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Post n°546 pubblicato il 24 Giugno 2012 da ipostasideltempo
Secondo la Bibbia, gli ebrei rimasero in Egitto per quattrocentotrenta anni, prima dell'Esodo. Inizialmente, al tempo di Giuseppe, il faraone li accoglie bene, ma in seguito, il faraone , preoccupato per il loro numero crescente, li schiavizza.Alla fine, Mosè viene convocato da Dio per condurre il popolo eletto fuori dell'Egitto, e dopo una serie di piaghe e di terribili epidemie che travolgono l'Egitto il faraone, sebbene molto ' riluttante, li lascia liberi. A un certo punto però cambia idea e fa inseguire gli israeliti, che riescono a fuggire grazie al fatto che le acque del Mar Rosso miracolosamente si ritirano permettendo al popolo di passare. Infine, dopo quarant'anni di peregrinaggi nel deserto, Giosuè li conduce nella Terra Promessa di Canaan. Nonostante questo racconto riguardi eventi storici di straordinaria importanza, la Bibbia non offre nessuna informazione sul periodo in cui si suppone siano avvenuti; non fornisce date e nemmeno il nome dei faraoni coinvolti nella vicenda. Infine , anche se l'antico Egitto ha lasciato numerosissime testimonianze, non è stato trovato un solo indizio storico che comprovi la presenza degli ebrei in quel paese in numero cosi elevato: non una sola citazione riguardo a Giuseppe, che secondo la Bibbia era il «gran visirn del faraone, né riguardo a Mosè, a proposito del quale il racconto biblico dice che fu allevato come un principe egizio. Non ci sono riferimenti alle piaghe (tra cui il giorno trasformato in notte e le acque del Nilo insangue) e neanche alla spettacolare fuga dall'Egitto di un popolo che, a quanto ci viene riferito, contava più di mezzo milione di anime. Si può affermare anzi che non esista nessuna prova storica, al di fuori della Bibbia, che corrobori la veridicità di questi eventi; da un punto di vista prettamente storico, sembrerebbe che gli israeliti non siano mai stati in Egitto.Contemporaneamente un'altra popolazione di cui si e' smarrita ogni traccia,gli adoratori di aton,capitanati dal faraone eretico akhenaton e la regina nefertiti, diedero inizio alla piu grande riforma religiosa della storia egizia,cacciati dal faraone Ay intorno al 1344 a.c.esiliati nella terra di canaan,recarono con se' il culto monoteistico del dio unico.Quando il 4 novembre del 1922 Howard Carter e Lord Carnavon riportarono alla luce la tomba di Tutankhamon,morto intorno al 1330 a.c.La notizia si diffuse a macchia d’olio,la tomba fu’ svuotata dei suoi tesori e inviati al museo del Cairo per esporli al pubblico.Ma nonostante la tomba fosse passata al setaccio,un tesoro piu’ grande giaceva nei segreti di Tutankhamon.Inizialmente presi dal tesoro ritrovato al suo interno,nessuno storico,egittologo,esegeta vi presto’ attenzione:sul muro orientale della camera sepolcrale,sopra i dodici sacerdoti che trascinano il catafalco funebre del Re,sono dipinte otto colonne di iscrizioni religiose.Nell’ultima colonna compare un geroglifico insolito: ה. Questo geroglifico ,che in egizio significa “grande Dio”,ricalca esattamente la quinta lettera dell’alfabeto ebraico, ה(he) il simbolo dell’alito di Dio.Una coincidenza enorme per non poter evidenziare la fusione tra i due popoli. Da questi racconti possiamo riassumere almeno cinque punti: 1 - Mosè predica in Egitto, come Akhenaton 50 o 100 anni prima, una teologia monoteistica; Entrambi sommersi dalla polvere della storia ,ma troppo simili per non renderlo unico evento nella cronologia storica dell'antico egitto.
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"Io sono il Grande Fenice, che è in On, supervisore di tutto l'esistente.
Mi librai in alto in volo quale dio primigenio e assunsi forme.
Io sono Horus, il dio che dona luce per il tramite del suo corpo."