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Dirompente potenza di un frigorifero erotico

Post n°534 pubblicato il 12 Luglio 2009 da middlemarch_g
 

S'è fatto un gran parlare dell'omaggio di Berlusconi ai signori ospiti del G8 - il simpatico gadget in marmo di Carrara di 24 kili - e secondo me a sproposito. Forse perfino con un pizzico d'invidia. Perché non a tutti riesce l'impresa di rendere metafisicamente volgare perfino l'artista italiano che fu sacerdote del dio dell'equilibrio e dell'eleganza. Del resto, sono prodigi che solo l'estetica berlusconiana è in grado di di compiere, quindi non vi sforzate di imitarlo. Servirebbe solo a coprirvi di ridicolo.

Non aggiungerò una sola parola all'evento, anche perché l'hanno già meritevolmente commentato diversi blogger elencati qui a sinistra, quindi se vi interessa basta fare un giro di mouse per essere aggiornati. E' che questa storia me ne ha fatta tornare in mente un'altra che riguarda Canova e Paolina, Paolina Bonaparte, l'irrefrenabile, deliziosa, seducente, svampitissima sorella di Napoleone e moglie del principe Camillo Borghese, un personaggio che mi ha sempre fatto un'enorme tenerezza. Non era sveglissima e non è il genere di donna per cui sono portata a provare istintiva simpatia. Però era allegra, e piena di vita. Crebbe a Parigi, che all'epoca doveva essere una cosa tipo New York+Tokyo+Shangai+RiodeJaneiro al quadrato, però più allegra e abbastanza più cosmopolita. Poi, un bel momento, gli interessi del fratello e gli obblighi della ragion di stato la costrinsero a sposare un funereo principe Borghese e a trasferirsi a Roma, che ai primi dell''800 era la capitale più provinciale d'Europa, con la nobiltà più bigotta e il popolino più infingardo della terra. Non so, diciamo come passare dall'essere ballerina capofila di una scuola di samba al carnevale di Rio, a chierichetto che sbatacchia il turibolo d'incenso in testa a un corteo funebre in un paesino di montagna. Sono svolte esistenziali che inducono una cupa depressione. Infatti lei si depresse parecchio. Si conservano le lettere che scriveva alla madre lamentandosi che la nobiltà romana la uccideva di noia. Per un po' pensò di cambiare aria e trasferirsi a Torino, ma non fu una scelta felice. Anche perché francamente, non so chi le diede quel consiglio, ma Torino non è proprio il primo posto che mi verrebbe in mente di suggerire a qualcuno che desideri guarire di depressione. Non guarì, infatti, ed è probabile che anche per questo, a 45 anni appena, la colse un coccolone che se la portò nell'empireo dei beati.

Nel periodo romano la Paolina si fece ritrarre da Canova; una statua in marmo a grandezza naturale del peso credo non molto inferiore a quello del libro con la copertina in marmo regalato da Berlusconi ai prestigiosi ospiti. E' una statua piuttosto famosa. Ma per puro scrupolo ve la metto qua, così vi rinfrescate la memoria:

 

paolina

Quando venne mostrata per la prima volta a quel simpatico manipolo di reazionari cavernicoli che popolavano la nobiltà romana, la cosa provocò uno scandalo di portata esponenziale. Pare addirittura che Camillo infuriato fece sequestrare la statua impedendo a chiunque di vederla. Ma lo fece troppo tardi, quando ormai la notizia si era sparsa e aveva fatto il giro del mondo. E insomma la leggenda vuole che, alla prima occasione pubblica, le pietose nobildonne romane piene di sacro sdegno affrontarono Paolina e le chiesero: non è stato orribile per voi posare nuda di fronte a un estraneo? E lei, con fenomenale e gelido distacco: affatto. La stanza era ben riscaldata.

Ecco, Paolina probabilmente non fu quel che si dice una cima. Ma per me una risposta del genere basta e avanza per eternarla nella gloria dei Beati Portatori di Spirito in saecula saeculorum. Amen.

(Frigorifero erotico è la definzione che Mario Praz diede della statua di Venere Vincitrice in un articolo in cui fingeva di aver passato con lei una notte estenuante esattamente nel senso che immaginate voi. L'ho sempre trovata perfetta)

 
 
 
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