Creato da LIBERODIPARLARE il 15/07/2012
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DOPO IL VOTO SOLO POLEMICHE

Post n°34 pubblicato il 09 Marzo 2013 da LIBERODIPARLARE
Foto di LIBERODIPARLARE

ORA ABBIAMO VOTATO , CHE FINE FAREMO?


Naturalmente non sono facili le previsioni, ed ache se si arrivasse a nuove elzioni il panorama cambierebbe poco, se non dare nuova forza agli scontenti, quindi a Grillo. La sua ambizione legermente, a mio modesto, pare leggermente schizzofrenica con manie di grandezza, di raggiungere il 100% o di adire ad una rivoluzione, mi spaventa più di una grave crisi economica. L'Italia è già passata da una guerra civile, che altro non sarebbe la sua rivoluzione, e abbiamo visto cosa è successo. Anche Mussolini partì con idee innovatrici e a suo modo rivoluzionarie, ma un uomo solo non detiene il potere( anche se si illude di ciò) perchè comunque deve fidarsi dei suoi fedelissimi, e non sempre il potere non logora, lasciando scoperta la carne debole e la carne è debole per antonomasia. Grillo rifiuta l'appellativo di " populista" , un termine che si riferisce ad un Movimento nato in Russia tra il XIX e il XX secolo che mirava ad un miglioramento delle condizioni di vita, basato su un vago programma di riforme sociali. A sostenere la negazione dell'attribuzione di populista a Grillo si è schierato l'attore Dario Fò che ha sentenziato " “Fermi tutti - risponde – voi sapete che significato abbia l’espressione populista?”. Il fatto che gli abbiano atribuito il Nobel non lo autorizza a credersi il detentore della cultura, anzi sono convinti che moltissimi studiosi e letterati meritassero quel premio più di un guitto. Noi sappiamo cosa vuol dire " populista" e il fatto che cavalchi la protesta, che abbia fatto adepti tra i giovani dello scontento, i disoccupati che sperano in promesse forse realizzabili e forse no, attirando anche imprenditori disperati, si è convinto di essere il Messia, insomma un piccolo duce che quidando i lupi alla battaglia cambierà la storia. Può essere, forse ci riuscirà, ma non neghi che la sua politica-antipolitica non sia populista, altrimenti dice e nega sé stesso. Grande rispetto per gli elettori del Movimento 5 Stelle, che negano di essere il movimento di Grillo ma un Movimento indipendente ( ma non muovon foglia che il grillo non voglia) perchè il voto è sacro, é ora dimostrino di essere dei parlamentari italiani, abbiano il coraggio di camminare con le proprie ganmbe, evitando di apparire i burattini del teatrino di Grillo, ma uomini eletti che devono meritare il titolo di Onorevole servendo il popolo che li ha votati. Ingenieri, avvocati titolati di vario genere, allora sappiano assumersi le proprie responsabilità e diano una mano a questa povera Italia, prima di tutto ad evitare rivoluzioni terribili e dare, a chi a creduto in loro, la dimostrazione che le vere rivoluzioni si fanno rispettando il Parlamento e il Popolo.

 
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NON SI IMPONE L'AMOR DI PATRIA CON UN INNO, MA ....

Post n°33 pubblicato il 08 Novembre 2012 da LIBERODIPARLARE
Foto di LIBERODIPARLARE

 Negli anni del dopoguerra, guando io andavo alle elementari, tutti conoscevamo TUTTO l'inno d'Italia, non lo cantavamo pesso, ma lo conoscevamo. Con gli anni tutto è cambiato, sono scomparsi l'Inno e molta della nostra storia, ho invidiato a lungo i francesi: così orgogliosi della loro e tutto sapevano del loro passato Mi sono vergognata  dei nostri ragazzi che non conoscevano nemmeno gli eroi del nostro risorgimento, a parte Garibaldi e pochi grandi, ma figure"minori" che avevano fatto l'Italia erano scomparse dai libri e i giovani, se non con famiglie ancora legate al passato glorioso, niente o poco sapevano dei Martiri di Belviore, Mazzini solo in modo marginale, nessuno o pochi aveva letto i suoi scritti, Pelico solo uno che aveva scritto Le mie Prigioni, e via di seguito. Non era certamente colpa loro ma della scuola massificatrice e colpevole di cercare di cancellare un'identità nazionale, quella che ora cercano di imporre per decreto. E' tardi, ora l'Italia Unita, almeno nel cuore di molti Italiani,  non esiste più; Tartassati, umiliati, vessati, controllati anche nel privato e vittime di ingiustizie, coperti da debiti da una politica vergognosa fatta di privilegi e sprechi, sono oramai disgustati e hanno finito per non riconoscersi più in questa Italia.

Ma la paura fa novanta e allora corriamo ai ripari, imponiamo per decreto l'Inno d'Italia, diamo agli italiani qualcosa che li unisca. ma davvero pensano, questi PERSONAGGI ( li chiamo così per non rischiare una denuncia per offese) che basti far cantare per dimenticare le loro schifezze? Io mi sono sentita offesa quando l'atleta medaglia d'oro  alle olimpiadi  di Londra non solo non cantò l'Inno della Nazione da lei rappresentata ma assunse anche un atteggiamento di distacco ( e mi modero). Non ricordo il nome, ho voluto dimenticarlo, perchè quello e per ogni evento nazionale è l'unico momento in cui tutti sentiamo il desiderio di cantare L'INNO DI MAMELI, ma poi non chiedetemi di farlo in nessun'altra occasione. L'Italia che mi aceva sentire fiera è morta, sepolta.

Ma per chi volesse conoscere l'Inno che Mameli ,< l'inno scritto sull'onda del fervore patriotico, preludio della guerra contro l'Austria, scritto da un genovese, appunto Goffredo Mameli, e musicato a Torino da un'altro genovese Michele Novaro>, ecco sotto il testo completo.

 

 

 

 

 

 

 

Fratelli d'Italia,
L'Italia s'è desta;
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma;
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Noi fummo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme;
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Uniamoci, amiamoci;
L'unione e l'amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore.
Giuriamo far libero
Il suolo natio:
Uniti con Dio,
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Dall'Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò,

Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò
Stringiamoci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò

Ora basta essere schiava di Roma, basta essere calpesti e desiri e se giureremo di " far libero il suolo natio" sarà per difendere l'indipendenza della nostra TERRA, quella natia e non l'Italia intera. E sono certa che ogni abitante di una qualsivoglia regione la pensa così. Dite che siamo solo noi del nord a pensarla così?  Provate a chiedere ad un siciliano se sarebbe pronto a morire per difendere la Lombardia.

 
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LEGGETEDA : LEGA NORD CAMERA DEPUTATI

Post n°32 pubblicato il 08 Novembre 2012 da LIBERODIPARLARE
Foto di LIBERODIPARLARE



 RINGRAZIANDO  PER L'Aggiornamento di stato
  Lega Nord Camera Deputati
PROVINCE: PRESIDENTI BERGAMO E SONDRIO SI DISSOCIANO DA SAITTA

ROMA, 8 NOV - ''Come presidente della Provincia di Bergamo e in accordo con il presidente della Provincia di Sondrio, Massimo Sertori, presidente dell’Unione delle Province Lombarde (Upl) mi dissocio dalle affermazioni fatte dal nuovo presidente dell'Unione delle province italiane (Upi), Antonio Saitta''. Lo rende noto il Presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano (Lega) rispondendo a Saitta secondo il quale “le Province italiane decideranno a breve la chiusura dei riscaldamenti nelle scuole e, di conseguenza, l'estensione delle vacanze per gli studenti per protestare contro i tagli previsti dal governo”. ''Tanto per cominciare - ricorda Pirovano a Saitta - Bergamo, come le altre 11 province lombarde, non fa più parte dell’Upi che abbiamo abbandonato per protesta nei confronti della gestione dal precedente presidente Castiglioni. Quindi a Bergamo, pur continuando a protestare contro i tagli che penalizzano soprattutto le Province virtuose, in particolare quelle del Nord, continueremo a garantire i servizi essenziali ai cittadini''.

“Sorprende che Saitta - evidenzia Pirovano - non sia stato capace, nel redigere il bilancio dell’ente che amministra, di pianificare le priorità in modo da garantire i servizi quali il riscaldamento nelle scuole, fondamentale in una provincia come quella di Torino- ironizza il Presidente-. Che spenga il riscaldamento di casa sua! A Bergamo continuiamo a protestare contro la spending review e a impegnarci per la difesa del ruolo dell'Istituzione Provincia, ruolo previsto dalla Costituzione ma - conclude Pirovano - non spegneremo certo il riscaldamento alle scuole''.

 
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SIAMO ALLA FRUTTA, PECCATO CHE SIA MARCIA.

Post n°31 pubblicato il 07 Novembre 2012 da LIBERODIPARLARE
Foto di LIBERODIPARLARE

 Gli italiani da quel lontano giorno in cui  L'Assemblea costituente votò a scrutinio segreto il progetto di Costituzione il 22 dicembre 1947. La nuova carta costituzionale venne approvata con 453 voti a favore e 62contrari, fu promulgata dal Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947, fu pubblicata nello stesso giorno in una edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale., e che entrò in vigore il 1° gennaio 1948., sono sempre vissuti nella convinzione che il nostro Paese fosse una DEMOCRAZIA. Ora molti cominciano a dubitare e le scelte dittatoriali fatte da questo governo lo confermano. Il Parlamento che appoggia Mario Monti presidente NON ELETTO, è un Prlamento che non ha più l'appoggio e la fiducia della maggiorana degli italiani. Un uomo, Mario Monti approvato dai lecchini col culo attaccato alla poltrona, dai POTERI FORTI e dalle Banche. L'ultima mazzata, tra l'altro preannunciata e ostata da molti, è l'accorpamento delle Province, che non solo non produrrà risparmio alla spesa pubblica,  prima o poi sarà palese a tutti, ma tende a cancellare la storia e la cultura dei vari territori, livellando tutto come in questi anni è stato fatto per la cultura.   Campanilismi a parte io e tanti come me siamo infuriati perchè, dopo che  il nostro parlamento, per oltre 50anni, ha ìnneggiato ai partigiani che hanno cacciato il fascismo, ora appoggia la Dittatura imposta da Mario Monti, l'uomo dei POTERI FORTI e delle Banche. Dove finiremo se quest'italia non avrà la forza di reagire? Il timore è che ci tocchi un'altro ventennio,

 

**********************************************************************

Dispositivo dell'art. 133 Costituzione

Il mutamento delle circoscrizioni provincialie l'istituzione di nuove Province nell'ambito d'una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione (1).
La Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni (2).

*******************************************************************

Ma Sindaci , Presidenti di Provincia e Presidente di Regione cosa fanno?

Vogliamo un Referendum per cancellare questa imposizione, poi rivediamo la Costituzione e si vedrà.

 
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VENEZIA DA QUI RIPARTE IL NORD

Post n°30 pubblicato il 06 Ottobre 2012 da LIBERODIPARLARE
Foto di LIBERODIPARLARE

 

� fosco l’aere
Il cielo � muto
Ed io sul tacito
Veron seduto
In solitaria
Malinconia
Ti guardo e lagrimo,
Venezia mia!
Fra i rotti nugoli
Dell’occidente
Il raggio p�rdersi
Del sol morente,
E mesto sibila
Per l’aria bruna
L’ultimo gemito
Della laguna.
Passa una gondola
Della citt�.
Ehi dalla gondola,
Qual novit�?-
Il morbo infuria,
Il pan ci manca
Sul ponte sventola
Bandiera bianca!-
No, non, non splendere
Su tanti guai,
Sole d’Italia,
Non splender mai;
E sulla veneta
Spenta fortuna
Si eterni il gemito
Della laguna

L'italia si muove, ma sono ancora pochi gli italiani che hanno il coraggio di scendere in piazza e protestare, preferiscono ancora il mugugno. Venezia raduna la sua gente, Venezia della grande repubblica rispolvera i sui fasti scende in piazza per la sua libertà. A venezzia nel 2000 nonserve un Doge perchè il popolo si ribelli.

 

Venezia! L’ultima

Ora � venuta;
Illustre martire
Tu sei perduta…
Il morbo infuria
Il pan ci manca
Sul ponte sventola
Bandiera bianca!…
Ma non le ign�vome
Palle roventi,
N� i mille fulmini
Su tre stridenti,
Troncaro ai liberi
Tuoi d� lo stame…
Viva Venezia!
Muore di fame!
Sulle tue pagine
Scolpisci, o Storia,
L’altrui nequizie
E la sua gloria,
E grida ai posteri
Tre volte infame
Chi vuol Venezia
Morta di fame!
Viva Venezia!
L’ira nemica
La sua risuscita
Virtude antica.
Ma il morbo infuria
Ma il pan ci manca…
Sul ponte sventola
Bandiera bianca!
Ed ora infrangasi
Qui, sulla pietra,
Finch� � ancor libera
Questa mia cetra,
A te, Venezia,
L’ultimo canto,
L’ultimo bacio,
L’ultimo pianto!
Ramingo ed esule
In suol straniero,
Vivrai Venezia,
Nel mio pensiero;
Vivrai nel tempio
Qui del mio core,
Come l’immagine
Del primo amore.
Ma il vento sibila,
Ma l’onda � scura,
Ma tutta in tenebre
E’ la natura.
Le corde stridono
La voce manca…
Sul ponte sventola

Bandiera bianca!

 

Ma ora i veneziani HANNO RIALZATO LE LORO BANDIERE

 
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