middlemarch

Braccia sottratte all'agricoltura dai talebani e mai restituite. Malgrado il pagamento di un congruo riscatto.

Ogni volta che entro in una libreria e l'occhio mi cade su un libro di Fabio Volo, per una frazione di secondo in modo assolutamente automatico sento che mi si strizza il plesso solare, la fascia epatica sobbolle, le articolazioni periferiche delle mani e dei piedi si irrigidiscono, la mascella si blocca, e divento una persona feroce e vendicativa.

E' un attimo. Poi passa. Ma bisogna fare attenzione con certi virus diffusi dall'editoria. Molta attenzione. Perché la pandemia può essere questione di un attimo.

Il sonno della ragione genera mostri. Ma pure la democrazia non è che partorisca sempre dei gran bei bijoux.

E' successo uguale identico con Berlusconi. Quando si verifica questo genere di transizione epocale - che è dello stesso tipo della morte del papa, anche perché l'arco temporale implicato di media è sempre intorno al ventennio - ti risvegli dal sonno della ragione con la stessa violenza con cui riapriresti gli occhi se al termine di una notte agitata qualcuno ti buttasse addosso una secchiata d'acqua.

Una parte di te - l'imbecille idealista - tutto sommato è piuttosto contenta. Ma non dura mai a lungo. Perché quasi subito te ne ti ritrovi accanto un'altra. Quella che ti riporta alla consapevolezza della verità. Che sarebbe: ve lo siete tenuti vent'anni. Che cazzo c'avete da festeggiare?

Declinazioni imperfette dell'estetica

Adesso che il clima è impazzito e che non ci son più le mezze stagioni, uno dei segnali su cui puoi sempre far conto per capire che è arrivata la primavera, è la comparsa di Beckam in mutande sui cartelloni pubblicitari.

In genere al loro primo apparire - io l'ho visto oggi, per la precisione all'Ipercity, dov'ero andata a farmi fare l'orlo ai jeans e ad approvvigionarmi al Despar per la spesa settimanale - il tema diventa abbastanza velocemente oggetto di conversazione da bar. Ne leggi sulle rubriche dei giornali per femmine, a volte perfino in quelle di settimanali con qualche ambizione intellettuale in più, e se ne parla in tivvù anche all'interno di programmi non necessariamente frivoli. L'ultima volta che mi è capitato di sentirlo - era la stagione scorsa - ne argomentava la Littizetto a Che tempo Che fa.

Le ragioni che alimentano tutte queste ansie speculative sul marito di Victoria, si riducono essenzialmente a due: la prima è che pare sia fichissimo. La seconda è che ha una pantegana nelle mutande. Il secondo dato sembra avere una diversa pregnanza oggettiva rispetto al primo, e giustifica la maggior ricorsività discorsiva nelle chiacchiere da bar. Perché, come la metodologia della ricerca insegna, essere fichissimi è un dato ancorato alla soggettività dell'osservatore, mentre la pantegana nelle mutande si misura in centimetri, e come tutte le valutazioni di ordine quantitativo ha una validità scientifica che l'altro si sogna.

Ma anche tralasciando la questione della verificabilità del dato-pantegana - ché di questi tempi non ci vuole Harry Potter per modificare artificiosamente il potere di impatto di certi immagini - anche ammettendo insomma che Beckam abbia ipoteticamente un macrocippone galattico nelle mutande, davvero, voglio sapere: che genere di donna riesce a trovare eccitante un uomo che sembra avere col suo estetista un rapporto assai più stretto di quello che riuscirà mai ad avere lei? Come ti può attizzare un individuo così palesemente incapace di coltivare un'idea originale, un pensiero di senso compiuto, un protocollo comportamentale che esuli da quello finalizzato al compattamento dell'addominale? Come si può trovare arrapante un individuo a cui la propria immagine regalerà sempre un godimento irraggiungibile per la donna che si porta a letto?

Non so. Son domande che non mi fanno dormire la notte. Che poi non è vero nemmeno questo. Lo choc lo provo lì per lì. Ma poi ringraziando Dio da lì a un'oretta mi dimentico tutto, e la mia vita riprende a scorrere serena.

Evidenze assolute

C'è una cosina che penso fin da quando ebbi il piacere di ascoltare l'intervista di Rutelli Francesco con Annunziata Lucia, una mesata fa.

Rutelli Francesco, ma tu davvero ritieni che in una circostanza come quella che riguarda te e quel grandissimo cornuto di Lusi, la tua sostanziale ignoranza dei fatti abbia un valore assolutorio? Davvero insisti a dire che in circostanze come quelle in cui ti trovi, il popolo italiano possa accogliere come una scusante il fatto che fossi all'oscuro di tutto? Davvero reiteri la lagna che siccome non sapevi, che siccome ti sei fidato, che siccome era amico tuo e Bruto è uomo d'onore, questo ti manleva da ogni civile responsabilità?

Ma non lo capisci, Rutelli Francesco, che è proprio questo quel che ci indigna? Che una cosa simile sia capitata sotto il tuo naso, e che all'esondazione del pozzo di merda tu non abbia reagito come un qualsiasi cristiano dotato di un minimo di sensibilità,  cioè il genere d'uomo che avrebbe potuto dire: un politico a cui sia accaduta una cosa come questa senza che ne avesse sentore, non è degno di amministrare nemmeno un condominio di 4 unità.  No, tu non  l'hai fatto. Hai ribadito invece che siccome ignoravi e non ti sei messo in tasca i soldi, per ciò stesso devi essere assolto.

Rutelli Francesco lascia che te lo dica: non hai capito un'emerita minchia. A me non interessa che i soldi li abbia presi tu oppure un altro. Mi interessa solo che erano miei, e che tu ci mettevi la faccia e dovevi vigilare. Sei innocente e all'oscuro di tutto? Benissimo. Ti credo.

E' esattamente per questo che devi sparire.