella lettura si accorgerà che essi sono utili ad esternare lo stato d'animo dell'autore che desidera sopra ogni cosa risvegliare l'orgoglio dei meridionali per troppo tempo oppressi da una montagna di falsità.
Non ci sono dubbi. L'inizio dei guai economici del meridione è da ricondurre al momento della cruenta conquista da parte del Piemonte, così come la condizione di continuo sbando delle popolazioni del Sud è frutto di una gestione discriminante dei governi unitari che si sono succeduti dal 1861 al giorno d'oggi.
Antonio Ciano racconta gli eventi della barbara conquista savoiarda rimarcando più e più volte le figure dei cosiddetti "eroi nazionali", cui sono state dedicate strade e piazze in tutt' Italia, evidenziandone la crudeltà e la ferocia con la quale essi hanno spento nel sangue tutti i tentativi di insorgenza che vanno dal 1861 al 1870.
Per l'autore il tempo della menzogna è finito, la coscienza del Sud riemerge giorno dopo giorno e per i criminali di guerra piemontesi sta giungendo il giorno del giudizio.
La convinzione più che la speranza è che, in concomitanza con il recupero della verità storica, le popolazioni del Sud potranno finalmente riscattare l'autonomia, l'autodeterminazione, la libertà.
Le Loro Altezze Reali
i Principi Carlo e Camilla di Borbone delle Due Sicilie,
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AI DIFENSORI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
Ormai tutti sanno che l'occupazione del Regno di Napoli fu un sorpruso da parte del Piemonte, che attraverso intrighi politici e la complicità della massoneria, corrompendo ufficiali e ministri e provocando scontri interni attraverso la collaborazione di mafiosi e camorristi, con lo sbarco dei mille iniziò l'usurpazione della nostra terra. Ma contro quest'usurpazione lottarono fino alla fine gli eroici soldati del Regno, il popolo duosiciliano, uomini e donne che furono poi chiamati briganti, ma che si opposero a quest'ingiustizia. Con questi, quegli eroici soldati del Volturno, e quelli che insieme ai cittadini di Gaeta, di Civitella del Tronto e di Messina, co il loro Re Francesco II e la Regina Maria Sofia, continuarono a lottare per il Regno e la libertà.
Onore agli eroici
difensori del Regno
delle Due Sicilie
I libri che parlano dei nostri eroi:
AA. VV. La difesa del Regno
Gaeta Messina Civitella del TrontoEd. Il Giglio
Non mi arrendo. Romanzo storico.
Da Gaeta a Civitella, l'eroica difesa del Regno delle Due Sicilie.
Gianandrea De Antonellis Editore Contro Corrente