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Mise en abyme

Cosi è se vi pare

 

 

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Post N° 337

Post n°337 pubblicato il 04 Aprile 2008 da Beatrix_a.c

Mio nonno mi insegnò due cose essenziali: la prima è di mantenere, a qualsiasi costo, la parola data; la seconda era di non fermarsi davanti all'evidenza di un'occasione o di una situazione.

Sembrano parole semplici e invece sono principi di vita difficili da attuare al quotidiano. Così non prometto mai se so che poi non potrò mantenere la parola, mai. Questo è un pilastro della mia esistenza, frutto di un insegnamento che mi ha segnata a vita. Poi cerco di capire che cosa sia "evidenza di una situazione". Qui è più difficile. Ma penso di aver capito quello che intendeva mio nonno.

Ad esempio, più di due anni fa oramai quando siamo (col mio ex) stati confrontati a delle decisioni importanti per il nostro figlio, mi è sembrato evidente, chiarissimo quello che si doveva fare: ritirarlo da quell'ospedale. La situazione era evidente.

Insieme abbiamo proceduto. Cambiamento radicale di orientamento professionale, familiare, di dimensione e di prospettiva di vita. Era evidente. Oggi a postierori lo è  ancora di più. Ho mantenuto una parola data a mio figlio di fronte ad un'evidenza, quella del miglioramento della sua qualità di vita. Procedo ora da sola.

Oggi capisco meglio quello che mio nonno mi insegnò. Da buon marinaio, lui sapeva che cosa significasse l'evidenza di una situazione: siete mai stati su una barca , da soli, in mezzo ad una tempesta? Lui, sì. In queste situazioni conta solo la buona scelta, quell'altra spesso è fatale.

Così penso sia o dovrebbe essere in ogni dimensione della nostra vita. Questo ne fa la qualità. Nel lavoro, nel volontariato, in amicizia, in amore in fine fine conta solo il senso della parola data e il riconoscimento e l'attuazione di  "evidenze" attraverso principi di vita non labili .

Provate ad essere labili in mezzo alla tempesta.

Penso che sia importante avere in mente come punto d'appoggio interiore e insieme di confronto la dimensione del non ritorno, della possibilità del non ritorno. Aiuta a capire l'evidenza di una situazione: riduce ad una la possibilità.

Oggi, davvero, non siamo più abituati a pensare così. Viviamo in un mondo dell'eterno possibile con un straffotente senso della potenza che poi, in verità, spesso si riduce a impotenza. L'impotenza genera, come dice Campanella, insapienza e odio.

Ringrazio oggi il mio caro nonno di avermi insegnato questi bei principi di vita, che con una certa tensione, ma sempre con determinazione cerco di applicare, senza cedere ne retrocedere, nel mio quotidiano. 

Avete in mente quei leoni che ornano i pilastri di certe cattedrali? Ecco percepisco i miei principi di vita un po'  come quei leoni. Sorvegliano l'entrata del mio hortus conclusus, la mia cattedrale interiore. 

Oggi come oggi è una forma di solitudine.

Procedo, oggi ho molto lavoro.

Un abbraccio a voi tutti.

Beatrix

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Commenti al Post:
archetypon
archetypon il 04/04/08 alle 08:30 via WEB
Al di là dei principi, ogni hortus va poi coltivato: pochi riescono in questo. Evidentemente, tu tra questi.
 
 
Beatrix_a.c
Beatrix_a.c il 05/04/08 alle 08:30 via WEB
Evidentemente, caro Archetypon, che poi precisamente è la fonte della mia più sentita tristezza. Evidentemente anche è stato difficile trovare, e sarà probabilmente difficile trovare chi -al di là dell'hortus conclusus- condivida e vivi questi miei principi di vita. Un cordiale saluto, Bea
 
VOLVER7
VOLVER7 il 04/04/08 alle 08:32 via WEB
Questa mattina sei tutta saggezza, gran merito del nonno che ti ha dato una certa impostazione e della tua sensibilità che ha saputo recepire. Buona giornata Bea - Ciao - Vittorio
 
 
Beatrix_a.c
Beatrix_a.c il 05/04/08 alle 08:32 via WEB
Sì mio nonno ha dei grandi meriti e ancora oggi lo ricordo come un mio uomo ideale ! Buona giornata a te, caro Vittorio. Ps: Sorvolando Genova la settimana scorsa, ho pensato a te e al tuo mare di cui una volta ci parlasti così bene!
 
Writer_lady
Writer_lady il 04/04/08 alle 13:55 via WEB
La lealtà e il non fermarsi dinnanzi all'evidenza sono "imperativi categorici" anche del mio codice morale. Mio padre mi ci ha tirato su con questi "valori". Per me lo sono. Ma soprattutto il primo richiede pazienza e costanza, perciò molti non lo praticano, perchè va di moda l'effimero, che dura un giorno. Quanto all'"andare oltre", tutti sembriamo convinti di possedere raggi x, di essere capaci di vedere al di là del "fenomeno", ma mi sembra che ci sia solo molta presunzione diffusa, compresa in chi parla e scrive (io, me mi!)...
 
 
Beatrix_a.c
Beatrix_a.c il 05/04/08 alle 08:36 via WEB
I principi sono sempre ciò verso cui si tende, non per forza poi nella realtà si riescono sempre e comunque ad applicare. Ma almeno si possegono! Buon sabato!
 
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