diario di bordovorrei tanti amici |
DA SERGIORGIOS
Vorrei entrare nella tua mente, vorrei spiare nel tuo cuore, vorrei essere nei tuoi occhi... Vorrei svegliarmi un giorno e trovarti accanto a me, vorrei vedere, un giorno, il mio sguardo riflesso nel tuo. Vorrei saperti solo mia, vorrei baciarti al mattino, vorrei dirti ti amo... Vorrei svegliarmi,un giorno, e scoprire che tutto questo sia la dolce realtà...
Poesia concessami gentilmente da: SERGIORGIOS.. Edit LANDI ED. SRL NOCOPYRIGHT
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Nickname: nanni_nano
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Sesso: M Età: 74 Prov: RM |
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PENSIERO D'AMORE
sul tuo viso, morire sulla tua bocca.
IMPORTANTE
operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in
occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono
portatile. Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi
contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica.
Gli
operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta,
nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso
d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito.
Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency).
E'
sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da
contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla polizia,
dai pompieri o dai primi soccorritori.
In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc.
Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.
Se
pensate che sia una buona idea, fate circolare il messaggio di modo che
questo comportamento rientri nei comportamenti abituali, anche
pubblicandolo sul vostro blog.
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STRESS DA RIENTRO
Post n°18 pubblicato il 12 Settembre 2008 da nanni_nano
Vigorose nuotate in mari turchesi, paesaggi mozzafiato e luoghi misteriosi: sono le mete delle nostre vacanze. Ma ormai è arrivata l'ora del rientro. E se i ricordi sono ancora freschi nella memoria e il sole visibile sulla nostra pelle, non altrettanto si può dire del nostro umore. L'allegria e la spensieratezza delle ferie ha lasciato il posto a malumore, cefalee, stanchezza generale e alterazioni del sonno. E' la classica sindrome da rientro, un fenomeno che colpisce molti vacanzieri nei giorni successivi ai grandi controesodi. E anche se il quadro generale non promette niente di buono per la ripresa del lavoro non è niente di preoccupante. Bastano pochi giorni per tornare al ritmo giusto. Lo stress da rientro è facilmente spiegabile. Durante i giorni felici dell'estate il nostro organismo si riposa, si allentano le tensioni e lo stress dovuti al ritmo di lavoro e alla vita di tutti i giorni. Il nostro corpo si adatta a uno nuovo stato e gli organi che normalmente ci aiutano a gestire lo stess, le ghiandole surrenali, si trovano in una situazione diversa, di più calma e tranquillità e secretano minori quantità di cortisolo e adrenalina, eccetera. Al ritorno dalle vacanze si verifica uno sfasamento tra le ritrovate esigenze quotidiane e le abitudine ancora vacanziere delle nostre ghiandole. E' quindi normale che queste ci mettano un po' di tempo prima di rispondere adeguatamente alle nuove richieste del rientro. La soluzione migliore è comunque quella della vacanze spezzettate : non più un mese intero tra luglio e agosto, ma vari periodi all'anno. |
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Premio DIECI e LODEassegnatomi da: "Suorangy"
con la motivazione: per il suo blog appena nato ma già di gran successo.
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DAL BLOG DI SORELLA ANGELA
Mamma, sono uscita con amici. Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto: di non bere alcolici. Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, cosi ho bevuto una Sprite. Mi son sentita orgogliosa di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di quello che mi dicono alcuni amici. Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto. Quando la festa è finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo. Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava... Qualcosa di inaspettato! Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice: "Il ragazzo che ha provocato l'incidente era ubriaco". Mamma, la sua voce sembra così lontana... Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere. Posso sentire i medici che dicono: "Questa ragazza non ce la farà". Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità.
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ragazzo che non si deve bere e guidare... Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva... La mia respirazione si fa sempre più debole e incomincio ad avere veramente paura... Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento così disperata... Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo... Ti voglio bene e.... addio.
Queste parole sono state scritte da un giornalista che era presente all'incidente. La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole ed il giornalista scriveva... scioccato. Questo giornalista ha iniziato una campagna contro la guida in stato di ebbrezza.
Inviato da: corinne_50
il 07/06/2010 alle 08:56
Inviato da: wandawr
il 12/05/2010 alle 13:20
Inviato da: nanni_nano
il 07/01/2010 alle 16:36
Inviato da: nanni_nano
il 06/01/2010 alle 21:13
Inviato da: ciubini.enrico
il 06/01/2010 alle 21:02