Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
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Degli elefanti oggettivi e altri demoni
Post n°361 pubblicato il 27 Novembre 2008 da middlemarch_g
E’ cominciata così: Inviato da lupopezzato il 27/11/08 @ 09:39 via WEB Prendi un elefante. Mettilo in una stanza. Prendi tre persone e chiudile in quella stanza con l’elefante. Poi dopo un giorno togli l’elefante e chiedi ad ogni persona di descriverti com’era l’elefante. Alla fine scoprirai che in quella stanza c’erano 5 elefanti. Io ho risposto così: Inviato da middlemarch_g il 27/11/08 @ 09:59 via WEB Concordo con la liceità empirica dell'elefante 1/2/3/5. Nego assolutamente diritto di esistere all'elefante 4. Non esiste alcuna realtà osservata al di fuori della mente di un osservatore. Nè per gli elefanti, nè per altre specie animali, vegetali o minerali. A un certo punto, siccome s’è fatta una certa, me ne sono andata in pausa pranzo meditando su questa e altre cose. Avevo un libro in mano, La riscoperta della mente, di John R. Searle. Ed ecco cosa dice nell’introduzione: uno dei compiti più difficili della filosofia è chiarire la distinzione tra le proprietà del mondo intrinseche, che esistono cioè indipendentemente da qualunque osservatore, e quelle relative a un osservatore, la cui esistenza dipende cioè da un osservatore o fruitore esterno. La massa è una proprietà intrinseca degli oggetti: se anche noi morissimo, ogni oggetto avrebbe comunque la propria massa. L’essere una vasca da bagno non è invece una proprietà intrinseca: essa esiste solo in relazione a qualcuno che utilizza l’oggetto in questione e ad un osservatore che gli assegna quella funzione. Avere una massa è intrinseco, essere una vasca da bagno è relativo all’osservatore, anche se l’oggetto ha una massa ed è proprio una vasca da bagno. Ecco perché esiste una scienza della natura – la fisica – che si occupa della massa ma non esiste una ‘scienza naturale delle vasche da bagno’. Quello che penso io è che, ammesso che questa storia della massa intrinseca sia poi vera fino in fondo – però qui ci addentriamo in paludi speculative assolutamente sproporzionate rispetto alle mie possibilità – è anche scarsamente significativa ai fini di un tranquillo decorso dell’esistenza. Perché alla maggior parte delle persone, quando suona la sveglia al mattino, non frega un’emerita mazza delle proprietà intriseche della realtà, ma frega invece moltissimo della possibilità di interagire con una vasca da bagno. Ed è qui che nascono tutti i problemi. Siamo individui evoluti. La massa sarà anche oggettiva, ma ci lascia del tutto indifferenti. Ma provate voi a trovare un accordo universale sull’univocità di visione delle vasche da bagno, e poi ditemi se non succede un macello. |
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