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Del perché gli anonimi mi mettono a disagio

Post n°403 pubblicato il 18 Gennaio 2009 da middlemarch_g
 

A me non interessa quello che fate in casa mia. O perlomeno, non fino a quando non si trascendono certi limiti. Ma devono essere davvero pesanti, e fino ad oggi ancora non l'ho mai visto accadere. Personalmente non mi frega una mazza di partecipare a risse virtuali e non mi faccio tirare dentro, ma se proprio non è possibile prescindere, prego, accomodatevi pure. E' uno dei tanti corollari alla mia idea di assoluta libertà. Che vale per me come per gli altri. Se avvertite l'esigenza di cagnarvi tra voi di sicuro non mi fate felice ma questo non vuol dire che non ci sia qualche buon motivo per farlo. Il blog è un posto come un altro, e io non ho velleità da padrona di casa in pattine. Potete strappare le tende e tirarvi i piatti, se credete, tanto questo non è il genere di appartamento arredato con porcellane di Sévres.

E' abbastanza frequente che nelle risse ricorrano gli anonimi. Va da se' che nulla vieta loro di restare tali, altrimenti gli avrei efficacemente impedito di manifestarsi spuntando la casella opportuna. Non l'ho fatto, sebbene obtorto collo. E' vero che mi creano delle difficoltà, ma a pensarci bene il loro ostracismo mi sarebbe sembrato un modo per far scontare ad altri le mie paranoie. E' una forma di libertà anche l'anonimato, ed è una cosa su cui non voglio sindacare.

Però una cosa almeno mi pare il caso di dirla, se non altro perché l'essenza dell'età adulta mi pare stia proprio in questo: il diritto di fare quello che si vuole senza essere gravati dal peso del giudizio altrui, insieme al senso di responsabilità delle proprie azioni e delle loro conseguenze. Chè praticare una cosa senza l'altra, m'è sempre sembrato o troppo comodo o inutilmente censorio. Siamo tutti anonimi dietro ai nostri nick. Più passa il tempo più me ne rendo conto. Ma esattamente come nella vita reale, optando per un nick ognuno si sceglie una maschera, e sulla base della sua scelta agisce, a volte godendo di quello che fa, altre scontando il peso delle sue cazzate. In piccolo è esattamente come nella vita. Si tratta solo di un'identità un po' meno strutturata, e di azioni che si imprimono con minore profondità nella nostra esperienza emotiva, non fosse altro perché in ogni istante è sempre possibile la fuga e l'annichilimento della maschera, e perfino la sua veloce sostituzione con un'altra completamente diversa. Ma è una differenza quantitativa, non di qualità. Credere che sia davvero altro rispetto alla vita reale solo perché lì agisci in base a un fascio di motivazioni che sei abituato a chiamare 'la mia personalità' mentre in rete ti sembra di scambiare quattro fregnacce a cui non riconosci nessun credito, è solo una trappola nominalistica che qualsiasi filosofo di quarta categoria ti smonterebbe in dieci minuti.

Parlare tramite un nick è ancorarsi a un nucleo minimo di coerenza operativa che ha una funzione precisa: serve agli altri molto più che a noi. Perché in quel modo ti conoscono, ti riconoscono, e possono attribuirti una serie di caratteristiche che consentono loro di interagire con te. Se proprio ti urge la necessità dell'anonimato, ripeto che non intendo impedirtelo. Però non lo trovo carino. E mi mette a disagio. Detto questo, anonimo passato, presente e futuro, fa' un po' come ti pare. E buona domenica a tutti.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/01/09 alle 08:39 via WEB
allora, a inizio blog, lassù vicino a "fallisci meglio", scrivici un'avvertenza, tipo: "anonimi benvenuti, purché non rompano troppo i coglioni, tipo reagire quando vengono insultati da un non-anonimo". sarebbe retorico chiederti la differenza tra un anonimo e uno che si fabbrica un'esistenza parallela barricandosi dietro un nickname, quindi me ne asterrò. nella fattispecie del caso, il mio era un rischio calcolato e se vuoi me la sono cercata: il sig. pezzato è noto per reagire in maniera scomposta ogni qual volta viene contraddetto o anche semplicemente non viene incensato. infine, giusto per amor di verità, "pirla" me lo sono preso io, che non avevo insultato nessuno, però è con me che tu ti senti a disagio, in quanto anonimo. io mi sentirei più a disagio per il fatto di dare albergo a un maleducato, ma i gusti son gusti. e siccome resti pur sempre la padrona di casa, ti tolgo dall'imbarazzo e scompaio dalla tua, anzi dalla vostra second life. a casa propria, ognuno è libero di coltivarsi il proprio orticello e di sentirsi re, o magari più figo e più intelligente. senza confronti poi, è anche più facile.
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 19/01/09 alle 09:36 via WEB
Però attenzione, facciamo lo sforzo di leggere con un minimo di cura reciproca, perché altrimenti diventa la fiera dell'insulto ed è un genere di intrattenimento che non mi interessa. Dov'è che ho scritto che l'anonimo non può rompere i coglioni? In quale modo ho fisicamente impedito che accada? E' facilissimo, sai? Basta mettere una x sulle impostazioni e nessun anonimo può scrivere. Quindi diamo un taglio a questi toni martiriali che mi sembrano del tutto inappropriati. Ho solo espresso un personale disagio che era un invito assolutamente non vincolante per nessuno. Rifletteva su una cosa e sul perché mi infastidisce. E se non posso riflettere su una cosa che mi infastidisce e sul perché lo fa qui sul mio blog, dove cazzo potrei farlo? Detto questo, mi pare che il post si concluda con una frase piuttosto lapidaria: anonimo fa' un po' come ti pare, che non è tutto tranne che una scelta censoria. Da come la vedo io, se uno vuole davvero spiegarsi e non sta solo cercando scuse per assumere pose da furia giacobina, magari avrebbe senso ribattere sul merito, spiegare perché preferisce l'anonimato. Ma si vede che anche sulle modalità di discussione non la pensiamo allo stesso modo.
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 19/01/09 alle 09:52 via WEB
Scolta io sarò blablabla, mi comporterò blablabla però non uso Anonimo per dirti che hanno si scrive con o senza l'acca e nemmeno mi nascondo dietro Anonimo per dirti che SeiDueVoltePirla. Per farti insultare non hai bisogno di me. Ti basti.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/01/09 alle 08:59 via WEB
Ci risiamo. Mi pare di aver già assistito a questa "scenetta", anche se la volta scorsa l'utente non era affatto Anonimo, quindi il problema non è affatto l'anonimato. Il problema è che lupo è permaloso e maleducato. Ma se non è un problema per la padrona di casa........ Ah, Sant.
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 19/01/09 alle 09:48 via WEB
Non mi dà fastidio nella misura in cui, sarà la cinquecentesima volta che lo dico, non mi sento in diritto di dare lezioni di bon ton a nessuno. In pubblico accetto di trattare solo appunti che vengono rivolti direttamente a me, come quello dell'anonimo qui sopra, e non quelli che riguardano gli scambi altrui. Al limite, se trovo davvero inappropriato quello che fa Lupo, gli scrivo in privato e gliene parlo direttamente, ma non mi metto a fare la Gelmini in pubblico impedendo a chiunque di dire quello che vuole a una terza persona. Non me ne frega un cazzo di fare il vigile urbano del blog e non riesco a immaginare che l'esserne il titolare comporti l'assunzione di un ruolo di questo tipo. Quanto al 'problema' di cui parli, scusami ma anche in questo caso non riesco a pensarlo come tale. Questo è un blog, ed è pubblico. Che la gente si scazzi occasionalmente è fisiologico. Che io non ne sia entusiasta è una deriva che per il momento giudico del tutto secondaria. Se dovessi cambiare idea sarete i primi a saperlo. Resta inteso che, indipendentemente da quello che penso del comportamento di Lupo, io non intendo né crocifiggerlo né difenderlo in pubblico. Perché se la cosa dà fastidio a me, me la vedo con lui in privato. E se dà fastidio a voi, ritengo che dovreste sapervi difendere da soli . Cosa che del resto mi pare facciate egregiamente.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/01/09 alle 10:13 via WEB
davvero per l'ultima volta, poi me ne vado definitivamente, perché se tu sei a disagio con gli anonimi, io lo sono coi maleducati, che possiedano o no un nickname. ripeto, sostenere la differenza tra l'anonimato completo e quello garantito da un nickname mi pare un argomento specioso. mi piacerebbe dire in privato a lupopezzato che è un cafone maleducato, ma non avendo lui il profilo attivo, sono costretto a farlo in pubblico. per lui non fa differenza se hai un nickname o no, lui ti insulta a priori, e lo spettacolo dei suoi problemi relazionali non mi interessa. finché lui si sentirà a casa in questo posto, non mi ci sentirò io. tra i doveri della padrona di casa ci metterei anche quello della censura, quando i comportamenti tenuti in casa propria sono dannosi per gli altri frequentatori, anonimi o no - il che resta la stessa cosa. a meno che tu non sia convinta di chiamarti middlemarch anche nella vita a tre dimensioni, ma là sconfineremmo nel patologico.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/01/09 alle 10:17 via WEB
ed aggiungerei che anche nei luoghi pubblici le persone maleducate sono invitate dalla direzione ad uscire. Sant
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 19/01/09 alle 10:44 via WEB
I comportamenti tenuti dagli altri frequentatori in casa propria - la mia nella fattispecie - sono spesso dannosi non solo per i frequentatori stessi, ma per me in prima persona. E non l'ho mai ritenuto un buon motivo per censurare nessuno. Sai cosa temo della censura? Il fatto che ci mette un nanosecondo ad accompagnarsi all'aggettivo arbitraria. Si fa presto a dire: ma va da sè che si deve sanzionare un solo tipo di comportamento, quello maleducato e irrispettoso però poi bisogna mettersi d'accordo su cosa è maleducato e irrispettoso, e perché, ed è molto meno facile di quello che sembra. Prima che Lupo comparisse a scrivere da queste parti, ci sono state altre situazioni e altre persone da cui mi sono sentita molto infastidita, e non ho detto una parola per le stesse ragioni per cui non lo faccio ora. Perché se non l'ho fatto prima, non ha senso farlo nemmeno adesso. E sempre per queste medesime ragioni, ti chiederei come favore personale di metterti in contatto con me privatamente. A crearti un nick apposito ci metti un secondo, se proprio non vuoi bruciartene uno che usi altrove. Però mi piacerebbe parlarti. Grazie.
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 19/01/09 alle 09:55 via WEB
"Ah, Sant", intervieni sempre a cazzo di cane ed è il massimo che la mia educazione ritiene di doverti. Orrevuar.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/01/09 alle 10:01 via WEB
Non potevi rispondere in maniera migliore per avvalorare la mia affermazione.
 
ms.spoah
ms.spoah il 19/01/09 alle 10:05 via WEB
Su mondo blog ci sto ancora ragionando. Tuttavia non vivo una scissione tra quello che sono dentro e fuori di qui: c'è un continuum tra virtuale e reale. I tasti fan rumore quando si pigiano e sono io che decido cosa scrivere e con chi entrare in relazione. Se mi nascondessi imbroglierei, me stessa innanzitutto. E mi annoierei. Per come la vedo io (con e senza occhiali) l'anonimato è una gabbia, significa negarsi la libertà di espressione. Però, ciascuno sia.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/01/09 alle 10:17 via WEB
p.s.: e sarei anche curioso di verificare se il sig. nome cognome, che su digiland si chiama lupopezzato, fuori da qui insulta pubblicamente chiunque gli faccia un'osservazione. tanto per ribadire come la penso sulla presunta differenza tra forme di anonimato.
 
caramello65
caramello65 il 19/01/09 alle 15:40 via WEB
Spuntare che in anonimato non si ha il permesso di scrivere è una regola non un atto censorio. Non me ne preoccuperei troppo. Io tengo più nick per motivi sia futili che seri (o almeno da me ritenuti tali) e la regola che mi sono sempre dato è di non usarne più d'uno nello stesso contesto (mi è successo qua per errore e mi sono qualificato :-). Ti è toccato questo per un puro caso e con questo ho continuato a venirti a trovare pur se puzza di naftalina :-))
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 20/01/09 alle 09:10 via WEB
Ti prego, lasciamo cadere la questione regole/atti censori che ieri è stata una brutta giornata. Per inciso la ragione per cui preferisco un nick all'anonimato è appunto quella che hai indicato tu, perché consente di identificare un individuo sulla base di quello che dice. Un anonimo che parla due volte di fila, sia pure a breve distanza, come cacchio fai a sapere che è sempre lui? O che è sempre quello di ieri oppure un altro? E' solo una questione pratica, nient'altro. E poi mi piace l'odore di naftalina...
 
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